SPLINTERED SAGA di A.G. Howard

SPLINTERED SAGA di A.G. Howard

Titolo: Splintered saga
Autore: A.G. Howard
Serie: Splintered
Genere: Urban Fantasy
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 30 Marzo 2017
Editore: Newton Compton Editori

TRAMA


Alyssa Gardner ha scoperto di avere un dono speciale: riesce a sentire i sussurri dei fiori e degli insetti. Tutte le donne della sua famiglia hanno avuto la stessa sorte, fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo celebre libro. E lei sta per compiere una scoperta che le cambierà completamente la vita: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, non è una finzione ma un’incredibile verità. È un luogo molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere e per salvare sua madre da un crudele destino che non merita, Alyssa dovrà rimediare ai guai provocati da Alice e superare una serie di prove straordinarie. Tra insidie, pericoli e creature spaventose (dal Bianconiglio alla malvagia Regina Rossa) avrà al suo fianco Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata e l’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida in quelle ignote lande incantate.

RECENSIONE


Mi è stato chiesto di scrivere una recensione di un romanzo che mi piace e io ho subito pensato in grande, non a un solo libro, ma a una saga, questa incredibile serie urban fantasy di A. G. Howard.

La serie è composta da:

  1. Splintered (che in inglese significa scheggiato), pubblicato in Italia col titolo Il Mio Splendido Miglior Amico.
  2. Uninged (scardinato, svitato), Tra Le Braccia Di Morfeo.
  3. Ensnared (intrappolato), Il Segreto Della Regina Rossa.
  4. Untamed (selvaggio) 6 Cose Impossibili (sequel, tre racconti)
  5. The Moth In The Mirror (novella che si colloca tra Splintered e Unhinged, solo in inglese)
  6. Alice The Absent: A Splintered prequel story (novella prequel, solo in inglese)

Il primo volume, Splintered, che poi dà il nome alla serie, è uscito nel 2013. Se riuscirete a superare il fastidio per il ridicolo titolo in italiano che richiama più un film con Carlo Verdone che un fantasy, rimarrete coinvolti in una storia eccezionale, dichiaratamente ispirata ai romanzi di Lewis Carroll, Le Avventure Di Alice Nel Paese Delle Meraviglie, (1865) Attraverso Lo Specchio E Quel Che Alice Vi Trovò, e ambientata parzialmente in quel mondo magico.

Se soffrite di entomofobia, ossia della paura verso gli insetti, inizialmente questo primo capitolo potrà farvi storcere la bocca ma vi posso assicurare che alla fine riuscirete a guardare una falena con sguardo diverso, visto che il fascinoso e misterioso protagonista maschile, Morpheus, si trasforma appunto in falena, ed è proprio lui che dà il titolo alla novella The Moth In The Mirror (La Falena Nello Specchio) purtroppo non tradotta in italiano a causa delle solite motivazioni prettamente economiche delle case editrici.

Il primo libro si apre nell’assoluta normalità, con una disincantata occhiata sulla vita dell’adolescente Alyssa Gardner, ragazza problematica, dalla famiglia disfunzionale da quando la madre è stata ricoverata in una clinica per malattie mentali. La sua passione è lo skateboard e l’arte; e il suo miglior amico, il bellissimo outsider e artista di talento, Jeb.

Sembra l’inizio di un romanzo giovanile di denuncia della società contemporanea ma, già dopo poche pagine, il sovrannaturale, come in un’opera teatrale di Harold Pinter, irrompe improvvisamente in quella quotidianità borghese e noi cadiamo in una serie di eventi paranormali che ci conducono nella fiabesca tana del Bianconiglio, per scoprire che di fiabesco non c’è proprio niente ma, anzi, è un mondo completamente reale, con le sue leggi, le sue regole, i suoi strani abitanti.

Partendo dal famoso libro di Carroll, la Howard lo rivisita magistralmente, a mio modesto avviso. Dimenticate la versione, seppur affascinante, del cartone animato della Disney, qui ne siamo ben lontani. La scrittrice costruisce una storia onirica, con scenografie caleidoscopiche e punkeggianti, irresistibili, un ritmo veloce, trascinante, che ci avvince nelle sue spire magiche senza darci tregua, catapultando il lettore accanto ad Alyssa (un nome che non è altro che un’altra versione del classico Alice), discendente dell’originaria Alice Liddell che finì in quella che è un’Altra dimensione, reale tanto quanto quella umana. La Howard pesca e mescola sapientemente da Carroll, da Neil Gaiman e da Tim Burton, ottenendo un effetto finale fantasmagorico, e caratterizza il personaggio più affascinante, Morpheus, come sosia di Brendon Lee, l’attore morto tragicamente durante le riprese del film Il Corvo.

Il personaggio di Morpheus è il mio preferito in tutta la saga, egli esercita quel fascino misterioso che da una parte ci fa temere delle sue buone intenzioni, dall’altro ci spinge ad abbandonarci fra le sue braccia. Da Morpheus ci si sente attratti come ci si può sentire attirati dal Lato oscuro di Anakin Skywalker in Star Wars: multisfaccettato, ambivalente, misterioso, pericoloso ma maledettamente affascinante.


Lui solleva una mano e inclina il cappello con un gesto incredibilmente sexy «Tu mi desideri, ammettilo!»

Anche se quello che ha detto non è del tutto falso, non glielo confesserò mai «Perché dovrei desiderarti?

Lui mi mostra tre dita e fa il conto alla rovescia «Misterioso. Ribelle. Inquieto. Tutte qualità che le donne trovano irresistibili.»

(Morpheus e Alyssa, da Splintered)


L’autrice, non paga di aver trasformato Alice in una ragazza punk e averla affiancata a un Brucaliffo uguale a Brendon Lee, unisce alla magia del Mondo delle Meraviglie anche il richiamo della vita terrestre, rappresentato da Jeb, l’artista umano pieno di talento e di guai, che ricorda vagamente lo splendido James Dean di Rebel Without A Cause (Gioventù Bruciata), ma con più testa sulle spalle, capace di gettarsi attraverso lo Specchio pur di seguire e proteggere la ragazza di cui è innamorato.

Proseguendo con la serie, i libri seguenti, ovviamente, non sono più intrisi da quel senso di straniamento che ci ha assaliti col primo capitolo, quando la quotidianità borghese di un romanzo che pare di denuncia alla società, viene rotta dall’erompere del sovrannaturale; con gli altri siamo già totalmente immersi in quell’atmosfera, anzi, le piccole parti nel mondo umano sono, stavolta, quelle ad apparirci maggiormente strane, perché sappiamo già che sono destinate ad avere un ruolo marginale. La Howard costruisce una trama originale pur ispirandosi largamente a una storia già nota, aggiunge particolari geniali e personaggi di contorno che non hanno nulla da invidiare a quelli principali: anche noi cadiamo nella tana del Bianconiglio e veniamo condotti laddove vuole la scrittrice, ricostruendo pezzo per pezzo un puzzle che potremo capire totalmente soltanto una volta sistemato l’ultimo tassello: niente è scontato.

I personaggi sono del genere che preferisco: vividi e multisfaccettati, con lati in ombra e lati alla luce, non i classici tipi fissi delle fiabe come il buono più puro della neve e il malvagio fino al midollo. Sono personaggi contrastanti, che mutano, che si evolvono, che possono crescere o regredire, come gli esseri umani, e quello che farà il percorso più lungo e difficile sarà Morpheus, e forse proprio per quello lo ameremo di più.


«Hai aperto il vaso di Pandora dentro di me, liberando le fantasie e le emozioni di un Netherling, e ora non è più possibile richiuderlo.»

(Morpheus e Alyssa, da Ensnared)


La saga si conclude in modo geniale con il terzo capitolo Il Segreto Della Regina Rossa, dove l’autrice supera ogni aspettativa, soprattutto nella scelta di come sciogliere l’intricatissimo nodo dell’amore fra tre creature. Il triangolo è sempre un’arma a doppio taglio, in un romanzo, come nella vita vera, poiché, inevitabilmente, qualche lettore rimarrà deluso dalla scelta dell’autore, qualcuno soffrirà. In Letteratura, spesso uno del trio si rivela non degno d’amore oppure, semplicemente, finisce per soffrire più degli altri due; o, se possibile all’interno del proprio genere letterario, gli viene inventata una scappatoia (basti pensare alla famosa saga Twilight e al modo in cui finisce Jacob Black, l’altro aspirante al cuore di Bella Swan). Ma la Howard, qui, ha inventato qualcosa di strepitoso, aiutata dal genere proprio del romanzo: è un fantasy, molto è concesso, appunto, alla fantasia, alla magia, si possono prendere strade che un romanzo classico non può permettersi.

Il quarto libro, Untamed, 6 Cose Impossibili, titolo ripreso da una frase della Regina di Cuori nel romanzo di Carroll, (Alice rise: «È inutile che ci provi», disse; «non si può credere a una cosa impossibile.» «Oserei dire che non ti sei allenata molto», ribatté la Regina. «Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz’ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione.») contiene tre racconti che ci mostrano eventi che, credetemi, vorrete assolutamente approfondire una volta finiti i primi tre libri, per me è stata una graditissima conferma scoprire che questo quarto capitolo non era un mero espediente editoriale per racimolare ancora denaro da una saga che vende.

Consigliatissimi, a chi sa leggere in inglese, anche le due novelle seguenti, che ci danno ancora qualcosina in più.

La saga è disseminata da citazioni che ho apprezzato moltissimo ma, anche per un lettore non in grado di cogliere i tanti riferimenti, la storia è davvero piacevole, intensa, la forma scorrevole, induce a continuare la lettura anche quando i basilari bisogni primari c’indurrebbero a smettere. Le atmosfere sono ipnotiche, cupe e sensuali, una rivisitazione davvero particolare di un classico come Alice ritenuto erroneamente un libro per bambini, la Howard coglie tutto ciò che sta dietro, laddove un bambino, leggendo il romanzo di Carroll o guardando il film d’animazione della Disney, coglie soltanto la superficie stramba e giocosa.

La scrittura è accattivante, le parti più tormentate vengono talvolta alleggerite dalla figura ironica e sarcastica di Morpheus, che, per il senso dell’umorismo, a una lettrice fantasy come me ha ricordato quel personaggio eccezionale che è Magnus Bane della saga Shadowhunters di quell’altro genio urban fantasy che è Cassandra Clare.

Un motivo in più per leggere questa straordinaria saga, soprattutto se acquistate in cartaceo, è per le artistiche copertine.

Assolutamente consigliato a chi ama l’Urban Fantasy, il Paranormal Romance, i retelling, la cultura Punk, i visionari film di Tim Burton; e gli onirici racconti e il fumetto Sandman di Neil Gaiman.

Per alcune tematiche affrontate e la passione sprigionata dal triangolo, consiglio la lettura a un pubblico dai quattordici anni in su.

Sconsigliato a chi ha la fobia degli insetti ma, se riuscirete a vincerla almeno un poco, come ho fatto io, scoprirete un meraviglioso mondo.

Recensione a cura di Paola Garbarino, in esclusiva per Reading Marvels.

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LILIM vol. 1 di Miss Black

LILIM vol. 1 di Miss Black

Titolo: Lilim vol. 1
Autore: Miss Black
Serie: Legends
Genere: Erotic e Fantasy Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: aperto
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 10 Aprile 2021
Editore: Self-Publishing

TRAMA


Emma ha una carriera di successo, un compagno con cui ha ritrovato la complicità, un futuro che sembra già scritto. Tutto va in frantumi quando nella sua esistenza compare un uomo così bello da sembrare irreale. E apparentemente lo è, visto che la prima volta Emma lo incontra in sogno, un sogno vivido ed erotico. Da quel momento in poi la vita perfetta di Emma comincia a sgretolarsi. Warad-Sin, l’amante del suo sogno, si presenta in carne e ossa: magnifico, arrogante e tutt’altro che umano. Emma si rende conto di doversi difendere da lui e inizia a studiarlo con l’aiuto del professor Valdes, un antropologo che è quasi stato ucciso da un’esemplare femmina della sua stessa specie: i lilim. I lilim sono antichi come il mondo; belli e letali, si nutrono della forza degli esseri umani durante il sonno. Resistere al loro fascino è quasi impossibile e oltretutto Emma ha un motivo molto solido per non liberarsi di Warad-Sin. Un motivo che le sta crescendo dentro.

RECENSIONE


«Chi non ha mai avuto un sogno, forse ha solo sognato di vivere»


Il sogno come possibile estensione della realtà o proiezione dei propri desideri, quelli più nascosti. Spesso ci chiediamo se queste immagini che si affacciano nella nostra mente nel momento in cui siamo più vulnerabili siano davvero lo specchio di ciò che abbiamo dentro. In realtà non ci sono studi che dimostrano inequivocabilmente la relazione tra il sogno ed il nostro profondo io interiore.

Se nell’antichità i sogni venivano concepiti come segni divini, fu solo con Sigmund Freud che, nel XIX secolo, questi assunsero la caratteristica di rivelatori del nostro inconscio. Freud sosteneva infatti che i sogni rivelassero quelli che sono i nostri desideri più nascosti.

Ad oggi questa visione è stata in parte superata, affermando che il significato dei nostri sogni è quello di essere un’estensione delle emozioni provate quando si è svegli. Nonostante gli studi e le ricerche ad oggi disponibili, il sogno mantiene quell’aurea di mistero profondamente affascinante e capace di intrigare, come questa storia, primo capitolo di una trilogia fantasy che promette molto.


Lei invece si era addormentata e aveva sognato. Nel sogno era lì, a letto.


Emma vive a Londra e incarna una donna moderna e affermata, con una carriera professionale appagante ed una vita sentimentale stabile. Tutto fila liscio se non che a stravolgere la sua vita accade qualcosa di inaspettato, così sconvolgente da rimettere tutto in discussione. Un evento che ha a che fare con un’incontro ravvicinato con una figura che di umano ha ben poco se non l’aspetto, particolarmente conturbante tra l’altro, al punto da togliere il sonno. Letteralmente.


Sopra di lei c’era un uomo dai capelli scuri e sfilati. Un uomo… irreale, nella sua bellezza perfetta. Fisico da modello di intimo e lineamenti squisiti, regolari. Gli occhi allungati e brillanti.


Warad-Sin è bello da mozzare il fiato, perfetto, seducente. Quando appare nei sogni trascina la sua vittima in un turbine di desiderio, annientando ogni volontà di resistenza fino a creare dipendenza. E’ nel sogno che è la sua forza, è nella realtà che si nasconde la sua fragilità.

Il tema di questa storia è intrigante: sogno o realtà? Quanto il sogno rivela della realtà e quanto la realtà nasconde attraverso i sogni desideri repressi o maschere spesse, così tanto da nascondere la vera natura di un individuo, magari sotto una superficie luccicante o un corpo divenuto difettoso.

Miss Black ha la profonda capacità di sorprendere sempre, inventando storie mai banali, con personaggi che non deludono mai, perché sfaccettati e imperfetti. Questa storia strizza l’occhio al genere fantasy, popolato da creature affascinanti e carismatiche che spaziano tra la natura umana e la dimensione divina, con l’aggiunta di quel tocco erotico impeccabile che contraddistingue la firma di questa autrice. Racconti che senza rinunciare ad una sana dose di humour offrono in più prospettive originali, utili ad interpretare in chiave leggera argomenti profondi, come il rapporto ancestrale tra l’uomo e la donna e la maternità, intesa nella sua forma più primitiva.

Un storia in cui la vita e l’amore stanno al centro senza annoiare, in modo originale e mai convenzionale, arrivando a toccare il cuore, che stavolta ha avuto anche qualche sussulto di commozione.


«L’amore a volte è rinuncia.»


Ho percepito quanto a volte la vita riservi amari risvegli, in cui il sogno lascia il posto alla consapevolezza di non essere capaci di vedere oltre l’apparenza, oltre la coltre del pregiudizio, intersecando lo spazio tra bene e male, perdendo l’occasione di guardare con i propri occhi.

Spero di leggere quanto prima il secondo capitolo di questa trilogia, che promette molto bene.

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DIETRO ANIME D’INCHIOSTRO di Marco Chiaravalle

DIETRO ANIME D’INCHIOSTRO + di Marco Chiaravalle

Titolo: Dietro anime d’inchiostro
Autore: Marco Chiaravalle
Serie: Autoconclusivo
Genere: Fantasy
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Aperto
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 7 Agosto 2017
Editore: La strada per Babilonia

TRAMA


Marco, aspirante scrittore frustrato e dalla fervida immaginazione, non riesce a portare a termine i suoi romanzi. Accanto a lui c’è Mike, protagonista di una storia lasciata in sospeso e che vorrebbe poter continuare a vivere tra le pagine. Poi c’è Michelle, ex fidanzata, la cui presenza si fa sentire quando Marco inizia a frequentare Alice, la ragazza che legge sempre lo stesso libro a parte l’ultima pagina. Ma Michelle sarà lei davvero, o sarà soltanto un sogno? Attraverso riflessioni sul mondo del lavoro, sull’editoria e sulla devastazione che il terremoto ha creato nella città de L’Aquila, soffermandosi anche sulla situazione di due piccoli rom e del loro campo, Marco scoprirà che il blocco dello scrittore non è il suo unico problema. C’è qualcosa, nel suo passato, destinato a riemergere e a spingerlo a rimediare, per mettere a tacere il suo cervello inquieto e finalmente trovare pace.

RECENSIONE


L’incipit del libro mi ha subito catturata con la visione romantica e poetica dello scrittore, intento a mettere nero su bianco i suoi pensieri; poi improvvisamente il registro cambia e viene fuori la vera anima del protagonista.


“Un foglio bianco e uno scrittore.

Ogni storia comincia così.

Prima di qualsiasi inizio voi stiate leggendo in un libro, in principio, ci sono sempre un foglio bianco e uno scrittore. Le idee e i pensieri straripano dal letto della mente per bagnare, con nero inchiostro, la carta. I personaggi prendono vita, si raccontano… Una sorta di genesi in piccolo, per capirci. E’ un’immagine che mi è sempre piaciuta.

Bello, vero?

Bella stronzata!

Nella mia testa c’è una desolazione che farebbe invidia al Sahara.”


Ecco che il lettore conosce il vero Marco Bandini: svogliato, sfortunato, cinico e con il blocco dello scrittore. Non si tratta solo di questo, Marco si trova soprattutto bloccato in una vita abitudinaria; si presenta al lettore con tutti i suoi pochi pregi e i suoi tanti difetti, usando un linguaggio colloquiale, sarcastico, pungente, a tratti volgare per quanto è diretto. Il suo modo di essere menefreghista e polemico su tutto dà estremamente fastidio; man mano che si procede nella lettura però, catturati dai capitoli brevi che invogliano ad andare avanti, emerge una persona diversa, disorientata, affiorano ricordi improvvisamente e appaiono personaggi che non fanno parte di questo mondo.


“Tu credi che noi, personaggi di libri, non abbiamo ricordi? Pensi veramente che voi, scribacchini da due soldi, ci abbiate creati?”

“No?”

“Certo che no! Quella che tu stai, o meglio stavi, tentando di mettere su carta è solo una parte della mia vita! Sai quante altre storie non scritte ognuno di noi potrebbe raccontare?”


E accade che mentre stai leggendo, ti fermi a riflettere, perché non capisci se quello che Marco racconta è la sua vita reale o se tutto appartiene a un sogno. La genialità di questo libro sta infatti nel mescolare queste due dimensioni in modo tale da sorprenderti ad ogni capitolo e di arrivare alla fine, sconcertato da quello che hai letto. Una caratteristica dell’autore è quella di inserire nei libri una favola, in questo troviamo riferimenti ad Alice nel paese delle meraviglie. Marco incontrerà veramente la sua Alice, una ragazza strana, complicata, all’apparenza fragile; e proprio come il Cappellaio Matto farà di tutto per proteggerla e si dividerà tra pazzia e devozione verso questa ragazza. Il romanzo tocca anche diversi temi sociali come la crisi dell’editoria, ma ciò che mi ha colpito di più è stata la menzione del devastante terremoto dell’Aquila per non smettere mai di ricordare:


“Ripeto a me stesso che certi posti esistono e resistono nel tempo… solo per te. Se smetti di andarci, se li dimentichi, quei posti svaniranno come al risveglio da un bel sogno.”


Stavo quasi dimenticando di parlarvi di Clint e Clinton, due piccoli zingarelli che fanno la loro comparsa nel libro e saranno capaci di raggiungere il vostro cuore con le loro battute e con la loro bontà d’animo.

Arriverete alla fine senza quasi accorgervene e avrete riso e pianto insieme, vi sarete svagati e avrete sognato tanto. Ma all’ultima pagina vi renderete conto, inaspettatamente, che c’è un finale aperto; un pugno nello stomaco e allo stesso tempo un senso di libertà: cosa c’è di meglio che poter scegliere in autonomia tante soluzioni, viaggiare con la fantasia in cerca del finale che vi piacerà di più? E se avrete la possibilità di poter chiacchierare con l’autore, come ho fatto io, vi dirà che tutte le soluzioni possono andare. E vi sentirete soddisfatti di aver potuto creare tante storie anche voi. Un’ultima raccomandazione, per poter meglio apprezzare l’epilogo, l’autore consiglia di leggerlo ascoltando Fortress degli Alterbridge, di certo un sottofondo musicale da brividi!

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QUALCOSA DI STREGATO di Angela White

Qualcosa di stregato

QUALCOSA DI STREGATO di Angela White

Titolo: Qualcosa di stregato
Autore: Angela White
Serie: Autoconclusivo
Genere: Historical Fantasy
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 2019
Editore: Self Publishing

TRAMA


La vita non è facile per una giovane sanguemisto nella New York di fine Ottocento. Ma Charlotte è una ragazza forte: una sarta di talento, decisa a non scendere mai a compromessi e a mantenere la sua libertà e indipendenza. Tutto cambia quando la casa di fronte all’umile soffitta di Charlotte è presa in affitto da un misterioso straniero.

Colto e affascinante, il giovane dottor James Willmot si dimostra sorprendentemente a suo agio nei pericolosi bassifondi del Lower Est Side. Charlotte è conquistata dai suoi modi di gentiluomo, ma è anche attratta dalla sua parte più oscura e selvaggia. James, però, è un uomo con profondi segreti, che manderanno in crisi il mondo di Charlotte, costringendola a confrontarsi con dolorosi ricordi a lungo dimenticati. Quando realtà inimmaginabili si sveleranno agli occhi di Charlotte, solo l’amore potrà proteggerla. E solo l’amore le darà la forza di combattere per James, cambiando un crudele destino che sembra già scritto da secoli…


RECENSIONE

Mi sono approcciata a questo libro senza piena consapevolezza di cosa mi apprestavo a leggere, ma apprezzando molto altre opere dell’autrice sono andata in fiducia. Alla fine ho scoperto un fantasy storico, un po’ dark, un po’ romance, un po’ gotico, un libro dalle molteplici sfumature che mi ha catturata fin dalle prime pagine. Il prologo che ci presenta da subito il protagonista in un dialogo incalzante, ricco di tensione e a tratti inquietante è magistrale!


All’improvviso, oltre il mugghiare del mare e il battito assordante del proprio cuore, Robert udì un fruscio. Non era più solo.



L’abilità della scrittrice trova massima espressione soprattutto nel delineare il protagonista maschile, liberamente ispirato ad un personaggio di un classico della letteratura, la cui duplice personalità è delineata con una sensualità dirompente a volte intimidatoria e proprio per questo molto affascinante.


Era così per i Willmot: il male li corrodeva all’interno, lasciando intatto il loro fascino di fiori velenosi.



Questo dualismo si manifesta sebbene in modo differente anche nella protagonista femminile,  divisa a metà tra due culture diverse.


Charlotte sapeva che la sua pelle era troppo scura per essere bianca, e troppo chiara per essere nera.



Questo aspetto li accomuna ma è anche quello che li divide, ma come sempre accade sarà l’amore a ripristinare l’equilibrio, ed è proprio questo processo di evoluzione emotiva quello che più mi affascina e al quale mi piace assistere all’interno del racconto.
Di tutti i personaggi di contorno che ruotano intorno alla vicenda abbiamo piccoli scorci utili alla trama, nessuno di loro è approfondito in maniera particolare eppure catturano.

Uomini e donne, forti e fragili appartenenti a ceti sociali differenti, ambigui, oscuri, misteriosi, a volte soprannaturali, tutti tratteggiati di sfuggita ma in modo incisivo, tanto da far venire voglia di leggere un romanzo dedicato ad ognuno di loro.
Sta anche qui secondo me la bravura dell’autrice, che nell’evoluzione della storia è stata in grado di darcene solo un assaggio, incastrarli al posto e nel modo giusto in modo da farceli immediatamente apprezzare per poi volerne sapere sempre di più.

Trovo molto particolare la capacità di questa autrice di maneggiare personaggi letterari, mitici e leggendari, conosciuti ai più e riuscire a farli completamente suoi.
Nonostante infatti la presenza di numerosi elementi tipici della letteratura horror e fantasy, il tutto è così sapientemente intrecciato e narrato che il risultato è eccellente, molto equilibrato ed avvincente insieme. Sarebbe potuto risultare un insieme di troppi elementi mal amalgamati invece così non è stato, al contrario.
La trama è ben articolata, i personaggi sono inseriti coerentemente nel contesto storico, la scrittura è fluida, i dialoghi ben strutturati e arguti, le descrizioni di persone, ambienti e luoghi creano un’atmosfera onirica, che vira dal misterioso al fiabesco, dal tenebroso al romantico.

Lo consiglio a chi ama mescolare più generi e trovarsi un risultato per niente banale. A mio parere infatti si tratta di un romanzo ben riuscito e lo dico da non appassionata di fantasy.

Posso dire alla fine che il risultato mi ha lasciata completamente soddisfatta, potrei veramente dire di esserne rimasta un po’ stregata anch’io.

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WICKED TAPES di Margherita Fray

Wicked tapes

 

WICKED TAPES di Margherita Fray

Titolo: Wicked tapes  
Autore: Margherita Fray  
Serie: Autoconclusivo  
Genere: Paranormal Fantasy  
Narrazione: POV singolo (Valentina)  
Tipo di finale: chiuso  
Editing: ottimo  
Data di pubblicazione: 26 Settembre 2020  
Editore: Self Publishing  

TRAMA


La vita di Valentina sarebbe stata abbastanza piacevole, se non fosse morta.
Era una Youtuber con un seguito dignitoso, guadagnava abbastanza soldi da riuscire a evitare di farsi sfruttare da datori di lavoro non esattamente onesti.
Insomma, una pacchia.
Se il tizio di cui aveva pubblicato foto in costume di Halloween non fosse venuto a cercarla.
Se non fosse stato un costume di Halloween, ma be’… un vero mutaforma.
Se non fosse stato così sbadato da causare la sua morte.
Se questo non avesse spinto il suo migliore amico a fare un patto con l’enigmatico “Diavolo dei Crocevia”.
Già, sarebbe andato tutto liscio… se non fosse morta.


RECENSIONE


Che fosse bello già lo sapevo, che lo trovassi attraente, interessante, che mi piacesse la sua pelle pallida e tutto il resto… erano tutte cose con le quali avevo già fatto i conti. Quello che mi stupì fu constatare per la prima volta che fosse del tutto… reale. Per la prima volta realizzai che cosa avevo fatto: io avevo preso foto di una persona a caso, mi ero inventata una storia e le avevo pubblicate senza pensare minimamente alle conseguenze per lui.


Valentina è una youtuber con un discreto numero di followers, ma “imbranata” con la tecnologia, tanto da richiedere spesso l’aiuto di Lorenzo, il suo migliore amico, nonché ex fidanzato, ancora molto innamorato di lei.

Ad Halloween, un ragazzo di cui ha pubblicato la foto sulla sua pagina, riesce a risalire a lei, e Valentina non sa che quello sarà l’inizio dei suoi guai.


Non si rese conto di niente. Quella cosa iniziò a urlare cadendo a terra e Lorenzo prese un respiro profondo che sembrò riempirgli per la prima volta i polmoni dopo tanto tempo. “Come ti chiami?” gli chiese. “Io… Azoth, di solito non faccio male alle persone.” Lorenzo sorrise e si accucciò davanti a lui. “Azoth eh? Bè, Azoth, di solito nemmeno io.”


Quel ragazzo infatti è un mutaforma, una creatura paranormale,che in maniera distratta entra nella sua vita mettendola in grave pericolo.

Questa situazione costringe Lorenzo, deciso a salvarla, a stringere un patto con “il diavolo del crocevia”.

Riuscirà il ragazzo nel suo intento?

Potrà Valentina, uscire illesa dall’incontro/ scontro con queste creature paranormali?

Conoscevo già questa autrice grazie ad una serie di libri romance che ho letto ed amato profondamente, devo dire che è stato un po’ strano leggerla in un altro genere, ma dandole fiducia mi sono resa conto che è stata un’esperienza nuova ed avvincente; le sue storie sono sempre molto coinvolgenti, grazie al suo stile di scrittura fresco e accattivante.

La caratteristica di “Wicked tapes” è che si sviluppa grazie a dei continui salti temporali, da leggere con molta attenzione per non perdere il filo di questa simpatica storia.

Valentina, la protagonista, è una proverbiale autoironica combinaguai, pronta a ficcare il naso ovunque pur di avere lo scoop che le possa permettere di aumentare i followers e arricchire la sua notorietà in rete.


“Perché quando ho visto le mie foto sul tuo sito ti ho odiata e volevo che scomparissi e uscissi dalla mia vita che avevi scombinato” ammise e lo capivo: non avevo scuse né giustificazioni. “Però ora voglio che tu ci resti nella mia vita.


L’incontro con questa creatura paranormale, invece di spaventarla, la incuriosisce ulteriormente, anche quando si trova ad affrontarli faccia a faccia coraggiosa e sprezzante del pericolo.

Devo dire che questo libro è un bel connubio tra un paranormal e un romance, crea suspence e sorrisi in giusta misura,tenendo il lettore incollato alle pagine fino al termine.

I tre personaggi principali, essendo molto diversi tra loro, arricchiscono la storia in maniera diversa e si uniscono formando qualcosa di veramente unico.

Ci sono buone possibilità che questo libro non sia autoconclusivo, il finale infatti,lascia trapelare che forse c’è ancora tanto da raccontare.


Allontanai il viso dal suo corpo e lo guardai, dovevo essere davvero uno spettacolo affascinante. Lui però mi scostò i capelli dal viso, li portò dietro il mio orecchio e si chinò sulle mie labbra. Non ero sicura fosse giusto, né fosse il mio momento migliore, ma ero stanca e ferita. Quindi spensi il cervello e mi lasciai baciare.


Insomma, nonostante non sia proprio il mio genere, l’ho letto davvero con molta curiosità, e ringrazio l’autrice per averlo reso possibile.

Un plauso particolare va alla cover, che, curata nei minimi particolari, è davvero una gioia per gli occhi e un ottimo biglietto da visita per una lettura frizzante e coinvolgente.

Lo consiglio a chi ha voglia di avventura, di romanticismo e perché no anche di un po’ di azione.

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Recensione pubblicata da Sara precedentemente sul blog Manulandia

LA TESSITRICE DI SOGNI di Isabel Giustiniani

La tessitrice di sogni

LA TESSITRICE DI SOGNI di Isabel Giustiniani

Titolo: La tessitrice di sogni
Autore: Isabel Giustiniani
Serie: Le Cronache di Neiuar Vol. 2
Genere: Fantasy
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 16 Ottobre 2018
Editore: Mango Hill Books

TRAMA


Con l’obiettivo di scovare un Tessitore di Sogni per entrare in possesso dei segreti custoditi nella mente dei Dormienti, Skoll setaccia senza sosta le terre dei Cinque Regni.

Quando sembra aver finalmente individuato nella giovane vedova Dhalia la sua preda, la ragazza è già in viaggio verso la capitale fortificata, mescolata tra la massa di contadini in fuga dalla guerra divampata nelle Terre del Sud e che sta per travolgere Nemberia.

Mentre gli alchimisti promettono di rafforzare i soldati in battaglia grazie a una potente droga psicotropa e letali creature oniriche emergono dagli incubi, Dhalia dovrà trovare la forza di sconfiggere la paura e le proprie insicurezze per accettare il potere che le scorre dentro: la vita dell’uomo dallo strano elmo e dai vestiti d’argento che le appare da tempo in sogno, chiedendole aiuto, è appesa a un filo. Annodato tra gli artigli del Cacciatore.


RECENSIONE


Fidatevi dei vostri sogni, perché in essi è nascosto il passaggio verso l’eternità.” (Khalil Gibran)


La protagonista di questa storia fantastica è Dahlia, una ragazza molto giovane che ha dovuto affrontare un grande dolore, ha infatti visto morire il suo futuro sposo proprio il giorno delle previste nozze.

Da quel momento, l’unico intento della ragazza è mettere a tacere i fantasmi del suo passato, e scoprire l’identità di una misteriosa figura che le appare nel sogno ricorrente che le fa rivivere la morte del suo fidanzato; per questo non accetta di essere una “tessitrice di sogni”,perché anche se ha la possibilità di plasmare i sogni degli altri, non potrà mai cambiare il suo passato e ritrovare la serenità perduta.


“No, ti prego, non avere paura” si affrettò ad aggiungere. “E’ che…io…io sento che non sono qui per caso ma che ci sia una ragione precisa se ho incontrato proprio te: sei l’unica a potermi mostrare la strada.”


Quando la guerra irrompe nelle terre di Nemberia, Dhalia è costretta a fuggire dalla città insieme allo zio, imbattendosi in due stranieri che stanno diffondendo una droga tra i soldati utile a rafforzare le loro menti per affrontare le battaglie, ma che si rendono conto che nulla può di fronte ai poteri di una tessitrice di sogni.


“Non so come spiegarvi, ma era tutto vero e irreale allo stesso tempo. Non riuscivo a sfuggire a quelle visioni, che mi schiacciavano la mente con vibrazioni e un frastuono assordante, causandomi un dolore immenso…”


Cercano quindi in tutti i modi di catturarla, e la ragazza per fuggire ad un triste destino, si trova ad affrontare mille peripezie tirando fuori grinta e coraggio.


Sopra le loro teste aleggiano chiare le visioni e riesco a distinguere gli incubi di ciascuno: mostri, spettri, fiamme, serpenti, demoni… sembra non vi sia fine alla tipologia di paure che stanno divorando le menti di quei soldati.


Riuscirà a vincere le sue paure e ad utilizzare il suo potere nel migliore dei modi?

Potrà scoprire il significato dei suoi sogni e ritrovare finalmente la felicità perduta?

Un libro scritto in maniera semplice, che ammetto di aver iniziato a leggere con diffidenza visto che non amo molto il genere fantasy, ma che pagina dopo pagina si è rivelato essere molto intenso e curato nei particolari avendo come risultato una lettura davvero avvincente.

Sono rimasta colpita dalla dettagliata descrizione dei paesaggi, basta chiudere gli occhi e si riesce ad immaginare facilmente ogni scena letta, quasi come quando si guarda un film.

Nonostante sia una lettura popolata di personaggi, l’autrice decide di affidare ad ognuno un capitolo, che viene raccontato in prima persona, in modo che il lettore possa memorizzare e comprendere bene il loro ruolo all’interno della storia.

Mi ha colpito molto la figura di Dhalia, inizialmente una ragazza fragile e delicata, colpita da un triste dolore, che si scopre forte fino a proteggere con coraggio i suoi “poteri” per far si che possano essere usati esclusivamente a fin di bene.


Se il passato non ci ha concesso molto amore, abbiamo il futuro davanti per viverlo. Vi chiedo di aspettarmi perché io vi prometto che tornerò dalla guerra. Per voi.”


Ho apprezzato molto anche piccoli risvolti romantici con cui la storia viene arricchita, rendono di sicuro tutto più interessante e avvincente.

Molto bella e curata anche la grafica della copertina, rende benissimo l’idea che mi sono fatta sull’immagine della protagonista.

Non mi dilungo con troppi commenti perché non vorrei la sorpresa che una lettura densa di colpi di scena come questa riserva ad ognuno di voi.

Lo consiglio agli amanti del fantasy, a chi ama l’avventura sognando ad occhi aperti!

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Recensione pubblicata da Sara precedentemente sul blog Manulandia