
NON LASCIARMI MAI INDIETRO di Emiliana De Vico
Titolo: Non lasciarmi mai indietro | |
Autore: Emiliana De Vico | |
Serie: Anime in gioco vol.1 | |
Genere: Contemporary Romance | |
Narrazione: Prima persona | |
Tipo di finale: Concluso | |
Editing: ottimo | |
Data di pubblicazione: 1 Dicembre 2015 | |
Editore: La nave di Teseo |
TRAMA
Lorenza Garbi non è pronta per incontrare Davide Riva. Non ha la necessaria esperienza per comprendere un uomo complesso come lui. Non sa trovare il modo giusto per averne l’alleanza che tanto le serve per un progetto di lavoro. Non sa neanche spiegarsi perché la tratti con freddezza. Lorenza non è la donna giusta per avvicinarsi a lui. Sa irritarlo, portarlo al limite, e con un semplice sguardo riesce a insultarlo.
Davide Riva è un ex giocatore di basket, ex campione della nazionale italiana, ex uomo dal futuro brillante. L’incidente sportivo di cui è stato vittima gli ha tolto tutto, riuscendo a piegarlo. Il Davide Riva che Lorenza incontra è ormai un uomo sul punto di spezzarsi. Eppure sa blandirla, disorientarla, sconvolgerla ed è l’unico che può aiutarla.
Posso combattersi, ignorarsi, fuggire e lasciarsi indietro, ma potranno mai amarsi completamente due persone tanto diverse tra loro?
RECENSIONE
Ci sono storie che ti accarezzano con delicatezza e che poi con la stessa leggerezza con cui ti hanno toccato, pian piano scivolano via lasciandoti una vaga sensazione di piacevolezza ma non restano saldamente ancorate alla memoria.
Poi ci sono quelle storie che invece ti avvolgono come una coperta pesante, ti danno una bella sensazione di calore e appagamento, ti entrano dentro e restano scolpite non solo nel cuore ma anche nella memoria, e di queste ricordi tutto, soprattutto le sensazioni che ti hanno trasmesso.
Non lasciarmi mai indietro è una di queste, un romanzo che appartiene alla seconda categoria, un libro che mi ha stregata e ha lasciato un segno.
Ci sono alcuni mestieri che sono delle vere e proprie vocazioni e che per questo portano con sé un carico emotivo pesante, un bagaglio che bisogna imparare a trasportare con l’esperienza e il distacco giusto per non venire schiacciati dal suo peso.
Lorenza è un’assistente sociale alle prime armi che si trova a dover affrontare tutte le difficoltà dovute all’inesperienza, al confronto con colleghe più o meno solidali e al dover gestire le emozioni e le dinamiche che entrano in gioco nel suo lavoro con la giusta prospettiva e coinvolgimento.
Sento il panico dipanarsi dal corpo dell’adolescente e raggiungere le corde segrete della pietà. Ma un assistente sociale non deve provarne. Non per gli utenti. È un sentimento squalificante, che tiene ferma la voglia di cambiare, migliorare, risorgere.
Compito non facile quello che Lorenza deve portare a termine e per farlo le servirà l’aiuto di un ex giocatore di basket, Davide Riva uomo complicatissimo, ferito dagli eventi, spezzato dal destino, capace di ferrea durezza, dalla quale non risparmia la povera Lorenza fin da subito.
Da due giorni la frustrazione è tornata. Mi ritrovo a contrarre i pugni come se volessi rompere la spina dorsale della vita. Rabbia e frustrazione. Frustrazione e rabbia. L’accoppiata che per buona parte della mia esistenza ha avuto il potere di azzerare la razionalità.– Dio, se torna la strozzo.
Il fallimento è un tema che vuole uscire a tutti i costi dalle pagine del libro, ne sono il simbolo le fragilità e le difficoltà di Lorenza per non essere fagocitata dal peso emotivo del suo lavoro, le paure e le difficoltà di Davide che viene destabilizzato dall’incontro con la ragazza.
Questa cavolo di assistente sociale è l’acido corrosivo di una tranquillità guadagnata a duro prezzo.
Ma soprattutto il fallimento del loro amore, un amore che spaventa entrambi per ragioni diverse.
E cosa si usa per ripararsi dal dolore e dalla paura del fallimento?
Una corazza, che a volte è necessaria come nel lavoro di Lorenza, a volte sostiene come nel caso di Davide e a volte va crepata per lasciare entrare le cose belle.
Questi due personaggi mi hanno spiazzata, distanti chilometri dai tipi di personaggi che ho incontrato finora nei romanzi appartenenti a questo filone, ed è stata proprio questa caratteristica a conquistarmi totalmente, così come lo stile di scrittura di Emiliana De Vico che come la corrente di un fiume, una volta entratavi dentro mi ha trascinata via con lei.
Il coinvolgimento emotivo è stato potente, penetrante, perché la vicenda di Lorenza e Davide è raccontata in modo così cavernoso che a volte mi è sembrato quasi non fosse giusto vedere così in profondità dentro di loro, un posto troppo intimo da spiare, ma nello stesso tempo era impossibile resistere e staccarsi dalla lettura.
L’autrice ha spogliato questi due ragazzi fino a lasciarli nudi di fronte al lettore e non a caso la serie, di cui questo è il primo volume, si intitola “Anime in gioco”, perché è proprio questo che ha fatto l’autrice, ha messo a nudo le loro anime senza sconti, con tutte le insicurezze, le paure, le fragilità, i desideri, le gioie e gli sbagli che hanno compiuto nel loro cammino e che sarebbero potuti essere gli stessi di ognuno di noi trovandoci nelle medesime circostanze.
Una introspezione emotiva quella che emerge dalla loro relazione amorosa tanto appassionata quanto sincera, realistica, brutalmente vera, perché i pensieri, i sentimenti e le emozioni di Davide e Lorenza sono non solo coerenti con le vicende narrate e le loro personalità ma completamente condivisibili.
La trama è costruita con mattoni levigati da uno stile perforante, dialoghi a volte asciutti a volte intensi e dolorosamente coinvolgenti, sia nell’espressione di sentimenti positivi che negativi.
Un valore aggiunto alla qualità del libro è la narrazione attraverso i pensieri di Lorenza e Davide in prima persona alternativamente, ha fatto sì che ci si potesse concretamente sentire lì con loro, dentro al loro stato d’animo, nella loro testa e nel loro cuore, creando una forte connessione con il lettore.
È una storia d’amore potente questa, che mette alla prova i suoi personaggi e anche chi la legge non solo per l’intensità e la forza dei sentimenti che entrano in gioco, ma anche perché con una onestà che ho molto apprezzato l’autrice pone di fronte a delle realtà davanti alle quali è legittimo e umano avere paura perché non sono semplici da accettare né è facile conviverci.
Per lo meno non lo è nell’immediato, ma è il frutto di un’evoluzione che per compiersi deve passare anche attraverso la sofferenza, i dubbi e le debolezze.
Davide è un personaggio che mi ha ammaliata dal primo istante, nonostante il carattere spinoso ( o forse proprio grazie a quello ) capace di smisurata dolcezza che nulla ha a che vedere con le asperità della sua personalità e che sorprende il lettore.
La riempirò di tenerezze fino a che non sbaraglierò ogni titubanza. Ogni remora. La chiamerò in mille modi dolci e poi la renderò schiava del mio affetto. Sì, affetto. Perché non può essere altro quello che provo per lei.
Questa storia racconta come nelle relazioni umane ci voglia impegno, costanza, sacrificio e coraggio, come nella vita scandita da una quotidianità ordinaria e ancor più in quelle “diversamente ordinarie” amare non è mai facile.
Ma come recita il titolo del libro se si procede insieme, come una squadra e ci si sostiene, ci si aiuta, ci si accetta e ci si compensa a vicenda, le difficoltà si superano, l’importante è non lasciare mai indietro l’altro.
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