
PLAYING LOVE di Moloko Blaze
Titolo: Playing love | |
Autore: Moloko Blaze | |
Serie: autoconclusivo | |
Genere: Hot Contemporary Romance | |
Narrazione: POV singolo (Jolene) | |
Tipo di finale: Chiuso | |
Editing: Ottimo | |
Data di pubblicazione: 19 Ottobre 2021 | |
Editore: Self Publishing |
TRAMA
Quando Jolene Davis, giovanissima vedova di venticinque anni dai modi alquanto ruvidi, chiede a Rhys Aglukark, l’aitante fotografo dello star system proveniente da New York, di farle delle foto per un appuntamento al buio, non avrebbe mai creduto di finire dentro a un vortice di passione e di sensualità. In poco tempo, si innamora perdutamente di quell’uomo misterioso e sfrontato, che pare trovarla bella nonostante la cicatrice che le deturpa il volto e che le ha fatto perdere fiducia negli uomini. Sembra tutto perfetto fino a quando non si scoprono le carte nel complicato gioco dei sentimenti, fino a quando questo gioco non diventa un massacro. Un avventuroso viaggio in completa solitudine a bordo di un camper, porterà Jolene a riconquistare quella forza e quella consapevolezza per essere di nuovo padrona della sua vita.
Da una prima parte ambientata sulle montagne del Vermont a una seconda on the road per gli Stati Uniti, Rhys e Jolene si scopriranno semplici compagni di giochi e poi amanti, ossessionati l’uno dall’altra. In Playing Love non mancano sensualità, passione, avventura e soprattutto… amore, quello che può far bene ma anche molto male, quello che però è anche in grado di condurre i due protagonisti in un luogo che possono finalmente considerare “casa”.
RECENSIONE
Playing love”, ovvero letteralmente giocare all’amore. Due parole apparentemente semplici da comprendere ma che in verità nascondono un fitto intreccio di significati.
Quali? Difficile rispondere in poche righe perchè stavolta Moloko Blaze ha superato i canonici confini del genere erotico per espandersi verso sfumature dalle tonalità di un rosa davvero intenso, offrendo un romanzo difficilmente etichettabile e che grazie ad una trama ricercata ed originale affronta con magistrale bravura tematiche emotivamente complesse. Una dislocazione di genere particolarmente interessante che non disorienta ma anzi libera il lettore da comuni stereotipi, rendendolo testimone privilegiato di un romanzo straordinario e potente.
Un’esperienza in cui ci si perde fin dalle prime pagine per ritrovarsi nello strato più profondo dell’anima fino a trovarsi travolti da un susseguirsi di emozioni contrastanti: la riscoperta della passione, la rabbia verso sé stessi, la rinascita di un sentimento, il senso dell’abbandono, la tristezza del fallimento, la meraviglia di sentirsi amati, la paura di soffrire, il terrore di fidarsi. Scenari che alternano luce e ombra e su cui predomina sovrana l’abbagliante bellezza di una struggente storia di amore che una volta letta è difficile lasciare andare.
Le uniche differenze che avevo riscontrato rispetto ai soliti turisti erano che fosse un nativo americano con scurissimi capelli lunghi e la pelle terrosa, che avesse un aspetto a dir poco attraente e che fosse piuttosto giovane.
Rhys Aglukark, 35 anni, fotografo. Misterioso, affascinante, di un’intrigante bellezza dai tratti esotici tale da divenire uno dei protagonsti maschili più intensi e autentici conosciuti negli anni. Un uomo dagli “occhi antichi”, ricco di anima ed di esperienze, tratteggiato ad arte dalla penna di questa autrice che per lui non si è risparmiata nulla, delineandone ogni sguardo e dettaglio fino a far percepire al lettore il suo profumo “terroso”. Una personalità solida, capace di trasmettere sicurezza e quella assertiva consapevolezza propria di chi della vita ha voluto sperimentato tutto, forse fin troppo, e che ha fatto del controllo un’attitudine personale.
«Io sono Jolene. Ma tutti mi chiamano Joy.» Non specificai il fatto che mi chiamavano “Joy”, Gioia, in modo ironico visto che sorridevo raramente e parlavo poco.
Jolene, 25 anni. Una vita vissuta a metà, tra un passato da espiare e un futuro inesistente. Schiva, riservata, scontrosa, indipendente e troppo ferita per concedersi agli altri, troppo insicura per vivere davvero. Giovanissima sposa e giovane vedova, acerba nelle esperienze di vita ma troppo matura per aver già conosciuto il dolore grazie ad un marito violento e carnefice, capace di annullarla come donna e privarla della sua giovinezza. Jolene, una sopravvissuta resiliente e combattiva, una protagonista femminile straordinaria in cerca di riscatto ma imprigionata dai sensi di colpa con un corpo, un cuore e una faccia divisi a metà.
Aveva ragione lui, mi ero sentita libera per la prima volta in vita mia. Libera di dire di no, libera dalle responsabilità, libera dal perbenismo che mi inchiodava in una vita da vedova senza futuro. Mi ero sentita di nuovo una donna, non una ragazzina violata. Rhys mi guardava dall’alto della sua statura, potevo avvertire il calore emanato dal suo corpo tanto era vicino al mio.
Per quanto si possa aver paura di fidarsi ancora, di meritarsi un futuro, per quanto si possa aver sofferto, a volte l’incontro con qualcuno segna l’inizio di una resa, lanciando minime ma inconfondibili avvisaglie che sarà l’istinto a prevaricare sulle nostre scelte, e farci percepire anche il più piccolo richiamo a quel risveglio desiderato. Sensazioni così primordiali e potenti da farci immaginare liberi dalle catene, e creare una crepa nella più spessa delle corazze.
Una storia di rinascita toccante al cui centro c’è Jolene, che racconta in prima persona la sua voglia di vita, le sue paure e soprattutto quell’inconsapevole desiderio di sentirsi ancora giovane e riprendersi quando tolto.
Mi guardò per un attimo infinito e io fui certa che da quel momento in avanti il tempo e lo spazio avrebbero perso ogni concretezza in sua presenza. E che avrei misurato tutto in funzione di lui. Rhys Aglukark, l’artista della mia immagine, lo scultore del mio corpo, il paziente artigiano della mia femminilità.
Un percorso tortuoso in cui a farle da coraggioso pigmalione sarà Rhys, che le farà riscoprire la femminilità perduta mediante l’arte della fotografia in un gioco di visioni e percezioni capaci di riaccendere la fiamma del piacere di guardarsi ed essere guardata da chi è capace di vedere al di là di un viso a metà. Un’esperienza educativa che li connetterà intimamente e sentimentalmente ma che non basterà perché per superare convinzioni e paure troppo invalidanti occorre andare oltre i limiti conosciuti e sperimentare altro, quanto ci è sconosciuto per crescere, cadere e rialzarsi.
Una scelta coraggiosa che Jolene affronta con un viaggio on the road appassionante ambientato nelle strade dell’America più vera, dal Vermont, al North Carolina, Texas, Utah fino in California. Un’avventura in cui ogni miglio le regalerà momenti di vita negati e che ribalterà gli equilibri tra lei e Rhys, a conferma di quanto l’autrice ami mettere in discussione le certezze dei suoi personaggi, sempre indiscutibilmente così autentici da toccare nel profondo, proprio perché imperfetti e quanto più lontani dall’essere accomunati a facili stereotipi.
Un libro in due parti che richiama un ricorrente dualismo che si dipana a più livelli: una faccia a metà, la zucca Missy ammaccata dura fuori ma dolce dentro, l’essere lupo o agnello, vittima o carnefice, l’ambientazione della metropoli in cui perdersi e quella pervasa dalla natura in cui ritrovarsi, in un complesso intreccio che rende “Playing love” un romanzo davvero indimenticabile perché in grado di celebrare l’amore più istintivo e primordiale, anche verso sé stessi, in un lungo viaggio che riporti a casa.
Come accaduto per le precedenti opere, ovvero “The Undressed Series” e “Playing time”, l’autrice predilige il POV della protagonista femminile, lasciando volutamente più nel mistero quello maschile, a rimarcare il potere e il fascino dell’immaginazione. Un’accurata selezione musicale ricorda l’altro marchio di fabbrica di Moloko Blaze, che per questo libro ha scelto sonorità retrò tra Elvis Presley e Jhonny Cash, senza dimenticare la mitica Dolly Parton, con la sua “Jolene”.
L’epilogo raccontato in terza persona è la ciliegina sulla torta, che nobilita un finale impeccabile consegnato al lettore come un regalo, dotato di un perfetto distacco emotivo ma tale da far entrare la storia nell’anima di chi lo leggerà.
Jolene toccherà il cuore di moltissime donne che come lei sono in cerca di riscatto, che vogliono riappropriarsi di un tempo perduto o semplicemente di una vita diversa. Mi piace pensare che saremo tutte “Jolene” per un giorno, perché in lei è racchiuso un pezzetto di ogni donna.
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