ODIAMI, BACIAMI, PERDIMI di Arianna Di Luna

ODIAMI, BACIAMI, PERDIMI di Arianna Di Luna

Titolo: Odiami, baciami, perdimi
Autore: Arianna Di Luna
Serie: trilogia
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: POV alternato (Andrea e Viola)
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: Aprile 2022
Editore: Sel Publishing

TRAMA


Luglio 2010.
Viola, diciassette anni, non sa cosa sia peggio: il fatto che sua madre abbia deciso di trasferirsi a Parigi, costringendola a lasciare la scuola e tutti i suoi amici, o il fatto che invece di portarla con sé l’abbia spedita a vivere da suo padre, che per lei è praticamente uno sconosciuto.
Tuttavia, la nuova vita non sarebbe neanche così male: il papà è un tipo a posto e fare nuove amicizie non è affatto difficile. Andrebbe tutto alla grande se non ci fosse lui.
Andrea.
Il ragazzo giusto da cui stare alla larga.
Freddo, sarcastico, strafottente. Bello come il demonio, vestito sempre di nero, riservato e misterioso fino all’ossessione, prova per lei un’antipatia feroce e sembra inspiegabilmente determinato a rovinarle la vita. Peccato che dopo un’estate trascorsa a incontrarsi e scontrarsi, e a sperare di non rivedersi mai più, Viola debba affrontarlo ancora una volta. E sarà difficile evitarlo, visto che è il suo nuovo compagno di banco.
E sarà ancora più difficile fingere di non essere attratta dal mistero che lo circonda.
Perché Andrea sembra sapere benissimo chi sia Viola.
È Viola a non sapere nulla di lui.
Cedere all’attrazione o forzare la mano e scoprire cosa nasconde?
In entrambi i casi, lei ha tutto da perdere e lui non ha niente da guadagnare.
Tranne forse il fatto che a forza di odiarsi, hanno iniziato a volersi.

RECENSIONE


Tre parole ricche di emozioni contrastanti che ben descrivono la travagliata storia d’amore di due ragazzi, Andrea e Viola, che ho rincontrato a distanza di anni dalla prima uscita con grande piacere in nuova versione rieditata.
Tre libri appassionanti che costituiscono una bellissima trilogia in cui Arianna Di Luna ha ripercorso i suoi esordi di giovane e già talentuosa autrice, quando si presentò al grande pubblico del romance grazie ad una storia tormentata e davvero coinvolgente.


Avrei cambiato scuola, vita, casa, tutto. Avrei ricominciato da capo insieme a papà.


Un salto nel vuoto con poche certezze quello che si trova a dover fare Viola, giovanissima protagonista di questa storia. Diciassette anni non sono molti per affrontare così tanti e drastici cambiamenti in un colpo solo: trasferirsi in una nuova realtà, passando da una grande capitale ad una piccola cittadina sul mare; lasciare gli amici di una vita e la madre, unico riferimento affettivo conosciuto. Ma la sfida più difficile è quella di costruire da zero il rapporto con un padre praticamente estraneo, con cui riallacciare ricordi e una confidenza mai avuta.

Questa storia si apre così, con il racconto di un profondo cambiamento, la metamorfosi di una giovane vita in procinto di sbocciare quasi a preannunciare il travolgente percorso di trasformazione che la vedrà protagonista, ma non da sola.


L’avevo visto in faccia una volta sola, al buio, di sfuggita, ma lo riconobbi lo stesso. Era immobile accanto al bancone, da solo. E mi fissava. Il mio stomaco fece una capriola. Non avevo sbagliato, era di una bellezza sfacciata, quasi dolorosa, e non ero l’unica a notarlo.


Un’ombra, una presenza quasi inquietante che pedina, segue, controlla, quasi fosse un fantasma. Eppure Andrea è reale, come lo è il suo odio per questa giovane sconosciuta, ignara di avere delle colpe, all’oscuro di essere nel mirino di qualcuno che è sprofondato nel risentimento, suo malgrado.

Si dice che il rancore sia come l’ossido, si estende e finisce per debilitare tutta la struttura, tutta l’identità, tutta la persona. E’ così che accade ad Andrea, che nella semioscurità di una dimensione personale fatta di un’avversione bruciante, inizia a perdere i contorni di sentimenti che ben presto lo spingeranno fuori controllo, verso una direzione quasi inaccettabile, verso un’attrazione quasi impossibile da definire.


Era caldo, solido, rassicurante. Aveva appena detto che non mi voleva, eppure mi stringeva come se avesse paura di perdermi da un momento all’altro. Sentii le sue labbra indugiare sui miei capelli, sentii che respirava forte.


Un destino perverso unirà due giovani vite, destinate a volersi nonostante l’odio, a cercarsi nonostante la distanza.
E cosa succede se l’odio più radicato diventa altro? L’odio è l’istintiva difesa che il nostro IO oppone al mondo esterno, per proteggersi da fonti di dispiacere, di potenziale dolore, un sentimento che si focalizza sul pensiero più che sulla persona.
Ed è infatti nel momento in cui Andrea vede Viola per come è, con le sue paure, le sue fragilità, la sua innata semplicità che la rende bella come non mai, che inizia in lui la trasformazione.

Fino quasi alla metà del primo libro conosciamo solo i pensieri di Viola, lasciando nel mistero le emozioni di Andrea. Una scelta narrativa che supporta bene il pathos che travolge il lettore in modo crescente pagina dopo pagina, fino a quando divamperà la loro sofferta storia d’amore.


Fuoco. Il nostro primo bacio fu fuoco puro. Una fiammata violentissima, un incendio che incenerisce tutto ciò che tocca. Mi strinse così forte da sollevarmi, premette la bocca sulla mia con una foga che mi lasciò senza fiato.


In un susseguirsi di allontanamenti e riavvicinamenti, Andrea e Viola si troveranno coinvolti in un sentimento dalla portata inimmaginabile, in cui complicatissimi intrecci familiari troppo difficili da sciogliere, come fossero un’inestricabile matassa pronta a fagocitare tutto e tutti, sconvolgeranno le loro vite.

Una trilogia dal ritmo narrativo serrato, soprattutto nel secondo capitolo dove tra fughe e prove di coraggio immenso, i due giovani protagonisti vivranno un amore straordinario, quasi invincibile, dove metteranno in gioco tutto, fino a rischiare la vita.

Un amore disperato, assoluto, capace di commuovere anche il più forte dei cuori, ricordando quanto spesso l’amore possa confinare con la follia e l’incoscienza, con la convinzione di essere invincibili.


La preoccupazione e la paura lo stavano logorando. E all’improvviso la verità mi piombò addosso, mi sconfisse. Non eravamo forti, non eravamo invincibili. Avevamo percorso migliaia di chilometri, sopportato il freddo, la pioggia, la tensione di essere in viaggio e di cercare sempre di essere invisibili. Pensavamo di farcela, perché eravamo insieme e tutto il resto non contava nulla, ma non era vero. Stavamo perdendo. Io stavo perdendo. E avrei fatto perdere anche lui.


Andrea e Viola dovranno affrontare un percorso di crescita difficilissimo, in cui ogni caduta, salita, muro da oltrepassare varrà la pena di essere affrontato, anche se arrivare alla fine non sarà affatto immediato, perché il tempo può guarire ma anche creare distanze.

Sette lunghi anni sono il tempo necessario a ridefinire le priorità, a superare i timori mentre si diventa adulti, per vivere la bellezza di un amore così totalizzante da incutere paura, da accettare inclusi gli errori e il dolore. Un amore così forte aver dato la forza di scalare montagne, ricoperto chilometri, per riportare due ragazzi, divenuti un uomo e una donna, al punto di partenza, tra le dune di una spiaggia sferzata dall’inverno, teatro dove tutto ha avuto inizio.


Nell’acqua gelida sentii che appoggiava la testa sulla mia nuca. Le sue labbra mi sfiorarono la pelle. «No. Non me ne vado, non ti lascio.» Qualcosa mi si incrinò dentro. La sua voce tremava, sembrava essere sul punto di spezzarsi. Smisi di lottare, mi arresi. Il mio corpo si ammorbidì. Lui sentì la mia resa, mi strinse più forte.


Grazie Arianna di averci fatto rivivere le tue origini con Andrea e Viola, due protagonisti indimenticabili che chiedevano solo di essere ricordati.

PER IL TUO NOME SOLTANTO di Arianna Di Luna

PER IL TUO NOME SOLTANTO di Arianna Di Luna

Titolo: Per il tuo nome soltanto
Autore: Arianna Di Luna
Serie: Autoconclusivo
Genere: Historical Romance
Narrazione: Prima persona (Yvette)
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 18 Novembre 2021
Editore: Cigno Nero

TRAMA


Saint-Denis, 1936. Le estati sulla Manica sono grigie e fredde. Lo sa bene Yvette Chambry, che trascorre le vacanze a Nord-Pas-de-Calais, a casa della nonna. Yvette ha dodici anni, vestiti e abitudini da maschiaccio, e una sconfinata ammirazione per i suoi cugini più grandi, Charlotte e Armand. E da qualche tempo ha anche una cotta per Aramis Leroux, il migliore amico di Armand. Ma sa bene che è un amore impossibile. Aramis la tratta gentilmente e non si prende gioco della sua goffaggine e del suo arrossire, ma ha dodici anni più di lei. Per lui, Yvette è solo una bambina.  

Parigi, 1943. A diciannove anni appena compiuti, Yvette è rimasta sola in una Parigi occupata e pericolosa. I suoi genitori sono stati arrestati dai nazisti e l’unico modo per sopravvivere è raggiungere Saint-Denis, dove si trova tutto ciò che resta della sua famiglia: sua cugina Charlotte.
Ed è lì che si trova anche Aramis Leroux.
Yvette non ha mai smesso di pensare a lui, non ha mai dimenticato la cotta che aveva per quel ragazzo gentile. Ma Aramis non è più la persona che lei conosceva, e la notte in cui lo incontra per caso, Yvette si rende conto che è diventato gelido, crudele, feroce. E le fa paura, anche se sta dalla parte giusta. È un comandante partigiano, combatte per la Resistenza contro l’occupazione nazista.
E non si ricorda minimamente di lei, è convinto di non averla mai vista prima.
Dimenticarsi di lui è l’unica soluzione, ma pur non volendo Yvette deve fare i conti con la sua presenza, con l’attrazione che prova e che cerca di soffocare, senza rendersi conto che anche Aramis adesso lotta per reprimere ciò che sente.
Perché Yvette non è più una bambina. È diventata una donna, una donna coraggiosa e testarda che non ha paura di sfidare la morte e i nazisti per amore della libertà. Una donna che non esita a imbracciare le armi e a combattere per difendere il suo Paese dagli invasori tedeschi.
E Aramis se n’è accorto.
Lui, che ora la guarda con diffidenza e desiderio. Lui, che non può permettersi di volerla.
Perché volerla per sé significa spezzarle il cuore.
E più di tutto, volerla per sé significa metterla in pericolo.

RECENSIONE


«Diventerai una bellissima ragazza, un giorno.» Aveva capito che avevo una cotta per lui, ma era gentile e non voleva umiliarmi. «Anche Charlotte lo dice sempre» borbottai goffa, tanto per dire qualcosa. «Tua cugina ha ragione.» La musica sfumò lentamente, le coppie in pista si fermarono. Aramis mi sciolse dalla stretta, continuando però a tenermi le mani sulle spalle. «Grazie per questo ballo» disse. «Posso darti un bacio?»


Un ricordo lontano ma bruciante, un’istante di pura felicità. Poche righe capaci di raccontare un attimo fugace in cui l’emozione predomina la mente, fino ad offuscarla.
Un’istantanea di vita che diverrà più nitida solo più avanti, quando gli spensierati giorni dell’infanzia di Yvette Chambry, protagonista femminile di questa storia, verranno cancellati dal dramma della guerra. Un ballo, un bacio, attimi di felicità nell’età dell’innocenza e dei sogni che la sfiorano e che le imprimeranno nel cuore ricordi indelebili.

«E’ una storia di guerra e libertà. Ma anche, e soprattutto, una storia d’amore».

Sono queste le parole che l’autrice, Arianna Di Luna, usa nel prologo del suo ultimo romanzo, una frase che introduce in modo perfetto quello che il lettore deve aspettarsi.

“Per il tuo nome soltanto” è un romanzo che colpisce al petto e che non risparmia nulla al lettore della ferocia della guerra, con le sue violenze e ingiustizie, descrivendo con accuratezza la vita di chi ha vissuto davvero gli anni dell’invasione nazista, alla soglia della liberazione dei primi anni ‘40.

Ogni pagina mi ha ricordato i racconti di mio nonno, partigiano, catturato dai tedeschi proprio in quegli anni e che da bambina ogni tanto mi riportava alcuni episodi che lo avevano segnato nel profondo. Mia nonna diede alla luce mia mamma proprio il pomeriggio dell’8 settembre del 1943, giorno dell’Armistizio, in cui l’Italia accolse finalmente le truppe alleate anglo-americane firmando il disimpegno con Hitler.
Credo che, come è accaduto a me, capiterà a molti di riconoscere comuni frammenti del passato appartenuti ai nonni o genitori, perché nonostante questa storia sia ambientata in Francia, la devastazione della guerra fu la stessa che investì altri parti d’Europa.

Durante la lettura è sempre stata viva la sensazione che l’autrice abbia vissuto la stessa esperienza, non solo per il fatto che lei stessa ne abbia fatto menzione nel prologo, ma soprattutto dall’intenso coinvolgimento che emerge tra le pagine.

Tutto il libro è pervaso da descrizioni accurate di luoghi finemente tratteggiati, come spiagge, campagne, piazze di paese, boschi e paludi. Paesaggi del Nord della Francia che sembra di avere davanti agli occhi come suggestivi scenari tratti da un film.
Ad aggiungere intensità alla lettura le forti emozioni che Yvette ci racconta, perché è il suo l’unico punto di vista di narrazione che conosciamo.

Una scelta che se da una parte focalizza totalmente l’attenzione sulle sue paure, i suoi desideri, le sue incertezze e percezioni dall’altra lascia un preciso alone di mistero che rende Aramis Lacroix, protagonista maschile della storia, più enigmatico e oscuro di quanto già non lo sia, fino a caricarlo di potente carisma.


Aramis. Aramis Leroux è a tre metri da me, tiene Charlotte tra le braccia e adesso, davanti ai miei occhi, si china su di lei, le asciuga le lacrime e la bacia.

Gli occhi, però, rimangono freddi. Gelidi. Non hanno più il colore del miele, adesso sono quelli di un animale feroce. Una serie di piccole rughe gli increspa la fronte. È cambiato, la sua espressione gentile è svanita.


Un comandante della Resistenza armata, un ribelle ricercato ostile e diffidente, molto diverso dal palpitante ricordo del giovanotto gentile con cui aveva ballato anni prima.

E’ la trasformazione di Aramis in “Lince” a testimoniare in prima persona quello che la guerra può indurre a fare, con le sue barbarie. Il suo coraggio, la sua voglia di libertà marcano profondamente Yvette, che sceglierà di unirsi a lui e i suoi compagni diventando “Nemo”. Un processo duro condotto con tenacia e caparbietà, destinato a cambiare le loro vite e quello di un paese, il Nord-Pas-de-Calais.

Le nefandezze e la crudeltà di quegli anni fanno da cornice ad un romanzo d’amore meraviglioso e struggente in cui l’autrice non ha voluto risparmiare nulla che non fosse credibile di anni che hanno impresso le sorti di moltissimi giovani.

Non vi sono parti della trama da raccontare o anticipare, perché chiunque deciderà di leggerla dovrà percorrere questo viaggio e vivere ogni pagina con il cuore in mano, come è accaduto a me, per nascondersi con loro nei boschi, fibrillando di paura nel buio, con lo stomaco vuoto e il corpo stanco. Vale la pena conoscere tutto, anche ogni straziante dettaglio, per ammirare il nascere di un amore puro e senza tempo, bello come il mare sotto le scogliere di Cap d’Opale.

La caratterizzazione di tutti i personaggi è magistralmente sviluppata: Oliver, Gerard, Charlotte fino agli odiosi comandati tedeschi come il comandante Von Brunner prendono vita dalle pagine, in un susseguirsi di commozione e odio, tenerezza e compassione, speranza e morte.


«Io so chi sei, Aramis. Non conta niente il tuo nome.» «E chi sono, Yvette?» «L’uomo migliore che io abbia mai conosciuto. La persona più generosa, coraggiosa, altruista di questa parte di mondo.»


“Per il tuo nome soltanto” è una storia d’amore ma anche di vendetta, sacrificio, resistenza e di speranza.

Un testimonianza autentica che oltrepassa il valore di un nome perduto, di un passato da ricostruire, perché è la memoria a salvare e rendere giustizia, a chi ha conosciuto la ferocia della guerra, amandosi sotto le bombe nonostante il dolore e la sofferenza, e decidendo di resistere e combattere gli invasori, in ogni modo possibile.

«Ho vent’anni, sono di Parigi. Mi chiamo Yvette Chambry. Quando sarai all’inferno, di’ a tutti che ti ha ucciso una donna.» E gli sparo.

Il coraggio di Yvette, il suo innato eroismo, omaggiano con onore le molte donne che hanno donato la loro vita per la libertà.

Il primo romanzo storico di questa talentuosa scrittrice, e mi auguro onestamente non sia l’ultimo. Un’ammirabile prova che segna un notevole cambio di passo rispetto alle sue opere precedenti, che ho avuto modo di leggere e apprezzare tantissimo.

Un capolavoro, come tutti quei libri che graffiano il cuore per renderlo più forte, più preparato ai colpi e più sensibile a riconoscere la bellezza delle storie a cui vale la pena affidarsi, e dedicare tempo e istanti di toccante emozione.


Nessuno qui fuori sa chi eravamo. Nessuno sa cosa abbiamo fatto nella nostra vita precedente, che abbiamo iniziato ad amarci in mezzo al fango, al freddo, sotto le bombe. Nel sangue degli uomini che abbiamo dovuto uccidere.


Chapeau Arianna. Alla prossima storia.

Link per l’acquisto di Per il tuo nome soltanto qui

EDEN IN THE DARK di Arianna Di Luna

Eden in the dark

EDEN IN THE DARK di Arianna Di Luna

Titolo: Eden in the dark
Autore: Arianna Di Luna
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: POV alternato (Crowley e Eden)
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 7 Settembre 2020
Editore: Self Publishing

TRAMA


A ventotto anni Crowley Asker aveva tutto ciò che si potesse desiderare: il talento, la fama, la ricchezza, e tutti i privilegi che solo un atleta del suo calibro può permettersi. Ma la smania di onnipotenza ha un prezzo, e questo, Crowley l’ha imparato a proprie spese: oltrepassare il confine tra ring e vita reale ha messo fine a tutto. Ora, alla soglia dei trent’anni, vive la sua vita lontano dai riflettori. Il mondo lo considera un assassino spietato, nessuno lo ha mai perdonato. Crowley ha perso tutto, e ora si sposta di città in città nel tentativo di sfuggire all’ombra nera che lo perseguita. E la sua prossima tappa è Greycliff, in Ontario.
Eden Blanchard ha appena compiuto vent’anni e del mondo conosce la parte peggiore. Figlia unica di una donna non vedente, vive ai margini di quella città soffocante e ipocrita che odia con tutta se stessa. I boschi sono la sua vera casa. La natura, a differenza delle persone non la spaventa. La natura non è malvagia, le persone lo sono quasi sempre, Eden lo ha sperimentato sulla propria pelle. Nonostante la diffidenza che nutre nei confronti degli uomini, il nuovo arrivato desta immediatamente la sua curiosità: ha affittato un cottage a poca distanza dalla sua casa mobile, ma è talmente schivo che nessuno lo ha mai visto in faccia, nessuno conosce il suo nome. Eden sa che non dovrebbe impicciarsi, ma quell’uomo rappresenta un mistero irrisolvibile e di fronte ai suoi modi bruschi la ragazza non riesce a tenere a freno la lingua. Tra di loro sono subito scintille pronte ad appiccare un incendio.
Eden e Crowley non potrebbero essere più diversi, eppure ciascuno ha qualcosa di cui l’altro ha estremo bisogno: Eden deve imparare a difendersi.
Crowley deve imparare a fidarsi.


RECENSIONE

Eden in the dark è una storia di rinascita. Un libro che ho apprezzato perché definisce con grande accuratezza la sofferenza di due ragazzi disillusi, sbagliati, ammaccati abituati a sopravvivere, senza risparmiare nulla.

I protagonisti della storia, Eden e Crowley, mi hanno subito fatto capire di essere due figure difficili da elaborare, perché scontrosi, pungenti, quasi ruvidi. Nel proseguo del racconto li ho guardati meglio, li ho osservati agire, riflettere, reagire e man a mano che la storia cresceva d’intensità ho capito che per capirli avrei dovuto accettare il loro linguaggio, fatto di provocazioni e silenzi. Ho sentito l’energia di Eden in the dark fin dalle prime pagine, in cui si delineano immediatamente le personalità dei protagonisti.

Crowley ha quasi trent’anni e ha avuto quasi tutto si può sognare di ottenere nella vita: soldi, fama successo, donne. A causa di un terribile evento che lo ha coinvolto in prima persona, si è visto togliere i titoli raggiunti con la sua carriera atletica. Per fuggire dal circo mediatico che lo perseguita decide di scappare, spostandosi saltuariamente di città in città per nascondersi da tutti.


Chissà come la prenderebbe se all’improvviso mi mettessi a raccontargli che ero un fenomeno, un talento, che combattevo come una bestia, ma sembrava danzassi. Che mi chiamo Crowley Asker e continuo ad allenarmi come se dovessi tornare nella gabbia ottagonale domani e il mio aspetto non è cambiato se non fosse per questa cicatrice che mi taglia in due la faccia e che mi ricorda che la mia vita, per come la conoscevo, è finita per sempre. E adesso si tratta solo di sopravvivere.


Quando sceglie di stabilirsi a Greycliff, Crowley capisce di essere nel posto giusto:


Quando arrivo a Greycliff la prima impressione è che sia una città fantasma. È solo un agglomerato di case lungo una strada. È squallida e desolata. Fredda e inospitale. È perfetta.


Un posto sperduto nel Canada più selvaggio, dove a predominare c’è la natura più incontaminata.

Eden è una ragazza con un passato doloroso, fatto di case famiglia, assistenti sociali e un’infanzia negata. L’invalidità della madre Elise, non vedente, l’ha costretta a vivere sotto tutela dello stato fino al raggiungimento della maggiore età, quando sceglie di divenire tutrice legale della madre, per poter vivere con lei in libertà.

Dopo anni di umiliazioni e privazioni, Eden ha maturato un odio feroce verso le persone, a tal punto da scegliere il più completo isolamento dalla civiltà, andando a vivere in una casa mobile nel bosco, insieme alla mamma. Purtroppo essere cresciuta troppo in fretta e senza modelli di riferimento adeguati, l’ha portata ad essere un’emarginata, una disadattata, una ribelle piena di orgoglio ma anche di enormi fragilità.


Eden è una ragazza straordinariamente curiosa e intelligente, ma non definirei la sua educazione… ineccepibile, ecco.» Altroché. È sboccata come il membro di una gang di strada.


Una selvaggia che ama vivere nel bosco, di cui conosce ogni sentiero, che adora stare nella natura per nascondersi e ritrovare sé stessa. Una dimensione che sente solo sua, la sola alla quale appartenere, senza essere giudicata, controllata o perseguitata da nessuno.

Eden vuole liberarsi da un passato di negazioni, fuggendo da un mondo al quale ha provato ad appartenere ma che l’ha rifiutata e umiliata.

Una ragazza che emerge dal dolore con grande dignità, reagendo alle privazioni subite con rabbia e tenacia, ma da vera combattente.

Mi è piaciuto come l’autrice ha raccontato il legame di Eden con il suo nuovo ambiente, il bosco, con cui crea una connessione profonda, quasi mistica, che le offre protezione e un senso di appartenenza ad un luogo di pace. La radura, la neve e soprattutto il lago profondo, freddo, calmo sono i primi sentori di una vita che sta riprendendo il suo spazio. La natura che nasconde e protegge è stata per me il terzo protagonista di questa storia.

Due protagonisti dalle molteplici sfaccettature: Eden orgogliosa, caparbia, abituata a proteggere e ad essere trattata come un’emarginata, un’anima dal cuore fragile; Crowley solido, potente, ingombrante ma anche bisognoso di ascolto.


«Il fatto è che non ho mai avuto a che fare con una come te. Sei un pezzo di natura selvaggia, sei come la foresta che ci circonda. Quando penso di aver capito come trattarti, quando sono sicuro di poterti contenere, tu cambi di nuovo. Sei diversa dalle donne a cui sono abituato.»


A travolgerli sarà un innesco violento, in cui predominerà l’istinto, quello della preda e del predatore, ruoli che spesso si invertiranno per aumentare il pathos di una rincorsa per la salvezza di due vite segnate dal dolore. Animali in fuga perenne, abituati più a scappare che a restare:


Gli animali non si fermano a interrogarsi, non fanno domande, non cercano motivi o spiegazioni, non si illudono che sia tutto un equivoco. Guardano solo l’evidenza dei fatti, il fuoco che avanza o l’acqua che distrugge. Gli animali seguono l’istinto di sopravvivenza. E scappano.


La loro necessità di isolarsi per cercare la pace è il modo che hanno per sopravvivere alle ombre che li perseguitano. La solitudine rappresenta la torre in cui rifugiarsi, l’irruenza la corazza con cui difendersi. Incontri, scontri, passione e fuoco saranno gli ingredienti dell’incastro che li vedrà trovarsi e perdersi, come pezzi sparsi di un puzzle intricato.

Un libro in cui il silenzio, l’ascolto, la contemplazione salvano dalla sofferenza e creano le basi della rinascita e della rivalsa che entrambi cercano per riscattarsi. Obiettivi non facili che entrambi cercheranno di raggiungere, per sperare di assistere insieme alla bellezza dell’aurora boreale.

Link per l’acquisto di Eden in the dark qui

Recensione precedentemente pubblicata da Alessia sul blog All Colours of Romance