
EDEN IN THE DARK di Arianna Di Luna
Titolo: Eden in the dark | |
Autore: Arianna Di Luna | |
Serie: Autoconclusivo | |
Genere: Contemporary Romance | |
Narrazione: POV alternato (Crowley e Eden) | |
Tipo di finale: chiuso | |
Editing: ottimo | |
Data di pubblicazione: 7 Settembre 2020 | |
Editore: Self Publishing |
TRAMA
A ventotto anni Crowley Asker aveva tutto ciò che si potesse desiderare: il talento, la fama, la ricchezza, e tutti i privilegi che solo un atleta del suo calibro può permettersi. Ma la smania di onnipotenza ha un prezzo, e questo, Crowley l’ha imparato a proprie spese: oltrepassare il confine tra ring e vita reale ha messo fine a tutto. Ora, alla soglia dei trent’anni, vive la sua vita lontano dai riflettori. Il mondo lo considera un assassino spietato, nessuno lo ha mai perdonato. Crowley ha perso tutto, e ora si sposta di città in città nel tentativo di sfuggire all’ombra nera che lo perseguita. E la sua prossima tappa è Greycliff, in Ontario.
Eden Blanchard ha appena compiuto vent’anni e del mondo conosce la parte peggiore. Figlia unica di una donna non vedente, vive ai margini di quella città soffocante e ipocrita che odia con tutta se stessa. I boschi sono la sua vera casa. La natura, a differenza delle persone non la spaventa. La natura non è malvagia, le persone lo sono quasi sempre, Eden lo ha sperimentato sulla propria pelle. Nonostante la diffidenza che nutre nei confronti degli uomini, il nuovo arrivato desta immediatamente la sua curiosità: ha affittato un cottage a poca distanza dalla sua casa mobile, ma è talmente schivo che nessuno lo ha mai visto in faccia, nessuno conosce il suo nome. Eden sa che non dovrebbe impicciarsi, ma quell’uomo rappresenta un mistero irrisolvibile e di fronte ai suoi modi bruschi la ragazza non riesce a tenere a freno la lingua. Tra di loro sono subito scintille pronte ad appiccare un incendio.
Eden e Crowley non potrebbero essere più diversi, eppure ciascuno ha qualcosa di cui l’altro ha estremo bisogno: Eden deve imparare a difendersi.
Crowley deve imparare a fidarsi.
RECENSIONE
Eden in the dark è una storia di rinascita. Un libro che ho apprezzato perché definisce con grande accuratezza la sofferenza di due ragazzi disillusi, sbagliati, ammaccati abituati a sopravvivere, senza risparmiare nulla.
I protagonisti della storia, Eden e Crowley, mi hanno subito fatto capire di essere due figure difficili da elaborare, perché scontrosi, pungenti, quasi ruvidi. Nel proseguo del racconto li ho guardati meglio, li ho osservati agire, riflettere, reagire e man a mano che la storia cresceva d’intensità ho capito che per capirli avrei dovuto accettare il loro linguaggio, fatto di provocazioni e silenzi. Ho sentito l’energia di Eden in the dark fin dalle prime pagine, in cui si delineano immediatamente le personalità dei protagonisti.
Crowley ha quasi trent’anni e ha avuto quasi tutto si può sognare di ottenere nella vita: soldi, fama successo, donne. A causa di un terribile evento che lo ha coinvolto in prima persona, si è visto togliere i titoli raggiunti con la sua carriera atletica. Per fuggire dal circo mediatico che lo perseguita decide di scappare, spostandosi saltuariamente di città in città per nascondersi da tutti.
Chissà come la prenderebbe se all’improvviso mi mettessi a raccontargli che ero un fenomeno, un talento, che combattevo come una bestia, ma sembrava danzassi. Che mi chiamo Crowley Asker e continuo ad allenarmi come se dovessi tornare nella gabbia ottagonale domani e il mio aspetto non è cambiato se non fosse per questa cicatrice che mi taglia in due la faccia e che mi ricorda che la mia vita, per come la conoscevo, è finita per sempre. E adesso si tratta solo di sopravvivere.
Quando sceglie di stabilirsi a Greycliff, Crowley capisce di essere nel posto giusto:
Quando arrivo a Greycliff la prima impressione è che sia una città fantasma. È solo un agglomerato di case lungo una strada. È squallida e desolata. Fredda e inospitale. È perfetta.
Un posto sperduto nel Canada più selvaggio, dove a predominare c’è la natura più incontaminata.
Eden è una ragazza con un passato doloroso, fatto di case famiglia, assistenti sociali e un’infanzia negata. L’invalidità della madre Elise, non vedente, l’ha costretta a vivere sotto tutela dello stato fino al raggiungimento della maggiore età, quando sceglie di divenire tutrice legale della madre, per poter vivere con lei in libertà.
Dopo anni di umiliazioni e privazioni, Eden ha maturato un odio feroce verso le persone, a tal punto da scegliere il più completo isolamento dalla civiltà, andando a vivere in una casa mobile nel bosco, insieme alla mamma. Purtroppo essere cresciuta troppo in fretta e senza modelli di riferimento adeguati, l’ha portata ad essere un’emarginata, una disadattata, una ribelle piena di orgoglio ma anche di enormi fragilità.
Eden è una ragazza straordinariamente curiosa e intelligente, ma non definirei la sua educazione… ineccepibile, ecco.» Altroché. È sboccata come il membro di una gang di strada.
Una selvaggia che ama vivere nel bosco, di cui conosce ogni sentiero, che adora stare nella natura per nascondersi e ritrovare sé stessa. Una dimensione che sente solo sua, la sola alla quale appartenere, senza essere giudicata, controllata o perseguitata da nessuno.
Eden vuole liberarsi da un passato di negazioni, fuggendo da un mondo al quale ha provato ad appartenere ma che l’ha rifiutata e umiliata.
Una ragazza che emerge dal dolore con grande dignità, reagendo alle privazioni subite con rabbia e tenacia, ma da vera combattente.
Mi è piaciuto come l’autrice ha raccontato il legame di Eden con il suo nuovo ambiente, il bosco, con cui crea una connessione profonda, quasi mistica, che le offre protezione e un senso di appartenenza ad un luogo di pace. La radura, la neve e soprattutto il lago profondo, freddo, calmo sono i primi sentori di una vita che sta riprendendo il suo spazio. La natura che nasconde e protegge è stata per me il terzo protagonista di questa storia.
Due protagonisti dalle molteplici sfaccettature: Eden orgogliosa, caparbia, abituata a proteggere e ad essere trattata come un’emarginata, un’anima dal cuore fragile; Crowley solido, potente, ingombrante ma anche bisognoso di ascolto.
«Il fatto è che non ho mai avuto a che fare con una come te. Sei un pezzo di natura selvaggia, sei come la foresta che ci circonda. Quando penso di aver capito come trattarti, quando sono sicuro di poterti contenere, tu cambi di nuovo. Sei diversa dalle donne a cui sono abituato.»
A travolgerli sarà un innesco violento, in cui predominerà l’istinto, quello della preda e del predatore, ruoli che spesso si invertiranno per aumentare il pathos di una rincorsa per la salvezza di due vite segnate dal dolore. Animali in fuga perenne, abituati più a scappare che a restare:
Gli animali non si fermano a interrogarsi, non fanno domande, non cercano motivi o spiegazioni, non si illudono che sia tutto un equivoco. Guardano solo l’evidenza dei fatti, il fuoco che avanza o l’acqua che distrugge. Gli animali seguono l’istinto di sopravvivenza. E scappano.
La loro necessità di isolarsi per cercare la pace è il modo che hanno per sopravvivere alle ombre che li perseguitano. La solitudine rappresenta la torre in cui rifugiarsi, l’irruenza la corazza con cui difendersi. Incontri, scontri, passione e fuoco saranno gli ingredienti dell’incastro che li vedrà trovarsi e perdersi, come pezzi sparsi di un puzzle intricato.
Un libro in cui il silenzio, l’ascolto, la contemplazione salvano dalla sofferenza e creano le basi della rinascita e della rivalsa che entrambi cercano per riscattarsi. Obiettivi non facili che entrambi cercheranno di raggiungere, per sperare di assistere insieme alla bellezza dell’aurora boreale.
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Recensione precedentemente pubblicata da Alessia sul blog All Colours of Romance