IL NOSTRO MONDO A PARTE di Lisa Arsani

IL NOSTRO MONDO A PARTE di Lisa Arsani

Titolo: Il nostro mondo a parte
Autore: Lisa Arsani
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: POV alternato (Leni, Zac)
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 25 Settembre 2018
Editore: Les Flaneurs Edizioni

TRAMA


Zaccaria vive una vita a metà.

Un incidente gli ha portato via le sue sicurezze.

Leni, invece, vive per due. Una grave malattia le ha strappato la gemella e un pezzo di anima.

Entrambi conoscono il dolore della perdita e hanno blindato i loro cuori: Leni ha il terrore di lasciarsi andare e di ritrovarsi da sola un’altra volta, mentre Zac è convinto che nessuna donna potrà mai più desiderarlo.

Ma l’amore sceglie vie traverse e, come il destino, non può essere fermato.

E ciò che sembrava perduto per sempre tra le macerie dei loro mondi distrutti forse ne costruirà uno nuovo. Solo per loro.


RECENSIONE


<< Non credo tu possa capire, nessuno che non abbia perso una gemella può farlo. Io e lei eravamo due persone ben distinte, ma condividevamo un mondo a parte. Quando lei se n’è andata mi è crollato addosso, ma non mi ha schiacciata. Sono rimasta da sola a vivere nel mondo di tutti gli altri >>


Se vi è capitato nella vita di avere dei legami affettivi molto forti tanto da farvi sentire quasi in una dimensione a parte siete state persone fortunate.
Il titolo del libro rimanda proprio a questo, ad una profonda connessione affettiva con un altro individuo, che diventa anche un rifugio, volendo citare il titolo, proprio un mondo a parte.
Cosa accade però se ad un certo punto questa dimensione scompare, crolla lasciandoci solo le sue macerie?
Può succedere che ciò che prima era un porto sicuro diventi invece una gabbia, una sorta di comfort zone da cui poi non si vuole, né si riesce, più ad uscire perché affrontare la realtà in cui questa dimensione non c’è più è troppo doloroso.
Leni la protagonista del libro è una ragazza per metà olandese, vive una vita per due, così tanto piena da far intuire da subito che sia un disperato tentativo di colmare un vuoto.
Non mi è stato subito facile entrare in empatia con lei, proprio perché nonostante i modi gentili e un’indole solare durante la lettura mi è sembrato di doverla inseguire più che scoprire, non riuscivo a starle dietro, il suo stile di vita pieno di mille impegni e attività, oltre ad avere il sapore dell’eccesso, la hanno resa molto distante da me.
È nell’avanzare della lettura che poi l’ho compresa meglio e ho preso consapevolezza del fatto che è molto più semplice provare empatia per coloro in cui i segni della sofferenza sono visibili.


Mi manca un pezzo di anima! Credi che solo perchè non si vedono le mie cicatrici non esistano ?


Per la stessa ragione entrare in connessione con il protagonista maschile è stato per me un processo più immediato.

Zaccaria è un uomo che vive a metà dopo un incidente d’auto che lo ha lasciato ferito non sono nel corpo ma soprattutto nello spirito, alimentando insicurezze che lo hanno spinto a rifugiarsi solo nel lavoro e nella famiglia, allontanando le persone.


Non ho mai concesso molto spazio agli altri a parte la mia famiglia. Sono sempre stato troppo ambizioso e concentrato su me stesso, sul raggiungimento dei miei traguardi.
E dopo l’incidente anche di più, per cercare di riprendere il controllo della mia vita.


Il libro tratta con garbo e delicatezza il tema della disabilità, che non è solo quella fisica ma anche quella dell’anima.
L’incontro casuale tra i due ragazzi sarà l’inizio di un processo di guarigione dello spirito, un’evoluzione del loro modo di approcciarsi alla vita tutt’altro che indolore.
Assisterete ad una lotta interiore piuttosto sofferta dei protagonisti che vedrà entrambi cercare di abbattere le mura erette attorno al cuore ferito dell’altro, e nel contempo oltrepassare le proprie barriere emotive e devo dire che ho sofferto anch’io con loro tanto sono stati vividamente descritti i loro tormenti.
Assistendo a questa battaglia dei sentimenti, emerge quanto il modo di vivere dei due ragazzi fino al loro incontro, ma anche dopo, sia pilotato dalla paura e dal senso di colpa: paura di amare, di vivere, di afferrare la felicità per il timore di perderla , mentre il senso di colpa è dettato dalla convinzione di non avere diritto ad essere davvero felici dopo aver perso una persona cara.

Sentimenti entrambi paralizzanti, perchè impediscono di districarsi dalle ragnatele del passato e di concedersi delle opportunità.


E’ un’illusione, che però chiede pegno. Si prende tutto, carne e anima, e ti fa credere che ci sarà per sempre, ma poi quando se ne va rimane solo una briciola di quello che eri. Tu ricominci, ma è un’altra illusione. Non appena la felicità torna a bussare, il senso di perdita si fa ancora più profondo e se non ti inghiotte ci pensa quello di colpa a divorarti .


È a un certo punto però che i protagonisti maturano, ognuno con i propri tempi, la consapevolezza di essere prigionieri di una realtà che li fa soffrire inutilmente e sfoderano così una delle più grandi ma anche più difficili risorse dell’essere umano che è la forza di reagire, anche quando la vita ci mette di fronte ad accadimenti dolorosi che stravolgono completamente la nostra esistenza e ci cambiano, dentro e fuori.
L’amore reciproco dei protagonisti diventa allora una forza che fa superare la paura e la colpa, perchè trasforma le macerie dei loro due mondi distrutti in fondamenta su cui ricostruirne uno nuovo insieme.
Trovo che l’autrice abbia trattato tematiche piuttosto delicate in modo garbato ma realistico, senza facili sentimentalismi.
Una menzione particolare merita il prologo che ha dato vita a un simbolismo con le vicende che ho trovato estremamente bello, fiabesco e poetico al tempo stesso.
Questa non è solo una storia d’amore, nei libri dove i personaggi sono così ben approfonditi psicologicamente e nulla è lasciato al caso, non lo è mai: ci sono personaggi di contorno tratteggiati accuratamente, citazioni di natura botanica molto interessanti, amore per gli animali e per lo sport, tutti ingredienti che danno un valore aggiunto al libro.

“Il nostro mondo a parte” è una storia di dolore, dignità e dolcezza, tre “D” che racchiudono tutta la sua essenza. 

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PLAYING TIME di Moloko Blaze

Playing Time

PLAYING TIME di Moloko Blaze

Titolo: Playing Time
Autore: Moloko Blaze
Serie: Autoconclusivo
Genere: Erotic Contemporary Romance
Narrazione: POV singolo (Reagan)
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 9 Febbraio 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Reagan Desoto ama recitare, ama lo sfavillio del mondo di Broadway così come l’odore dei piccoli teatri, ma una ragazza di Harlem non dovrebbe credere nei sogni, soprattutto quando a spronarla è un giovane con il conturbante aspetto e il naturale talento di James Dean. Noah Dresner sembra mostrare uno strano interesse per lei, nonostante il suo look da maschiaccio e il suo modo sfrontato di dire e fare le cose. Noah è l’uomo che l’ha stregata da subito, che le permette di conoscere le gioie e i dolori del sesso senza tabù, con l’unica regola di escludere dall’equazione l’amore, ciò che si ostina a non concederle e che lei invece non riesce a negargli.

Un’intima amicizia sbocciata dietro le quinte della scena Off Broadway di New York. Una passione che rischia di bruciare come un incendio. L’amore che è impossibile da soffocare, anche in un rapporto all’insegna del sesso privo di limiti. Perché la maschera può essere un mezzo per sentirsi liberi, ma anche la più subdola delle gabbie. Dopo l’erotico The Undressed Series, Moloko Blaze torna con una nuova avventura Hot Contemporary Romance! Si consiglia la lettura di Playing Time a un pubblico adulto e consapevole.


RECENSIONE di Alessia

Il potere dei libri mi sorprende continuamente, come uno spettacolo pirotecnico pieno di luci abbaglianti in grado di illuminare il cielo di notte da ammirare con stupore e meraviglia. Emozioni che non hanno età ma che diventano tesori preziosi se vissute da adulti, quando si è maggiormente consapevoli della presenza di luci e ombre, che si dipanano alternandosi su un enorme palcoscenico, quello della vita, dove nessuno può esistere senza ruoli da interpretare o maschere da indossare.

Playing Time è la sublime celebrazione di questo concetto, ovvero come tutti noi viviamo su un palcoscenico, indossando quotidianamente maschere che ci permettono di agire in ruoli più o meno definiti, imposti da vari contesti, sia essa il nucleo familiare, l’ambito professionale fino alla società in generale.

Fin dalle prime pagine, il libro apre il sipario su un luogo non luogo, un teatro, in cui si sta provando una scena dal sapore intenso e coinvolgente, tanto da mettere in luce immediatamente i profili dei due protagonisti.


«Innamorarsi di uno come Noah è come lanciarsi da un aereo senza paracadute.»


Noah Dresner, 28 anni, dal fascino ribelle e magnetico oltre che dall’indiscusso talento di attore, capace di infiammare l’anima con il suo sguardo tagliente e malinconico e di mordere la vita in ogni istante. La sua filosofia di vita sembra ricalcare quella di James Dean, icona indimenticabile che diede voce al disagio di una generazione smarrita e senza punti di riferimento, alla disperata ricerca della propria identità.
In un suo celebre film disse : “Sogna come se potessi vivere in eterno, vivi come se dovessi morire oggi” , un frase diventata leggenda e che delinea indiscutibilmente il profilo di Noah, con la sua perenne voglia di sperimentare, curiosare, andare oltre i propri limiti per capire fin dove spingersi per realizzare i propri sogni e soddisfare desideri, bisogni. Vive ad Hell’s Kitchen, celebre quartiere vicino alla scintillante Broadway e nel cuore della zona dei teatri più importanti, ospitante la sede del famoso Actors Studio, che frequentò proprio James Dean. Una zona elitaria dove l’arte si respira per strada.


Avevo sempre creduto di essere una ragazza invincibile. Ferita, ma invincibile. Fino a che non avevo incontrato Noah Dresner. Ventotto anni, attore di teatro, sceneggiatore a tempo perso.


Reagan Desoto, 21 anni, dalla carnagione mulatta e gli occhi scuri come l’inchiostro, abituata più a nascondersi che mostrarsi e dotata di un’inconsapevole sensualità che la rende intrigante come una perla esotica da scoprire. Insicura ma coriacea, inesperta ma ribelle, vive una continua contraddizione che la definisce senza delineare un contorno preciso, facendo di lei uno dei personaggi femminili tra i più interessanti letti fino ad oggi.
Ama recitare, una passione che diventa terapia per fingere, cambiare pelle, sentendosi parte di qualcosa. Il teatro è la sua salvezza per sopravvivere ad una vita difficile, fatta di privazioni affettive e materiali. La sua casa è la periferia di Harlem, quartiere – ghetto in cui disagio sociale e emarginazione predominano sulla vita di chi vi fa parte.

Ambientazioni ben definite identificano il vissuto di due protagonisti profondamente diversi nell’approccio alla vita, nelle scelte che li hanno definiti fino a quando non si conoscono. Sarà il teatro a farli incontrare e sarà lo stesso palcoscenico che li vede calcare la scena come promettenti attori a fondere le loro anime, fatte di spigoli, bruciature, paure, fragilità e nascondigli, che siano questi abiti extra large o colpe da espiare.

Il loro è un percorso di sperimentazione mentale e fisica. Il sesso è uno strumento formidabile attraverso il quale provano a superare le loro paure, a chiedere e donare fiducia, per fidarsi e affidarsi a qualcuno, a credere in loro stessi. Le scene di sesso sono sublimazioni del corpo, raccontate in modo vivo e scritte con immensa bravura.
L’eros trova in questo libro la sua celebrazione dei sensi, in cui il piacere e il dolore si compenetrano oltrepassando il puro riferimento carnale per elevarsi verso un significato più profondo ed esteso.


«L’unico modo che abbiamo per essere felici è aver sperimentato il dolore, il metro di paragone per ogni esperienza.» Continuò, conquistando un altro centimetro. «Una cosa può essere bella solo se sei cosciente di cosa non lo è.»


In questo equilibrio sottile trova spazio un terzo personaggio, Rhys, amico fraterno di Noah. Magnetico, carismatico e contraddistinto da un’innata saggezza, Rhys diventa la chiave di volta che plasma il percorso di crescita di questi due ragazzi per aiutarli a comprendersi. Un uomo dalla fortissima sensualità che ricorda Dennis Stock, fotografo e amico di James Dean, che ne capì il talento fin da subito contribuendo a renderlo leggenda con i suoi celebri scatti, ritraendolo, come gli diceva, “dove ti senti felice”, un po’ come fa Rhys con Noah e Regan. Un personaggio che ho adorato e di cui mi auguro di leggere una storia dedicata a lui.

A fare da contorno a questo libro una colonna sonora intrigante, che questa eclettica autrice, appassionata conoscitrice di musica, ha scelto con grande accuratezza. Sonorità d’altri tempi come Ray Charles, Elvis Presley e Nina Simone si alternano a generi musicali più contemporanei come Fatboy Slim e Public Enemy. Un viaggio sonoro che pervade le vicende del racconto in grande stile.

La ricercatezza musicale conferma l’attitudine di Moloko Blaze alla passione per le arti visive, come il teatro, il cinema e la fotografia che fanno da cornice a Playing Time. Una storia meravigliosa che offre il connubio perfetto tra due stili, romance ed erotico, a differenza delle atmosfere più carnali ritrovate nella serie Undressed, in cui l’eros predomina maggiormente celebrando l’arte in senso più figurativo.

Una vena artistica dai poteri afrodisiaci che avvolge di sensualità lo stile raffinato di una scrittrice sapiente e di grande spessore, che mi ha fatta innamorare della lettura come poche. L’esclusivo punto di vista di Reagan amplifica il coinvolgimento trascinando il lettore nei suoi pensieri, paure e sentimenti che deflagrano per Noah, il cui animo si svela solo attraverso gli occhi di lei, mantenendone l’alone di sensuale mistero.


Non era raro che io e Noah, due attori che usavano le parole per vivere, parlassimo senza emettere un suono. Capitò anche quella volta. In silenzio, avevamo parlato di amore, quella strana forma di amore che provavamo l’uno per l’altra. 


Chapeau Moloko, alla prossima.

Le luci di questo spettacolo pirotecnico mi hanno fatta sognare e vibrare l’anima. A sipario chiuso e a luci spente si torna a casa, va in scena la vita.


RECENSIONE di Sara

La sfavillante cornice dei teatri di Broadway fa da sfondo al primo incontro tra Noah e Reagan, due ragazzi all’apparenza molto diversi tra loro che si scopriremo essere anime affini. 

Noah vive ad Hell’s Kitchen, e somiglia pericolosamente a James Dean, riprendendo le fattezze e la voglia di essere libero e ribelle dal famoso attore. 

Reagan è una ragazza di origini afroamericane nata e cresciuta ad Harlem, che nasconde i propri sogni dietro un abbigliamento da uomo che non le rende giustizia, e dietro la paura che un passato tormentato possa portarglieli via. 

Conosce Noah durante le prove per lo spettacolo che metteranno in scena, e il ragazzo la cattura e la porta senza fatica portandola nel suo mondo permettendole di essere finalmente se stessa, senza restrizioni o tabu’. 


Ma poi… poi sei arrivata tu. E non te ne sei più andata. Hai piazzato una tenda nel mio cervello e nel mio cuore, i ci sei sistemata bene. E più cercavo di allontanarti e più ti desideravo. Non desideravo solo il tuo corpo, desideravo te. Volevo possederti, volevo ascoltarti, parlarti, toccarti. Volevo viverti. Ero… sono schiavo di ogni tuo sogno, di ogni tuo desiderio anche di quelli che ancora non conosci. E oggi, Reagan, mi sono reso conto che sei tu che sei ad essere responsabile della mia tristezza , così come sei responsabile della mia felicità. 


Se chiudete gli occhi verrete immediatamente trasportati nella stupenda atmosfera di “Playing time”, e non vi limiterete solo a leggerlo, ma lo vivrete sulla pelle, senza pudore, senza fatica, ma con entusiasmo e immensa curiosità. 

 Riconoscerete di certo lo stile di Moloko Blaze, toccante fin dalla prima parola,  anche se stavolta vi troverete davanti ad una magia, ovvero un bellissimo connubio tra un romanzo erotico ed una storia romantica che vi terrà incollati alle pagine senza respiro. 

Incontrerete  di nuovo  personaggi messi a dura prova dalla vita, feriti anche in modo profondo, ma che non si sono mai arresi, anzi, hanno fatto della loro sofferenza un modo di riuscire a reagire, di rincorrere la sospirata felicità. 

Rispetto alla trilogia di “Undressed” però, leggerete delle scene erotiche, mai volgari, di certo descritte in modo più mentale che fisico, ma non per questo meno carnali e appassionate. 

E’stupendo il parallelismo col teatro e la fotografia, per tutto il libro infatti i protagonisti si trovano tra la finzione e la realtà culminando nella scena a mio parere più intensa, quella dello spettacolo, dove si donano reciprocamente l’uno all’altra senza veli, maschere o paure. 


Anche il letto di una stanza poteva essere un palcoscenico. Un gioco di ruoli ben preciso. Una regia di sguardi, di movimenti, di battute, di luci. Un fuoco artificiale di emozioni sature di colori, un luogo in cui tutto era più acceso, più forte, più intenso. E le parole non erano solo parole. 


Molti personaggi fanno da contorno alla storia, spicca su tutti la figura di Rhys, che ammetto ha fatto breccia del mio cuore, fotografo e amico di Noah, di certo una presenza imponente che però riesce sempre a restare da parte senza entrare nel profondo di quello che lega Noah e Reagan. 

Se avete voglia di forti emozioni questo è il libro che fa per voi, lasciatevi trascinare da ogni piccolo dettaglio che questa storia vi regalerà, perché non esiste spettacolo migliore di quello che due persone davvero libere riescono a regalarsi a vicenda. 

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LA GOVERNANTE di Rebecca Quasi

LA GOVERNANTE di Rebecca Quasi

Titolo: La Governante
Autore: Rebecca Quasi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Historical Romance
Narrazione: Terza Persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 31 Agosto 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


Londra 1875. Rimasto vedovo, Leonard Lennox, conte di Moncrieff, ha bisogno di una governante che si occupi di Penelope, sua figlia, o meglio della figlia della sua defunta moglie, visto che non è certo di essere il padre della bambina.
A tale scopo assume Sidonie Tate, vedova a sua volta, una donna ancora giovane, avvenente, dal carattere forte e con un passato non proprio cristallino.
Spedire figlia e governante in una tenuta di campagna lontano da Londra pare la soluzione a tutti i suoi problemi. Pare…


RECENSIONE

Leggere “La Governante” è stato un breve ma impagabile viaggio attraverso la campagna inglese dell’800 che mi ha letteralmente incantata.
Il plus che lo ha reso ancora più apprezzabile è stato il fatto che l’autrice sia stata in grado di dar vita ad uno storico insolito, originale, differente ma mai incoerente con l’epoca in cui è ambientato nonostante la storia si regga su argomenti già visti nel genere :il padrone irresistibilmente attratto e ricambiato dalla propria sottoposta, un amore in germoglio che deve scontrarsi con le regole sociali del tempo, circostanze non favorevoli e imprevisti.

Proprio per questo la bravura dell’autrice è stata doppia, solo la penna di Rebecca Quasi poteva renderla comunque unica, facendola completamente sua, regalandoci personaggi così ironici e originali da lasciare il segno, complice una scrittura sofisticata e talmente personale da risultare inconfondibile, quasi come un marchio di fabbrica.
Il sorriso non mi ha abbandonata dalla prima all’ultima pagina, grazie a dialoghi divertentissimi, a tratti comici, una buona dose di tenerezza, romanticismo e piccoli colpi di scena, tutti miscelati ad arte e in giusta misura.

Lord Leonard Moncrieff è vedovo con un matrimonio infelice alle spalle, una figlia di nome Penelope la cui paternità però non è certa, offuscato dalla rabbia per l’orgoglio ferito ignora la bambina fin dalla nascita.


Probabilmente era la prima volta che rimaneva solo con Penelope, sicuramente era la prima volta che la mandava a chiamare e che si riferiva a lei dicendo mia figlia.


Fino a quando la sua strada si incrocia con Miss Tate, una governante un po’ atipica non proprio incline all’obbedienza, vedova anche lei, una donna con il pepe dentro ma che dato il suo ruolo, mostra all’esterno una facciata di irreprensibile serietà.
È quando si relaziona alla piccola Penelope, figlia incerta del conte, che esce fuori la vera personalità della donna, pragmatica e cosciente della precarietà della condizione femminile del suo tempo e quindi anche della propria, ma che davanti alle emozioni non riesce a frenare la propria indole appassionata e vivace.


Però aveva riso spesso. Sì era lasciata andare. Sì era concessa una vacanza da se stessa. Aveva lasciato la governante chiusa nella sua stanza, la cinica vedova era scomparsa e al loro posto aveva partecipato al picnic la donna più sensuale e piena di vita che Leonard avesse mai incontrato.
Una donna che non poteva avere. Ma che voleva disperatamente.


L’autrice ha tratteggiato personaggi irresistibili: un conte capace di guardare oltre alle apparenze e dalle notevoli doti seduttive, una governante irreprensibile ma col fuoco dentro e una bambina che nonostante le privazioni affettive è rimasta pura.
La piccola Penelope mi ha conquistata da subito con la tenerezza di una creatura che desidera solo l’amore dei genitori, bisognosa d’affetto come ogni bambino.


<< Sid è severa, ma è anche buonissima. Mi abbraccia e mi bacia, non l’aveva mai fatto nessuno prima. È bellissimo essere abbracciati, non credi? >>


Sono solo i legami di sangue a misurare il valore dell’affetto familiare?
Seppur nata dalla fantasia dell’autrice questa storia dà un esempio ante tempo, di come nessuna regola scritta o non scritta decreta cosa è famiglia, solo l’amore può farlo.
Sebbene il racconto sia molto divertente e leggero, non fatevi ingannare, offre anche importanti connotazioni storico sociali : la prima è che questa è anche una storia di emancipazione femminile.
In un’epoca in cui il ruolo delle donne era solo quello di contrarre matrimonio la governante lungimirante offrirà alla sua pupilla la possibilità di realizzarsi come essere umano coltivando i suoi “insoliti” talenti.


<< Perché? Perché vorrei che qualunque cosa le accada, abbia qualcosa che la renda felice. >>


La seconda è che a riprova che l’appartenenza ad una classe sociale è solo un abito che per niente rappresenta il valore intrinseco di chi lo indossa, la scrittrice dà una chiara visione dell’iniquità dei ruoli sociali del tempo: è la governante (appartenente ad un ceto inferiore) a dare la possibilità ad un padre e ad una figlia (nobili) che prima del suo arrivo non erano mai stati una famiglia, di aprire gli occhi sul valore delle cose.
La trama evolve in maniera inaspettata e l’autrice sa dove aggiungere quel pizzico di azione, che insieme allo stile ineguagliabile che la contraddistingue, personaggi brillanti e un finale mozzafiato ci regala l’ennesima meraviglia.
Il talento è anche questo, utilizzare ingredienti semplici e creare un gioiello di classe come questo, che è un libro sofisticato, frizzante, tenero e divertente.
Una lettura che regala spensieratezza da non lasciarsi sfuggire per gli amanti del genere e non solo.


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IL MARITO IN AFFITTO di Miss Black

Il marito in affitto

IL MARITO IN AFFITTO di Miss Black

Titolo: Il marito in affitto
Autore: Miss Black
Serie: Autoconclusivo
Genere: Erotic
Narrazione: POV alternati (Mike e Alina)
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 14 Gennaio 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Sul volantino dice: “Mike Reed, marito in affitto”, ed elenca tutte le piccole riparazioni che Mike può fare in casa tua, dall’aggiustarti il lavandino a falciarti il prato. Quello che non dice è che Mike Reed è un vero e proprio splendore, uno che potrebbe fare il modello in una pubblicità di profumi, e che è pure alla mano e simpatico. Quindi dov’è il trucco? Alina lo chiama per una riparazione e poi si trova ad assoldarlo davvero come marito in affitto, o meglio, come fidanzato a una riunione di ex compagni di classe. Mike si comporta in modo perfetto e c’è anche un interludio romantico che Alina non avrebbe mai osato immaginare. È così bello, perché dovrebbe piacerle lei? Proprio lei, con la sua famiglia ingombrante, asfissiante e messicana. Lei che non potrebbe mai fare la modella, nemmeno per una pubblicità di aspirapolveri. Lei che lotta con problemi banali come i concorrenti sul lavoro e non con problemi grossi come quelli di Mike. Perché Mike è splendido, è vero, ma è tutto finto. Una volta scoperta la verità, non c’è più motivo di essere in soggezione. Ma, Alina, aspetta un attimo… sei davvero sicura di aver scoperto la verità?


RECENSIONE

Leggere questa storia è stata una godibilissima distrazione dalla realtà, che fin dalle prime pagine mi ha rapita, scoprendo di questa sorprendente autrice una nuova sfumatura, con tratti più rosa del solito. Una tonalità adorabile che mi ha convinta senza dubbio alcuno, contribuendo a rendere la sua aurea poliedrica ancora più intrigante e completa.

“Il marito in affitto” mi ha intrattenuta con ironia, intelligenza e un ottimo grado di piccantezza, quella tipica della qualità “Habanero” messicano per intenderci.

Una storia che nel suo complesso paragonerei ad una salsa guacamole ben fatta dal sapore perfettamente bilanciato, in cui ogni ingrediente è stato selezionato ad arte. Una pietanza gustosa in cui ho ritrovato alcuni tra i temi più cari a Miss Black, come discriminazioni sociali, razzismo e problemi di dipendenza.


Mi chiamo Alina Suarez, ho trentadue anni e sono un’agente immobiliare. So usare un trapano, un cacciavite e una pinza. Il prato me lo falcio da sola (anche se non abbastanza spesso) e, se necessario, stucco, carteggio e dipingo. Ma i lavandini rotti non li so aggiustare.


Alina è una piccola Bridget Jones di origini latine che ho adorato, in primis per la sua autenticità: assennata, lavoratrice, pragmatica, indipendente e soprattutto consapevole di essere una ragazza normale. Le sue origini messicane la collocano in una cornice precisa, quella tipica della seconda generazione di immigrati nati in America ma cresciuti con un’educazione di cultura latina, fondata su tradizioni e valori in cui la famiglia è al centro di tutto. Un legame molto forte che, se da un lato offre solide certezze, dall’altro invade e pervade la sua vita come una guaina contenitiva troppo stretta, quasi soffocante.

Mike è alto, aitante, biondo, insomma bellissimo. Bellissimo e al verde, tanto da arrangiarsi come “tuttofare a chiamata”, che sopravvive facendo piccoli lavoretti nelle case altrui.

Il loro incontro è spassoso come solo l’abilità di Miss Black è in grado di raccontare, delineando l’inizio di un rapporto di affari che gradualmente diventa qualcos’altro, rivelando quanto l’apparenza sia spesso ingannevole.


Il mio marito in affitto era dritto davanti al cancello, con una grossa valigetta degli attrezzi in mano. Il lampione sulla strada lo illuminava benissimo, purtroppo.


Mike, infatti, è tanto perfetto quanto finto. Scoprire cosa si celi dietro la sua luccicante facciata è la vera forza motrice dello sviluppo della storia, tramite cui svelare un dislivello più profondo che va aldilà della differenza estetica. Un divario che segna il confine tra due vite vissute agli antipodi e che rende i protagonisti di questa storia complementari in modo straordinario.

Da una parte Alina, una ragazza semplice ma soffocata da una famiglia invadente che la ossessiona con tappe da rispettare, obblighi da mantenere, traguardi sociali ai quali ambire e su cui costruire la propria realizzazione personale.


Ero così abituata a non contare niente per nessuno che ormai lo consideravo normale.


Dall’altra parte Mike, un ragazzo complicato e appesantito da un doloroso passato costellato di dipendenze tra droga e alcol e proveniente da una ricca famiglia alto borghese, che lui stesso ha rinnegato perché priva di ogni principio morale.


Ora non avevo più niente, la mia vita era un casino, ma stavo indubbiamente meglio. La mia nuova vita era molto meno semplice di quella precedente… era scomoda, solitaria e piena di privazioni, ma per la prima volta non mi sembrava priva di senso.


Due dimensioni di vita antitetiche che inducono a riflettere su come certi ambienti familiari e sociali generino spesso modalità di azione e interazione difettosi, lasciando dietro di sé tracce indelebili nella psiche di coloro che ne fanno parte. A volte però riconoscerle è il primo passo per superarle, prendendo misure e mettendo distanze per vivere liberi o perlomeno in modo più consapevole, lasciando indietro il giudizio.

La libertà e la schiettezza sono tra i tratti identificativi che maggiormente apprezzo in questa originale autrice che conferma il suo inconfondibile stile asciutto e diretto, arricchito stavolta dall’alternanza tra i punti di vista dei due protagonisti che scava più in profondità del solito.

Una storia che consiglio spassionatamente perché intrattenere con intelligenza non è da tutti, men che meno far scaldare il palato a dovere con scene bollenti scritte in modo impeccabile. Insomma è risaputo che il peperoncino faccia bene, se poi è di qualità “Habanero” è un vero toccasana: contiene vitamina A, che aiuta a mantenere la salute degli occhi, capelli e pelle. Possiede proprietà stimolanti, antisettiche, disinfettanti e digestive.

Quindi, come farne a meno?

E poi ammetto di avere un debole per i suoi protagonisti maschili: sporchi, imperfetti, incasinati e stavolta anche gentili e tuttofare…sai mai che se mi si rompesse il lavandino chiamo l’assistenza e mi mandano Mike.


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LA CACCIATRICE di A.S. Twinblack

LA CACCIATRICE di A.S. Twinblack

TitoloLa cacciatrice
AutoreA.S. Twinblack
SerieAutoconclusivo
GenereThriller Erotico
Narrazione Terza persona
Tipo di finaleConcluso
EditingBuono
Data di pubblicazione3 Maggio 2020
EditoreSelf Publishing

TRAMA


Max Rouge, giovane aspirante giornalista, ha un chiodo fisso: rintracciare la donna con i capelli rossi alla guida di un Audi R8 nera. Conosciuta una sera in discoteca, quello che doveva essere un incontro di piacere ha, invece, una conclusione inaspettata e sgradevole. Scoprire l’identità della rossa non sarà per niente facile, tanto più che sembra essere scomparsa nel nulla.
Durante le sue ricerche, Max conosce Tania, una trentottenne solitaria, con problemi a relazionarsi con gli uomini. È accaduto qualcosa di orribile nel passato della donna: si è svegliata una mattina e il suo ragazzo, Luca, con cui aveva trascorso la serata, è morto. Lei non ricorda niente. Ha solo dei flash di memoria di quanto è accaduto e due incubi ricorrenti che la tormentano.
Le strade di Max e Tania si incrociano con quelle di altri personaggi, ciascuno con oscuri segreti da nascondere, e man mano che Max si avvicina a scoprire chi è la donna dai capelli rossi, anche Tania inizia a riacquistare la memoria, riuscendo finalmente a ricostruire gli avvenimenti di quella orribile notte insieme a Luca.
La verità verrà a galla in una trama complessa e intricata in cui nessuno è come sembra, ma tutti nascondono la loro vera natura per soddisfare la sete di vendetta, macchiandosi di crimini orrendi.
ATTENZIONE
Ci sono scene che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori.


RECENSIONE


“Ciascuno di noi ha nell’anima, una ferita che ne condiziona l’agire. Profonda o superficiale, nessuno può dirlo, se non chi ne avverte il dolore. È per questa ragione che vittima e carnefice sono solo due facce della stessa medaglia.”


Sono proprio le ferite dell’anima che non ci permettono di vivere sereni; accade alla protagonista  del romanzo, Tania, una donna fragile, tormentata ma determinata che si ritroverà a dare un senso ai suoi incubi dopo anni di ombre e silenzi. Tania non riesce a sorridere più e a lasciarsi andare con un uomo dopo un drammatico evento di cui non ricorda nulla o meglio, di cui preferisce non ricordare. È tutto nascosto dentro di sé e non riesce a emergere.


“Non voleva ricordare, perché i ricordi avevano il sapore acre della colpa.”


Tania è un personaggio a cui ci si affeziona subito per la sua fragilità ma chi vi trascinerà sarà Max un aspirante giornalista, che usa il suo fiuto non solo per scrivere gli articoli ma anche per sedurre le  donne, soprattutto quelle con i capelli rossi che lo attraggono maggiormente.

Le sue serate, da solo o con gli amici, alla ricerca di una donna per una notte sono eccitanti ed esilaranti; Max seduce ma è anche uno sfigato, le sue avventure non sempre vanno a buon fine e gliene capitano di tutti i tipi. Lo conosciamo  all’inizio della storia e continuiamo a seguirlo nella sua caccia travolgente  alla ricerca  di  Artemis, la rossa che l’ha colpito in discoteca. Il nome di questa donna non è stato scelto a caso,  nella mitologia greca è la dea della caccia e nel romanzo il suo obiettivo è attendere la notte e andare a caccia, scegliere un uomo, studiarne i movimenti, le caratteristiche e con astuzia attrarlo a sé, complice la sua avvenenza  e sex appeal.

All’inizio Max viene presentato come una persona frivola e superficiale, poi man mano che la storia prosegue verrà fuori la sua vera natura e l’incontro con Tania cambierà la vita di entrambi. Max riuscirà a tirare fuori il suo lato umano e Tania affronterà le sue paure. In questa storia non  ci sono solo questi tre personaggi, ne incontrerete molti altri, tutti ben caratterizzati e descritti, che intrecceranno le loro vicende in una trama fitta e complicata di segreti. Riuscire a trovare il responsabile, il cattivo della situazione non sarà affatto facile perché tutti sembreranno essere coinvolti.

Prestate attenzione a ognuno di loro, in particolare a chi si muove indifferente e invisibile perché vi sorprenderà come è accaduto a me e si  rivelerà una delle pedine del gioco. Fin dalle prime righe si entra subito nel vivo della storia, narrata dall’autrice con un linguaggio diretto e coinvolgente e con dialoghi ironici e stuzzicanti. Le scene erotiche sono descritte in modo convincente e reale ma non volgare.

L’autrice ha il merito di aver tenuto alta l’attenzione e la mia curiosità per tutto il romanzo con colpi di scena. Tutta la verità si scoprirà man mano, fino ad arrivare a un finale inaspettato che mi ha stupito.

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LOVEINSIDE di Aria M.

LOVEINSIDE di Aria M.

TitoloLoveInside
Autore Aria M.
Serie Autoconclusivo
Genere Contemporary Romance
NarrazionePrima persona, POV alternato
Tipo di finale Concluso
Editing Discreto, alcuni refusi
Data di pubblicazione 25 novembre 2020
Editore Self Publishing

TRAMA


Il mio nome è Nathan Fantini, e sono un combattente.
Ho sempre lottato contro tutto e tutti, anche contro me stesso e il marcio che ricopriva la mia vita, senza mai trovare davvero pace.
Poi, lei.
Calipso.
È bastato poco affinché si insidiasse dentro me, così in profondità da raggiungere quel buco nero che racchiude tutto il mio passato, tutto il mio dolore; ha ricomposto la mia anima, e poi, come un bel sogno, è scivolata via dalle mie mani, via dalla mia vita.
Pensavo non l’avrei più rivista, che quel filo che unisce le nostre esistenze si fosse ormai spezzato.
Niente è mai stato più lontano dalla verità.
Dicono che le seconde possibilità non esistono… ma io non posso crederci.
Rinunciare ancora a lei non è un’opzione.
Farò di tutto affinché quella nota torni a colorare la mia vita; affinché possa ancora respirarla, amarla, viverla.
Di tutto, anche se il più grande ostacolo tra me e lei… è lei stessa.


RECENSIONE


Donne preparate i ventagli, perché il ragazzo qui in copertina vi accenderà i bollenti spiriti e vi farà sciogliere in brodo di giuggiole con dichiarazioni d’amore focose ma anche romantiche, degne di un poeta tatuato e arrogante.

LoveInside è un romanzo che non posso descrivere se non come un concentrato di passione che ti investe ad ondate più o meno costanti ma molto intense.
Una piacevolissima lettura che con una trama interessante, condita da alcuni momenti di suspense e cambiamenti di rotta improvvisi, mi ha tenuta letteralmente attaccata alle pagine con la curiosità di conoscere più a fondo i suoi personaggi e le loro vicende, portandomi dentro alla storia non solo di un amore appassionato ma di molto altro.
È un romanzo infatti che parla al cuore, con intensità e tenerezza insieme, di famiglia, della difficoltà di capirsi e di comunicare, della forza di volontà nel raggiungere i propri obiettivi, delle seconde occasioni e di sentimenti di colori diversi.

C’è amicizia, complicità, affetto, amore, seduzione, sesso molto appassionato, ma ci sono anche senso di colpa, rabbia, tristezza, orgoglio, amarezza.


“Seba va via e mi lascia con la mia disperazione e la mia rabbia.
La odio. Io odio Calipso con tutto me stesso, tanto quanto l’ho amata. Tanto quanto la amo.”


La scrittrice ci parla di tutto questo in modo semplice ma accorato, intenso, viscerale, tutte caratteristiche che ritroviamo nel protagonista principale (molto ben rappresentato nella cover!) Nathan un uomo dalla scorza dura, il cuore pieno d’amore, e una forza di volontà granitica.
La scrittrice ha dato vita ad uno scenario perfetto su cui poi poggiare i pilastri di un racconto così carico di passione, intrecciando nella trama l’arte del creare profumi alle dinamiche e ai sentimenti che Nathan prova per la protagonista femminile.
È così che conosciamo Calipso, dal nome e dalla sensualità conturbante, tanto dotata di talento nel lavoro quanto piena di insicurezze nel privato, una ragazza che deve venire a patti con le sue paure e le sue contraddizioni, caparbia, impetuosa, passionale, ma dotata di un animo gentile, integrità morale e onestà.


<<Sono un fottuto casino , Calie. La mia mente, la mia vita…e tu…Dio, tu sei ancora più incasinata di me, con tutte le tue contraddizioni>>. Mi accarezza le gote e sorride. << Ed è vero: forse è difficile, però…mi piace — accidenti se mi piace! — essere un casino insieme a te, se il risultato siamo noi>>.


Per buona parte del libro vi sembrerà di assistere ad un tiro alla fune estenuante tra i protagonisti, che alternano momenti di avvicinamento e di distacco, ostacolati da personaggi antagonisti e dalle circostanze, nonché dall’incapacità di comunicare.
Nell’alternarsi di questo avanzare e indietreggiare continuo mi è parso di assistere a una danza, che mi ha trascinata pagina dopo pagina avida di scavare nella complessità dei sentimenti, ma soprattutto nella difficoltà che si fa a volte a comprenderli, accettarli e ad esprimerli, a non lasciarsi sopraffare da essi, in un sempre attuale scontro tra ragione e sentimento.
La prosa dell’autrice il cui registro è per la maggior parte del racconto incentrato su un alto livello di passionalità, mostra nel contempo una vena profondamente poetica quando inserisce una connotazione simbolica tra la creazione di un profumo e il processo d’innamoramento, creando un parallelismo tra la formazione della fragranza perfetta e le qualità della persona amata.
Un momento narrativo che non solo mette in evidenza una conoscenza e l’approfondimento sull’argomento da parte dell’autrice, ma che è puro e vero romanticismo, il cuore pulsante del racconto, il suo momento più alto.


<<La fragranza di rosa è il profumo per eccellenza, da secoli. E il profumo è donna>>
Guardo Calie, affondo gli occhi nei suoi, un poco sgranati, il battito impazzito del suo cuore sotto le mie dita. <<La donna è amore.>> Mi volto, senza lasciare i ragazzi, che mi guardano con visi stupiti.
<<Amare una donna è come scoprire l’essenza di un profumo.>>


Ho apprezzato l’originalità dello stile narrativo che inizia con una serie di flashback e si dipana poi nel presente attraverso dialoghi accattivanti, ironici e oltremodo appassionati, che scottano, quanto il fuoco che arde nelle anime dei nostri protagonisti.

Ho trovato anche molto ben inseriti nel contesto e assolutamente credibili i personaggi secondari, alcuni veramente adorabili, che mi hanno fatto assaporare il calore di un’amicizia e l’affetto della famiglia.

Di questo libro serberò il ricordo non solo di una passione amorosa che ogni donna vorrebbe sperimentare, ma anche della magia che nasconde la creazione di un profumo e del potere della musica di far parlare il cuore quando non si riesce a farlo con le parole.
Non posso che consigliarlo a chi ama personaggi dall’indole tempestosa, che vivono con passione e lottano tenacemente per raggiungere i loro obiettivi, a chi crede nelle seconde occasioni e a chi vuole perdersi nel potere evocativo di una fragranza.

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SEGNALAZIONE – PLAYING TIME di Moloko Blaze

SEGNALAZIONE PLAYING TIME di Moloko Blaze

Titolo Playing Time
AutoreMoloko Blaze
Serie Autonclusivo
Genere Erotic Contemporary Romance
Narrazione POV singolo (Reagan)
Tipo di finaleConcluso
Data di pubblicazione9 Febbraio 2021
Editore Self Publishing

TRAMA


Reagan Desoto ama recitare, ama lo sfavillio del mondo di Broadway così come l’odore dei piccoli teatri, ma una ragazza di Harlem non dovrebbe credere nei sogni, soprattutto quando a spronarla è un giovane con il conturbante aspetto e il naturale talento di James Dean. Noah Dresner sembra mostrare uno strano interesse per lei, nonostante il suo look da maschiaccio e il suo modo sfrontato di dire e fare le cose. Noah è l’uomo che l’ha stregata da subito, che le permette di conoscere le gioie e i dolori del sesso senza tabù, con l’unica regola di escludere dall’equazione l’amore, ciò che si ostina a non concederle e che lei invece non riesce a negargli.

Un’intima amicizia sbocciata dietro le quinte della scena Off Broadway di New York. Una passione che rischia di bruciare come un incendio. L’amore che è impossibile da soffocare, anche in un rapporto all’insegna del sesso privo di limiti. Perché la maschera può essere un mezzo per sentirsi liberi, ma anche la più subdola delle gabbie. Dopo l’erotico The Undressed Series, Moloko Blaze torna con una nuova avventura Hot Contemporary Romance! Si consiglia la lettura di Playing Time a un pubblico adulto e consapevole.


TEASER


«Quindi tutto ciò che fai è vendere hamburger e patatine e arrossire durante il laboratorio di teatro?»
«Hai descritto la trama della mia vita» conclusi, sollevando la mano e mostrandogli il dito medio.
«Cazzo» mormorò stropicciandosi la faccia con le mani.
«Non mi trattare come una causa persa! Io ho da fare, non ho tempo per i ragazzi, o per le feste, o per qualsiasi altra cosa tu mi voglia proporre. E non verrò a letto con te, se stai facendo tutta ‘sta pantomima per questo.»
«Io non scopo le vergini!» Poche parole, ma di fatto mi aveva estratto il cuore dal petto, lo aveva gettato a terra e calpestato con le sue costose Clarks.
«Perché no?» Sperai che ignorasse il velo di delusione nel tono della mia voce.
«Troppa responsabilità.»
Non riuscii a trovare alcuna idea per ribattere, solo un senso di oppressione che mi stritolava lo stomaco.
«Ma posso aiutarti.»

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PHOENIX EYES di Storm Diving

PHOENIX EYES di Storm Diving

TitoloPhoenix Eyes
Autore Storm Diving
Serie Autoconclusivo
Genere Contemporary Romance
Narrazione Terza persona
Tipo di finale Concluso
Editing Ottimo
Data di pubblicazione 16 gennaio 2021
Editore Self Publishing

TRAMA


Samuela, a ventidue anni, vola via dall’Italia per trasferirsi a Seoul a studiare medicina.
La sua quotidianità scorre placida e il futuro si prospetta nitido, ma ogni suo piano viene stravolto in un pomeriggio qualunque da in un incontro inatteso e irrevocabile: quello con l’amore.
Un amore potente e sconvolgente che modifica per sempre la direzione della sua esistenza, che spazza via ogni certezza e che trasfigura ogni cosa in perfetta bellezza e accecante dolore.
Un amore recato in dono da un uomo straordinario, che possiede gli occhi più incantevoli della terra: Kim Soo Hyuk.
Lui è un agente del N.I.S., i servizi segreti della Repubblica della Corea del Sud.
Un mestiere complicato e pericoloso, che lo conduce spesso lontano e di cui può rivelare ben poco.
Eppure Sam non esita un solo istante a consacrarsi a lui in modo totale e ad affidare nelle sue mani ferme l’evolversi del proprio avvenire.
Lui la plasma con l’energia della sua eccezionale presenza, la colma di ogni meraviglia possibile e la cambia, facendo di lei un’adulta.
Nell’abbagliante luce dell’estate orientale i due ragazzi combattono strenuamente per vincere le loro paure e vivere una passione così assoluta da trasformarsi in ossessione illogica e irrazionale.
Finché il destino avverso si rivolta, le tenebre li avvolgono, l’insicurezza li divora, ogni terrore si tramuta in concreta e improvvisa verità.
Affiorano le discrepanze fra Italia e Corea del Sud e Sam, sola in un paese divenuto di colpo meno ospitale, rischia di piegarsi alle insidie che le vengono imposte.
Quando la sua realtà si trova a varcare il confine tra sogno e incubo, Samuela è costretta a scoprire quanta forza possa nascondersi dentro l’animo umano e quanta tenacia occorra per difendere la propria vita e la vita di coloro che ama.


RECENSIONE

Samuela ha 21 anni, e dall’Italia decide di trasferirsi a Seul per studiare medicina.
Nonostante la difficoltà di trovarsi così lontano da casa e dai suoi affetti, si impegna da subito negli studi, riuscendo a sostenere anche il tirocinio in pronto soccorso.
Ed è proprio durante un turno lavorativo, tra una medicazione e la somministrazione di un farmaco che avviene la magia; Sam incontra Kim Soo Hyuk, un misterioso e affascinante agente del N.I.S., i servizi segreti della Repubblica della Corea del Sud.


Gli tenne la mano senza quasi respirare, aspettando con lui ciò che il destino aveva in serbo per loro. Insieme avrebbero affrontato qualsiasi cosa, senza timore alcuno. Anche la morte.


Tutto inizia da li, a Sam basta guardare Kim Soo Hyuk negli occhi per perdere ogni certezza e aprirsi affidandosi a lui in maniera assoluta.

Ho deciso di leggere questo libro grazie al consiglio di un’amica, e devo ammettere che all’inizio ero sfiduciata dalla mole di pagine e dalla mia scorsa conoscenza delle storie ambientate in Corea.

Ma “Phoenix eyes” è andato ben oltre le mie aspettative, e dalle prime pagine mi sono trovata davanti ad una storia, raccontata in terza persona, scorrevole ed avvincente, nonché ricca di colpi di scena.

Non si tratta infatti della solita storia d’amore scontata e sdolcinata; ma di un amore travolgente, che va oltre le differenze di etnia, che supera le difficoltà, che vince su tutto.


“Voglio che impari a restarmi a fianco. Voglio che impari ad amarmi più di tutto. Voglio che impari a sorridere di più, ad avere meno paura per me, a essere felice. Ma una cosa non dovrai imparare mai: a vivere senza di me. Questa mai, Kim Soo Hyuk. Per nessun motivo.”


Leggendo, si riesce ad immaginare facilmente ogni piccola dettaglio della storia, vivendolo insieme ai nostri protagonisti, questo grazie alla cura dei dettagli, alle descrizioni dei luoghi, alla delicatezza dei dialoghi e all’infinito amore con cui l’autrice si è dedicata a questa opera d’esordio.

Sam e Kim Soo Hyuk sono travolti in maniera consapevole da qualcosa di inatteso, un amore unico da difendere da tutto e tutti, qualcosa che era nel loro destino da sempre.


“Con il mio amore, io curo le tue ferite. Ti rinnovo. Tu dimenticherai le tue pene e sarai felice per me.
Con me.
In me.”


Quindi, se avete bisogno di leggere qualcosa di davvero emozionante e raffinato, lasciatevi guidare dalla tenacia della piccola Sam e dalla dolcezza con cui ama e si fa amare; e dalla forza di Kim Soo Hyuk, che fa di tutto per proteggere quello che c’è di unico tra loro.


“Tu puoi farcela, Sam. Sei l’unica persona al mondo a essere abbastanza coraggiosa per provare un amore così e riuscire a sopravvivere senza.”


Spero che questa misteriosa autrice ci regali presto una nuova opera, perché condividere le proprie emozioni è di sicuro il modo più bello per vivere liberamente.

Lo consiglio agli amanti delle storie romantiche, un libro che amerete alla follia


“Piegherò in due per il mezzo,
questa lunga notte d’inverno
La ripiegherò per metterla
Sotto la tiepida trapunta della brezza primaverile
E tutta la dispiegherò quella sera
In cui il mio amato giungerà”
(Hwang Jin Yi)

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MADNESS di Mary Lin

Madness

LA MADNESS di Mary Lin

Titolo Madness
AutoreMary Lin
Serie Viper serie
GenereDark Romance
Narrazione POV singolo e alternato
Tipo di finaleChiuso
EditingOttimo
Data di pubblicazione6 Novembre 2018
Editore Self Publishing

TRAMA


Reel: un uomo e il suo inferno. La sua instabilità emotiva e le sue reazioni estreme gli hanno fatto perdere il club di cui era il vice e la donna che amava, e ora lotta costantemente coi demoni che gli sconvolgono la mente, aggrappato alla vita, soltanto grazie alla brama di vendetta.

Avery: una ragazza e la sua solitudine. Dopo un’esistenza completamente dedicata agli altri e mai a sé, la sua determinazione e la sua volontà la conducono alla ricerca dell’unico familiare che le è rimasto, il solo con il quale può condividere la sua tristezza e la sua frustrazione.

Reel e Avery, tenebra e luce, assieme lotteranno per tornare a vivere, superando il confine tra giusto e sbagliato, tra sano e malato.

E questa è la loro follia.


RECENSIONE

Premessa doverosa, questo libro mi ha letteralmente prosciugata, sono stata risucchiata non solo nella storia ma nella mente e nei cuori dei protagonisti, shakerata e sballottata per bene, a volte anche abbastanza violentemente.

Se cercate una lettura rilassante, poco impegnativa questo libro non fa per voi. La tensione non abbandona il racconto nemmeno per un minuto quindi rassegnatevi, non avrete pace fino alla fine: sarete in balia di un mare in tempesta i cui brevi istanti di quiete sono solo apparenti, farete i giri sulle montagne russe nella personalità del protagonista per esserne poi sbalzate fuori senza nessun atterraggio morbido.
Importante quindi approcciarsi alla lettura con questa consapevolezza, come l’autrice correttamente informa sono presenti scene che possono urtare la sensibilità, di violenza e abusi, sesso esplicito e sadico, linguaggio forte spesso scurrile.

Detto questo con Madness secondo me Mary Lin ha raggiunto un obiettivo per niente facile, ha dato voce ad un personaggio che non si può non annoverare che tra i cattivi per eccellenza, un antagonista con cui non vorresti mai incrociare il tuo cammino, rendendolo il protagonista con la P maiuscola, di quelli che nonostante l’esasperata negatività ti catturano con un magnetismo tale da non riuscire a staccartene.
La sua prima apparizione avviene nel romanzo “Fire” secondo volume della precedente serie dell’autrice, i Rebels, bikers acerrimi nemici dei Vipers di cui il nostro protagonista è il massimo esponente.
Ecco perché per entrare in connessione col personaggio in questione secondo me è consigliabile, anche se non indispensabile, seguire questo ordine di lettura in quanto già dalla sua prima comparsa, nonostante fosse un personaggio secondario e altamente negativo, la sua intensità è stata così dirompente da lasciare quasi scomparire sullo sfondo gli altri personaggi, rubando spesso la scena ai suoi compagni di carta.

Perfettamente consapevole della forza di questo personaggio l’autrice ha saggiamente e, dal mio punto di vista egregiamente, dedicato un romanzo interamente a lui.
In Madness ci ha regalato un uomo davvero, ma davvero molto cattivo, ma cosa ancora più incredibile, nonostante questo ci ha fatte cadere ai suoi piedi, letteralmente conquistate dal suo carisma che si sprigiona in tutta la sua forza attraverso sguardi affilati come lame, sorrisi di scherno, ghigni diabolici, dialoghi sprezzanti, una presenza silenziosa ma minacciosa, scatti d’ira e azioni altamente immorali.


Quest’uomo ha un non so che di… subdolo. Lo so, non dovrei trarre conclusioni, non lo conosco affatto, ma mi è bastato sentirlo parlare e vederlo muovere per comprendere quanto sia pericoloso.



Sì perché in Reel c’è veramente tutto il peggio di una mente disturbata, una personalità talmente complessa da essere un mistero anche per sé stesso, una depravazione e una mostruosità che non possono lasciare indifferenti ma che nonostante tutto affascinano e che la scrittrice ha talentuosamente svelato scavando nei meandri più profondi della sua psiche.
Reel non sente altro se non desiderio di vendetta, dolore, sofferenze, ferite dell’anima che lui traduce in azioni efferate, violente, disturbanti.
La domanda che spesso mi sono posta durante la lettura è stata : ma com’è che questo tizio mi piace nonostante l’evidente malvagità e devianza?
È questo il perno su cui ruota tutto il libro: si può amare il male nonostante tutto?
La risposta è soggettiva, la può dare solo il lettore, nel mio caso io dico sì, si può.
Ed è Avery, la protagonista femminile che ce lo mostra in un crescendo di emozioni e una lotta senza esclusione di colpi durante la quale in apparenza è sempre lei a soccombere, ma in realtà sta lentamente e faticosamente collezionando piccole vittorie.

Quello che, sebbene in maniera differente, accomuna entrambi e ti penetra lentamente sotto pelle man mano che li conosci è il senso di profonda solitudine che attanaglia le loro esistenze.


“L’unica cosa che so è che sento il cuore a mille dopo un oceano di niente.


L’autrice ci pone davanti a evidenti comportamenti disfunzionali, ce ne fornisce anche l’origine ma ci dà anche la possibilità di scorgere inframmezzati ad essi gesti di tenerezza e di accudimento, la luce nelle crepe del cuore oscuro di Reel.

Ed è lì che a mio avviso si viene a creare una sorta di empatia atipica con lui, trovandosi non più a giudicarlo ma a comprenderlo, consapevoli che avendo sempre conosciuto solo un modo deviato di amare non è in grado di metterne in pratica altri.
E qui l’autrice mi ha posta davanti ad un altro quesito: quale è il confine tra amore e ossessione? Tra sano e malato? Tra giusto e sbagliato?

In questo romanzo questa linea di confine è molto sottile e nei passaggi in cui viene oggettivamente oltrepassata con comportamenti al limite della follia, io mi sono trovata a non condannare i protagonisti perchè conoscendoli ho compreso che per loro si trattava di resistere a una forza impossibile da contrastare, una necessità : perchè il bisogno di essere amati non sempre può tener conto di confini prestabiliti.

In questa oscillazione tra ossessione e amore, quest’ultimo emerge prepotentemente nella narrazione dell’ultima parte del romanzo, che ammorbidisce i toni dark per fornirci pagine ad alto livello di romanticismo, impensabili in un personaggio con queste caratteristiche, totalmente inaspettate ma che mi hanno fatta sospirare.


Prima di te non ero un uomo.

Dopo di te ho imparato a esserlo.

Prima di te credevo di sapere cosa fosse l’amore.

Dopo di te ho compreso che l’amore è anche sacrificio. Cazzo, se lo è.



Ed è a questo punto che secondo me di nuovo Mary gioca bene le sue carte e mostra le qualità di abile scrittrice che la contraddistinguono, quando riesce a fare uscire da questo genere di personaggio una tenerezza sconcertante ma coerente con l’uomo che è, sempre fedele a se stesso.

La battaglia che li ha visti distruggersi e ricomporsi a vicenda termina con un doloroso processo di crescita emotiva e di rivalsa affettiva, che mi ha totalmente travolta e affascinata.

Un principe oscuro questo che non si dimentica facilmente, chapeau a Mary Lin che mi ha fatto toccare con cuore, mente e soprattutto budella!!! tutti i contorti sentimenti dei suoi personaggi, con un’intensità tale da poterla sentire sulla pelle, in un’altalena di sensazioni che la sua brillante scrittura mi ha suscitato dalla prima all’ultima pagina.

Si esce da questa lettura un po’ provati, ma nel mio caso completamente appagati.

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L’ALGORITMO DELLA VANITA’ di Raffaele Dioniso

L'algoritmo della vanità

L’ALGORITMO DELLA VANITA’ di Raffaele Dioniso

Titolo: L’algoritmo della vita
Autore: Raffaele Dioniso
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 20 Novembre 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


Napoli. In un appartamento sul lungomare di Mergellina, l’anziano Professore Iairo passa in rassegna i giorni della propria esistenza.

Tra ricordi e morsi alla coscienza, consapevole di più non poter recuperare ciò che ha abbandonato nelle braccia della solitudine, si aggrapperà con quanta forza gli rimane alle ultime due parole presentategli come un enigma, al seguito di una breve allucinazione, convincendosi che, forse, non tutto è perduto.

Una fiaba per adulti sulla demenza senile e sulla potenza del perdono.


RECENSIONE


“Nessuna persona dovrebbe essere lasciata sola, poiché se raggiunta da una malattia che le impone solitudine, quando non comprende più parole o gesti, non le resta che guardare, osservare gli altri vivere, senza comprendere il motivo della propria esistenza. E allora si adira, si ribella, contro chi ora vorrebbe starle accanto per darle amore. A ragione combatte, poiché non è questo il tempo in cui possa donarsi; c’è stato un tempo ed è andato sprecato.”


Quando sopraggiunge la vecchiaia ci si ritrova a fare un bilancio della propria vita, si ripensa agli insegnamenti che abbiamo lasciato e alle esperienze vissute. Si tirano le somme e ci si rammarica di alcuni nostri comportamenti.

Ma non c’è più tempo per chiedere scusa a chi abbiamo ferito, resta solo da fare la cosa più difficile: perdonare se stessi. Il protagonista di questa storia è Iairo, un anziano scrittore, cinico ed egoista, che ha dedicato tutta la sua vita alla scrittura, distruggendo inconsapevolmente un amore; ha avuto tante soddisfazioni ma ora si ritrova solo mentre le forze cominciano ad abbandonarlo. Ha la vista debole, tremori, dimenticanze: Iairo peggiora ogni giorno ma non gli manca la voglia di continuare a scrivere.

L’autore ci racconta la sua storia con frasi brevi, spezzate: sono il ritmo dei pensieri reali e coerenti di Iairo, intervallati dai suoi deliri. Tutto nasce da una visione surreale di una farfalla che compie la sua vita a ritroso, fino a diventare nulla. Questa visione porta Iairo indietro nel tempo, ripercorre ricordi che lo feriscono, una felicità non vissuta e opportunità sprecate. Molto toccante il finale del libro che mi ha commosso, ho visto Iairo e Tonia abbracciati e piangevo.

Ma nonostante le lacrime il libro mi ha lasciato “un senso di pace e il cuore tranquillo”.

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