CELESTIALE di Rebecca Quasi

CELESTIALE di Rebecca Quasi

Titolo: Celestiale
Autore: Rebecca Quasi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 4 Aprile 2018
Editore: Self-publishing

TRAMA


Giorgio, 44 anni, di mestiere fa l’agronomo ed è divorziato.
L’estate che incombe su Torino gli porta una grossa preoccupazione: dovrà trascorrere due mesi con il figlio Emanuele, un adolescente affetto da una leggera forma di autismo.
Un pomeriggio, quando le cose si complicano, nella mansarda sopra il loro appartamento arriva Agata, una modella con una personalità “particolare” e le certezze di Giorgio vanno a farsi un giro.

RECENSIONE


Che cosa significa per voi definire una persona “speciale”?

E’ speciale chi eccelle in qualcosa, o chi dimostra cuore buono per aiutare il prossimo.

Poi ci sono quelle persone caratterizzate da un spiccata sensibilità, capaci di entrarti nel cuore e di leggere e sentire quello che provi come pochi sanno fare.

Questa è la storia di Emanuele (per tutti Manu), un ragazzo di 14 anni affetto da una forma di autismo, che si trova a trascorrere un periodo con suo padre Giorgio per l’assenza temporanea della mamma.

Scoprire di avere un figlio autistico è di sicuro motivo di panico per qualsiasi famiglia, ed è stato così anche per i genitori di Manu.

La sua spiazzante imprevedibilità li mette spesso a disagio e incapaci di gestire le “crisi” si lasciano sopraffare da una vita per loro complicata e senza soluzioni.

Finchè Manu trova da solo come aiutarli, incontra casualmente Agata una bellissima modella trentaduenne, che è tanto diversa da lui ma al tempo stesso così affine da sorprendere chiunque li osservi dall’esterno.


Se le parli, Agata sembra anche normale, la classica bellona che se ne sbatte della gente non al suo livello. In realtà non è così: non ti sta snobbando, non fa la superiore, è che non ragiona come gli altri. O meglio: ragiona come gli altri, ma preferisce quelli che ragionano come Manu.


Agata è l’unica che può avvicinarlo, che può condividere con lui le sue passioni, che lo tranquillizza nei suoi momenti complicati.

Tra loro nasce qualcosa di unico, ma perché?

Che cos’ha la ragazza di diverso dai suoi genitori perché Manu le permetta di stargli così vicino?


Sempre più spesso ho la sensazione che sia sospesa tra il mio mondo e quello di Manu e non sappia decidere da che parte stare.


E’ la prima volta che leggo un’opera di questa autrice e sono felicissima di aver iniziato da questo piccolo gioiello, una storia raccontata in terza persona, un concentrato di tenerezza e forza di cui vi renderete conto di aver bisogno.

Manu vi prenderà per mano guidandovi in un’avventura unica, e se saprete aprirgli il vostro cuore vi regalerà davvero qualcosa di indimenticabile.


Il passato non poteva essere cambiato, per cui non valeva la pena spenderci dolore o rimpianti; il futuro non lo conosce nessuno, quindi è altrettanto stupido preoccuparsene.


Questo simpatico quattordicenne è la voce di tutti quei ragazzi emarginati, lasciati all’angolo solo perché considerati diversi, per i loro comportamenti fuori dal normale.

La sua intelligenza diversa dal comune gli fa preferire il sudoku ai giochi che farebbero i ragazzi della sua età, gli fa scegliere magliette tutte bianche e gli fa vedere e rivedere i suoi film preferiti.

E lui è orgogliosamente felice di tutto questo.

L’incontro con Agata è una magia, tutto tra i due è così naturale ed emozionante, come se vivessero in un mondo solo loro.

Questo aiuta anche la famiglia di Manu ad essere più consapevoli di quello che significa avere un ragazzo così “speciale” nella loro vita.

Ed è così che dovrebbe essere, questi ragazzi non dovrebbero più aver paura di essere giudicati dagli altri, di essere invitati alle loro feste, e di condividere le loro “manie”; solo così una malattia come l’autismo riuscirebbe a fare meno paura.


Se pensi di essere il solo ad avere gli strumenti per avvicinare alle stravaganze altrui, finisci per girare in tondo e non andare da nessuna parte. Devi accettare che anche gli altri colmino il vuoto, devi accettare le loro direzioni e i tragitti tortuosi, se no quello isolato e autistico sei tu.


Consiglio questo libro a tutti, una storia delicata e pura, sull’importanza di accogliere ogni difficoltà con coraggio e forza, amando la vita e tutte le sorprese che tiene in serbo per noi.

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