DIDATTICA DEL SESSO PER GUFI E ZANZARE di Rebecca Quasi

DIDATTICA DEL SESSO PER GUFI E ZANZARE di Rebecca Quasi

Titolo: Didattica del sesso per gufi e zanzare
Autore: Rebecca Quasi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 9 Novembre 2016
Editore: Self-publishing

TRAMA


Incontrarsi quando il dolore è così prepotente che non concede spazio alle regole, fa sì che tra Manrico e Miriam nasca un’amicizia profonda e senza filtri, un’intimità priva di cose non dette e infine un amore straordinario.

RECENSIONE


Didattica del sesso per gufi e zanzare è un titolo che potrebbe definirsi come minimo fuorviante, invece Rebecca Quasi con l’arguzia e la sofisticata ironia che contraddistinguono la sua penna, lo rende molto più che azzeccato.
Al termine della lettura infatti mi è venuto proprio da pensare che mai con un titolo del genere avrei immaginato lo sviluppo di una storia dolceamara ma incantevole come quella che ho letto.

Un romanzo in perfetto equilibrio tra veridicità e poesia, gioia e dolore, ironia e realismo, sensualità e romanticismo e che non si potesse pensare ad un titolo più giusto dopo aver conosciuto i suoi protagonisti.
Miriam e Manrico si troveranno ad attraversare uno dei momenti tra i più dolorosi della loro vita, tanto da smarrirsi per un certo tempo.


Al suo posto c’era una donna determinata, dinamica e senza peli sulla lingua. Per attraversare il mare del lutto e del dolore ci voleva una corazza e la donna che era prima non ce l’aveva. O meglio, aveva la corazza sbagliata, quella del raziocinio e dell’equilibrio.


Se Miriam si troverà dal passare da una personalità razionale ed equilibrata ad un modo di vivere più istintivo e improvvisato, traendo forza dal bisogno delle sue figlie di riavere la loro mamma, Manrico si troverà suo malgrado a tirare le somme di un’unione serena ma poco condivisa che lo getterà in una sorta di solitudine attanagliato da ansie e paure.


«Il tempo libero è micidiale» riprese lui «Come stamattina…» «Cosa ti succede nel tempo libero?» «Non succede niente. È questo il guaio.» Sorrise amaramente, poi riprese: «Mi sembra di essere su un binario. Vado avanti senza poter cambiare direzione, ma non so dove sto andando.»


Come non capire un tale sbandamento dopo tanto dolore.
L’autrice parte da qui, da un dolore così grande e stordente, per poi alleggerire il tutto fino a far volare il lettore, complice una leggerezza che definirei al contempo profonda, aggettivi che caratterizzano entrambi la prosa di questo romanzo.
Una storia che racconta come trovare una via diversa e inaspettata per tornare ad essere felici grazie all’amore.
I personaggi di questo libro potrebbero essere veramente i nostri vicini di casa, conoscenti amici o colleghi, l’autrice ci regala il ritratto di due famiglie assolutamente ordinarie, ma nello stesso tempo straordinarie nell’evoluzione che le caratterizzerà.
Perché si tratta proprio di questo, i protagonisti affronteranno un percorso che non voglio chiamare di rinascita ma di cambiamento.
Un cambiamento inevitabile come gli avvenimenti che lo faranno iniziare, un processo in cui il lettore viene coinvolto facendosi trasportare insieme ai protagonisti nella caotica quotidianità dei protagonisti così come nelle loro emozioni, entrambe zone in cui ci si può facilmente identificare.
Un percorso che lascia con sé oltre alla piacevolezza di aver intrapreso insieme questo viaggio anche un sentito e delicato messaggio di speranza.
Come recita la sinossi Miriam e Manrico si incontrano quando il dolore è così soverchiante da mandare all’aria tutte le regole.
Questo è l’aspetto più interessante che mi ha inizialmente colpito nel rapporto tra i due protagonisti, un feeling così intenso, un’intesa così naturale e spontanea da essere percepita dal lettore in modo viscerale, anche e soprattutto nelle cose non dette, in una serie di silenzi, gesti e sguardi che fanno subito intuire quanto il sentimento tra i due personaggi ha qualcosa di speciale.


Lei era grata che il silenzio tra loro avesse ancora la magica caratteristica di non essere imbarazzante. Riempivano il silenzio con la reciproca presenza.


All’inizio sarà proprio questa reciproca presenza ad alleviare seppur di poco il dolore di entrambi.
Un dolore che in modo diverso li sommergerà fino a cambiarli.
Ma il cambiamento di cui vi fa spettatori Rebecca Quasi ha il sapore dell’autenticità perché capace di mostrare come eventi così dolorosi, riescano in qualche modo a darci una spinta nuova verso la vita, aprendo gli occhi sull’importanza di vivere il presente mettendo da parte timori, progetti, dubbi che di fronte a perdite così spaventose perdono di ogni importanza.


Abbiamo solo il presente e io non voglio più, mai più!, perdere un istante del mio presente a dubitare che fare qualcosa per noi sia sbagliato. Ti amo come non ho mai amato nessun altro. È così. E non voglio sprecare un millesimo di tempo a pensare cosa sarebbe successo tra noi se ci fossimo incontrati prima… perché…» «Perché non è successo» finì lui al suo posto.


Certo l’autrice non ci regala la favola.
L’evoluzione che porterà i protagonisti a vivere senza remore l’amore che li unisce dovrà assestarsi nel corso del tempo adeguandosi alle esigenze delle due rispettive famiglie, composte da un totale di cinque figli, obiettivo per nulla semplice proprio come i rapporti umani, delicati e complessi insieme.
In questa operazione Rebecca Quasi userà molta ironia che spicca soprattutto nei dialoghi, sempre originali, realistici e arguti.
Tra tutti non posso negare di essere stata completamente conquistata da Mila la più piccola ma la più saggia di tutti.
A dimostrazione di quanto molto spesso i bambini siano in grado di vedere dove gli adulti non riescono.


«No, mamma. Mi serve solo un altro po’ di coraggio. Solo un po’.» Lasciarono uscire le lacrime e si abbracciarono. Erano nate lì le sue figlie, erano cresciute bene, erano stati felici. Era un altro periodo però. Qualcosa di estinto.


È coraggiosa la piccola Mila, empatica, dolce, intelligente un piccolo capolavoro di essere umano.
Un libro che riconferma il talento e la capacità stilistica di questa autrice, capace di coinvolgerci in modo realistico ma al contempo poetico nelle vicende ma soprattutto nelle emozioni che racconta, perché a volte la poesia si nasconde proprio nei piccoli momenti di felicità che ci regala il quotidiano.
E così non svelandovi cosa hanno a che fare gufi e zanzare con questa bellissima storia vi invito a scoprirlo, leggendo questo romanzo così da farvi regalo di un messaggio vivo e pulsante di speranza.
Anche dopo eventi dolorosi e laceranti si può tornare a vivere, l’importante è concentrarsi sul presente e godersi ogni attimo come fosse l’ultimo perché la vita è qui e ora.


Il passato è andato, il futuro non esiste. Nel presente stavano ballando.


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