IL FUORIGIOCO SPIEGATO ALLE RAGAZZE di Miss Black

IL FUORIGIOCO SPIEGATO ALLE RAGAZZE di Miss Black

Titolo: Il fuorigioco spiegato alle ragazze
Autore: Miss Black
Serie: Autoconclusivo
Genere: Erotic
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 15 Maggio 2019
Editore: Self Publishing

TRAMA


Lenny Pirie è una scrittrice impegnata, una giornalista, un’intellettuale. Non ha mai visto una partita di calcio in vita sua e non le interessa fare l’esperienza. Ma per il suo nuovo libro sulle icone inglesi dei tempi moderni deve intervistare il popolarissimo attaccante del Chelsea Byron Kelsey, detto “The Corsair”. Byron parla un inglese quasi incomprensibile alle sue orecchie, segue un regime dietetico folle e si allena un numero spaventoso di ore al giorno. Per il britannico medio rappresenta la perfezione fisica, un mito, un eroe. Per Lenny rappresenta l’incarnazione di una società malata di apparenze.

Ma Byron non è solo uno sportivo viziato e ha delle profondità, e delle asperità, inaspettate. E, cosa ancora più inaspettata, non sembra insensibile al fascino tutto cerebrale di Lenny…

RECENSIONE


Non sono una grande consumatrice di romance erotici, per nessuna ragione in particolare in realtà, è un genere che sto cercando di scoprire pian piano.
Quindi quando mi sono approcciata a Il fuorigioco spiegato alle ragazze mai e poi mai mi sarei aspettata di trovare oltre all’eros e ad una storia d’amore intensa, moltissimi spunti di riflessione su temi attuali e oltretutto narrati con lo stile originale e arguto che lo contraddistinguono.
Già il titolo farebbe pensare a una valanga di stereotipi, la solita banalità verrà da pensare.
Niente di più lontano dal vero, è qui che il regista fa la differenza, dipende da chi scrive.
Nel caso di questo romanzo dobbiamo a Miss Black il merito di essere riuscita a conciliare temi attuali e globali con una trama semplice ma personaggi complessi, con la giusta spruzzata di pepe che garantiscono le sue scene erotiche.
Complice una caratterizzazione dei personaggi che sono contemporaneamente cliché ma anche fuori dagli schemi, il calciatore bello e poco colto che si innamora della giornalista mediamente bella ma dalla cultura sconfinata, due soggetti che non ti aspetteresti per l’originalità con cui prendono vita.
E così a suon di dialoghi ricercati, ironici, situazioni dal sapore autentico e molta passione Miss Black scaccia via ogni banalità.
A cominciare dalla prima pagina: non c’è prologo, introduzione, preparazione, verrete catapultati di getto nel salotto di Byron Kelsey, famoso calciatore inglese della squadra del Chelsea, che viene intervistato dalla giornalista Lenny Pirie in occasione del libro che lei ha in progetto di scrivere.
Dai dialoghi effervescenti salta subito all’attenzione che questi sono personaggi non comuni, protagonisti originali che tutto sono tranne che stereotipati, sebbene siano proprio gli stereotipi dei modelli che offre la società il tema del libro di Lenny.


Ma il mio libro parla delle icone del nostro tempo, parla delle ossessioni del nostro paese, e l’ossessione per il corpo è uno degli elementi caratteristici della nostra epoca».


Cosa mai potrà tirare fuori questa intervista da uno sportivo dal lessico scarno, un accento marcato, che non ha in casa nemmeno un libro e fa un dieta spietata?
Molto di più di quello che si può pensare perché in realtà Byron non è per niente un idiota, anzi.
Al contrario ha un’intelligenza ed uno spirito che gli hanno consentito di condurre la propria carriera con determinazione, accortezza, capacità di gestire la pressione, la perdita della privacy, la fama.


Con Byron era stato tutto difficile, da quel punto di vista, perché la sua vena era ricca, ma scorreva in profondità. Bisognava scavare, rastrellare e setacciare, perché Byron era una persona intensa, intelligente e significativa, ma non aveva il lessico per esprimere il suo mondo interiore.


Si scatena da qui un effetto domino perché è da questa base che partono poi tutta una serie di riferimenti ad altre tematiche attuali.
Le insicurezze che ognuno porta con sé e che possono essere più o meno alimentate dai modelli che la società ci offre.
Il fenomeno della gogna mediatica, dell’intrusione nella vita personale dei personaggi pubblici, l’utilizzo della rete come strumento di denigrazione.
I pregiudizi, lo snobismo, l’ossessione per la forma fisica.
Byron consapevole del proprio basso livello culturale e Lenny di non essere esteticamente all’altezza degli standard per uno sportivo bello ricco e famoso, sono i primi ad incarnare sia i pregiudizi l’una nei confronti dell’altro sia le insicurezze e le fragilità derivanti dai messaggi a cui la massa vuole uniformarci sempre più.


Ma nel libro ho raccolto anche i commenti sprezzanti, crudeli, mortificanti nei confronti dell’intelletto di Kelsey. Ed è triste che questa autoproclamata élite di acculturati si diverta a demolire chiunque non soddisfi i loro criteri di istruzione». «Tra l’altro intelligenza e istruzione non sono per forza collegati».


Proprio così, intelligenza e cultura non sono la stessa cosa, le differenze con cui esprimiamo entrambe, i diversi background, le nostre attitudini entrano tutte in gioco nella nostra formazione come individui, ma di sicuro non c’è scritto da nessuna parte che per queste ragioni debbano definire la superiorità di un individuo rispetto ad un altro.
Con questo passaggio l’autrice lo spiega con una semplicità quasi disarmante.


Tu mi hai spiegato perché il calcio è divertente come se avessi quattro anni, e io non ti ho ricambiato il favore. Mi dispiace. È difficile scendere al di sotto del proprio livello, ma se ce l’hai fatta tu, posso farcela anch’io. Ci riprovo».


Non vi avevo mai pensato me è proprio così, la semplicità non è per niente facile.


La semplicità è difficile. Rendere accessibile a tutti un argomento complesso è uno sfoggio di virtuosismo. Spiegami di nuovo il fuorigioco, vuoi? Spiegamelo sul serio, come lo spiegheresti tu, non come quell’idiota di Cornish».


E quindi sì cari lettori, anche senza capire il fuorigioco, anche senza conoscere i versi del Corsair, pur inseguiti da orde di paparazzi, in un incontro di mondi agli antipodi da cui scaturisce l’amore, si può volare alto.
Miss Black lo fa con molta ironia, c’è da divertirsi in questa rocambolesca storia che vedrà nascere un amore che resiste alle fragilità e al contesto, c’è da stupirsi per i riferimenti alla letteratura inglese che l’autrice padroneggia come Byron padroneggia il pallone in campo e come Lenny fa con le parole.
Una padronanza che emerge anche dall’attenzione alle ambientazioni dello sport, della cultura, del jet set, della televisione, degli intellettuali, dal sapore tipicamente inglese.
Personaggi di contorno superlativi, scene hot che non si dimenticano e sono perfettamente coerenti con i protagonisti, dialoghi frizzanti, cultura e leggerezza, riflessioni.
Non credo si possa chiedere di più ad un romanzo di questo genere, il cui messaggio finale è semplice ma per niente scontato.
Le differenze non per forza devono allontanare, al contrario completano.
Byron e Leny sono l’emblema di come due pianeti completamente diversi possano non solo incontrarsi e amarsi ma soprattutto possano essere complementari.


Aveva un modo speciale di stare al mondo. Di trattare le persone. No, anzi, di trattare lei, perché con gli altri l’aveva sempre visto gentile, cortese e corretto, nient’altro. Ma aveva un modo speciale di stare con lei. Paritario nel senso più profondo del termine.


Paritario è la parola chiave. E non è per niente poco.

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IL CANCELLIERE E LA BALLERINA di Miss Black

IL CANCELLIERE E LA BALLERINA di Miss Black

Titolo: Il cancelliere e la ballerina. Il potere mette in ombra ogni sentimento
Autore: Miss Black
Serie: Sesso e potere vol.1
Genere: Erotic
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 16 Novembre 2018
Editore: Self Publishing

TRAMA


Tutto comincia con un attentato inspiegabile. Qualcuno, alla Conferenza sulla Fame nel Mondo, droga il cibo di tutti gli invitati. Capi di stato, ministri, ambasciatori, giornalisti, impiegati… e Hanna Faye, ex étoile, ora ambasciatrice di buona volontà. Mentre il mondo le vortica attorno in un caleidoscopio di colori, Hanna finisce a letto con il primo ministro della sua patria natale, le Svetlands. È l’inizio di una relazione improbabile, sotto agli occhi dell’opinione pubblica, molto fisica e poco romantica. E la politica inizia presto a chiedere il suo tributo. Hanna scoprirà che cosa si annida nel cuore di una nazione e di chi la governa: un mondo gretto e carnale, attraversato da improbabili sfumature di sensibilità.

RECENSIONE


Un libro intrigante, ironico, sprezzante e piccante che si legge con il sorriso sulle labbra e che racconta gli intrighi di politica e di sesso di uno Stato immaginario chiamato Svetlands. Alla guida del governo di questa monarchia c’è un Cancelliere e i ministri. Ed è proprio Norman Doyle, il Primo Ministro in persona, il protagonista maschile di questo scandalo. Come avrete letto dalla trama la storia inizia con una conferenza internazionale sulla fame nel mondo durante la quale qualcuno ha drogato il cibo di tutti e la serata si è trasformata in un’orgia.


Che cos’è stato? Un atto terroristico? Riunisci metà dei potenti del mondo e li obblighi a scopare come dei cani in calore. Perché?”


A parte lo sconcerto iniziale, ognuno torna alla propria vita, sembra che i grandi del mondo abbiano deciso per la linea della riservatezza, ma bisogna pur scoprire chi c’è dietro a tutto questo, chi vuole ricattarli e quali siano le motivazioni. Posso dirvi solo che sono state scattate delle fotografie quella sera e tutti si aspettano che prima o poi vengano rese pubbliche, con le conseguenze che potete ben immaginare da soli. La protagonista femminile invece è Hanna una ex prima ballerina étoile, adesso direttrice del corpo di ballo che è rimasta piacevolmente sorpresa da Norman, non solo per le sue prestazioni a letto.

Diciamo che l’attrazione è reciproca; non c’è solo tanto sesso esplicito nel romanzo ma anche un’analisi attenta e realistica della politica e dei retroscena che sono dietro disegni di leggi ed emendamenti, criminalità organizzata, mercati finanziari e ricerca a tutti i costi del PIL perfetto per la nazione. Il romanzo è raccontato principalmente con dialoghi frizzanti e che arrivano dritti al punto, sia quando si descrivono scene di sesso che quando si narrano fatti e sensazioni. Ed è proprio attraverso i dialoghi che l’autrice caratterizza in modo preciso i protagonisti, sia fisicamente che psicologicamente.

Doyle è un uomo austero e inespressivo, freddo e arido di sentimenti; si tratta di una corazza che indossa per poter sopravvivere nel mondo della politica, sempre pronto a mostrarsi disinteressato e a non lasciar trasparire le proprie decisioni. Lo vediamo nelle riunioni rilassato e sobrio, stringere le mani dei vari statisti e ascoltiamo i suoi commenti pungenti. Nella sfera privata, con Hanna, distribuisce impercettibili sorrisi e il suo solito sguardo freddo diventa languido e più umano.


Ma di certo sei il tipo d’uomo che mi piace. Il tipo controllato e sicuro. Anche il tipo un po’ bastardo, volendo. Il tipo che quando mente, mente così bene che lo puoi perdonare soltanto per la bravura.”


Hanna invece è una ragazza determinata che ha dedicato la sua vita esclusivamente alla danza con tutti i sacrifici fisici e di relazioni sociali che questa disciplina comporta. La vediamo camminare con il suo portamento elegante e le sue risposte sono sempre  pronte e denotano intelligenza e sicurezza di sé


 Quello che mi piace di te è la grazia con cui ti muovi. Quell’implacabile precisione che ha ognuno dei tuoi movimenti. Il modo in cui misuri con lo sguardo lo spazio in cui ti trovi…E mi piace il modo naturale con cui sei chi sei. Non hai nessuna corazza, o quanto meno non ce l’hai con me, e questo ti rende molto sensuale, ai miei occhi.”


Spiegare come funzionano gli ingranaggi del mondo della politica non è semplice ma Norman Doyle riesce a parlarne in modo che Hanna e tutti noi possiamo capirlo. Ci sono regole non scritte da seguire per stare al gioco e cercare di portarsi a casa la vittoria significa poca vita privata, ore di sonno perse, attese snervanti, sgambetti fatti e ricevuti; ma anche tante soddisfazioni e gratificazioni che ripagano tutti i sacrifici


«Sì. Sono stanco di dover dimostrare in continuazione di essere il più intelligente, il più subdolo, il più forte, Hanna. La politica è una faccenda da pornoattori. Devi sempre essere quello che ce l’ha più grosso, più lungo e più duro. Donne comprese.”


Ditemi che vi ho convinto e che siete pronti a leggere questo episodio della serie perché vi confesso che mi sono eccitata e divertita a leggerlo

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GIADA. UN AMORE COLPEVOLE di Anna Chillon

GIADA. UN AMORE COLPEVOLE di Anna Chillon

Titolo: Giada. Un amore colpevole.
Autore: Anna Chillon
Serie: Le pietre preziose. Vol. 1
Genere: Erotic
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 8 Giugno 2016
Editore: Self Publishing

TRAMA


Il giorno del mio diciottesimo compleanno pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare.
Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui.
E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto.

RECENSIONE


Ho conosciuto la Chillon grazie a Alakim e mi sono innamorata all’istate della sua penna. La particolarità, oltre all’eleganza, è il saper esprimere in maniera sottile ma potente il senso del proibito. È un’autrice eclettica, che spazia dallo Urban Fantasy, allo storico, fino all’erotico. E lo fa in maniera egregia, con quella fluidità propria di chi ha un vasto bagaglio culturale e un talento raro per l’arte del raccontare.

Ne ho avuto l’ennesima conferma con l’erotico Giada, un amore colpevole, primo volume autoconclusivo della trilogia pietre preziose.

La storia gira intorno a uno dei cliché più controversi, ovvero il legame tra un uomo maturo e una ragazzina. Tuttavia, l’illecito non si riduce alla sola differenza anagrafica tra i due protagonisti.

Vincent ha quarantatré. È il miglior amico del padre, frequenta da sempre la loro casa, tanto che per Giada è un secondo genitore. A un certo punto, però, smetterà di essere lo zio acquisito che giocava con lei da bambina, si accorge, infatti, di tutta una gamma di peculiarità che lo schermo dell’infanzia le impediva di vedere. Lui possiede quella cupezza che è la cifra del suo fascino. Vincent è oscuro, pericoloso, è il salto nel buio che nessuna brava ragazza si sognerebbe di fare. E Giada è una brava ragazza: ha appena diciotto anni, è studiosa, pacata, introspettiva, insicura di sé, non si crede bella né interessante, per tale motivo cerca conforta nel dolore.

Il punto però è un altro: chi seduce chi?

Il lupo cattivo che attende la vittima nascosto nell’ombra, o la fanciulla che perde consapevolmente la strada maestra? A dividerli c’è un abisso che appare incolmabile e che loro riempiranno di sotterfugi, baci rubati, bugie, carezze e morsi. E mentre il loro amore si plasma intorno a una voracità insaziabile, verità inconfessabili vengono alla luce e rimescolano le carte.

Non è certo la prima volta che viene trattato questo argomento scabroso – come dimenticare Vladimir Nabokow e la passione scandalosa del maturo professor Humbert per la dodicenne Dolores – ma la vena sensuale dell’autrice, il sottofondo proibito e non ultimo lo stile raffinato e introspettivo fanno di questo romanzo un indimenticabile.

Recensione a cura di Estelle Hunt in esclusiva per Reading Marvels


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SENZA PACE di Miss Black

SENZA PACE di Miss Black

Titolo: Senza pace
Autore: Miss Black
Serie: Autoconclusivo
Genere: Erotic romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 22 Aprile 2019
Editore: Self publishing

TRAMA


Chiara lavora per una multinazionale energetica. Viene mandata in Libia a occuparsi degli impianti di estrazione in loco, tra i pericoli di una nazione sempre sull’orlo di una guerra civile e quelli della spietata competizione aziendale interna. È durante il suo periodo in Nord Africa che conosce Yidir, il berbero che gestisce la sicurezza degli italiani per conto dell’autorità petrolifera libica, e tra loro scatta qualcosa. Un’attrazione complicata, che si scontra con due modi diversi di vedere il mondo. Yidir è un uomo inquieto, in fondo legato a un’idea di femminile che per Chiara è inconcepibile, Chiara ha sempre messo la carriera davanti a qualsiasi affetto. Ma tra il calore del deserto e il freddo di Milano, tutto possono fare Chiara e Yidir, tranne provare indifferenza l’uno per l’altra. Tra loro cresce un sentimento che ha il potere di annullare ogni distanza, di far superare ogni difficoltà, ogni incomprensione… ma sarà sufficiente?

RECENSIONE


Ho letto molte storie di Miss Black, e fortunatamente ne ho ancora molte da scoprire, attingendo alla sua ampia e variegata bibliografia. Libri che spesso fungono per me da ristoro, regalandomi il perfetto rifugio dalla vita quotidiana, che spesso ci trascina via con molteplici fluttuazioni e per cui la scelta migliore è quella di volersi bene leggendo.

Ammetto che quando ho deciso di conoscere la storia di Yidir e Chiara non immaginavo di trovarmi coinvolta in un libro tanto potente e intimo. Una lettura che mi ha lasciata per giorni un ricordo vivo, un’esperienza indimenticabile vissuta sorvolando il caldo deserto libico, il magnifico anfiteatro di Lecce e il mare delle coste siciliane. Paesaggi significativi che fanno da contorno ad una storia toccante, la più bella letta fino ad oggi di questa sorprendente scrittrice.

Diversità culturale, guerra, razzismo, immigrazione, nonché l’eterno conflitto tra il valore della vita e gli interessi economici di nazioni e grandi multinazionali sono i temi scottanti che si ritrovano in “Senza pace”. Argomenti raccontati con lucidità e straordinaria schiettezza, caratteristiche che rendono unico lo stile di Miss Black, autrice capace di parlare di tematiche attuali e difficili con arguzia, ironia e quel tocco di sensualità ed erotismo che plasma tutto in modo sublime.

Stavolta però a predominare è una storia d’amore commuovente e bellissima, in cui due esseri umani profondamente diversi si conoscono, ritrovandosi a condividere il palcoscenico spietato e crudele della guerra in Libia, scenario militare e politico complicatissimo e ancora oggi attuale, aggravato dalla presenza di interessi economici in aggiunta ai colpi dei Kalashnikov.


Era silenzioso, discreto, e dopo un po’ non facevi più caso al suo AK-47. Inoltre era bello. Un gran bell’uomo, alto, in forma, con la pelle olivastra e il profilo tagliente della gente del deserto.”


Chiara, donna italiana in carriera tosta e determinata, e Yidir, capo della sicurezza libico dai modi duri e dalla mentalità tradizionale, sono i protagonisti di una storia originale e profonda, che li renderà inizialmente vittime di un’attrazione travolgente alla quale però non vorranno dare un nome, né offrire un futuro a causa di una realtà troppo complicata da gestire e che li rende inconciliabili.


A volte la guardava con un’intensità da fermarle il cuore. Con affetto, struggimento… amore? Era così impossibile?”


Un popolare detto arabo che dice “L’occhio del sole non si può nascondere con un setaccio” getta la romantica prospettiva che un sentimento che nasce inaspettato non può nascondersi a lungo. Ma in guerra tutto è imprevedibile e nonostante un sentimento possa germogliare nell’aridità del deserto, nulla resta in piedi come lo si è lasciato, nessuno rimane illeso.


Erano sopravvissuti, e il solo fatto di star loro vicini elevava un po’ anche te.”


Una storia di cambiamento, dolore, rinascita e perdita. Un racconto al cui centro c’è la sopravvivenza interpretata a più livelli: dalla ferocia umana più impensabile alla crudeltà della guerra, da un destino di riscatto improvvisamente strappato alla fragilità di un cuore che non si pensava così debole.
Chiara e Yidir sono simboli meravigliosi di speranza e resilienza a sopravvivere oltre il dolore e la rassegnazione, per ricominciare a vivere imparando a riconoscersi, come animali feriti restati troppo a lungo distanti ma che vogliono ridarsi dignità e fiducia, gradualmente.

Un intreccio complesso raccontato con lucidità e perfezionato da un sapiente distacco in grado di offrire una storia in cui il giudizio è sospeso ed è piuttosto la riflessione ad emergere dall’abisso più profondo. Un libro che getta luci e ombre su realtà terribilmente attuali, sommergendo il lettore di domande che parlano al cuore e alla coscienza senza forzature, senza offrire tregua, senza lasciare pace.

Una lettura che per queste ragioni è impossibile dimenticare, come la bellezza di un tramonto nel deserto o l’alba nel mare di Sicilia. Come l’amore che cura, disseta, aspetta, lenisce, abbraccia e salva, al di là di ciò che potrà mai riservare il futuro.

Grazie Miss Black per questa storia.

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LILIM vol. 1 di Miss Black

LILIM vol. 1 di Miss Black

Titolo: Lilim vol. 1
Autore: Miss Black
Serie: Legends
Genere: Erotic e Fantasy Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: aperto
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 10 Aprile 2021
Editore: Self-Publishing

TRAMA


Emma ha una carriera di successo, un compagno con cui ha ritrovato la complicità, un futuro che sembra già scritto. Tutto va in frantumi quando nella sua esistenza compare un uomo così bello da sembrare irreale. E apparentemente lo è, visto che la prima volta Emma lo incontra in sogno, un sogno vivido ed erotico. Da quel momento in poi la vita perfetta di Emma comincia a sgretolarsi. Warad-Sin, l’amante del suo sogno, si presenta in carne e ossa: magnifico, arrogante e tutt’altro che umano. Emma si rende conto di doversi difendere da lui e inizia a studiarlo con l’aiuto del professor Valdes, un antropologo che è quasi stato ucciso da un’esemplare femmina della sua stessa specie: i lilim. I lilim sono antichi come il mondo; belli e letali, si nutrono della forza degli esseri umani durante il sonno. Resistere al loro fascino è quasi impossibile e oltretutto Emma ha un motivo molto solido per non liberarsi di Warad-Sin. Un motivo che le sta crescendo dentro.

RECENSIONE


«Chi non ha mai avuto un sogno, forse ha solo sognato di vivere»


Il sogno come possibile estensione della realtà o proiezione dei propri desideri, quelli più nascosti. Spesso ci chiediamo se queste immagini che si affacciano nella nostra mente nel momento in cui siamo più vulnerabili siano davvero lo specchio di ciò che abbiamo dentro. In realtà non ci sono studi che dimostrano inequivocabilmente la relazione tra il sogno ed il nostro profondo io interiore.

Se nell’antichità i sogni venivano concepiti come segni divini, fu solo con Sigmund Freud che, nel XIX secolo, questi assunsero la caratteristica di rivelatori del nostro inconscio. Freud sosteneva infatti che i sogni rivelassero quelli che sono i nostri desideri più nascosti.

Ad oggi questa visione è stata in parte superata, affermando che il significato dei nostri sogni è quello di essere un’estensione delle emozioni provate quando si è svegli. Nonostante gli studi e le ricerche ad oggi disponibili, il sogno mantiene quell’aurea di mistero profondamente affascinante e capace di intrigare, come questa storia, primo capitolo di una trilogia fantasy che promette molto.


Lei invece si era addormentata e aveva sognato. Nel sogno era lì, a letto.


Emma vive a Londra e incarna una donna moderna e affermata, con una carriera professionale appagante ed una vita sentimentale stabile. Tutto fila liscio se non che a stravolgere la sua vita accade qualcosa di inaspettato, così sconvolgente da rimettere tutto in discussione. Un evento che ha a che fare con un’incontro ravvicinato con una figura che di umano ha ben poco se non l’aspetto, particolarmente conturbante tra l’altro, al punto da togliere il sonno. Letteralmente.


Sopra di lei c’era un uomo dai capelli scuri e sfilati. Un uomo… irreale, nella sua bellezza perfetta. Fisico da modello di intimo e lineamenti squisiti, regolari. Gli occhi allungati e brillanti.


Warad-Sin è bello da mozzare il fiato, perfetto, seducente. Quando appare nei sogni trascina la sua vittima in un turbine di desiderio, annientando ogni volontà di resistenza fino a creare dipendenza. E’ nel sogno che è la sua forza, è nella realtà che si nasconde la sua fragilità.

Il tema di questa storia è intrigante: sogno o realtà? Quanto il sogno rivela della realtà e quanto la realtà nasconde attraverso i sogni desideri repressi o maschere spesse, così tanto da nascondere la vera natura di un individuo, magari sotto una superficie luccicante o un corpo divenuto difettoso.

Miss Black ha la profonda capacità di sorprendere sempre, inventando storie mai banali, con personaggi che non deludono mai, perché sfaccettati e imperfetti. Questa storia strizza l’occhio al genere fantasy, popolato da creature affascinanti e carismatiche che spaziano tra la natura umana e la dimensione divina, con l’aggiunta di quel tocco erotico impeccabile che contraddistingue la firma di questa autrice. Racconti che senza rinunciare ad una sana dose di humour offrono in più prospettive originali, utili ad interpretare in chiave leggera argomenti profondi, come il rapporto ancestrale tra l’uomo e la donna e la maternità, intesa nella sua forma più primitiva.

Un storia in cui la vita e l’amore stanno al centro senza annoiare, in modo originale e mai convenzionale, arrivando a toccare il cuore, che stavolta ha avuto anche qualche sussulto di commozione.


«L’amore a volte è rinuncia.»


Ho percepito quanto a volte la vita riservi amari risvegli, in cui il sogno lascia il posto alla consapevolezza di non essere capaci di vedere oltre l’apparenza, oltre la coltre del pregiudizio, intersecando lo spazio tra bene e male, perdendo l’occasione di guardare con i propri occhi.

Spero di leggere quanto prima il secondo capitolo di questa trilogia, che promette molto bene.

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DREAMERS, L’AMORE CI SALVERA’ di Vera Demes

Dreamers

DREAMERS, L’AMORE CI SALVERA’ di Vera Demes

Titolo: Dreamers, l’amore ci salverà
Autore: Vera Demes
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 26 Marzo 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Nel cuore che trabocca l’amore è la risposta. Dolcezza, tu sei la porta dei miei sogni.


Caleb sogna la terra promessa, Lea vuole vivere nei boschi, Luke spera di diventare un quarterback professionista, Jasmine immagina di non doversi più vergognare di ciò che è.

Nella valle dorata di Sunset Swallow, Contea di San Diego, California, quattro ragazzi vivono di sogni, ingabbiati in un presente che li soffoca, in un universo che non li capisce, nella realtà che ha la durezza di un risveglio forzato.

Tra orizzonti sconfinati e vallate a perdita d’occhio, nel silenzio sospeso di canyons profondi, nei paesaggi infiniti in cui riposano antiche leggende e in cui la vita si fonde con il respiro della natura, Caleb, Lea, Luke e Jasmine si muovono sull’orlo di un baratro scoprendo una dimensione in cui essere sé stessi.

Ma la realtà non ammette debolezze.

L’incertezza, la paura di decidere, il coraggio di ideali impossibili, l’ostinazione della giovinezza.

Alla fine è la fine.

Eppure gli ideali valgono più delle ingiustizie e di un destino già deciso.

L’esercito dei sogni si mobilita con l’arma dell’amore.

Ed esserci diventa l’unica salvezza. Esserci gli uni per gli altri. A dispetto di ciò che vuole il mondo.


RECENSIONE di Alessia


«I sogni possono indicarci la strada»


Parlare di sogni può essere un argomento spinoso, soprattutto oggi che le nostre vite sono pervase da un profondo pessimismo, grazie al quale razionalità e disillusione rubano sempre più spazio all’immaginazione.

Si dice spesso che sognare sia un lusso per pochi eletti. A volte però non c’è niente di più salvifico che possa restituire speranza, se non avere il coraggio di osare e credere ai propri sogni.

E se a raccontare la bellezza dei sogni è una scrittrice profonda come Vera Demes, la magia è possibile, sognare si può e farlo diventa uno dei regali più preziosi che ci si possa concedere.

Luke e Jasmine, Caleb e Lea sono i protagonisti di una storia meravigliosa.
Quattro giovani ragazzi che provengono da due dimensioni di vita antitetiche ed in eterno contrasto, ovvero l’emarginata riserva indiana di Sunset Swallow e il ricco quartiere di Eaglewood a La Jolla, San Diego.

Due mondi non solo diversi culturalmente ma in lotta perenne tra loro, coinvolti in un conflitto antico radicato nella storia e nel tempo, acuito da un feroce razzismo, che fonda le sordide basi nel mantenere invisibile e subordinata una minoranza vittima di odio e pregiudizio, quella dei nativi americani.

Eppure queste due coppie di fratelli, così apparentemente distanti, hanno qualcosa che li accomuna così tanto da renderli vicini, simili, complementari.
Questi ragazzi sono quattro sognatori, con diverse aspirazioni e attitudini, ma animati dallo stesso potente spirito in grado di oltrepassare i confini delle proprie origini, i dettami della propria famiglia.

C’è chi sogna ma non ha il coraggio di realizzare i propri progetti, chi di coraggio ne ha troppo ma aspetta il momento giusto per riscattare qualcosa di perduto, c’è invece chi vuole liberarsi per essere felice e vincere un destino già scritto e chi sogna di smettere di avere paura.

Quattro vite che si intrecciano inconsapevolmente per creare un meraviglioso caleidoscopio di tonalità sfumate ad arte, come spesso accade nella vita reale, in cui i chiaro scuri predominano sulle tinte nette.

“Dreamers” offre una storia profonda, emozionante, in cui i colori della natura sono multiformi, cangianti come i pensieri e le azioni che ci guidano nella vita. Colori dai contorni quasi mai netti, spesso ombreggiati, che ci definiscono fino a farci immedesimare nelle esitazioni di Luke, nella fierezza di Caleb, nella solitudine di Lea o nell’orgoglio di Jasmine.

La terra promessa dei Kumeyaay rappresenta la metafora magnifica del luogo in cui realizzare i propri sogni, ed essere felici, superando l’odio, l’ingiustizia, l’assenza totale di valori, l’inettitudine e la paura.
Una valle dai poteri magici che con i suoi panorami mozzafiato incita a preservare la bellezza della natura come bene assoluto, quello che ci è offerto e che è nostro dovere salvaguardare, come lo sono i nostri sogni, le nostre aspirazioni.


Perché in quella valle c’erano l’anima e il sangue, le radici di un popolo, la libertà e il riscatto. Quella era la loro terra. La terra promessa. Avrebbero dovuto riprendersela ritrovando ciò che gli anziani chiamavano wani. Il soffio dell’anima. Per non morire.


Un universo selvaggio fatto di cielo, nuvole e vento che sovrasta impetuoso su quattro giovani ragazzi alla ricerca di loro stessi, impegnati ad affrontare un percorso tortuoso come un fiume in piena, profondo come le gole del canyon della valle, in cui paure e radicate convinzioni saranno ostacoli quasi insormontabili da superare.


L’amore era la salvezza. L’unica chiave per aprire la porta dei sogni.


La forza motrice che darà a loro il coraggio necessario per intraprendere questo viaggio sarà l’amore, quello più travolgente che nasce all’improvviso e che salva, per offrire l’opportunità di essere felici e raggiungere la terra promessa, quella dove i sogni sono alberi imponenti, le speranze hanno la forma delle nuvole e gli ideali volano alti nel cielo insieme alle aquile.

Un libro in cui la trama è anche veicolo sapiente per offrire spunti di riflessione su temi delicati e difficili ma purtroppo molto attuali come emarginazione, razzismo e ingiustizie sociali ai danni di una minoranza che ancora oggi vive ai margini della società americana, che poco ha fatto per integrare e restituire dignità ad un grande popolo, ricco di tradizione e storia.

Lo stile narrativo è poetico ed evocativo, a conferma del grande talento di Vera Demes di raccontare una storia meravigliosa come “Dreamers”, tanto unica da avere la potenza di un romanzo e la grazia di una poesia.


Perché Caleb non era solo il ragazzo dei suoi sogni. Lui era il giorno e la notte, la felicità sbocciata in un fiore, l’essenza della natura racchiusa nelle vallate di Sunset Swallow, le rocce vermiglie di Windtalk Rock come giganti gentili nel blu del cielo e nella forza delle nuvole. Lui era il tutto. Era il sangue che le scorreva dentro, la visione di un futuro migliore, la pace, l’allegria, il sesso, la fame, la sete, l’universo. Caleb era il suo io più segreto. Faceva parte di lei.


Luke, Jasmine, Caleb e Lea con l’Esercito dei sognatori di Sunset Swallow resteranno a lungo dentro di me:


Vivevano d’istinto. Sogni, tanti sogni. E poi le nuvole. E poi il vento. E poi il sole sulla testa. E un cielo immenso. Proprio dentro al cuore.


Un messaggio intimo di speranza che fa bene al cuore, e di cui abbiamo particolarmente bisogno in questo momento.

RECENSIONE di Sara

Per parlare al meglio di questo libro bisogna iniziare dal titolo, una storia che parla di sogni dedicata ai sognatori; per leggerlo e viverlo nella maniera migliore, dovrete essere pronti a liberarvi da tutto e permettere alle pagine di trascinarvi dentro qualcosa di veramente unico. 

Ci troviamo in America, a san Diego, dove quattro anime pure ma tormentate lottano per trovare il loro posto nel mondo. 

Lea e Luke sono fratelli, vivono nel ricco quartiere di Eaglewood e appartengono ad una famiglia benestante; apparentemente hanno tutto quello che desiderano, ma solo i loro sogni riescono a portarli lontano da una vita soggiogata dall’arroganza del padre che li opprime e li sottomette alle sue volontà. 

In contrapposizione Caleb e Jasmine, fratelli a loro volta, sono spiriti liberi di sognare ma oppressi dal giudizio crudele di chi li perseguita badando solo alle apparenze. 

I due ragazzi infatti sono nativi di una tribù indiana, e vivono nella riserva di Sunset Swallow, un paradiso incontaminato dove si trovano a subire senza poter reagire le continue ingiustizie degli abitanti delle terre confinanti. 

Riescono anche se a fatica a tenere lontani il loro arrivismo e i giochi di potere, difendendo le loro case come qualcosa di davvero prezioso. 

E’ triste pensare come ancora oggi queste persona siano vittime di continui soprusi razzisti, solo per la loro diversa etnia o perché non vengono ritenuti degni di avere gli stessi diritti e gli stessi desideri di chi si crede più fortunato di loro 

Il destino fa incrociare le vite dei quattro ragazzi, che per motivi diversi si trovano a condividere molto più di quello che avrebbero potuto o voluto, e solo insieme comprendono quanto si importante lottare per difendere i doni preziosi che la vita ci mette davanti ogni giorno e cui spesso non diamo la giusta importanza. 


La felicità è permettersi di sognare anche quando il mondo ti crolla addosso. 


Vera Demes ha fatto di nuovo una delle sue magie, leggere questo libro è stato per me come vivere in una dimensione parallela, dove mi sono sentita leggera e senza pensieri e devo dire che ne avevo davvero bisogno. 

“Dreamers” è una lettura corale raccontata in terza persona, e popolata da molti personaggi. 

Ognuno di loro ha la stessa importanza all’interno della storia, e si incastra con precisione agli altri componendo un puzzle perfetto e armonioso. 


La sua voce era piena di tenero entusiasmo e provò una sensazione nuova, dolce ma lancinante, come se d’improvviso potesse osservarla nella sua intimità più fragile, coraggiosa, appassionata, una stramba sognatrice, generosa e piena d’amore. 


Leggendo scoprirete gli stupendi luoghi, che spero di avere la fortuna di visitare presto descritti in maniera dettagliata e talmente reale che vi immaginerete a vivere ogni emozione insieme ai nostri protagonisti. 

Vi basterà chiudere gli occhi per vedere Lea persa tra i campi fioriti, Caleb in sella al suo cavallo, Luke che guarda l’orizzonte dalla sua casa al mare e Jasmine che difende fiera i suoi ideali e l’onore del suo popolo; e finendo il libro sentirete la loro nostalgia ma vi sentirete appagati come quando ricevete un regalo raro e inaspettato. 

Il sogno è di certo il tema che caratterizza tutto lo svolgimento della storia, sognare non è solo un modo per estraniarsi dalla realtà, ma è anche un aiuto per non perdere mai di vista ciò che davvero desideriamo, senza permettere a nessuno di scombinare i nostri piani. 


Non esiste nient’altro in grado di liberare le nostre vite dall’odio, dal dolore e dall’assenza di speranza. L’amore è l’unico antidoto contro la sofferenza. Ed è l’unica chiave capace di aprire la porta dei nostri sogni. 


Perché è solo continuando a sognare che riusciremo a mantenere alte le nostre aspettative, permettendo ai nostri desideri di avverarsi e puntando sempre alla vera felicità del cuore. 


Due emozioni contrastanti che non sarebbe riuscito a placare. 

Gli appartenevano. 

Amore e lotta. Dolcezza e ribellione. Non avrebbe smesso di lottare. E neppure di amare. Perché alla fine era così. Era vero. Non aveva proprio nulla da perdere. 


Un plauso particolare va alla copertina, che attraverso un tripudio di colori diventa una cornice perfetta per qualcosa di prezioso e contribuisce a rendere questo libro davvero unico. 

Ringrazio l’autrice per avermi dato la possibilità ancora una volta di leggere e recensire in anteprima un’altra delle sue bellissime avventure. 

Consiglio questo libro a chiunque senta il bisogno di uscire dalla realtà ed emozionarsi con un storia semplice ma perfetta. 


Link per l’acquisto di Dreamers, l’amore ci salverà qui

PLAYING TIME di Moloko Blaze

Playing Time

PLAYING TIME di Moloko Blaze

Titolo: Playing Time
Autore: Moloko Blaze
Serie: Autoconclusivo
Genere: Erotic Contemporary Romance
Narrazione: POV singolo (Reagan)
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 9 Febbraio 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Reagan Desoto ama recitare, ama lo sfavillio del mondo di Broadway così come l’odore dei piccoli teatri, ma una ragazza di Harlem non dovrebbe credere nei sogni, soprattutto quando a spronarla è un giovane con il conturbante aspetto e il naturale talento di James Dean. Noah Dresner sembra mostrare uno strano interesse per lei, nonostante il suo look da maschiaccio e il suo modo sfrontato di dire e fare le cose. Noah è l’uomo che l’ha stregata da subito, che le permette di conoscere le gioie e i dolori del sesso senza tabù, con l’unica regola di escludere dall’equazione l’amore, ciò che si ostina a non concederle e che lei invece non riesce a negargli.

Un’intima amicizia sbocciata dietro le quinte della scena Off Broadway di New York. Una passione che rischia di bruciare come un incendio. L’amore che è impossibile da soffocare, anche in un rapporto all’insegna del sesso privo di limiti. Perché la maschera può essere un mezzo per sentirsi liberi, ma anche la più subdola delle gabbie. Dopo l’erotico The Undressed Series, Moloko Blaze torna con una nuova avventura Hot Contemporary Romance! Si consiglia la lettura di Playing Time a un pubblico adulto e consapevole.


RECENSIONE di Alessia

Il potere dei libri mi sorprende continuamente, come uno spettacolo pirotecnico pieno di luci abbaglianti in grado di illuminare il cielo di notte da ammirare con stupore e meraviglia. Emozioni che non hanno età ma che diventano tesori preziosi se vissute da adulti, quando si è maggiormente consapevoli della presenza di luci e ombre, che si dipanano alternandosi su un enorme palcoscenico, quello della vita, dove nessuno può esistere senza ruoli da interpretare o maschere da indossare.

Playing Time è la sublime celebrazione di questo concetto, ovvero come tutti noi viviamo su un palcoscenico, indossando quotidianamente maschere che ci permettono di agire in ruoli più o meno definiti, imposti da vari contesti, sia essa il nucleo familiare, l’ambito professionale fino alla società in generale.

Fin dalle prime pagine, il libro apre il sipario su un luogo non luogo, un teatro, in cui si sta provando una scena dal sapore intenso e coinvolgente, tanto da mettere in luce immediatamente i profili dei due protagonisti.


«Innamorarsi di uno come Noah è come lanciarsi da un aereo senza paracadute.»


Noah Dresner, 28 anni, dal fascino ribelle e magnetico oltre che dall’indiscusso talento di attore, capace di infiammare l’anima con il suo sguardo tagliente e malinconico e di mordere la vita in ogni istante. La sua filosofia di vita sembra ricalcare quella di James Dean, icona indimenticabile che diede voce al disagio di una generazione smarrita e senza punti di riferimento, alla disperata ricerca della propria identità.
In un suo celebre film disse : “Sogna come se potessi vivere in eterno, vivi come se dovessi morire oggi” , un frase diventata leggenda e che delinea indiscutibilmente il profilo di Noah, con la sua perenne voglia di sperimentare, curiosare, andare oltre i propri limiti per capire fin dove spingersi per realizzare i propri sogni e soddisfare desideri, bisogni. Vive ad Hell’s Kitchen, celebre quartiere vicino alla scintillante Broadway e nel cuore della zona dei teatri più importanti, ospitante la sede del famoso Actors Studio, che frequentò proprio James Dean. Una zona elitaria dove l’arte si respira per strada.


Avevo sempre creduto di essere una ragazza invincibile. Ferita, ma invincibile. Fino a che non avevo incontrato Noah Dresner. Ventotto anni, attore di teatro, sceneggiatore a tempo perso.


Reagan Desoto, 21 anni, dalla carnagione mulatta e gli occhi scuri come l’inchiostro, abituata più a nascondersi che mostrarsi e dotata di un’inconsapevole sensualità che la rende intrigante come una perla esotica da scoprire. Insicura ma coriacea, inesperta ma ribelle, vive una continua contraddizione che la definisce senza delineare un contorno preciso, facendo di lei uno dei personaggi femminili tra i più interessanti letti fino ad oggi.
Ama recitare, una passione che diventa terapia per fingere, cambiare pelle, sentendosi parte di qualcosa. Il teatro è la sua salvezza per sopravvivere ad una vita difficile, fatta di privazioni affettive e materiali. La sua casa è la periferia di Harlem, quartiere – ghetto in cui disagio sociale e emarginazione predominano sulla vita di chi vi fa parte.

Ambientazioni ben definite identificano il vissuto di due protagonisti profondamente diversi nell’approccio alla vita, nelle scelte che li hanno definiti fino a quando non si conoscono. Sarà il teatro a farli incontrare e sarà lo stesso palcoscenico che li vede calcare la scena come promettenti attori a fondere le loro anime, fatte di spigoli, bruciature, paure, fragilità e nascondigli, che siano questi abiti extra large o colpe da espiare.

Il loro è un percorso di sperimentazione mentale e fisica. Il sesso è uno strumento formidabile attraverso il quale provano a superare le loro paure, a chiedere e donare fiducia, per fidarsi e affidarsi a qualcuno, a credere in loro stessi. Le scene di sesso sono sublimazioni del corpo, raccontate in modo vivo e scritte con immensa bravura.
L’eros trova in questo libro la sua celebrazione dei sensi, in cui il piacere e il dolore si compenetrano oltrepassando il puro riferimento carnale per elevarsi verso un significato più profondo ed esteso.


«L’unico modo che abbiamo per essere felici è aver sperimentato il dolore, il metro di paragone per ogni esperienza.» Continuò, conquistando un altro centimetro. «Una cosa può essere bella solo se sei cosciente di cosa non lo è.»


In questo equilibrio sottile trova spazio un terzo personaggio, Rhys, amico fraterno di Noah. Magnetico, carismatico e contraddistinto da un’innata saggezza, Rhys diventa la chiave di volta che plasma il percorso di crescita di questi due ragazzi per aiutarli a comprendersi. Un uomo dalla fortissima sensualità che ricorda Dennis Stock, fotografo e amico di James Dean, che ne capì il talento fin da subito contribuendo a renderlo leggenda con i suoi celebri scatti, ritraendolo, come gli diceva, “dove ti senti felice”, un po’ come fa Rhys con Noah e Regan. Un personaggio che ho adorato e di cui mi auguro di leggere una storia dedicata a lui.

A fare da contorno a questo libro una colonna sonora intrigante, che questa eclettica autrice, appassionata conoscitrice di musica, ha scelto con grande accuratezza. Sonorità d’altri tempi come Ray Charles, Elvis Presley e Nina Simone si alternano a generi musicali più contemporanei come Fatboy Slim e Public Enemy. Un viaggio sonoro che pervade le vicende del racconto in grande stile.

La ricercatezza musicale conferma l’attitudine di Moloko Blaze alla passione per le arti visive, come il teatro, il cinema e la fotografia che fanno da cornice a Playing Time. Una storia meravigliosa che offre il connubio perfetto tra due stili, romance ed erotico, a differenza delle atmosfere più carnali ritrovate nella serie Undressed, in cui l’eros predomina maggiormente celebrando l’arte in senso più figurativo.

Una vena artistica dai poteri afrodisiaci che avvolge di sensualità lo stile raffinato di una scrittrice sapiente e di grande spessore, che mi ha fatta innamorare della lettura come poche. L’esclusivo punto di vista di Reagan amplifica il coinvolgimento trascinando il lettore nei suoi pensieri, paure e sentimenti che deflagrano per Noah, il cui animo si svela solo attraverso gli occhi di lei, mantenendone l’alone di sensuale mistero.


Non era raro che io e Noah, due attori che usavano le parole per vivere, parlassimo senza emettere un suono. Capitò anche quella volta. In silenzio, avevamo parlato di amore, quella strana forma di amore che provavamo l’uno per l’altra. 


Chapeau Moloko, alla prossima.

Le luci di questo spettacolo pirotecnico mi hanno fatta sognare e vibrare l’anima. A sipario chiuso e a luci spente si torna a casa, va in scena la vita.


RECENSIONE di Sara

La sfavillante cornice dei teatri di Broadway fa da sfondo al primo incontro tra Noah e Reagan, due ragazzi all’apparenza molto diversi tra loro che si scopriremo essere anime affini. 

Noah vive ad Hell’s Kitchen, e somiglia pericolosamente a James Dean, riprendendo le fattezze e la voglia di essere libero e ribelle dal famoso attore. 

Reagan è una ragazza di origini afroamericane nata e cresciuta ad Harlem, che nasconde i propri sogni dietro un abbigliamento da uomo che non le rende giustizia, e dietro la paura che un passato tormentato possa portarglieli via. 

Conosce Noah durante le prove per lo spettacolo che metteranno in scena, e il ragazzo la cattura e la porta senza fatica portandola nel suo mondo permettendole di essere finalmente se stessa, senza restrizioni o tabu’. 


Ma poi… poi sei arrivata tu. E non te ne sei più andata. Hai piazzato una tenda nel mio cervello e nel mio cuore, i ci sei sistemata bene. E più cercavo di allontanarti e più ti desideravo. Non desideravo solo il tuo corpo, desideravo te. Volevo possederti, volevo ascoltarti, parlarti, toccarti. Volevo viverti. Ero… sono schiavo di ogni tuo sogno, di ogni tuo desiderio anche di quelli che ancora non conosci. E oggi, Reagan, mi sono reso conto che sei tu che sei ad essere responsabile della mia tristezza , così come sei responsabile della mia felicità. 


Se chiudete gli occhi verrete immediatamente trasportati nella stupenda atmosfera di “Playing time”, e non vi limiterete solo a leggerlo, ma lo vivrete sulla pelle, senza pudore, senza fatica, ma con entusiasmo e immensa curiosità. 

 Riconoscerete di certo lo stile di Moloko Blaze, toccante fin dalla prima parola,  anche se stavolta vi troverete davanti ad una magia, ovvero un bellissimo connubio tra un romanzo erotico ed una storia romantica che vi terrà incollati alle pagine senza respiro. 

Incontrerete  di nuovo  personaggi messi a dura prova dalla vita, feriti anche in modo profondo, ma che non si sono mai arresi, anzi, hanno fatto della loro sofferenza un modo di riuscire a reagire, di rincorrere la sospirata felicità. 

Rispetto alla trilogia di “Undressed” però, leggerete delle scene erotiche, mai volgari, di certo descritte in modo più mentale che fisico, ma non per questo meno carnali e appassionate. 

E’stupendo il parallelismo col teatro e la fotografia, per tutto il libro infatti i protagonisti si trovano tra la finzione e la realtà culminando nella scena a mio parere più intensa, quella dello spettacolo, dove si donano reciprocamente l’uno all’altra senza veli, maschere o paure. 


Anche il letto di una stanza poteva essere un palcoscenico. Un gioco di ruoli ben preciso. Una regia di sguardi, di movimenti, di battute, di luci. Un fuoco artificiale di emozioni sature di colori, un luogo in cui tutto era più acceso, più forte, più intenso. E le parole non erano solo parole. 


Molti personaggi fanno da contorno alla storia, spicca su tutti la figura di Rhys, che ammetto ha fatto breccia del mio cuore, fotografo e amico di Noah, di certo una presenza imponente che però riesce sempre a restare da parte senza entrare nel profondo di quello che lega Noah e Reagan. 

Se avete voglia di forti emozioni questo è il libro che fa per voi, lasciatevi trascinare da ogni piccolo dettaglio che questa storia vi regalerà, perché non esiste spettacolo migliore di quello che due persone davvero libere riescono a regalarsi a vicenda. 

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IL MARITO IN AFFITTO di Miss Black

Il marito in affitto

IL MARITO IN AFFITTO di Miss Black

Titolo: Il marito in affitto
Autore: Miss Black
Serie: Autoconclusivo
Genere: Erotic
Narrazione: POV alternati (Mike e Alina)
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 14 Gennaio 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Sul volantino dice: “Mike Reed, marito in affitto”, ed elenca tutte le piccole riparazioni che Mike può fare in casa tua, dall’aggiustarti il lavandino a falciarti il prato. Quello che non dice è che Mike Reed è un vero e proprio splendore, uno che potrebbe fare il modello in una pubblicità di profumi, e che è pure alla mano e simpatico. Quindi dov’è il trucco? Alina lo chiama per una riparazione e poi si trova ad assoldarlo davvero come marito in affitto, o meglio, come fidanzato a una riunione di ex compagni di classe. Mike si comporta in modo perfetto e c’è anche un interludio romantico che Alina non avrebbe mai osato immaginare. È così bello, perché dovrebbe piacerle lei? Proprio lei, con la sua famiglia ingombrante, asfissiante e messicana. Lei che non potrebbe mai fare la modella, nemmeno per una pubblicità di aspirapolveri. Lei che lotta con problemi banali come i concorrenti sul lavoro e non con problemi grossi come quelli di Mike. Perché Mike è splendido, è vero, ma è tutto finto. Una volta scoperta la verità, non c’è più motivo di essere in soggezione. Ma, Alina, aspetta un attimo… sei davvero sicura di aver scoperto la verità?


RECENSIONE

Leggere questa storia è stata una godibilissima distrazione dalla realtà, che fin dalle prime pagine mi ha rapita, scoprendo di questa sorprendente autrice una nuova sfumatura, con tratti più rosa del solito. Una tonalità adorabile che mi ha convinta senza dubbio alcuno, contribuendo a rendere la sua aurea poliedrica ancora più intrigante e completa.

“Il marito in affitto” mi ha intrattenuta con ironia, intelligenza e un ottimo grado di piccantezza, quella tipica della qualità “Habanero” messicano per intenderci.

Una storia che nel suo complesso paragonerei ad una salsa guacamole ben fatta dal sapore perfettamente bilanciato, in cui ogni ingrediente è stato selezionato ad arte. Una pietanza gustosa in cui ho ritrovato alcuni tra i temi più cari a Miss Black, come discriminazioni sociali, razzismo e problemi di dipendenza.


Mi chiamo Alina Suarez, ho trentadue anni e sono un’agente immobiliare. So usare un trapano, un cacciavite e una pinza. Il prato me lo falcio da sola (anche se non abbastanza spesso) e, se necessario, stucco, carteggio e dipingo. Ma i lavandini rotti non li so aggiustare.


Alina è una piccola Bridget Jones di origini latine che ho adorato, in primis per la sua autenticità: assennata, lavoratrice, pragmatica, indipendente e soprattutto consapevole di essere una ragazza normale. Le sue origini messicane la collocano in una cornice precisa, quella tipica della seconda generazione di immigrati nati in America ma cresciuti con un’educazione di cultura latina, fondata su tradizioni e valori in cui la famiglia è al centro di tutto. Un legame molto forte che, se da un lato offre solide certezze, dall’altro invade e pervade la sua vita come una guaina contenitiva troppo stretta, quasi soffocante.

Mike è alto, aitante, biondo, insomma bellissimo. Bellissimo e al verde, tanto da arrangiarsi come “tuttofare a chiamata”, che sopravvive facendo piccoli lavoretti nelle case altrui.

Il loro incontro è spassoso come solo l’abilità di Miss Black è in grado di raccontare, delineando l’inizio di un rapporto di affari che gradualmente diventa qualcos’altro, rivelando quanto l’apparenza sia spesso ingannevole.


Il mio marito in affitto era dritto davanti al cancello, con una grossa valigetta degli attrezzi in mano. Il lampione sulla strada lo illuminava benissimo, purtroppo.


Mike, infatti, è tanto perfetto quanto finto. Scoprire cosa si celi dietro la sua luccicante facciata è la vera forza motrice dello sviluppo della storia, tramite cui svelare un dislivello più profondo che va aldilà della differenza estetica. Un divario che segna il confine tra due vite vissute agli antipodi e che rende i protagonisti di questa storia complementari in modo straordinario.

Da una parte Alina, una ragazza semplice ma soffocata da una famiglia invadente che la ossessiona con tappe da rispettare, obblighi da mantenere, traguardi sociali ai quali ambire e su cui costruire la propria realizzazione personale.


Ero così abituata a non contare niente per nessuno che ormai lo consideravo normale.


Dall’altra parte Mike, un ragazzo complicato e appesantito da un doloroso passato costellato di dipendenze tra droga e alcol e proveniente da una ricca famiglia alto borghese, che lui stesso ha rinnegato perché priva di ogni principio morale.


Ora non avevo più niente, la mia vita era un casino, ma stavo indubbiamente meglio. La mia nuova vita era molto meno semplice di quella precedente… era scomoda, solitaria e piena di privazioni, ma per la prima volta non mi sembrava priva di senso.


Due dimensioni di vita antitetiche che inducono a riflettere su come certi ambienti familiari e sociali generino spesso modalità di azione e interazione difettosi, lasciando dietro di sé tracce indelebili nella psiche di coloro che ne fanno parte. A volte però riconoscerle è il primo passo per superarle, prendendo misure e mettendo distanze per vivere liberi o perlomeno in modo più consapevole, lasciando indietro il giudizio.

La libertà e la schiettezza sono tra i tratti identificativi che maggiormente apprezzo in questa originale autrice che conferma il suo inconfondibile stile asciutto e diretto, arricchito stavolta dall’alternanza tra i punti di vista dei due protagonisti che scava più in profondità del solito.

Una storia che consiglio spassionatamente perché intrattenere con intelligenza non è da tutti, men che meno far scaldare il palato a dovere con scene bollenti scritte in modo impeccabile. Insomma è risaputo che il peperoncino faccia bene, se poi è di qualità “Habanero” è un vero toccasana: contiene vitamina A, che aiuta a mantenere la salute degli occhi, capelli e pelle. Possiede proprietà stimolanti, antisettiche, disinfettanti e digestive.

Quindi, come farne a meno?

E poi ammetto di avere un debole per i suoi protagonisti maschili: sporchi, imperfetti, incasinati e stavolta anche gentili e tuttofare…sai mai che se mi si rompesse il lavandino chiamo l’assistenza e mi mandano Mike.


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LA CACCIATRICE di A.S. Twinblack

LA CACCIATRICE di A.S. Twinblack

TitoloLa cacciatrice
AutoreA.S. Twinblack
SerieAutoconclusivo
GenereThriller Erotico
Narrazione Terza persona
Tipo di finaleConcluso
EditingBuono
Data di pubblicazione3 Maggio 2020
EditoreSelf Publishing

TRAMA


Max Rouge, giovane aspirante giornalista, ha un chiodo fisso: rintracciare la donna con i capelli rossi alla guida di un Audi R8 nera. Conosciuta una sera in discoteca, quello che doveva essere un incontro di piacere ha, invece, una conclusione inaspettata e sgradevole. Scoprire l’identità della rossa non sarà per niente facile, tanto più che sembra essere scomparsa nel nulla.
Durante le sue ricerche, Max conosce Tania, una trentottenne solitaria, con problemi a relazionarsi con gli uomini. È accaduto qualcosa di orribile nel passato della donna: si è svegliata una mattina e il suo ragazzo, Luca, con cui aveva trascorso la serata, è morto. Lei non ricorda niente. Ha solo dei flash di memoria di quanto è accaduto e due incubi ricorrenti che la tormentano.
Le strade di Max e Tania si incrociano con quelle di altri personaggi, ciascuno con oscuri segreti da nascondere, e man mano che Max si avvicina a scoprire chi è la donna dai capelli rossi, anche Tania inizia a riacquistare la memoria, riuscendo finalmente a ricostruire gli avvenimenti di quella orribile notte insieme a Luca.
La verità verrà a galla in una trama complessa e intricata in cui nessuno è come sembra, ma tutti nascondono la loro vera natura per soddisfare la sete di vendetta, macchiandosi di crimini orrendi.
ATTENZIONE
Ci sono scene che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori.


RECENSIONE


“Ciascuno di noi ha nell’anima, una ferita che ne condiziona l’agire. Profonda o superficiale, nessuno può dirlo, se non chi ne avverte il dolore. È per questa ragione che vittima e carnefice sono solo due facce della stessa medaglia.”


Sono proprio le ferite dell’anima che non ci permettono di vivere sereni; accade alla protagonista  del romanzo, Tania, una donna fragile, tormentata ma determinata che si ritroverà a dare un senso ai suoi incubi dopo anni di ombre e silenzi. Tania non riesce a sorridere più e a lasciarsi andare con un uomo dopo un drammatico evento di cui non ricorda nulla o meglio, di cui preferisce non ricordare. È tutto nascosto dentro di sé e non riesce a emergere.


“Non voleva ricordare, perché i ricordi avevano il sapore acre della colpa.”


Tania è un personaggio a cui ci si affeziona subito per la sua fragilità ma chi vi trascinerà sarà Max un aspirante giornalista, che usa il suo fiuto non solo per scrivere gli articoli ma anche per sedurre le  donne, soprattutto quelle con i capelli rossi che lo attraggono maggiormente.

Le sue serate, da solo o con gli amici, alla ricerca di una donna per una notte sono eccitanti ed esilaranti; Max seduce ma è anche uno sfigato, le sue avventure non sempre vanno a buon fine e gliene capitano di tutti i tipi. Lo conosciamo  all’inizio della storia e continuiamo a seguirlo nella sua caccia travolgente  alla ricerca  di  Artemis, la rossa che l’ha colpito in discoteca. Il nome di questa donna non è stato scelto a caso,  nella mitologia greca è la dea della caccia e nel romanzo il suo obiettivo è attendere la notte e andare a caccia, scegliere un uomo, studiarne i movimenti, le caratteristiche e con astuzia attrarlo a sé, complice la sua avvenenza  e sex appeal.

All’inizio Max viene presentato come una persona frivola e superficiale, poi man mano che la storia prosegue verrà fuori la sua vera natura e l’incontro con Tania cambierà la vita di entrambi. Max riuscirà a tirare fuori il suo lato umano e Tania affronterà le sue paure. In questa storia non  ci sono solo questi tre personaggi, ne incontrerete molti altri, tutti ben caratterizzati e descritti, che intrecceranno le loro vicende in una trama fitta e complicata di segreti. Riuscire a trovare il responsabile, il cattivo della situazione non sarà affatto facile perché tutti sembreranno essere coinvolti.

Prestate attenzione a ognuno di loro, in particolare a chi si muove indifferente e invisibile perché vi sorprenderà come è accaduto a me e si  rivelerà una delle pedine del gioco. Fin dalle prime righe si entra subito nel vivo della storia, narrata dall’autrice con un linguaggio diretto e coinvolgente e con dialoghi ironici e stuzzicanti. Le scene erotiche sono descritte in modo convincente e reale ma non volgare.

L’autrice ha il merito di aver tenuto alta l’attenzione e la mia curiosità per tutto il romanzo con colpi di scena. Tutta la verità si scoprirà man mano, fino ad arrivare a un finale inaspettato che mi ha stupito.

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SEGNALAZIONE – PLAYING TIME di Moloko Blaze

SEGNALAZIONE PLAYING TIME di Moloko Blaze

Titolo Playing Time
AutoreMoloko Blaze
Serie Autonclusivo
Genere Erotic Contemporary Romance
Narrazione POV singolo (Reagan)
Tipo di finaleConcluso
Data di pubblicazione9 Febbraio 2021
Editore Self Publishing

TRAMA


Reagan Desoto ama recitare, ama lo sfavillio del mondo di Broadway così come l’odore dei piccoli teatri, ma una ragazza di Harlem non dovrebbe credere nei sogni, soprattutto quando a spronarla è un giovane con il conturbante aspetto e il naturale talento di James Dean. Noah Dresner sembra mostrare uno strano interesse per lei, nonostante il suo look da maschiaccio e il suo modo sfrontato di dire e fare le cose. Noah è l’uomo che l’ha stregata da subito, che le permette di conoscere le gioie e i dolori del sesso senza tabù, con l’unica regola di escludere dall’equazione l’amore, ciò che si ostina a non concederle e che lei invece non riesce a negargli.

Un’intima amicizia sbocciata dietro le quinte della scena Off Broadway di New York. Una passione che rischia di bruciare come un incendio. L’amore che è impossibile da soffocare, anche in un rapporto all’insegna del sesso privo di limiti. Perché la maschera può essere un mezzo per sentirsi liberi, ma anche la più subdola delle gabbie. Dopo l’erotico The Undressed Series, Moloko Blaze torna con una nuova avventura Hot Contemporary Romance! Si consiglia la lettura di Playing Time a un pubblico adulto e consapevole.


TEASER


«Quindi tutto ciò che fai è vendere hamburger e patatine e arrossire durante il laboratorio di teatro?»
«Hai descritto la trama della mia vita» conclusi, sollevando la mano e mostrandogli il dito medio.
«Cazzo» mormorò stropicciandosi la faccia con le mani.
«Non mi trattare come una causa persa! Io ho da fare, non ho tempo per i ragazzi, o per le feste, o per qualsiasi altra cosa tu mi voglia proporre. E non verrò a letto con te, se stai facendo tutta ‘sta pantomima per questo.»
«Io non scopo le vergini!» Poche parole, ma di fatto mi aveva estratto il cuore dal petto, lo aveva gettato a terra e calpestato con le sue costose Clarks.
«Perché no?» Sperai che ignorasse il velo di delusione nel tono della mia voce.
«Troppa responsabilità.»
Non riuscii a trovare alcuna idea per ribattere, solo un senso di oppressione che mi stritolava lo stomaco.
«Ma posso aiutarti.»

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