Intervista a Laura Pellegrini
Protagonista di questa intervista esclusiva un’autrice versatile, in grado di scrivere storie intense e profonde ma anche divertenti, con un tono di sensualità sempre raffinato e coinvolgente. In questi mesi ci ha fatto conoscere un gruppo di ragazzacci che stanno facendo letteralmente girare la testa a molte lettrici, che chiedono a gran voce il terzo capitolo di una trilogia bellissima, American Navy Raiders Series, che stiamo seguendo con grande entusiasmo.
Difficile decidere chi tra Jack di “Confidential affair” e Scott di “Million kisses baby” sia da sposare…nell’attesa di Predator, leggete quello che ci ha raccontato e conoscerla così un pò meglio.

Se dovessi scegliere tre aggettivi, come ti definiresti?
Assolutamente casinista, smemorata, e… Non trovo il terzo. Nel senso che di difetti ne ho così tanti da non saper scegliere! Hahahahaha
Ps. Posso dire ansiosa?
Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Non ho mai dovuto “scoprire” questa passione. È nata con me e cresciuta assieme alle mie capacità. Scrivo si da quando sono piccola. Il mio primo “lavoro” era scritto a mano su dei fogli ingialliti dal tempo. Oggi posso dire fosse una vera schifezza, ma all’epoca la cosa mi rendeva fiera di me stessa.
Al centro dei tuoi romanzi ci sono personaggi profondi che vivono vicende spesso sofferte. La tua ultima serie, American Raiders Navy Serie, è diversa, più leggera in un certo senso. Ti piace sperimentare?
Adoro sperimentare! Amo mescolare generi, cambiare stile o tipologia di storia. Fondamentalmente sono una persona che detesta la noia, se mi fossi concentrata solo su un genere avrei smesso di scrivere da tempo. Poi ogni storia ha bisogno di essere trattata in modo diverso, come ogni persona ha il suo carattere. Con la trilogia America Navy Raiders ho scelto la leggerezza, perché in un periodo così turbolento, ho pensato che fosse essenziale riuscire a viaggiare con la fantasia e tornare a sorridere.
C’è un personaggio, oppure più di uno, a cui sei particolarmente affezionata, a cui ti senti più affine?
Mi sento sempre più affine al personaggio di cui sto scrivendo. Quindi, in questo caso, ti direi Emily senza ombra di dubbio. Ce n’è uno, però, che ho amato particolarmente. Il suo nome è Manaar di Prima che faccia buio. Lei è tutto ciò che io non sono mai stata e che mai sarò. È la dolcezza fatta persona, la pazienza, il sacrificio, l’abnegazione. Ognuno il suo, dico sempre, è vero, ma lei l’ho sempre invidiata un po’, forse anche perché ha spostato Gianluca ahahahahaha
Dai tuoi romanzi emerge una certa predilezione per il mondo militare. C’è un motivo particolare oppure semplice coincidenza?
Amo alla follia il mondo militare! Da ragazzina avrei voluto fare o il pilota di caccia o il carabiniere. Quando scrivo divento un po’ una di loro, per questo amo buttarmi in questo genere di romanzi. Mi sento parte di un mondo che avrei voluto vivere.
Ad oggi hai spaziato dal genere romance allo storico. C’è un genere che preferisci o che vorresti ancora scrivere?
Non c’è un genere che preferisco. Li amo tutti in egual misura perché ognuno mi dà qualcosa di unico. Scriverò un altro military, su questo non ci piove!
Come nascono le tue storie? Sono frutto della tua fantasia oppure narrano di persone che hai conosciuto davvero?
Nella maggior parte dei casi sono nate dalla mia fantasia. Solo Tempo imperfetto, il primo romanzo che ho scritto, in parte ricalca ciò che realmente è accaduto a una mia amica. Gli altri romanzi sono nati in modi svariati. Prima che faccia buio ha bussato alla mia porta mentre seguivo una notizia al telegiornale. Contro Tempo è il frutto delle mie scorribande con un gruppo di motociclisti (temi bellissimi). Le confessioni di Emma è il risultato di un viaggio di lavoro in Costiera Amalfitana. Per tutto il tuo amore è nato mentre ascoltavo una canzone di Mannarino (cantautore romano) in macchina mentre viaggiavo per la Toscana e Confidential Affair, invece, è nato come una scommessa.
“Scommetti che riesco a unire le luci di Hollywood al mondo freddo e calcolato dei Seal, Laura?”
“Nah, impossibile!”
“Leggere per credere, donna di poca fede!”
E poi la musica. La musica è la mia musa ispiratrice più potente. Senza di essa sarei divisa a metà.
Hai visitato di persona tutti i luoghi dove hai ambientato le tue storie?
Ma magari!! No, purtroppo non sono stata in Colorado o a Los Angeles… Cercherò di rimediare presto!
Ti capita di rileggere i tuoi romanzi e, dopo tanto tempo, ti piacciono ancora così o li cambieresti?
Di solito difficilmente li rileggo. Posso leggere qualche passaggio, un paio di capitoli, ma non di più. Spesse volte non mi ritrovo, oppure vedo orrori che vorrei cambiare e allora penso che i miei libri stiano meglio nella mia libreria che sul mio comodino ahahahahahah
Hai qualche scrittore che ammiri particolarmente, italiano e/o internazionale? Se sì, qualcuno ha influenzato la tua scrittura, divenendo fondamentale magari per la tua formazione culturale?
Sono cresciuta leggendo D’Annunzio, Fallaci e Goethe. Il mio libro preferito in assoluto è Il Piacere di D’Annunzio che ho letto non ricordo più quante volte. Attualmente ho diversi scrittori che ammiro moltissimo, una tra questi è Valentina D’Urbano. Non ho mai avuto il coraggio di dirglielo, ma senza la sua prosa asciutta non sarei mai riuscita a scrivere Per tutto il tuo amore. Lei mi ha ispirata tantissimo. Sono amante degli scrittori italiani, perciò d’oltre oceano posso farti pochissimi nomi, uno è Leyla Attar.
Oltre alla scrittura, hai hobby o passioni a cui ti piace dedicarti?
Adoro ascoltare il rock, perdermi in un buon libro, andare in moto e viaggiare. Odio cucinare anche se devo farlo per forza. Non ho un hobby in particolare, forse l’unica cosa che davvero riesce a portarmi via dalla realtà e a farmi sognare è la musica. La ascolto costantemente.
Puoi parlarci di qualche progetto per il futuro, a parte l’uscita del terzo capitolo della serie?
A parte finire la trilogia e così dare alla luce Outlaw Love, voglio proseguir il filone military con un altro romanzo. Non sarà collegato alla serie precedente e sarà uno stand alone. Questo è un libro che voglio scrivere da anni, ma che non ho mai avuto il coraggio di affrontare perché narra le vicende di un pilota di caccia militare, la mia passione più grande. E allora le cose o si fanno per bene o non si fanno per nulla. Ho atteso che la vita mi facesse incontrare un ex pilota per iniziare questa avventura! Ora finalmente sono pronta!
Grazie per questa intervista!