QUALCOSA DI STREGATO di Angela White

Qualcosa di stregato

QUALCOSA DI STREGATO di Angela White

Titolo: Qualcosa di stregato
Autore: Angela White
Serie: Autoconclusivo
Genere: Historical Fantasy
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 2019
Editore: Self Publishing

TRAMA


La vita non è facile per una giovane sanguemisto nella New York di fine Ottocento. Ma Charlotte è una ragazza forte: una sarta di talento, decisa a non scendere mai a compromessi e a mantenere la sua libertà e indipendenza. Tutto cambia quando la casa di fronte all’umile soffitta di Charlotte è presa in affitto da un misterioso straniero.

Colto e affascinante, il giovane dottor James Willmot si dimostra sorprendentemente a suo agio nei pericolosi bassifondi del Lower Est Side. Charlotte è conquistata dai suoi modi di gentiluomo, ma è anche attratta dalla sua parte più oscura e selvaggia. James, però, è un uomo con profondi segreti, che manderanno in crisi il mondo di Charlotte, costringendola a confrontarsi con dolorosi ricordi a lungo dimenticati. Quando realtà inimmaginabili si sveleranno agli occhi di Charlotte, solo l’amore potrà proteggerla. E solo l’amore le darà la forza di combattere per James, cambiando un crudele destino che sembra già scritto da secoli…


RECENSIONE

Mi sono approcciata a questo libro senza piena consapevolezza di cosa mi apprestavo a leggere, ma apprezzando molto altre opere dell’autrice sono andata in fiducia. Alla fine ho scoperto un fantasy storico, un po’ dark, un po’ romance, un po’ gotico, un libro dalle molteplici sfumature che mi ha catturata fin dalle prime pagine. Il prologo che ci presenta da subito il protagonista in un dialogo incalzante, ricco di tensione e a tratti inquietante è magistrale!


All’improvviso, oltre il mugghiare del mare e il battito assordante del proprio cuore, Robert udì un fruscio. Non era più solo.



L’abilità della scrittrice trova massima espressione soprattutto nel delineare il protagonista maschile, liberamente ispirato ad un personaggio di un classico della letteratura, la cui duplice personalità è delineata con una sensualità dirompente a volte intimidatoria e proprio per questo molto affascinante.


Era così per i Willmot: il male li corrodeva all’interno, lasciando intatto il loro fascino di fiori velenosi.



Questo dualismo si manifesta sebbene in modo differente anche nella protagonista femminile,  divisa a metà tra due culture diverse.


Charlotte sapeva che la sua pelle era troppo scura per essere bianca, e troppo chiara per essere nera.



Questo aspetto li accomuna ma è anche quello che li divide, ma come sempre accade sarà l’amore a ripristinare l’equilibrio, ed è proprio questo processo di evoluzione emotiva quello che più mi affascina e al quale mi piace assistere all’interno del racconto.
Di tutti i personaggi di contorno che ruotano intorno alla vicenda abbiamo piccoli scorci utili alla trama, nessuno di loro è approfondito in maniera particolare eppure catturano.

Uomini e donne, forti e fragili appartenenti a ceti sociali differenti, ambigui, oscuri, misteriosi, a volte soprannaturali, tutti tratteggiati di sfuggita ma in modo incisivo, tanto da far venire voglia di leggere un romanzo dedicato ad ognuno di loro.
Sta anche qui secondo me la bravura dell’autrice, che nell’evoluzione della storia è stata in grado di darcene solo un assaggio, incastrarli al posto e nel modo giusto in modo da farceli immediatamente apprezzare per poi volerne sapere sempre di più.

Trovo molto particolare la capacità di questa autrice di maneggiare personaggi letterari, mitici e leggendari, conosciuti ai più e riuscire a farli completamente suoi.
Nonostante infatti la presenza di numerosi elementi tipici della letteratura horror e fantasy, il tutto è così sapientemente intrecciato e narrato che il risultato è eccellente, molto equilibrato ed avvincente insieme. Sarebbe potuto risultare un insieme di troppi elementi mal amalgamati invece così non è stato, al contrario.
La trama è ben articolata, i personaggi sono inseriti coerentemente nel contesto storico, la scrittura è fluida, i dialoghi ben strutturati e arguti, le descrizioni di persone, ambienti e luoghi creano un’atmosfera onirica, che vira dal misterioso al fiabesco, dal tenebroso al romantico.

Lo consiglio a chi ama mescolare più generi e trovarsi un risultato per niente banale. A mio parere infatti si tratta di un romanzo ben riuscito e lo dico da non appassionata di fantasy.

Posso dire alla fine che il risultato mi ha lasciata completamente soddisfatta, potrei veramente dire di esserne rimasta un po’ stregata anch’io.

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CONFIDENTIAL AFFAIR di Laura Pellegrini

Confidential Affair

CONFIDENTIAL AFFAIR di Laura Pellegrini

Titolo: Confidential Affair
Autore: Laura Pellegrini
Serie: American Navy Raiders Series
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: POV alternato (Sid e Jack)
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 22 Gennaio 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Cosa potrebbe legare un’attrice di Hollywood al verde e sull’orlo di una crisi esistenziale a un Navy Seal tutto d’un pezzo abituato alle missioni più pericolose e impossibili?
Lei lo definisce Seal pauroso. Lui la chiama scassa palle personale.
Chi dei due la spunterà sull’altro e chi per primo cadrà nel tranello dell’amore?

Sullo sfondo di San Diego e Los Angeles, passando per i deserti sconfinati dell’Algeria, tra battibecchi, frasi al vetriolo e sprezzante comicità, Sidney Danfrey e Jack Mitchell vi racconteranno la loro pazza, frizzante e irriverente storia d’amore.
Pronti a farvi travolgere?


RECENSIONE

Leggere questo libro è stata una sorpresa, quasi un regalo, ricevuto con grande emozione come lettrice in anteprima. Un privilegio che Laura Pellegrini mi ha offerto con avvertimento annesso, una sorta di “precauzioni per l’uso”, per poter essere preparata a scoprire una storia diversa dalle sue precedenti.

Conosco questa autrice per la grande capacità di scrivere storie sofferte, profonde e incentrate su personaggi complicati, spesso fragili e ben delineati psicologicamente.

L’idea quindi di leggere un romanzo a sua firma con una trama frizzante e leggera mi ha incuriosita moltissimo, alimentando la mia immaginazione. Ammetto di ammirare chi come lei decide di oltrepassare la propria “comfort zone” per sperimentare forme di espressione nuove. Una scelta che rappresenta, a mio avviso, una sfida per crescere, migliorare o solo per esplorare nuovi confini.

Già dalla prime pagine di Confidential Affair ho percepito chiaro il cambio di registro annunciato, a partire dalla presentazione della protagonista femminile Sidney:


Esistono tre cose nella vita in grado di salvare una ragazza in qualsivoglia situazione: un Cosmopolitan ben shakerato, una buona manicure e uno smartphone che abbia una carica sufficiente per soddisfare tutte le esigenze e io, ora, non ho nessuna delle tre cose”.


Sidney è una giovane attrice di Hollywood conosciuta perlopiù per essere stata la protagonista di film di basso livello nonché un’abitudinaria frequentatrice di party e reality show. Rimasta senza lavoro e quasi del tutto al verde, riceve quella che sembra essere l’ultima offerta di ingaggio per risollevarsi e ritrovare la strada del successo: concorrere per il ruolo di protagonista per un film d’azione. Condizione necessaria per ottenere la parte è quella di addestrarsi in una base militare della Marina per prepararsi al meglio al personaggio previsto dal copione.

Sid mi è apparsa da subito come un bel pacco regalo confezionato ad arte per stupire, con una carta luccicante e iridescente:


Così, oggi, agli occhi del mondo sono l’attrice più figa, più bella e più sul lastrico dell’intero Universo. È pur sempre una prerogativa che non tutti hanno.


Ma spesso ciò che appare in superficie è solo una piccola parte di cosa si nasconde all’interno.

Scoprirlo è stato davvero intrigante e per questo devo ringraziare l’aiuto di qualcuno, che ho conosciuto molto volentieri.

Jack, detto “Stealth”, è un Navy Seal divenuto eroe di guerra per aver portato a termine con successo missioni all’estero molto rischiose da parte del governo. Un soldato che si sente più a casa in una missione nel deserto che altrove. Purtroppo, a causa di un grave problema al ginocchio, si è visto negare la possibilità di riprendere il comando delle spedizioni all’estero.
Costretto a prestare servizio alla base, gli viene affidato il delicato ruolo di capo istruttore delle nuove reclute:


Non mi chiamano Sterminatore a caso. Io non rendo questi uomini migliori, li faccio diventare macchine da guerra”.


Ombroso, taciturno e schivo, Jack è quanto di più vicino si può immaginare ad un uomo orgoglioso che, perduta la capacità operativa di servire con fierezza il proprio paese, si è visto relegato ad un ruolo in cui la guerra si combatte solo sul campo di addestramento.


Mi ha messo a fare l’istruttore e non nego di aver riversato a più riprese la mia rabbia sui principianti appena arrivati, dato che non avrei potuto usarla su di lui. Rabbia manifestata apertamente nel mio aspetto. Barba mai del tutto rasata, capelli troppo lunghi… Sono un dissidente, a mio modo, ma, Cristo, posso dire con assoluta certezza di essere uno tra i migliori se non addirittura il migliore.


Se ad un uomo di questo tipo fosse affidato il compito di addestrare come un vero Seal un’attricetta bionda e viziata di venticinqueanni che non ha la minima voglia di collaborare cosa accadrebbe?

Per rispondere basta pensare a due fronti opposti che sono costretti a raggiungere lo stesso obiettivo, odiandosi. Capire chi resterà in piedi non sarà facile perché se da una parte Jack è indubbiamente più forte a livello fisico, Sid con il suo atteggiamento provocatorio gioca davvero sporco. Una vera e propria guerra, resa ancora più difficile se a pelle subentra subito ostilità e pregiudizio reciproci. Ma si sa che spesso l’odio scaturisce da non accettare qualcosa che si reputa impossibile.

Jack mi è piaciuto moltissimo perché sebbene possa correre il rischio di essere un personaggio stereotipato in verità nasconde luci e ombre che, rivelandosi gradualmente nella storia, lo rendono realistico.

Sidney è chiassosa, esuberante, superficiale, sicuramente un personaggio che mi ha divertita, capace di battute al vetriolo usate spesso come proiettili in difesa di una corazza fatta di fragilità e determinazione.


Me la sento addosso di notte. Me la sento dentro di giorno. Lei è come il sole del deserto, ti ustiona anche i pensieri quando è alto nel cielo, ma poi di notte, quanto scompare oltre l’orizzonte, preghi che quel calore torni a scaldarti le ossa che sembrano frantumarsi dal freddo.


Vederli insieme è stato spassoso ma anche intenso, perché il loro rapporto evolve in qualcosa che dal puramente fisico diventa celebrale. Una lotta che si dipana sul campo di addestramento, che assume sempre più le sembianze di una battaglia innescata per affrontare qualcosa di profondamente personale. Paure, insicurezze e umiliazioni sono i muri da scavalcare e oltrepassare:


Da sola. A tre metri da terra, con la pioggia che mi ticchetta addosso. Poi penso, però, che la mia vita è già un insieme di solitudini intervallate da brevi attimi di parole e allora apro gli occhi.


Ed è in questa immagine che ho riconosciuto la firma di Laura Pellegrini, che ha inaugurato un nuovo stile di sé che mi ha convinta perché capace di offrire un romanzo che intrattiene ma delinea un convincente percorso di trasformazione. Lo stile narrativo è fluido e dal tratto quasi cinematografico, con dialoghi ironici e accattivanti che mi hanno catturata fin da subito. Un libro che, a mio avviso, rappresenta un connubio perfetto tra intrattenimento e profondità.

Mi piace pensare che con questa storia anche l’autrice abbia voluto provare, come Sid, ad oltrepassare i suoi muri per sfidare limiti e uscire dalla propria comfort zone, chiedendosi se ce la farà.

Per me la prova è stata pienamente superata, convinta che si ha a volte bisogno di storie così, ironiche, sensuali al punto giusto e accuratamente raccontate per evadere e sorridere, soprattutto in un periodo così particolare.

Non vedo l’ora di conoscere la storia di Hawk che, tra i vari personaggi secondari del libro, ha reso l’atmosfera ancora più intrigante. Per questa seconda parte io sono già in attesa della sua uscita.

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WICKED TAPES di Margherita Fray

Wicked tapes

 

WICKED TAPES di Margherita Fray

Titolo: Wicked tapes  
Autore: Margherita Fray  
Serie: Autoconclusivo  
Genere: Paranormal Fantasy  
Narrazione: POV singolo (Valentina)  
Tipo di finale: chiuso  
Editing: ottimo  
Data di pubblicazione: 26 Settembre 2020  
Editore: Self Publishing  

TRAMA


La vita di Valentina sarebbe stata abbastanza piacevole, se non fosse morta.
Era una Youtuber con un seguito dignitoso, guadagnava abbastanza soldi da riuscire a evitare di farsi sfruttare da datori di lavoro non esattamente onesti.
Insomma, una pacchia.
Se il tizio di cui aveva pubblicato foto in costume di Halloween non fosse venuto a cercarla.
Se non fosse stato un costume di Halloween, ma be’… un vero mutaforma.
Se non fosse stato così sbadato da causare la sua morte.
Se questo non avesse spinto il suo migliore amico a fare un patto con l’enigmatico “Diavolo dei Crocevia”.
Già, sarebbe andato tutto liscio… se non fosse morta.


RECENSIONE


Che fosse bello già lo sapevo, che lo trovassi attraente, interessante, che mi piacesse la sua pelle pallida e tutto il resto… erano tutte cose con le quali avevo già fatto i conti. Quello che mi stupì fu constatare per la prima volta che fosse del tutto… reale. Per la prima volta realizzai che cosa avevo fatto: io avevo preso foto di una persona a caso, mi ero inventata una storia e le avevo pubblicate senza pensare minimamente alle conseguenze per lui.


Valentina è una youtuber con un discreto numero di followers, ma “imbranata” con la tecnologia, tanto da richiedere spesso l’aiuto di Lorenzo, il suo migliore amico, nonché ex fidanzato, ancora molto innamorato di lei.

Ad Halloween, un ragazzo di cui ha pubblicato la foto sulla sua pagina, riesce a risalire a lei, e Valentina non sa che quello sarà l’inizio dei suoi guai.


Non si rese conto di niente. Quella cosa iniziò a urlare cadendo a terra e Lorenzo prese un respiro profondo che sembrò riempirgli per la prima volta i polmoni dopo tanto tempo. “Come ti chiami?” gli chiese. “Io… Azoth, di solito non faccio male alle persone.” Lorenzo sorrise e si accucciò davanti a lui. “Azoth eh? Bè, Azoth, di solito nemmeno io.”


Quel ragazzo infatti è un mutaforma, una creatura paranormale,che in maniera distratta entra nella sua vita mettendola in grave pericolo.

Questa situazione costringe Lorenzo, deciso a salvarla, a stringere un patto con “il diavolo del crocevia”.

Riuscirà il ragazzo nel suo intento?

Potrà Valentina, uscire illesa dall’incontro/ scontro con queste creature paranormali?

Conoscevo già questa autrice grazie ad una serie di libri romance che ho letto ed amato profondamente, devo dire che è stato un po’ strano leggerla in un altro genere, ma dandole fiducia mi sono resa conto che è stata un’esperienza nuova ed avvincente; le sue storie sono sempre molto coinvolgenti, grazie al suo stile di scrittura fresco e accattivante.

La caratteristica di “Wicked tapes” è che si sviluppa grazie a dei continui salti temporali, da leggere con molta attenzione per non perdere il filo di questa simpatica storia.

Valentina, la protagonista, è una proverbiale autoironica combinaguai, pronta a ficcare il naso ovunque pur di avere lo scoop che le possa permettere di aumentare i followers e arricchire la sua notorietà in rete.


“Perché quando ho visto le mie foto sul tuo sito ti ho odiata e volevo che scomparissi e uscissi dalla mia vita che avevi scombinato” ammise e lo capivo: non avevo scuse né giustificazioni. “Però ora voglio che tu ci resti nella mia vita.


L’incontro con questa creatura paranormale, invece di spaventarla, la incuriosisce ulteriormente, anche quando si trova ad affrontarli faccia a faccia coraggiosa e sprezzante del pericolo.

Devo dire che questo libro è un bel connubio tra un paranormal e un romance, crea suspence e sorrisi in giusta misura,tenendo il lettore incollato alle pagine fino al termine.

I tre personaggi principali, essendo molto diversi tra loro, arricchiscono la storia in maniera diversa e si uniscono formando qualcosa di veramente unico.

Ci sono buone possibilità che questo libro non sia autoconclusivo, il finale infatti,lascia trapelare che forse c’è ancora tanto da raccontare.


Allontanai il viso dal suo corpo e lo guardai, dovevo essere davvero uno spettacolo affascinante. Lui però mi scostò i capelli dal viso, li portò dietro il mio orecchio e si chinò sulle mie labbra. Non ero sicura fosse giusto, né fosse il mio momento migliore, ma ero stanca e ferita. Quindi spensi il cervello e mi lasciai baciare.


Insomma, nonostante non sia proprio il mio genere, l’ho letto davvero con molta curiosità, e ringrazio l’autrice per averlo reso possibile.

Un plauso particolare va alla cover, che, curata nei minimi particolari, è davvero una gioia per gli occhi e un ottimo biglietto da visita per una lettura frizzante e coinvolgente.

Lo consiglio a chi ha voglia di avventura, di romanticismo e perché no anche di un po’ di azione.

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Recensione pubblicata da Sara precedentemente sul blog Manulandia

MOLTO LONTANO DA QUI di Vera Demes

Molto lontano da qui

MOLTO LONTANO DA QUI di Vera Demes

Titolo: Molto lontano da qui
Autore: Vera Demes
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 24 Dicembre 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


“Un mondo nuovo. Diverso. Un mondo di colori. Lontano. Tra le sue braccia”. Flora Bresso è una bugiarda. Mente da quando era bambina, mente per scappare da una madre oppressiva e da un passato che non sente suo. Quando finalmente riesce a realizzare il proprio sogno e a farsi assumere in una blasonata compagnia aerea, però, il suo castello di menzogne inizia a vacillare. Ancora di più dopo che Giulio Da Col, un pilota di linea attraente e carismatico, entra in modo imprevisto nella sua vita.

Bugie, decine di bugie.

Flora non sa fare che questo. Mente con tutti, anche con Lucia, l’unica amica che ha e che, come lei, è diventata assistente di volo per sfuggire a una vita che non ama, illusa di aver trovato la felicità negli occhi di un uomo che non la rispetta.Flora rifiuta il presente e Giulio è lì, capace di avvolgerla nel proprio abbraccio.Lui è forte, ostinato, sa quello che vuole e come ottenerlo. Non ha mai fallito, non si è mai arreso ma c’è qualcosa che non può prevedere.La mancanza di amore, l’impossibilità di dimostrarlo, la violenza subita, la voglia di fuga e la speranza di cancellare gli errori del passato distruggono ciò che era stato faticosamente costruito.

Flora e Lucia precipitano in un abisso senza ritorno.Si può fuggire dai sogni, dall’amore, dalla verità. Ma non per sempre. E spesso ciò che crediamo lontano invece è molto vicino, così vicino da poterlo toccare. Basta solo crederci.


RECENSIONE


“Lei era la notte. Una notte di nubi trascinate dal vento nella luce lunare. Era il mistero dell’amore illimitato, della condivisione e del piacere donato senza riserve. Non c’era nulla né ci sarebbe stato nulla di diverso da questo.”


Flora Bresso, è una ragazza fragile e insicura che, pur di sfuggire ad un passato da dimenticare e alle oppressioni di sua madre, si rifugia dietro a continue bugie illudendosi,che possano aiutarla a vivere tranquilla.

Finalmente realizza il suo sogno, e una famosa compagnia aerea la assume come assistente di volo.

Complice il fatto che la hostess è una figura che spesso viene mal giudicata, continua a mentire a sua madre e quelli chesonolevicini pur di poter lavorare e avere un motivo per allontanarsi da casa sua.

Durante il suo primo volo, conosce Giulio Da Col, un misterioso e affascinante pilota dagli occhi blu come la notte, che la affascina come mai le è successo prima, rischiando di far crollare le sue certezze e tutto quello che aveva costruito nel tempo.

Potrà Flora, resistere al fascino di Giulio, continuando a svolgere il lavoro dei suoi sogni?

Riuscirà Giulio, a comprendere Flora, aiutandola ad essere finalmente sincera?


La voglia di essere diversa, una ragazza come tante in compagnia di un uomo che le piaceva così tanto da turbarla, un tremore che sapeva di attesa e di sogni languidi, racchiusi nella parte più profonda di sé. Lui era così bello , così alto, così rassicurante. Era l’uomo più attraente che avesse mai visto. Ma era anche gentile, interessato a lei.

E se lo avesse fatto?

Se si fosse lasciata andare?


Leggere questo libro per me è stato un regalo gradito e inatteso,di cui ringrazio il blog per avermi dato questa possibilità, e l’autrice, che alla fine di quest’anno complicato ha deciso di rieditarlo dopo la prima versione pubblicata nel 2013.

Un plauso particolare va alla copertina che, originale e curata in ogni particolare, rappresenta un ottimo biglietto da visita per un’avventura di certo unica.

La storia, raccontata in terza persona, è scorrevole e coinvolgente, fino al punto daessermene sentita parte immediatamente immaginando ogni minimo particolare. Il libro l’ho terminato velocemente, inserendolo meritatamentetra i cinque migliori libri letti quest’anno.

La sorpresa più bellaè che mi sono trovata da subito davanti ad un libro corale. Durantela lettura infatti è stata data la stessa importanza adtutti i personaggi, dando loro il giusto tempo e modo di colpire il lettore e di tenerlo irrimediabilmente incollato alle pagine, offrendo così un’opera davvero meritevole.

Ho conosciuto Lucia, amica e collega di Flora, con le sue infinite fragilità, nascoste dietro una maschera da ragazza sicura di sé;il capitano Bernini con il suo spiccato cinismo; Guido, fratello di Giulio, presente in modo discreto e fondamentale; la madre di Flora, eterea e responsabile delle insicurezze della figlia

Mi ha colpito la determinazione di Flora che, nonostante le sue paure, è pronta a raccontare bugie a chiunque pur di ottenere quello che vuole.

Riesce infatti a non arrendersi, trovando il lavoro dei suoi sogni e provando a condurre la vita che sua madre per troppo tempo le ha negato.


Era come rinascere mille volte. Lei lo percepiva. Percepiva Giulio come se fosse una parte di sé. Nelle ore di buio prima dell’alba. Dimenticando le rinunce. Cancellando la sofferenza e la malattia. Solo per una notte. La loro notte.


D’altra parte mi è piaciuta molto la delicatezza con cui Giulio, accorgendosi della poca sincerità di Flora, le resta vicino assicurandole supporto e comprensione per farle capire che potrebbe essere davvero felice con lui.


Un momento fatto di carne e sangue, di carezze e sospiri, degli occhi di lei, profondi come laghi oscuri, inaccessibili eppure capaci di lasciare un segno.


Lui dentro di lei.

Non sapeva se sarebbe riuscito a venirne a capo. Per ora restava solo il ricordo di loro due insieme. Come qualcosa di incompiuto.


Una storia delicata, ma al tempo stesso dura, intensa e travolgente, che mi ha fatto emozionare, ridere, piangere e arrabbiare, tanto da non riuscire a dedicarmi ad altre letture per giorni. Penso che ho avuto la fortuna di leggere il libro giusto al momento giusto e lo consiglio a chi si vuole emozionare davvero!


Fu come una rivelazione, ciò che gli era nato dentro in quelle settimane, un germoglio di emozioni tenace e coraggioso, cresciuto tra le crepe delle sue insicurezze, incurante e spavaldo come un sogno agognato da sempre.


Credo inoltre che “Molto lontano da qui” vada oltre la canonica valutazione affidata alle stelle.

Credo che quello che mi ha lasciato resterà nel mio cuore per sempre.

Grazie Vera Demes, per questo libro e per tutti quelli che verranno!

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Recensione pubblicata da Sara precedentemente sul blog Manulandia

HUSH di Paola Garbarino

Hush

HUSH di Paola Garbarino

Titolo: Hush
Autore: Paola Garbarino
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: POV alternato (Noah e Fiordiluna)
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 18 Aprile 2019
Editore: Self Publishing

TRAMA


Con lui avevo imparato cento modi diversi in cui si può stare in silenzio, così come gli Inuit riconoscono vari tipi di formazioni di ghiaccio e per ognuna hanno coniato un nome. Io non avevo dato loro un nome ma avevo imparato che il silenzio può essere: quieto, irato, triste, frustrato, gioioso, impaurito, sconcertato, offeso, perplesso, assonato, emozionato, divertito, impertinente, arrogante, scherzoso e altre cento emozioni. Mi faceva paura sentire che una grossa parte di me bramasse la rottura dell’ultimo strato d’anima che mi teneva a galla. Una volta spezzato quello, tutto il mio essere sarebbe sprofondato giù e io dubitavo che sarei riuscita a venirne fuori.
Era Noah, coi suoi silenzi, con le parole negli occhi e nelle dita, con la voce dell’anima, che mi stava trattenendo dallo sprofondare, che mi stava facendo sentire la forza della vita e non della mera sopravvivenza. Com’era accaduto? Quand’era successo? Mi stava tenendo legata alla vita anche se non lo sapeva, anche se forse ero solo una fiamma che voleva consumare.

Sullo sfondo di un’autunnale Genova, Fiore, ragazza dolce con una ferita aperta nel cuore, e Noah, studente inglese in Italia con una borsa di studio, frequentano l’ultimo anno all’Accademia delle Belle Arti. Per un intero trimestre lei sarà obbligata a fare da tutor a lui, ragazzo affascinante, talentuoso, arrogante. E sordo.
La loro conoscenza sarà incontro e scontro, attrazione e repulsione, in una condivisione di emozioni che li cambierà per sempre.
Quanto contano i silenzi, in un’epoca in cui tutti sembrano ossessionati dal comunicare ogni dettaglio delle proprie vite?


RECENSIONE


Tu prendilo grande, quel respiro, Fiordiluna e poi lascialo andare, liberalo, vai, spicca il volo.”


Fiordiluna (per tutti Fiore), vive a Genova e frequenta l’ultimo anno all’Accademia delle Belle Arti; per un intero trimestre le viene chiesto di essere la tutor di Noah, un talentuoso ragazzo inglese che si rivela un genio della scultura ma che è da subito molto arrogante nei suoi confronti.

Noah è sordo, e Fiore è l’unica allieva che conosce la LIS (Lingua dei segni Italiana) imparata per necessità familiari.

I due ragazzi inizialmente non vanno molto d’accordo, fanno un passo avanti per imparare a conoscersi meglio ma ne fanno due indietro scontrandosi, anche per colpa dei loro caratteri difficili.

Entrambi hanno un passato doloroso, che non permette loro di aprirsi come vorrebbero, che non li fa sentire liberi di amare davvero.


La mia vita era disseminata di gente e di cose di cui avevo bisogno ma in fondo non c’era niente che mi fosse vitale, a parte continuare a respirare e quell’atto, beh Dio era stato molto saggio a fare in modo che fosse un processo involontario.


E’ grazie al silenzio che trovano un punto d’incontro, non possono parlare, ma creano il loro mondo prezioso e tranquillo, fatto di sguardi, di mani sfiorate, dove niente e nessuno può intromettersi.

Leggendo si immaginano molto bene queste scene, mi sono emozionata per l’intensità dei loro incontri, per la passione forte con cui li vivevano, per l’amore che riuscivano a comunicare.

Grazie Paola, ho letto, questo libro, amandolo dalla prima all’ultima pagina.

Una storia delicata ed emozionante, che mette in luce le varie difficoltà di convivere con una disabilità, a riprova del fatto che la vita va affrontata a muso duro, traendo la giusta forza da tutte le esperienze che ci permette di vivere ogni giorno, positive o negative che siano.

La cosa che mi ha colpito maggiormente, è la magia con cui Fiore e Noah riescono a comunicare pur non parlando, la delicatezza con cui si prendono per mano vale più di tutte le frasi fatte, che utilizziamo ogni giorno ma il più delle volte restano prive di significato.


Ma era Noah, coi suoi silenzi, con le parole negli occhi e nelle dita, con la voce dell’anima, che mi stava trattenendo dallo sprofondare, che mi stava facendo sentire la forza della vita e non della mera sopravvivenza. Com’era accaduto? Quand’era successo? Forse era stato svegliarmi un mattino e capire d’aver pensato prima alla sua presenza che all’assenza di Leone.


Bellissima e forte la presenza della famiglia all’interno della storia, una ricchezza per ognuno di noi, una sicurezza nelle difficoltà, un amore che riempie il cuore.


La sua voce era una cosa talmente preziosa, e io ero felice di riuscire a tirargliela fuori, significava che le emozioni erano forti, che erano vere.


Leggetelo e fatene tesoro! Una storia da non perdere!

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Recensione pubblicata da Sara precedentemente sul blog Manulandia

CLOSE TO ME di Elle Eloise

Close to me

CLOSE TO ME di Elle Eloise

Titolo: Close to me
Autore: Elle Eloise
Serie: How to disappear completely
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: POV alternato (Nadia e Daniele)
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 19 Maggio 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


Dopo i cinque volumi della serie How to disappear completely, l’autrice Elle Eloise torna con un nuovo romance autoconclusivo. Una frizzante e passionale storia di amicizia e amore che si districa in mezzo alle strade piovose di Torino e di Londra e si dipana tra il presente e il passato di un ragazzo e una ragazza destinati a stare insieme, nonostante tutto.

Aprii la porta, indicandole l’uscita. «Non possiamo più vederci» sentenziai, con un nodo in gola. E successe. Nadia spalancò le palpebre, non essendo più in grado di trattenere le lacrime. Si accovacciò a terra, in preda a una disperazione folle, più folle della mia. Mi si spezzò il cuore, perché sapevo che io stavo spezzando il suo ed era intollerabile. Le gambe cedettero, crollai sul pavimento, la schiena contro la parete opposta a quella dove si era appoggiata lei. Le nostre lacrime a fare da specchio all’anima. Tutto ciò che rimaneva di noi era racchiuso dentro questa stanza semibuia, due ragazzi che si amavano ma che non sapevano come farlo. 

Ci osservavamo a una distanza di tre metri l’uno dall’altra, gli sguardi ricolmi di comprensione e di amore reciproci. Ma questo non era sufficiente, nulla sarebbe bastato, perché stare con me era come voler domare il vento: impossibile, estenuante, inutile. 

Quando Danny incontra Nadia per la prima volta all’aeroporto di Torino – Caselle, qualcosa attira subito la sua attenzione: forse i suoi bizzarri capelli rosa, o semplicemente l’intensità dei suoi incredibili occhi blu.

Nadia non può credere che il suo storico ragazzo l’abbia piantata in asso proprio a un passo dall’esaudire il loro sogno di trasferirsi a Londra insieme, ma su quell’aereo è costretta a salirci da sola. La sua avventura, destinata a partire con un tonfo, si rivela invece una piacevole sorpresa grazie all’incontro con Daniele, un ragazzo italiano che vive a Londra da tre anni e con il quale instaura da subito una forte amicizia alla “Harry ti presento Sally”, film amato da entrambi e da loro citato in molte occasioni. 

Sia Danny, incastrato in un’acerba relazione con una donna inglese che non ama, che Nadia, ancora tramortita dalla sua lunga storia d’amore finita male, tentano invano di ignorare i loro sentimenti e la reciproca attrazione per non rovinare un rapporto platonico che cresce di giorno in giorno.

Sotto il cielo di una Londra grigia e piovosa divampa una passione che rischia di consumarsi nel silenzio, all’ombra di segreti e paure che lui porta sulle spalle come una zavorra pronta a soffocare qualsiasi germoglio d’amore in procinto di sbocciare.


RECENSIONE


Non riuscivamo a non piangere, così come non eravamo in grado di smettere di ridere, perché l’amore era questo in fondo, euforia e disperazione, un raggio di sole e una goccia di pioggia, e non potevamo farci assolutamente niente.”


Daniele incontra Nadia per la prima volta alle partenze internazionali dell’aeroporto di Torino, catturato dalla particolarità dei suoi capelli rosa; entrambi in procinto di partire per Londra, lui per tornare al suo lavoro, lei per cambiare vita, decisione presa all’ultimo momento con il suo fidanzato che all’ultimo momento però resta in Italia.

Arrivata in Inghilterra, inizia da subito ad avere paura di non farcela, sola, con un trolley gigante che prova a trascinare a fatica fuori dal terminal.

Daniele, rendendosi subito conto della sue difficoltà, dopo averla salutata continua a seguirla con lo sguardo, e vivendo già da tempo nella capitale inglese, la aiuta ad arrivare al suo alloggio e le dà qualche dritta per riuscire ad ambientarsi facilmente.

I due ragazzi diventano amici, e grazie ad alcune citazioni da “Harry ti presento Sally”, un film che entrambi amano, scoprono di avere molte cose in comune, e tante affinità proprio come i protagonisti del film.


Mi riempì di luce, di desiderio. Di speranza. Lei era la mia speranza di avere davvero una vita e non solo una sequenza di giornate, di mesi, di anni. Un respiro dopo l’altro non bastava a farmi sentire vivo, avevo bisogno di misurarmi con qualcuno, di fidarmi e affidarmi a qualcuno.


All’inizio, visto che entrambi erano impegnati con altre persone, provano ad ignorare il fatto che la loro amicizia possa diventare qualcosa di più; ma poi pian piano si rendono conto che i loro rispettivi fidanzati non hanno mai tirato fuori da loro il meglio, non li hanno mai fatti sentire loro stessi.

Danny e Nadia quindi non demordono e continuano a considerare il loro rapporto molto prezioso, anche se spaventati dalle sensazioni che questo provoca in ognuno di loro, e ignari che ci possa essere qualcosa di più grande a complicare tutto.


Hai visto tutto di me, il bello e il brutto. E giorno dopo giorno ti sei presa un pezzo del mio cuore. Subito ho avuto paura di dartelo tutto, non l’avevo mai dato a nessun altra prima, nemmeno a Virginia. Ma ora ho capito di essere più spaventato dall’idea di riprendermelo questo dannato cuore che da quella di regalarlo a te. Prendilo Nad, ti appartiene da otto mesi.


Bentornata scrittrice del mio cuore!

Sono fiera e onorata di aver letto in anteprima questo tuo nuovo romanzo, felice di averti ritrovata ed entusiasta perché ancora una volta mi hai dato la possibilità di vivere un sogno.

Una storia delicata e complicata allo stesso tempo, che inizia come una semplice storia d’amore e amicizia, ma che durante la lettura pian piano dà vita ad una vera avventura ricca di emozioni e colpi di scena.

Raccontata in prima persona, le voci dei due protagonisti mi hanno presa per mano e mi hanno aiutato a vivere, senza difficoltà ogni loro sensazione piccola o grande; questa è la scrittura di Elle Eloise, entrare dentro la storia, sentire i personaggi sulla pelle, considerarli talmente reali da pensare di conoscerli davvero, pregi a mio parere rari e preziosi da trovare in un libro.

Daniele è un ragazzo tormentato, che porta il peso di un passato difficile da rivelare; aiutato dal suo migliore amico si è impegnato comunque a cambiare città e a realizzare il suo sogno lavorativo.

Nadia invece, inizialmente timorosa di affrontare un cambio di vita così repentino, trova la forza di dimostrare a tutti che lontano dalla sua casa e dagli affetti e in grado di reagire ed essere felice.


Mi ributtai nel letto, in cerca del suo profumo di cannella: avrei voluto immergere tutti i miei vestiti in quel profumo per averlo sempre con me. Non riuscivo a togliermi dalla testa quelle braccia solide che mi avvolgevano: era stato lui ad abbracciarmi. Certo io gli avevo dato il via appoggiando strategicamente la mano sul suo fianco, ma lui mi aveva voluta più vicina, mi aveva tenuta stretta per tutta la notte ed era stato come essere accolta dai raggi del sole.


Ma è solo quando il loro rapporto si intensifica, che i due ragazzi realizzano di aver bisogno l’uno dell’altra per essere davvero completi.


Si accucciò vicino per stringermi a sé con una forza e una determinazione che non avevo mai sentito negli innumerevoli abbracci della mia vita: c’era stato quello dei miei genitori, amorevole ma anche traboccante di pena per me, quelli compassionevoli di mio fratello e mia sorella, quello amichevole e pregno di cameratismo di Jacopo. Questo abbraccio sembrava più una lotta, ma non tra lei e me. Stavamo lottando insieme contro quella forza che voleva dividerci a tutti i costi.


Vanessa e Jacopo, i migliori amici dei nostri protagonisti, dimostrano quanto sia fondamentale la presenza dell’amicizia all’interno della storia e nella vita di tutti noi, infatti li supportano e li aiutano pur restando in disparte e lasciandoli libero di prendere autonomamente le loro decisioni, questo è il comportamento di chi ti vuole davvero bene!

Non posso dire di più, leggetelo e vivrete e vivrete davvero un’emozione unica.

Grazie Eloise, essere una “lettrice beta”, ti aiuta davvero ad entrare nella storia e a viverne ogni minimo dettaglio, questo per me è un regalo grande.

Link per l’acquisto di Close to me qui

Recensione pubblicata da Sara precedentemente sul blog Manulandia

EDEN IN THE DARK di Arianna Di Luna

Eden in the dark

EDEN IN THE DARK di Arianna Di Luna

Titolo: Eden in the dark
Autore: Arianna Di Luna
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: POV alternato (Crowley e Eden)
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 7 Settembre 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


A ventotto anni Crowley Asker aveva tutto ciò che si potesse desiderare: il talento, la fama, la ricchezza, e tutti i privilegi che solo un atleta del suo calibro può permettersi. Ma la smania di onnipotenza ha un prezzo, e questo, Crowley l’ha imparato a proprie spese: oltrepassare il confine tra ring e vita reale ha messo fine a tutto. Ora, alla soglia dei trent’anni, vive la sua vita lontano dai riflettori. Il mondo lo considera un assassino spietato, nessuno lo ha mai perdonato. Crowley ha perso tutto, e ora si sposta di città in città nel tentativo di sfuggire all’ombra nera che lo perseguita. E la sua prossima tappa è Greycliff, in Ontario.
Eden Blanchard ha appena compiuto vent’anni e del mondo conosce la parte peggiore. Figlia unica di una donna non vedente, vive ai margini di quella città soffocante e ipocrita che odia con tutta se stessa. I boschi sono la sua vera casa. La natura, a differenza delle persone non la spaventa. La natura non è malvagia, le persone lo sono quasi sempre, Eden lo ha sperimentato sulla propria pelle. Nonostante la diffidenza che nutre nei confronti degli uomini, il nuovo arrivato desta immediatamente la sua curiosità: ha affittato un cottage a poca distanza dalla sua casa mobile, ma è talmente schivo che nessuno lo ha mai visto in faccia, nessuno conosce il suo nome. Eden sa che non dovrebbe impicciarsi, ma quell’uomo rappresenta un mistero irrisolvibile e di fronte ai suoi modi bruschi la ragazza non riesce a tenere a freno la lingua. Tra di loro sono subito scintille pronte ad appiccare un incendio.
Eden e Crowley non potrebbero essere più diversi, eppure ciascuno ha qualcosa di cui l’altro ha estremo bisogno: Eden deve imparare a difendersi.
Crowley deve imparare a fidarsi.


RECENSIONE

Eden in the dark è una storia di rinascita. Un libro che ho apprezzato perché definisce con grande accuratezza la sofferenza di due ragazzi disillusi, sbagliati, ammaccati abituati a sopravvivere, senza risparmiare nulla.

I protagonisti della storia, Eden e Crowley, mi hanno subito fatto capire di essere due figure difficili da elaborare, perché scontrosi, pungenti, quasi ruvidi. Nel proseguo del racconto li ho guardati meglio, li ho osservati agire, riflettere, reagire e man a mano che la storia cresceva d’intensità ho capito che per capirli avrei dovuto accettare il loro linguaggio, fatto di provocazioni e silenzi. Ho sentito l’energia di Eden in the dark fin dalle prime pagine, in cui si delineano immediatamente le personalità dei protagonisti.

Crowley ha quasi trent’anni e ha avuto quasi tutto si può sognare di ottenere nella vita: soldi, fama successo, donne. A causa di un terribile evento che lo ha coinvolto in prima persona, si è visto togliere i titoli raggiunti con la sua carriera atletica. Per fuggire dal circo mediatico che lo perseguita decide di scappare, spostandosi saltuariamente di città in città per nascondersi da tutti.


Chissà come la prenderebbe se all’improvviso mi mettessi a raccontargli che ero un fenomeno, un talento, che combattevo come una bestia, ma sembrava danzassi. Che mi chiamo Crowley Asker e continuo ad allenarmi come se dovessi tornare nella gabbia ottagonale domani e il mio aspetto non è cambiato se non fosse per questa cicatrice che mi taglia in due la faccia e che mi ricorda che la mia vita, per come la conoscevo, è finita per sempre. E adesso si tratta solo di sopravvivere.


Quando sceglie di stabilirsi a Greycliff, Crowley capisce di essere nel posto giusto:


Quando arrivo a Greycliff la prima impressione è che sia una città fantasma. È solo un agglomerato di case lungo una strada. È squallida e desolata. Fredda e inospitale. È perfetta.


Un posto sperduto nel Canada più selvaggio, dove a predominare c’è la natura più incontaminata.

Eden è una ragazza con un passato doloroso, fatto di case famiglia, assistenti sociali e un’infanzia negata. L’invalidità della madre Elise, non vedente, l’ha costretta a vivere sotto tutela dello stato fino al raggiungimento della maggiore età, quando sceglie di divenire tutrice legale della madre, per poter vivere con lei in libertà.

Dopo anni di umiliazioni e privazioni, Eden ha maturato un odio feroce verso le persone, a tal punto da scegliere il più completo isolamento dalla civiltà, andando a vivere in una casa mobile nel bosco, insieme alla mamma. Purtroppo essere cresciuta troppo in fretta e senza modelli di riferimento adeguati, l’ha portata ad essere un’emarginata, una disadattata, una ribelle piena di orgoglio ma anche di enormi fragilità.


Eden è una ragazza straordinariamente curiosa e intelligente, ma non definirei la sua educazione… ineccepibile, ecco.» Altroché. È sboccata come il membro di una gang di strada.


Una selvaggia che ama vivere nel bosco, di cui conosce ogni sentiero, che adora stare nella natura per nascondersi e ritrovare sé stessa. Una dimensione che sente solo sua, la sola alla quale appartenere, senza essere giudicata, controllata o perseguitata da nessuno.

Eden vuole liberarsi da un passato di negazioni, fuggendo da un mondo al quale ha provato ad appartenere ma che l’ha rifiutata e umiliata.

Una ragazza che emerge dal dolore con grande dignità, reagendo alle privazioni subite con rabbia e tenacia, ma da vera combattente.

Mi è piaciuto come l’autrice ha raccontato il legame di Eden con il suo nuovo ambiente, il bosco, con cui crea una connessione profonda, quasi mistica, che le offre protezione e un senso di appartenenza ad un luogo di pace. La radura, la neve e soprattutto il lago profondo, freddo, calmo sono i primi sentori di una vita che sta riprendendo il suo spazio. La natura che nasconde e protegge è stata per me il terzo protagonista di questa storia.

Due protagonisti dalle molteplici sfaccettature: Eden orgogliosa, caparbia, abituata a proteggere e ad essere trattata come un’emarginata, un’anima dal cuore fragile; Crowley solido, potente, ingombrante ma anche bisognoso di ascolto.


«Il fatto è che non ho mai avuto a che fare con una come te. Sei un pezzo di natura selvaggia, sei come la foresta che ci circonda. Quando penso di aver capito come trattarti, quando sono sicuro di poterti contenere, tu cambi di nuovo. Sei diversa dalle donne a cui sono abituato.»


A travolgerli sarà un innesco violento, in cui predominerà l’istinto, quello della preda e del predatore, ruoli che spesso si invertiranno per aumentare il pathos di una rincorsa per la salvezza di due vite segnate dal dolore. Animali in fuga perenne, abituati più a scappare che a restare:


Gli animali non si fermano a interrogarsi, non fanno domande, non cercano motivi o spiegazioni, non si illudono che sia tutto un equivoco. Guardano solo l’evidenza dei fatti, il fuoco che avanza o l’acqua che distrugge. Gli animali seguono l’istinto di sopravvivenza. E scappano.


La loro necessità di isolarsi per cercare la pace è il modo che hanno per sopravvivere alle ombre che li perseguitano. La solitudine rappresenta la torre in cui rifugiarsi, l’irruenza la corazza con cui difendersi. Incontri, scontri, passione e fuoco saranno gli ingredienti dell’incastro che li vedrà trovarsi e perdersi, come pezzi sparsi di un puzzle intricato.

Un libro in cui il silenzio, l’ascolto, la contemplazione salvano dalla sofferenza e creano le basi della rinascita e della rivalsa che entrambi cercano per riscattarsi. Obiettivi non facili che entrambi cercheranno di raggiungere, per sperare di assistere insieme alla bellezza dell’aurora boreale.

Link per l’acquisto di Eden in the dark qui

Recensione precedentemente pubblicata da Alessia sul blog All Colours of Romance

ABILENE di Rebecca Quasi

Abilene

ABILENE di Rebecca Quasi

Titolo: Abilene
Autore: Rebecca Quasi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Historical Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 13 Novembre 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


Londra 1837 – Abilene Fairfax è abituata a dare scandalo al Ton e non si cura delle chiacchiere e alle maldicenze che la seguono da quando ha sposato il vecchio Conte di Stonefield.
Arthur Lake è un amico d’infanzia della Duchessa di Clarendon, che ha riversato nella professione medica e nell’affetto per il figlio la sua passione e le sue speranze.

Quando le condizioni di salute del Conte si aggravano, Lady Stonefield decide che deve dare a tutti i costi un erede al casato. Contatta così il dottor Lake, affinché attesti il suo stato e la segua nella gravidanza e nel parto. Basta poco perché il senso etico e morale con cui Arthur Lake conduce se stesso e la professione medica vadano in collisione con la spregiudicatezza della contessa e ancora meno perché i due provino una forte attrazione reciproca. Il decesso del conte e la nascita di una femmina sconvolgeranno i piani di Abilene, separandola dalla figlia e allontanandola da Londra. Il destino però ha in serbo altri piani e nell’estate del 1841 le cose cambiano…


RECENSIONE

Credo che nessuno potrà restare indifferente a questa storia: troppo intensa, troppo poetica, troppo toccante per non sentire infinita ammirazione per uno dei personaggi femminili più complicati ed autentici mai letti fino ad oggi.

Provocatoria, coraggiosa, orgogliosa, combattiva, seducente, irriverente, non convenzionale e fiera.


Nessuno parlava bene di Lady Stonefield . I motivi della maldicenza e dei mormorii erano molteplici, alcuni fondati altri no. Una delle poche cose che non era oggetto di discussione riguardava il fatto che a diciassette anni avesse sposato lord Conrad Fairfax, conte di Stonefield, di una quarantina d’anni più vecchio di lei.


Un personaggio fuori contesto per l’epoca, in cui predominavano rigidi schemi di comportamento sociale. Una storia che mi ha intrigato, ricordandomi il fascino vittoriano della figura femminile, percepita come un essere puro, ricalcando l’ideale della “donna angelo”. Una visione celestiale che celebrava i corpi delle donne come templi da non infrangere, riducendone il ruolo alla procreazione e alla cura della casa. Era opinione comune che le donne dovevano accontentarsi del semplice ruolo di “ornamento della società” ed essere subordinate ai mariti. L’obbedienza era tutto quello che si richiedeva loro.


Abilene sorrise con una punta di malignità. Era troppo intuitiva. Era abituata a suscitare disgusto e riprovazione e aveva imparato a difendersi.


In un’epoca così, Abilene dirompe come una voce fuori dal coro, una contraddizione in termini: una donna dall’aspetto angelico ma capace di azioni discutibili fino all’immoralità.


«Non avete filtri, milady. Avevate molte maschere, ma filtri non ne avete mai avuti.»


Cosa succede se una donna di questa portata non riesce a raggiungere l’obiettivo che si è prefissata, e quando le spetterebbe finalmente l’ambita ricompensa dopo anni di umiliazioni?

Se quella donna è Abilene allora state certi che si è pronti a tutto, anche a oltrepassare il confine del lecito.

Quando Arthur Lake incontra per la prima volta Abilene Fairfax, ovvero la Contessa di Stonefield, ne rimane folgorato. I suoi modi diretti e poco consoni ad una donna del suo livello sociale fanno nascere nel medico un’irrefrenabile ed istintiva avversione:


Una voce del genere, bassa e roca, avrebbe dovuto appartenere a una donna corpulenta, e invece Abilene Fairfax era minuta ed esile. E biondissima, i capelli quasi bianchi. Emanava una luce sinistra. Aveva occhi di un azzurro liquido, pericolosi e scaltri, un’espressione indecifrabile nei lineamenti perfetti del viso e un atteggiamento di comando che faceva invidia a un uomo. Arthur la detestò.


La reciproca insofferenza li posizionerà su fronti opposti, acuendo le rispettive fragilità, ben nascoste ma pronte ad emergere inaspettatamente.

Da una parte Abilene aristocratica, fiera e spregiudicata dallo sguardo serafico ma affamata di libertà ed emancipazione da una vita ipocrita e umiliante, che l’ha imprigionata in una rete di pregiudizi e obblighi senza possibilità di redenzione:


Arthur avrebbe voluto farle notare che non tutti hanno la tempra per mordere il fuoco, che le persone normali, anche gli uomini, arretrano e temono, e hanno paura, soprattutto se hanno la sventura di perdere la testa per un uragano… Per non parlare del terrore di essere felici.


Dall’altra Arthur, borghese, altruista, un uomo perbene dotato di un’integrità morale indissolubile e di innata autorevolezza, ma anche bisognoso di affetto autentico, di calore umano:


«Arthur, hai ragione tu, sarebbe un inferno. Detesti la mia indipendenza e io non ho intenzione di obbedirti. Non sopporti di usare i soldi di Stonefield, mentre io trovo la cosa più che giusta, a tratti elettrizzante. Li ho guadagnati , credimi.»


Abilene e Arthur sono accomunati da sentimenti estremi, come la passione per le loro convinzioni, l’odio verso i codici morali dettati da una società ipocrita e cinica fondata su falsi stereotipi. Entrambi combattono a loro modo contro una collettività conformista che li giudica inadeguati e non all’altezza.


«Rispettare le regole rende freddi come sassi, invisibili. Nessuno si accorgerà di voi se obbedirete alle regole… e sarete più liberi degli altri.»

Un mondo che aveva fatto dell’apparenza una religione veniva quotidianamente ingannato dal suo stesso credo.


L’accurato ritratto della vita sociale di fine ottocento dipinto con fine maestria da Rebecca Quasi mi ha particolarmente impressionato perché racconta in modo perfetto un mondo in cui le luci dei salotti aristocratici si contrapponevano al buio delle sporche periferie, senza sconti. Un quadro che mostra il profondo divario sociale che è stato l’ombra più oscura dell’epoca, in cui piaghe come lo sfruttamento dei bambini e la prostituzione predominavano ovunque.

Ad impreziosire il racconto la presenza di personaggi secondari solidi ed acuti, alcuni dei quali incontrati nei precedenti romanzi dell’autrice come “Dita come farfalle” e “Scacco matto vostra grazia”. Tra questi, oltre a Emma, ho sinceramente amato Hector, forte, leale e capace di stare accanto ad Abilene con coraggio e saggezza. Un esempio di infinita e preziosa umanità. Non ultimi i bambini, Samuel e Rose, che irrompono sulla scena con la loro innocenza svelando verità stupefacenti.


«Io la trovo stupefacente.» «Addirittura stupefacente?» «Una donna che ride è…» poi Samuel aprì e chiuse la bocca in apnea, incapace di concludere il paragone perché lui, una donna capace di ridere, non l’aveva ancora conosciuta. «Splendente»


Abilene è un romanzo forte e toccante dai dialoghi pungenti, contornati da ironia e stupenda sensualità, peculiarità che amo particolarmente nei libri di Rebecca Quasi. Un’autrice che posso descrivere ormai fondamentale per me, perché capace ogni volta di instillarmi verità che mi arricchiscono e mi prendono per mano per farmi assumere la giusta prospettiva.

Un libro che mi ha travolta come un uragano e che non dimenticherò, facendomi amare la lettura ancora di più. Devo molto a questa autrice perché è anche grazie a lei che mi sono appassionata così tanto ai libri e colgo l’occasione per ringraziarla nel modo che mi è più congeniale, ovvero con le parole.

A mio avviso, uno dei romanzi più equilibrati e vicini alla perfezione che abbia mai letto.

Link per l’acquisto di Abilene qui

Recensione precedentemente pubblicata da Alessia sul blog All Colours of Romance

STAND BY ME di Bianca Marconero

Stand by me

STAND BY ME di Bianca Marconero

Titolo: Stand by me
Autore: Rebecca Quasi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: POV Alternato (Gregorio e Arianna)
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 15 Luglio 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


«Non so se tu sia bipolare o solo bugiarda ma quello di prima non era un bacio. Era un evento cosmico per cui bisognava essere in due. Uno da solo non ce la fa a dare un bacio così»

Gregorio ha tutto quello che gli altri vorrebbero: amici, denaro e talento nel basket.
Trascorre le estati collezionando ragazze, ma finisce per rimettersi sempre con Carolina, la sua fidanzata storica, non appena si avvicina il Natale.
Non ha desideri a parte uno: vendicarsi di Arianna, la figlia del custode.

Arianna non ha niente di ciò che gli altri vorrebbero. È quasi invisibile, ha un’unica amica e un padre spesso oggetto di commenti feroci. Arianna vuole diplomarsi e trasferirsi negli Stati Uniti per frequentare il college dei suoi sogni.
Ha molti desideri e una speranza: sopravvivere alla vendetta di Gregorio.

E magari scoprire perché è tanto arrabbiato con lei.

Eppure, tra una partita di basket e una corsa in moto, tra compiti in classe e feste in piscina, qualcosa nei loro sguardi comincia a cambiare. E se è vero che fuggire da quelle occhiate può sembrare doloroso, fermarsi e ricambiare rischia di essere straziante.
Perché Arianna ha un ragazzo in California.
Perché Gregorio ha già deciso di tornare con Carolina, entro Natale.
Perché, quando entrano in gioco i sentimenti, si può solo sperare di non soffrire troppo.

Una storia di amicizie che sfidano tutto, di abbracci rubati, di baci impressi sul cuore e di un odio dichiarato che però assomiglia tantissimo all’amore.


RECENSIONE

Gregorio ha diciotto anni e ha tutto quello che potrebbe desiderare un suo coetaneo: amici fidati, successo con le ragazze, uno sport che ama, una villa con piscina e una bellissima fidanzata, Carolina. Ha tutti i numeri per essere un vincente ma ha un problema, una spina del fianco che non gli da pace: Arianna Vallesi, figlia del giardiniere a servizio della villa del padre. Arianna è la sua nemesi: testa sulle spalle, introversa, pochi amici e un padre con un disturbo autistico che lo rende oggetto di feroci commenti da parte dei suoi compagni.

La odia e decide di renderle la vita impossibile.

Ma può un odio così feroce e inspiegabile nascondere altro?

Con Bianca Marconero tutto è possibile, basta allacciarsi le cinture di sicurezza e buttarsi in questa bellissima storia e affrontare le montagne russe che le piace tanto farci vivere, quelle che rendono l’adolescenza un periodo spesso tortuoso, a volte drammatico, dove le emozioni sono vissute all’estremo e l’immagine pubblica definisce il successo personale e sociale. Quello che rende questo libro intenso è il chiaroscuro dei personaggi, le sfaccettature nascoste: Gregorio ammirato e osannato da tutti è in verità pieno di paure invalidanti che cerca di dominare tramite ripetuti schemi mentali ed una sistematica routine al di fuori della quale si sente debole e inadeguato:


“Sono persone che restano nella cerchia, che stanno nei soliti posti, che si muovono lungo tracciati che conosco. I punti di appoggio del mio equilibrio.”

“Perché un mondo che non cambia è l’unico in cui io riesco a vivere”.


L’unica dimensione che lo rende davvero felice è il basket, una passione che gli consente di essere davvero sè stesso e che riempe i suoi vuoti interiori, senza ricorrere a filtri o artificiose strutture mentali da ripetere. In tutta la storia lo sport ha un ruolo da co-protagonista: crea legami, esprime dei sogni da realizzare, punisce gli errori e insegna la disciplina.

Dall’altra parte Arianna, “la sfigata”, “la disadattata” che più tenta di essere invisibile agli occhi degli altri e più viene vessata, subendo le perfide umiliazioni di Gregorio e dei suoi alleati in questa lotta impari e incomprensibile.

Pur non comprendendo le ragioni di questo odio contro di lei, Arianna decide di soprassedere con intelligenza e umiltà ai molteplici soprusi per perseguire il suo sogno  e ripartire a fine anno scolastico. Resiste fino al punto di rottura in cui Arianna non cede più e decide di alzare la testa segnando la linea di confine tra lei e Gregorio:


“Questa è la differenza tra di noi: io il futuro me lo sono sempre guadagnato. Tu invece no, se una cosa non si compra con i soldi, è fuori dalla tua portata”.


Il suo coraggio e il timore di perdere la dignità dirompono creando un uragano che immerge tutto, segnando l’inizio della trasformazione interiore del suo nemico che riscopre un sentimento diverso che da una parte lo spaventa ma dall’altra gli smuove le pesanti ombre di un passato difficile.


“Guardarsi non ha sempre lo stesso valore. Guardarsi, a volte, è come incontrarsi per la prima volta. Guardarsi, a volte, più che mettere in chiaro le trasmissioni dell’altra persona, incasina le tue”.


E’ stato bello tornare sui banchi di scuola con questo romanzo, ricordando le emozioni, le fragilità e gli struggimenti di quella fase della vita dove tutto è estasi e dramma nello stesso istante. Ma “Stand By Me” offre di più di una storia d’amore adolescenziale perchè tocca temi diffusi e penetranti come il bullismo, l’avversità verso il diverso, la popolarità sociale come strumento indicatore di successo o fallimento personale:


“La reputazione dei bulli si costruisce proprio scalando la dignità delle persone come me: siamo gli erbivori, nella catena alimentare della popolarità”.


E’ stato un bel viaggio quello che ho fatto con Gregorio e Arianna, pieno di tappe in salita ma si sa che con Bianca occorre sempre una riserva di ossigeno in più per affrontare le sue storie. Lei ha la capacità di scassinare il cuore, farlo a pezzettini, rimetterlo insieme con un filo dorato ricco di luce per farlo battere ancora più forte. E quando arrivi in cima alla montagna tutto appare più luminoso perchè hai nuovi occhi per guardare più lontano e un cuore che pompa più forte.


“Il punto è che se entri in contatto con una luce colorata, il colore ti si riflette addosso, sui vestiti e sulla pelle. Io sono sempre lo stesso, ma a volte mi sento colorato dal fatto che lei c’è”.


“Stand By Me” resta dentro al cuore e mostra che se vogliamo possiamo trovare il coraggio di superare i nostri limiti e se la notte fa paura..


“…l’unico modo è tenerci accanto chi amiamo”.


Bellissimo e indimenticabile.

Link per l’acquisto di Stand by me qui

Recensione precedentemente pubblicata da Alessia sul blog All Colours of Romance

UN PROFESSIONISTA DELL’AMORE di Miss Black

Un professionista dell'amore

Un professionista dell’amore di Miss Black

Titolo
Autore
Serie
Genere
Narrazione
Tipo di finale
Editing
Data di pubblicazione
Editore

TRAMA


Dopo una giornata particolarmente dura in tribunale, Kaia Evans, avvocatessa e socia di un grande studio legale di Boston, decide di concedersi una notte di divertimento con un ragazzo di un’agenzia di gigolò. Ma l’uomo che si presenta alla sua porta, non è quello che ha scelto. È meno giovane, è più complicato e ha un dolore negli occhi che Kaia non riesce a dimenticare. E il sesso con lui è la fine del mondo.

Consapevole che innamorarsi di un professionista dell’amore sarebbe un’idiozia, Kaia decide di non chiamarlo mai più. Dal canto suo Taylor è stato chiaro: le uniche relazioni che concepisce sono a pagamento.

Ma il destino a volte è beffardo, e quando Kaia viene a sapere che il suo studio ha assunto un nuovo caso pro bono che riguarda uno gigolò sfigurato da una cliente, in fondo non si stupisce di scoprire che è Taylor. Le loro vite si intrecceranno in modi che nessuno dei due avrebbe potuto prevedere… nel bene e nel male.


RECENSIONE

Kaia Evans ha 39 anni e dopo l’ennesimo divozio è single convinta. A darle piena soddisfazione c’è il lavoro: Kaia è un avvocato di successo a capo di uno studio legale molto affermato di Boston, rilevato dalla socia fondatrice Christie, ritirata qualche anno prima per motivi d’età.

Dopo anni di successi, le capita improvvisamente una brutta giornata, una di quelle da dimenticare a cui non è più abituata, un’eccezione alla sua inviadibile carriera legale.


Il sistema legale americano era fatto in modo che se spendevi un sacco di soldi in avvocati, di solito vincevi. Vincevi anche se eri colpevole, o comunque limitavi i danni. Quella mattina era stata un’eccezione.


Ed è nei momenti difficili che avere qualcuno a casa ad aspettarti potrebbe fare la differenza, almeno per non sentirsi troppo soli, trovando magari il conforto necessario per staccare la spina e ripartire meglio di prima:


Il brutto di perdere una causa e di essere Kaia Evans, aveva scoperto Kaia, era che nessuno aveva voglia di venire a bersi una cosa con te per tirarti su di morale. Davano per scontato che tu non ne avessi bisogno, perché eri Kaia Evans, una delle avvocatesse afroamericane più pagate e influenti in città. Una che mangiava sassi a colazione e non aveva rimpianti.


Così, per sopperire ad una sconfitta in tribunale, Kaia decide di distrarsi con un buon bicchiere di vino e con della compagnia senza impegno, magari a pagamento.


Kaia se ne tornò al suo attico e pensò che era proprio quando le cose andavano male che una ragazza aveva il diritto di concedersi un premio di riserva.


Ma i suoi piani per la serata hanno un piccolo cambio di programma. Per un’imprevisto improvviso il giovane ragazzo scelto online non è più disponibile per cui l’agenzia alla quale si era rivolta le propone una sostituzione. Quando il campanello di casa suona, Kaia si trova davantia a sé non un giovane simile al prescelto bensì un uomo adulto, maturo che la confonde al primo sguardo, con una singolare e magnetica mascolinità.


Doveva avere più di quarant’anni, le guance segnate da diverse rughe dritte, gli occhi chiari sulla pelle abbronzata, la barba di cinque giorni, così a occhio e croce.

Bisognava ammettere che aveva un bel fisico, era un tizio alto e con due belle spalle, abbigliamento casual: jeans che non nascondevano delle gambe snelle, camicia a scacchi con le maniche rimboccate su dei bicipiti molto okay.


Taylor Vaughan ha 42 anni ed è padre di una ragazza adolescente, Jenny, che cresce da solo quasi da sempre. Taylor lavora come gigolò da 7 anni. I motivi che l’hanno portato su questa strada sono puttosto complicati e legati inesorabilmente a questioni da cui non può più fuggire. Un mestiere che gli riesce bene ma che non è facile gestire, un micidiale mix di divertimento e squallore. Una scelta dettata da pura necessità e trasformata nell’opportunità di guadagnare molti soldi in breve tempo. Un vita dai toni contrastati, in cui mantenere la dignità è diventato un lusso.


Aveva un’espressione seria, concentrata… non molto festiva, per così dire.


L’incontro tra Kaia e Taylor è programmato, pianificato. Un appuntamento fissato con un obiettivo chiaro. Alla fine si tratta di uno scambio commerciale in cui si paga per dare e ricevere piacere. Tutto facile, no? Ma se in questo passaggio di denaro e sesso, un sesso indimenticabile tra l’altro, qualcosa stona, che fare?


C’era qualcosa di triste, nello scambio mercenario appena concluso. Si chiese se Taylor fosse più trasparente del ragazzo con cui era stata un decennio prima, o se fosse più vecchia lei. Al contrario di allora, ora capiva che il professionista che aveva chiamato non si era divertito, aveva solo fatto un lavoro, un lavoro che non gli piaceva nemmeno poi molto.


Difficile gestire l’imprevisto, soprattutto se l’inaspettato crea ricordi che non ti lasciano in pace, neppure dopo giorni. Così quando Kaia decide di richiamare Taylor per rivivere una serata di sesso spettacolare, capisce che a rischiare è proprio lei. Perchè forse non basta una notte per essere soddisfatta, non del tutto, soprattutto se in gioco subentra altro.


Taylor rappresentava il suo ideale maschile, non c’era altro da dire, e l’intensità con cui le piaceva era pericolosa, considerando che era un professionista a pagamento molto bravo a rigirarsi le persone attorno a un dito.


Kaia è molto intrigata da questo aitante quarantenne dallo sguardo sicuro ma triste, capace di darle piacere in modo mai provato prima. Ma percepisce il pericolo di un’ammaliante attrazione verso l’uomo oltre che verso il professionista. Così, consapevole di essere tanto sicura sul lavoro ma altrettanto insicura a livello emotivo, decide di evitare ulteriori incontri e dimenticarlo.


«Vedi come sei diabolico? Il modo sottile che hai di lusingare la gente. Senza mentire, lasciando intendere. Ma sono un avvocato, bambino mio».

«Il che va benissimo, intendiamoci. Le donne con una bassa autostima riguardo alle proprie qualità seduttive sono il sale della mia clientela».


Ma se a metterci lo zampino si mette un destino bizzarro, si può fare poco e ricadere nella trappola delle proprie emozioni è un’attimo.

Kaia e Taylor si ricontrano dopo mesi proprio nello studio legale di lei.


La Williams, Evans & Partners, come molti grossi studi legali, prendeva un sacco di casi pro bono. In parte per le detrazioni fiscali, certo, ma in parte anche per motivi di prestigio. Che uno studio dal fatturato multimilionario come il loro non facesse nulla per la comunità sarebbe stato giudicato in modo molto negativo.


Questa volta però i ruoli sono invertiti e lo scambio che li aveva visti al centro del tavolo la prima volta avviene su un piano diverso, in cui è lui ad avere bisogno di lei.

Da questo ritrovamento, Taylor e Kaia si troveranno difronte a verità inconfessabili, ricatti e tradimenti in cui non sarà facile districarsi. Si troveranno nudi, non solo nel senso primordiale della parola, bensì dal punto di vista dello svelamento di loro stessi. Se da una parte Taylor dovrà imparare ad affidarsi a qualcuno, dall’altra Kaia dovrà mettersi in gioco davvero, senza paracaduti a sostenerla, provando a gestire la nascita di un sentimento conflittuale, senza rinunciare a del sesso divino.


No invece. Te l’ho già detto che mi piaci. Più volte. Se spegni un attimo l’insicurezza puoi anche arrivarci no? Ci sono mille motivi per cui è ovvio che tu piaccia a me. Ma il contrario? A parte il packaging?

Kaia lo guardò. Guardò quegli occhi chiari, e stanchi, e belli, e capì che ormai era fregata. Provava per lui qualcosa di profondo e complesso, non ne sarebbe più uscita.


Un professionista dell’amore mostra alcuni tra i temi più cari a Miss Black, come quello della giustizia, che assume significati contradditori: chi è davvero colpevole e chi innocente? Chi merita di essere salvato e chi deve essere punito?

Oltre alla giustizia, c’è la bellezza, quella autentica. Qual’è la reale bellezza? La canonica oppure quella in cui ci si mostra difronte allo specchio con le nostre imperfezioni? Si è belli nonostante il passare del tempo? Belli nonostante le ferite di una vita sbagliata e aldilà delle proprie insicurezze?


A volte si trovava a ripensare a quegli occhi acuti, stanchi e con dentro una scintilla ironica. Era riuscito dove parecchi dei suoi colleghi fallivano: tenerle testa, ma senza diventare ostile. Riguardo al suo lavoro era riuscito a essere onesto senza essere insultante. E a letto era stato divino.


Le dinamiche delle trame e la scelta di personaggi spesso imperfetti, colpevoli, sbagliati, stanchi e feriti mi hanno fatto amare questa autrice in modo irrimediabile. Kaia e Taylor sono creature meravigliose, capaci di avermi preso per mano durante la lettura e portarmi dietro un grande sipario. Una pesante tenda di velluto color rubino, come quelle della passione che trasuda nel racconto. Dietro al sipario, mi ha mostrato verità nascoste: abili artigiani che muovono fili invisibili utili alla scena, insieme a straordinari truccatori in grado di realizzare maschere perfette, impeccabili e realistiche.

E’ il palcoscenico della vita che va in scena ogni giorno, in cui spesso quello che sembra è molto lontano da quello che è in realtà.


E sarebbe stato difficile. Sarebbe stato un casino, perché era vero che non avevano nulla in comune e che le insicurezze di entrambi remavano contro. Ma non poteva evitare di provarci e se si fosse ferita… be’, almeno, per una volta, avrebbe vissuto.


Ammiro Miss Black per la sua capacità di scavare nell’animo umano con ironia, sensualità e magistrale intelligenza senza mai prendersi troppo sul serio. Personaggi autentici che amo per le loro fragilità, inspessite di una solida corazza ma addolcite da un sense of humour di raffinata intensità, grazie anche a dialoghi intriganti e divertentissimi. Storie d’amore come poche, insomma, arricchite da scene di sesso bollente scritte con rara sapienza, perchè mai volgari, mai inadeguate.

Una magica alchimia difficile da trovare, che mi affascina ogni volta e mi ricorda la bellezza della scoperta, quella di offrire al lettore vivi spunti di riflessione sulle storture della società e sull’approccio alla vita: quello che appare spesso è molto diverso dal quel che si rivela essere. E lo fa con elegante bravura, senza eccedere mai. Senza crederci troppo.


Penso che si possa scrivere romance senza essere stupide e senza cadere negli stereotipi. Le mie cercano di essere storie divertenti e coinvolgenti. Quindi, per favore, prima di pensare “Pff, erotico!”, date un’occhiata. Potreste restare stupiti.


Forse non per tutti ma, per quello che conta, sicuramente per me.

Miss Black I love you!

Indimenticabile.

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Recensione precedente pubblicata da Alessia sul blog All Colours of Romance