DORMI STANOTTE SUL MIO CUORE di Enrico Galiano

DORMI STANOTTE SUL MIO CUORE di Enrico Galiano

Titolo: Dormi stanotte sul mio cuore
Autore: Enrico Galiano
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima e terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: Aprile 2020
Editore: Garzanti

TRAMA


Mia sa che può sempre contare su Margherita, la sua maestra delle elementari che, negli anni, è diventata anche la sua migliore amica. Nello strambo quaderno che custodisce in un cassetto di casa ci sono scritte tante piccole meraviglie, che sono anche tante grandi risposte. È lei a spiegarle che il cuore di una tartaruga batte sei volte al minuto, quello di un colibrì seicento. E che ogni cuore, quindi, segue il suo tempo. Ma c’è una domanda a cui Margherita non sa rispondere: “perché Fede è andato via?”. Fede è il ragazzo che la famiglia di Mia ha preso in affido. Fede non voleva parlare con nessuno, ma ha scelto lei come unica confidente. Fede, con i testi delle canzoni, le ha insegnato cose che lei non ha mai saputo. Fede l’ha stretta nel primo abbraccio in cui si è sentita al sicuro e davvero felice. Fede l’ha ascoltata e capita come nessuno mai. Da quando non ha più sue notizie, Mia non riesce ad avvicinarsi alle persone, non riesce nemmeno a sfiorarle. Mentre il mondo e la storia si inseguono e si intrecciano, lei si è chiusa in un guscio più duro dell’acciaio. E non vuole più uscire. Ma se non si affronta il nemico, il rischio è che diventi sempre più forte, persino invincibile. Se non si va oltre l’apparenza non si conosce la realtà. Anche se provare a farlo è un’enorme fatica; anche se ci vuole molto tempo. Perché, come dice Margherita, ogni cuore ha la sua velocità: non importa chi arriva primo, basta godersi la strada verso il traguardo.

RECENSIONE

Mia ha 30 anni e conosce bene l’istinto e la scia di gioie e dolori che il cuore lascia dentro e dietro di sé. È sempre stata matura, anche da bambina, quando osservava il mondo con gli occhi della meraviglia, come se fosse un grande contenitore di desideri da rincorrere.


Il mondo era un pacco da scartare, una pagina bianca, l’istante subito dopo la stella cadente.”


Continua a farlo, anche da adulta, quando ormai conosce il bello e il brutto del mondo. E da ragazzina si è ritrovata, da un giorno all’altro, senza vita. Più che giorno parlerei di notte, perché è proprio una Notte, in particolare, che toglierà luce alla sua vita.


Amo il suono del fiume che scorre, gli occhi miei chiusi ad abbracciarlo, nessuno lo sa ma amo così tanto vivere che ho un velo di lacrime sempre sugli occhi solo perché odio, terribilmente odio che vivere significhi, un giorno, morire. E non muori una volta sola…No, non muori solo il giorno che muori: puoi morire tante volte mentre sei ancora vivo.”


Partendo da un album di fotografie Mia racconta in prima persona, come una sorta di diario, l’incontro con Fede, la sua fobia, il suo sentirsi diversa, emarginata dai compagni, nel periodo critico dell’adolescenza in cui si fatica a conoscersi e a farti conoscere dagli altri. Il linguaggio, le espressioni e le paure di Mia, nella prima parte, rispecchiano la sua giovane età e i ricordi sono così nitidi che si rivivono leggendo. Nella seconda parte, quando inizia il viaggio verso la sua rinascita, Mia utilizza invece parole mature e consapevoli.

Cosa sarai mai accaduto a Mia? Quale tragico evento ha potuto trasformare la sua curiosità e vitalità in fobia e terrore? Mia si rende conto di soffrire di afefobia, una patologia che le provoca dolore, una sorta di bruciore quando tocca o viene toccata da una persona. Questa la porta a isolarsi e a fare lo slalom tra la gente per evitare qualsiasi contatto fisico. Tutto nasce da quella maledetta Notte in cui suo fratello adottivo Fede viene portato via dalla sua casa e se ne perdono le tracce. Fede un ragazzino che la famiglia di Mia ha preso in affido e che ha visto la guerra con gli occhi e ne ha vissuto l’orrore sulla pelle.


Sembrava davvero un cane abbandonato per strada, il pelo sporco e bagnato, tanta paura negli occhi e tanto freddo dentro. Un cane abbandonato e muto. Come se qualcuno gli avesse rubato la voce.”


Fede non parla ma osserva e capisce tutto e si lega a Mia, con un affetto e un amore totale; un sentimento che può essere come quello che c’è tra fratello e sorella oppure qualcosa di molto più intenso. Quando viene portato via, a Mia vengono nascoste le informazioni su di lui dai genitori per salvaguardarla e proteggerla. Non si rendono conto che i bambini possono accettare tutte le verità, anche le più dolorose, ma le bugie no. E che il negare l’evidenza e la realtà scavano buchi profondi e fanno perdere la voce del verbo toccare. I motivi di tutti questi segreti verranno svelati man mano. Ma è solo alla fine del libro che la matassa dei pettegolezzi e dei pregiudizi nati su Fede si srotola e viene sbrogliata. Prima di allora si susseguono voci alte o frasi sussurrate, che lo screditato, che lo accusano. Mia è sicura di quello che sente, è certa dei messaggi che le invia il cuore e dei brividi sulla pelle. Eppure comincia a credere a quelle voci e ad avere paura di Fede; una persona che le è stata così vicino, che le ha chiesto e dato affetto e amore con una semplice frase “Dormi stanotte sul mio cuore”. Poche parole che hanno un significato immediato ma che, per l’autore, si riferiscono alla poesia Rimani di Gabriele D’Annunzio.

Mia sente di avere la neve sul petto che le impedisce di respirare, che le fa tenere tutto a distanza


Cosa significa avere la neve sul petto? Significa stare davanti a un tramonto tutto rosso e non fermarsi un minuto a guardarlo. Passare vicino a un mucchio di foglie in autunno senza la voglia di saltarci sopra a farle scalpicciare.”


È proprio vero che non si ha bisogno di una persona che veda il mondo come lo vediamo noi, ma di qualcuno che il mondo ce lo lasci guardare ma con i nostri occhi. Posso solo dirvi che Mia l’ha trovata una persona così sensibile e attenta. Quello che non posso rivelare è il viaggio che l’ha portata a ritrovare, prima se stessa, poi questa persona. Perché dovrete scoprirlo leggendo questa meraviglia.

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