
BURNING SAND di Bianca Ferrari
Titolo: Burning sand | |
Autore: Bianca Ferrari | |
Serie: Flames series vol.1 | |
Genere: Contemporary romance | |
Narrazione: Terza persona | |
Tipo di finale: Concluso | |
Editing: Ottimo | |
Data di pubblicazione: 25 Febbraio 2020 | |
Editore: Self-Publishing |
TRAMA
Lui avrebbe dovuto pensare alla missione.
Lei al suo matrimonio.
Se ne fregarono entrambi.
Iraq 2018.
Sabbia, caldo, polvere da sparo.
Il Navy SEAL Alexander Lewis sa di essere all’inferno. Eppure non ha paura. Determinato e ostile, non perde mai il controllo, e l’unica cosa che conta per lui è “servire e proteggere”. Di sicuro non perdere tempo per fare da autista all’ennesimo volontario ingenuo e impreparato, convinto di fare la differenza.
Quello che Alexander non sa è che il chirurgo Richardson è una donna e non è né ingenua né impreparata.
E gli darà del filo da torcere.
Skylar Richardson ha un conto in sospeso con il karma: per questo è partita, lasciando la sua vita perfetta e il suo futuro sposo. L’Iraq non le fa paura, così come non la spaventa il soldato Lewis, gelido e scostante, capace solo di respingerla e giudicarla.
Eppure, è ai suoi occhi d’acciaio che Skylar torna sempre. Per capirlo. Per capire se stessa.
Il loro incontro è fiamme, sfida e orgoglio.
Un uragano capace di cambiare forma ai loro desideri.
In un paese arido e sofferente, le vite di Skylar e Alexander si sfiorano e collidono, si intrecciano e si strappano, in un turbine di eventi che ha la stessa ferocia della guerra e dell’odio.
E, soprattutto, dell’amore.
RECENSIONE
Mi stupisce sempre la capacità di alcune scrittrici di disegnare con parole scritte immagini che si riverberano nella mente durante la lettura come se fossero vere, vive e tangibili.
Soprattutto quando ci si appresta a scaraventare il lettore in un mondo così lontano, difficile e doloroso come quello della guerra.
Bianca Ferrari è una di loro, è riuscita a regalarmi pagine macchiate di emozioni intense, una lettura le cui sensazioni suscitatemi sono state come una deflagrazione: le bruciature di questa Burning Sand si sentono tutte, soprattutto sul cuore.
Non potrebbe essere altrimenti visti i protagonisti incredibili che ci ha regalato.
Il Navy Seal Alexander Lewis, impegnato in missione in Iraq, soldato taciturno, irascibile, ruvido e scontroso, ma anche leale e protettivo verso i suoi commilitoni, totalmente dedito al proprio lavoro.
Pochi riescono a scorgere in profondità dentro di lui che ha fatto della razionalità e della durezza di carattere un tratto distintivo ma anche un modo per proteggersi emotivamente dal contesto in cui si trova ad operare, dritto per la sua strada, concentrato sul suo dovere, non c’è spazio per altro.
Qui tutti cercano di sostituire i propri affetti per non sentirsi soli», sentenziò, pacato, «eppure l’unico modo per tornare vivi e integri è prestare la propria lealtà a coloro che condividono con noi la scelta di essere qui, ma mantenere il cuore solo ed esclusivamente per quei pochi che ci aspettano a casa.»
Ma il cuore si sa non obbedisce alle regole della ragione e il burbero Seal lo scoprirà quando nella sua ordinata, razionale e rabbiosa esistenza irromperà come una tempesta la dottoressa Skylar Richardson, medico chirurgo volontario.
Tra i due sono scintille praticamente da subito, Alexander scontroso per natura e non ben disposto verso i volontari non sa che Skylar è una ragazza tosta che non si lascerà intimidire né dalle difficoltà di un’esperienza come quella che si appresta ad intraprendere né dalla sgradevolezza e dall’ostilità di questo Seal sempre arrabbiato.
«Spero che avrai ancora questo entusiasmo quando sarà ora per te di tornare a casa. Questo posto sa spezzare le persone.» Tu quante volte ti sei spezzato?, pensò lei con tristezza. «Sai, Lex, non sono così fragile come sembro. Più che spezzarmi, penso che mi rafforzerà. È la mia occasione per… crescere.»
Se dovessi pensare ai colori con i quali l’autrice ha dipinto le loro personalità direi che Alexander è il colore della sabbia del deserto, arido e inospitale all’apparenza ma che cela al suo interno tanta bellezza, mentre se penso a Sky direi proprio l’azzurro del cielo che richiama il suo nome, la speranza che si fa largo in mezzo alla sofferenza.
I due ragazzi sono l’emblema di sentimenti contrastanti odio che diventa amore, ragione che soccombe al cuore, senso di colpa e desiderio di aiutare, passione contro disciplina.
Contraddizioni che si rispecchiano non solo nel luogo in cui si trovano ad operare ma anche nel loro approccio alla vita, al futuro, ai doveri, ai progetti.
La durezza di Alexander e il desiderio di riscatto di Sky sono maschere con cui nascondere il bisogno di fare la differenza ma anche un egoistico desiderio di guadagnarsi il diritto di essere felici, dimostrarsene degni.
Anche l’ambiente ostile come quello del deserto iracheno nelle descrizioni dell’autrice risalta per i suoi contrasti, la bellezza dei paesaggi naturali e la bruttezza della povertà e delle sofferenze del conflitto coesistono, fondendosi fino a dare vita ad uno scenario che è il contenitore perfetto in cui racchiudere le sensazioni contrastanti che rimandano personaggi ed eventi.
Era tutto così diverso dai paesaggi cui era abituata, dai rumori della città e dalla frenesia delle strade cementate. La guerra aveva distrutto i muri, ma non aveva potuto privare quel luogo della sua naturale bellezza. Il Tigri scorreva poco distante, con il suo colore verde opaco, gli edifici più importanti seguivano le linee inconfondibili dell’architettura islamica, mentre gli altri si accontentavano di rimanere in piedi.
A volte la vita prende strade inaspettate che stravolgono le nostre convinzioni e ci fanno vedere le cose in prospettive diverse, in modo imprevedibile e impensabile come può essere una pioggia nel deserto.
Ed era stata proprio la pioggia a riavvicinarli. Si era chiesta più volte cosa sarebbe successo se quel giorno non si fossero trovati sul campo insieme, frustati dalla furia di un tempo inaspettato, col cuore a pezzi per ciò che avevano vissuto.
Non posso che complimentarmi con l’autrice per la passionalità che trasuda da queste due anime dirompenti, così come per la caratterizzazione dei personaggi secondari che danno prova di come quando tutto intorno a te c’è sofferenza vengano alla luce gli aspetti più autentici del nostro essere.
Autenticità e intensità sono gli aggettivi che accompagnano la prosa di Bianca Ferrari capace di riflettere gli umani tormenti così come le feroci passioni attraverso i suoi personaggi e le relazioni che intessono tra loro.
Il messaggio che mi è arrivato dritto come un proiettile, caricato a salve ma che ha fatto centro è questo: i momenti di felicità vanno afferrati al volo, seguendo l’istinto, il cuore e lasciando la ragione in un angolo, vivendo il presente perché non si sa mai quello che il futuro riserva, a maggior ragione in un contesto che può stravolgere le esistenze in un battito di ciglia come quello rappresentato nel libro.
Vanno rubati, come accade a Lex e Sky che si amano voracemente tra una missione e un turno all’ospedale, vissuti e tenuti stretti.
Così come io terrò stretto nella memoria e nel cuore questo libro dal sapore dolce amaro ma colorato di immagini potenti, vividezza e forza delle emozioni.
Facendo parte di una duologia consiglio caldamente di non fermarsi al primo volume, Sky e Lex hanno ancora tanto da raccontare e molte bruciature che la sabbia del deserto ha lasciato sulle loro anime, se volete vederle cicatrizzarsi non posso che invitarvi a proseguire con la loro storia che vi assicuro, vi travolgerà anche stavolta.
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