LA GOVERNANTE di Rebecca Quasi

LA GOVERNANTE di Rebecca Quasi

Titolo: La Governante
Autore: Rebecca Quasi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Historical Romance
Narrazione: Terza Persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 31 Agosto 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


Londra 1875. Rimasto vedovo, Leonard Lennox, conte di Moncrieff, ha bisogno di una governante che si occupi di Penelope, sua figlia, o meglio della figlia della sua defunta moglie, visto che non è certo di essere il padre della bambina.
A tale scopo assume Sidonie Tate, vedova a sua volta, una donna ancora giovane, avvenente, dal carattere forte e con un passato non proprio cristallino.
Spedire figlia e governante in una tenuta di campagna lontano da Londra pare la soluzione a tutti i suoi problemi. Pare…


RECENSIONE

Leggere “La Governante” è stato un breve ma impagabile viaggio attraverso la campagna inglese dell’800 che mi ha letteralmente incantata.
Il plus che lo ha reso ancora più apprezzabile è stato il fatto che l’autrice sia stata in grado di dar vita ad uno storico insolito, originale, differente ma mai incoerente con l’epoca in cui è ambientato nonostante la storia si regga su argomenti già visti nel genere :il padrone irresistibilmente attratto e ricambiato dalla propria sottoposta, un amore in germoglio che deve scontrarsi con le regole sociali del tempo, circostanze non favorevoli e imprevisti.

Proprio per questo la bravura dell’autrice è stata doppia, solo la penna di Rebecca Quasi poteva renderla comunque unica, facendola completamente sua, regalandoci personaggi così ironici e originali da lasciare il segno, complice una scrittura sofisticata e talmente personale da risultare inconfondibile, quasi come un marchio di fabbrica.
Il sorriso non mi ha abbandonata dalla prima all’ultima pagina, grazie a dialoghi divertentissimi, a tratti comici, una buona dose di tenerezza, romanticismo e piccoli colpi di scena, tutti miscelati ad arte e in giusta misura.

Lord Leonard Moncrieff è vedovo con un matrimonio infelice alle spalle, una figlia di nome Penelope la cui paternità però non è certa, offuscato dalla rabbia per l’orgoglio ferito ignora la bambina fin dalla nascita.


Probabilmente era la prima volta che rimaneva solo con Penelope, sicuramente era la prima volta che la mandava a chiamare e che si riferiva a lei dicendo mia figlia.


Fino a quando la sua strada si incrocia con Miss Tate, una governante un po’ atipica non proprio incline all’obbedienza, vedova anche lei, una donna con il pepe dentro ma che dato il suo ruolo, mostra all’esterno una facciata di irreprensibile serietà.
È quando si relaziona alla piccola Penelope, figlia incerta del conte, che esce fuori la vera personalità della donna, pragmatica e cosciente della precarietà della condizione femminile del suo tempo e quindi anche della propria, ma che davanti alle emozioni non riesce a frenare la propria indole appassionata e vivace.


Però aveva riso spesso. Sì era lasciata andare. Sì era concessa una vacanza da se stessa. Aveva lasciato la governante chiusa nella sua stanza, la cinica vedova era scomparsa e al loro posto aveva partecipato al picnic la donna più sensuale e piena di vita che Leonard avesse mai incontrato.
Una donna che non poteva avere. Ma che voleva disperatamente.


L’autrice ha tratteggiato personaggi irresistibili: un conte capace di guardare oltre alle apparenze e dalle notevoli doti seduttive, una governante irreprensibile ma col fuoco dentro e una bambina che nonostante le privazioni affettive è rimasta pura.
La piccola Penelope mi ha conquistata da subito con la tenerezza di una creatura che desidera solo l’amore dei genitori, bisognosa d’affetto come ogni bambino.


<< Sid è severa, ma è anche buonissima. Mi abbraccia e mi bacia, non l’aveva mai fatto nessuno prima. È bellissimo essere abbracciati, non credi? >>


Sono solo i legami di sangue a misurare il valore dell’affetto familiare?
Seppur nata dalla fantasia dell’autrice questa storia dà un esempio ante tempo, di come nessuna regola scritta o non scritta decreta cosa è famiglia, solo l’amore può farlo.
Sebbene il racconto sia molto divertente e leggero, non fatevi ingannare, offre anche importanti connotazioni storico sociali : la prima è che questa è anche una storia di emancipazione femminile.
In un’epoca in cui il ruolo delle donne era solo quello di contrarre matrimonio la governante lungimirante offrirà alla sua pupilla la possibilità di realizzarsi come essere umano coltivando i suoi “insoliti” talenti.


<< Perché? Perché vorrei che qualunque cosa le accada, abbia qualcosa che la renda felice. >>


La seconda è che a riprova che l’appartenenza ad una classe sociale è solo un abito che per niente rappresenta il valore intrinseco di chi lo indossa, la scrittrice dà una chiara visione dell’iniquità dei ruoli sociali del tempo: è la governante (appartenente ad un ceto inferiore) a dare la possibilità ad un padre e ad una figlia (nobili) che prima del suo arrivo non erano mai stati una famiglia, di aprire gli occhi sul valore delle cose.
La trama evolve in maniera inaspettata e l’autrice sa dove aggiungere quel pizzico di azione, che insieme allo stile ineguagliabile che la contraddistingue, personaggi brillanti e un finale mozzafiato ci regala l’ennesima meraviglia.
Il talento è anche questo, utilizzare ingredienti semplici e creare un gioiello di classe come questo, che è un libro sofisticato, frizzante, tenero e divertente.
Una lettura che regala spensieratezza da non lasciarsi sfuggire per gli amanti del genere e non solo.


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