AMOR FUGIT di Vera Demes

AMOR FUGIT di Vera Demes

Titolo: Amor fugit
Autore: Vera Demes
Serie: autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 22 Novembre 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Imprevedibilità è una parola che Oliver Walton, brillante e stimato archeologo, non include nel proprio vocabolario. Ogni cosa ha una collocazione, ogni attività è programmata e decisa, niente è lasciato al caso. Così, quando il Mallory Institute of Archaeology della Brown University viene coinvolto nel Grande Progetto Pompei sotto la sua guida esperta, vi si dedica con rigore e abnegazione. Oliver non conosce incertezze ma non ha fatto i conti con gli occhi intensi di Clorinda Bentivoglio, giovane antropologa che studia le vite del passato come se ne facesse parte. Lui non sa abbandonarsi ai sentimenti, lei è istinto che brucia appassionato. Esistenze perdute, voci lontane, tracce di antichi amori soffocati dalla violenza di un evento ineluttabile. Senza accorgersene Oliver e Clorinda si inoltrano in un luogo in cui è possibile essere sé stessi e in cui ogni certezza sembra svanire assumendo nuove, straordinarie e inaspettate forme. Nella struggente malinconia delle rovine pompeiane, nei chiari di luna sul mare di Ravello e nelle albe tenui piene di parole non dette, niente sembra più lo stesso. Ma oltre alle vestigia logorate dal tempo esiste la realtà che non fa sconti a nessuno. Oliver lo sa. E Clorinda deve accettarlo. Eppure il passato può rivelare l’essenza più profonda di noi, ciò che abbiamo perduto. Un privilegio. Un attimo rubato e incorruttibile.

L’amore fuggito che vince su tutto. Per l’eternità.

RECENSIONE


Dal primo momento in cui aveva messo piede tra quelle rovine e percepito l’energia vitale che vi era stata racchiusa per centinaia di anni non era riuscita a distaccarsene. Ogni volta era un affastellarsi di sensazioni violente, una strana commistione di stimoli che la trasportava lontano, in un altrove in cui riusciva a liberare la sua essenza più profonda. Il passato le parlava e le raccontava emozioni.


In questa citazione si racchiude il senso profondo di questa storia. Individuarla non è stato facile, lo ammetto, perché Vera Demes ha il dono di scrivere romanzi come fossero lunghe e sospiranti poesie, in cui semplici frasi si rivestono di versi evocativi grazie ad una prosa raffinata e dal sapore antico.


A Pompei contava il cuore. E ci sarebbe stato silenzio. Per chi il cuore non ce l’aveva mai avuto. Proprio così.


Pompei, luogo intriso di storia e ricco di spiritualità, fa da sontuosa cornice ad un libro tra i più belli letti quest’anno. Un posto mistico che ho visitato pochi anni fa e che ho rivissuto grazie alle pagine di questa storia, ripercorrendo le sue silenziose vie, i suoi scorci senza tempo, lasciandomi guidare dalle tracce preesistenti ed immergermi così nelle rovine di una civiltà che ha lasciato qui uno dei suoi segni più evidenti.

Un posto immutato nel tempo che testimonia una delle più immani tragedie avvenute nella storia, così devastante da cancellare in pochi istanti la vita dei suoi abitanti ma lasciandone tracce così profonde da cristallizzare nel tempo la morte e anche la vita stessa. Un dramma che ha fatto risorgere dalle ceneri un passato che sembra ancora oggi vivo, eternamente presente.

E’ qui che si intrecciano i destini dei due protagonisti, Oliver, archeologo americano dal piglio scostante e intransigente, e Clorinda, giovane antropologa italiana appassionata di storia antica, dolce e caparbia.

Profondamente distanti, per estrazione sociale, età, esperienza e sogni da realizzare, l’amore per l’archeologia e per Pompei è l’unico legame ad unirli, con quella passione per la scoperta di rovine che hanno ancora molto da raccontare.


L’archeologia era un settore competitivo, un ambiente in cui gelosie, ritorsioni e ripicche erano all’ordine del giorno. Era difficile ma poi c’era la magia di riportare alla luce ciò che era stato nascosto dai secoli, civiltà sepolte, segreti custoditi dal tempo, le origini dell’umanità che potevano rivelare l’essenza della vita.


Il ritrovamento di un raro manufatto, inconfondibili citazioni lasciate a memoria sui muri, tracce indelebili di un antico affresco costituiranno l’inizio di un intenso viaggio che li coinvolgerà inesorabilmente. Un percorso intimo e commuovente che li unirà sempre di più, fino a far rovesciare i ruoli tra l’esperto professore e l’inesperta dottoranda.

A guidare la scoperta non basteranno la competenza di lui perché a fare la differenza saranno proprio il talento e l’innato istinto di lei, tanto giovane quanto in grado di ascoltare come nessuno le voci dal passato, per interpretare segni, scorgere significati al di là dell’apparenza e percepire vita laddove tutto sembra immobile, perduto.


Perché Clorinda Bentivoglio aveva un dono speciale, quello di vedere oltre, l’istinto capace di guidarla attraverso gli strati del tempo rivelandole la vita nel momento esatto in cui era stata vissuta.


Pompei acquisisce le sembianze di una dimensione spirituale, in cui i due protagonisti perdono il senso del tempo quasi come fossero vittime di un potente incantesimo innescato dal passato per unire i loro destini, portandoli alla scoperta di un’antica e struggente storia d’amore, tra una giovane promessa sposa e un gladiatore. Due segreti amanti che ritorneranno in vita per divenire protagonisti anch’essi di questa storia grazie ad un mosaico di ritrovamenti testimoni del loro amore clandestino.

Una magia che prende vita pagina dopo pagina, in un susseguirsi di emozionanti scenari del passato che compenetrano il presente fino a rivelare un sentimento che travolgerà entrambi. Un rinvenimento tanto prezioso quanto fragilissimo, come i delicati pezzi di un reperto antico da tenere insieme.

Quanto è difficile lasciarsi andare ad un sentimento totalizzante se si è emotivamente impreparati?

Oliver e Clorinda si troveranno a percorrere un itinerario ignoto, in alcuni tratti stretto come gli oscuri vicoli di Pompei e in altri magnifico come la vista su un giardino fiorito nascosto da antiche mura. Una strada in cui la ragione non conta più, bensì sarà l’istinto a guidare e predominare il loro viaggio, così travolgente da placare dubbi, dimenticare incertezze e modificare priorità

La bellezza della lettura è quella di perdersi nel tempo e nello spazio, facendo proprie le vite dei personaggi. “Amor fugit” me lo ha permesso, facendomi vivere l’incanto e lo stupore di un amore passato e toccante, come quello della giovanissima Claudia e il suo tormentato amante Ottaviano, così forte da oltrepassare il tempo fino a riprendere vita nel sentimento che nasce tra Clorinda e Oliver.


Per lei l’amore era altro. Erano i versi latini che narravano di antichi amanti, emozioni struggenti e tormentate che aveva percepito con nitidezza studiando gli affreschi delle abitazioni di Pompei, passeggiando tra corridoi e stanze, disorientata dalla sensazione che ancora ci fosse vita, che tra le pietre sconnesse del passato permanessero le parole, gli sguardi, le carezze, gli abbracci, la vividezza dei sentimenti di chi vi aveva vissuto e amato senza riserve.


Grazie a questa storia, ho rivissuto l’esperienza di essere a Pompei tra le sue antiche rovine, le sue strade rimaste lastricate come un tempo, quando erano piene di vita. Un passato che non si può dimenticare, solo alla vista dei calchi che hanno testimoniato in modo straziante gli ultimi istanti di vita di intere famiglie, di amanti sfortunati, di animali indifesi.

Un luogo unico al mondo, sovrastato dalla tetra cima che si staglia in cielo, simbolo dell’ineluttabilità del destino, ma anche animato dai resti di una vita risorta dalle sue rovine e che continua ancora oggi a parlarci. Un monito che ricorda il destino di una civiltà e in senso assoluto anche il divenire e il trapassare.

Un libro meraviglioso, che conferma la bravura di questa autrice a connettere luoghi con l’anima dei suoi protagonisti, amplificando le loro emozioni e donando magia alla storia d’amore. Una sensazione profonda mediante cui Vera Demes trasmette ai suoi lettori l’importanza che alcune ambientazioni rappresentano per lei, non solo per l’accuratezza delle descrizioni ma soprattutto per la magia di cui li riveste, come è successo nel suo ultimo romanzo, “Breath” un viaggio on the road ricco di ambientazioni indimenticabili che pervadono di significato l’amore dei due giovani protagonisti.

“Amor fugit”, l’amore fugge, ma il vero amore sopravvive anche allo scorrere del tempo. Il cuore è un palpitare di emozioni dove il tempo sembra essersi fermato.

Una lettura che avvolge lo spirito di chi legge, toccando gli angoli più nascosti dell’anima, ricordandoci come in un mondo frenetico e vorace come il nostro, dove tutto corre senza spesso lasciare traccia, sarebbe bello ritornare a contemplare, ascoltare e seguire l’istinto per indicarci la via, nella speranza che sia l’amore a salvare, sempre, fino a superare il tempo.

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