
CUORE D’INVERNO di Elle Eloise
Titolo: Cuore d’inverno | |
Autore: Elle Eloise | |
Serie: How to disappear completely vol.1 | |
Genere: Contemporary Romance | |
Narrazione: POV alternato (Sara e Isaak) | |
Tipo di finale: chiuso | |
Editing: ottimo | |
Data di pubblicazione: 3 Giugno 2019 | |
Editore: Self Publishing |
TRAMA
Sta chiedendo di guardarla, sta chiedendo di accettarla, e io non riesco a non farlo. Non potrei più tornare indietro, sono stregato da ogni cosa che la riguarda, bella o brutta, luce e ombra. Bacio delicatamente le sue lacrime salate, poi mi sposto sulle labbra schiuse. La guardo, come ha comandato di fare col suo silenzio, accarezzo ogni dettaglio del suo corpo, soffermandomi su quei traumi che ormai fanno parte di lei, come i rami fanno parte di un albero.”
Il sentimento forte e profondo tra due persone può risanare lo strappo di una vita spezzata? Sara, giovane punk dal trucco pesante e i piercing in faccia, non passa di certo inosservata a Sankt Jakob, un paesino nel Tirolo austriaco. Dopo che un tragico evento ha spezzato a metà il normale corso della sua vita e di quella dei suoi amici, Sara ha infatti deciso di abbandonare tutto e fuggire da Torino. È a un passo dal rinunciare per sempre alla propria felicità e a chiudersi in se stessa, quando incontra Isaak, ragazzo solare e caparbio che nasconde un vissuto familiare travagliato. Non potrebbero essere più diversi, eppure lui sembra in grado di comprenderla e di farle tornare la voglia di assaporare la vita in ogni sua sfumatura. Il giorno in cui il passato torna a bussare alla sua porta, Sara capisce di non poter scappare per sempre.
RECENSIONE
La vita non è un insieme di momenti scollegati, è un lento fluire che ti porta verso una direzione.
È vero che anche i passaggi dolorosi che si devono attraversare durante la vita sono in realtà delle tappe che seppur difficili servono a raggiungere un traguardo ?
In questa storia è così, Cuore d’inverno è un romanzo tra i più intensi che io abbia letto negli ultimi anni, un libro che non fa sconti, scava dentro all’animo, in cui niente è lasciato in superficie, e in cui ho percepito molto vissuto reale dell’autrice che non ha paura di raccontare il dolore ma che sa anche mostrare la gioia: mi ha devastata ma anche conquistata, mi ha distrutta e ricomposta, tanto da aver voluto continuare con i successivi della serie di cui questo è il primo volume.
Una serie dal titolo inequivocabile e che alla perfezione traduce il messaggio più forte che esce dal libro, non l’unico ma di sicuro il più dirompente.
Come scomparire completamente.
Brano dei Radiohead che fa da apripista a una serie di altre citazioni canore presenti nel romanzo, che ne sono la perfetta colonna sonora, ma il brano in questione è quello che più esplica il profondo dolore interiore della protagonista, una sofferenza così soverchiante da farle desiderare di scomparire appunto.
Non è che rintanarmi a Sankt Jakob a cantare lo jodel in mezzo alle pecore e alle mucche fosse proprio tra i progetti della mia vita. L’importante era partire. Andarmene. Scomparire.
Sara Nova è una ragazza spezzata nel corpo e nell’anima che tenterà di cancellare un passato doloroso fuggendo in un paesino del Tirolo dove tentare disperatamente di ritrovare una parvenza di normalità, ma come spesso accade cambiare luogo non consente di fuggire da noi stessi e non è la soluzione.
Sul mio corpo è tatuata l’intera mappa di tutto ciò che è successo quella notte: sarà sempre lì a ricordarmi ciò che è stato, ciò che ho fatto. Non se ne andrà mai, come i miei amici che continuano a chiamarmi e a rivangare il passato. Continuo a domandarmi se venire a Sankt Jakob non sia stato inutile, perché alla fine il passato ti trova sempre.
Sentimenti come inadeguatezza, senso di colpa, paura, dolore sono compagni che portano a desiderare di chiudersi al mondo a non permettere di essere guardati veramente dentro il nostro essere.
Questo è quello che accade a Sara fino al suo incontro con Isaak, un ragazzo dal vissuto altrettanto doloroso che forse proprio per questo riesce a vedere dentro di lei e ad abbattere i mattoni che hanno chiuso il suo cuore a tutto.
Sara non ha mai voluto essere guardata davvero, una chiusura che esprime anche attraverso il suo aspetto esteriore, un look che utilizza come arma per tenere a distanza gli altri come fosse una maschera.
L’amore che sboccia tra i due ragazzi è un antidoto al modo di vivere di entrambi, che in realtà è più un “sopravvivere” cercando di soffocare i propri demoni, evitando contatti umani come fa Sara o collezionandone a dismisura come fa Isaak.
Questo è un personaggio che mi ha conquistata da subito, di cui non è possibile non innamorarsi, solare e ironico, paziente, apparentemente superficiale in realtà è esattamente il contrario. Sembrerebbe essere agli antipodi rispetto a Sara eppure forse proprio per questo saprà prenderla per mano per guardare in faccia le sofferenze che la attanagliano e di cui anche lui è vittima.
Voglio conoscere i suoi segreti, voglio sapere ogni cosa che la riguarda, anche ciò che lei non reputa importante. Voglio che mi conosca e che comprenda le mie strane psicosi. Voglio che lei mi voglia quanto la voglio io. Voglio tutto di lei. Ed è la prima volta che pretendo tutto questo da una ragazza. È la prima volta che pretendo tutto questo anche da me stesso.
L’inverno è una stagione che ben si colloca come scenario delle vicende e figurativamente dà la percezione della sostanza delle emozioni dei personaggi, delineate così profondamente dall’autrice da avermi fatto sentire il freddo che attanaglia il cuore di Sara, i brividi della sua paura, il gelo della sua solitudine interiore.
Il tentativo di sciogliere questo spesso strato di ghiaccio che la avvolge sarà un punto di svolta per entrambi i ragazzi.
È difficile riassumere in poche righe la ricchezza emotiva e la profondità della scrittura di Elle Eloise, che indaga in questo romanzo vita e morte come fossero le due sponde che dividono il fiume della vita.
L’ autrice è riuscita a trasmettere l’ immobilità, l’ essere impantanati e imbrigliati dal dolore, quando succede di trovarsi sulla sponda che nessuno vorrebbe toccare, quella che ti ha strappato una persona cara, e quanto sia difficile riprendere in mano i remi della propria vita, ma parallelamente vi mostrerà anche con quanta fatica ma anche con quanta forza si può ricominciare a navigarlo questo fiume, con consapevolezza e fiducia grazie all’amore di chi è rimasto e di chi sa guardare dentro di noi oltre alle apparenze.
Mi concentravo sulla ripetizione di quei giorni per non discostarmi dal presente, una linea retta che non ammetteva interferenze. Quella linea è stata finalmente spezzata. Da Isaak.
Tutti i personaggi imperfettamente autentici, costituiscono la marcia in più dell’ opera, un ulteriore abbellimento, come un quadro a cui viene applicata una cornice che lo fa risaltare.
La storia di Sara e Isaak e di tutti coloro che compaiono nel libro ne fanno molto di più di una storia romance, è un romanzo corale che celebra amore e rinascita.
È un inno alla vita, alla forza di assaporare e vivere intensamente tutto quello che la morte può portare via da un momento all’altro ma che comunque non può portare via il ricordo di chi abbiamo amato.
È un inno all’amicizia quella dal senso di assolutezza che si vive a 20 anni quando tutto sembra realizzabile e che mi ha trasmesso le stesse sensazioni, i timori, l’ impaccio la spensieratezza e la passione di quell’età quando le emozioni ti marchiano.
Ed infine è uno sguardo a diversi ritratti di famiglia e ad adulti che possono essere una guida e una roccia a cui aggrapparsi nel difficile compito di crescere, così come il contrario, scogli da cui tenersi alla larga.
Cuore d’inverno è un libro che va a toccare proprio quest’organo, smuove il cuore con l’intensità delle sue parole, la complessità dei suoi personaggi, la bellezza dei luoghi e il messaggio di rinascita che lascia al lettore.
La prima tappa di un viaggio che consiglio di intraprendere fino alla fine per godere delle sue sfumature che virano da zone d’ombra verso la luce e dimostra come l’amore riesca a riempire anche i vuoti più profondi.
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