
INVISIBLE SUN di Elle Eloise
Titolo: Invisible Sun | |
Autore: Elle Eloise | |
Serie: Autoconclusivo | |
Genere: Contemporary Romance | |
Narrazione: POV alternato (Edo e Fiona) | |
Tipo di finale: chiuso | |
Editing: ottimo | |
Data di pubblicazione: 3 Novembre 2020 | |
Editore: Self Publishing |
TRAMA
Mi sentii improvvisamente esausto, sconfitto.
«Non volevo una storia di sesso, Fiona.»
«E cosa volevi?»
Scrollai le spalle. «Baciarti.»
Mi appoggiai allo stipite della porta della mia stanza e incrociai le braccia.
«Volevo baciarti. E quando l’ho fatto ho voluto farlo ancora. E ancora. E ancora.» Deglutii, senza fiato. «Ti è mai capitato che un singolo bacio ti desse la sensazione di cadere dentro qualcuno? Sono volato giù da una cascata, Fiona, e adesso sono immerso nell’acqua fino al collo.»
Per lei, Edo è un vero eroe: come altro definire qualcuno che salva la vita di un bambino, per poi dileguarsi senza pretendere nemmeno un grazie? Lei prova da subito una profonda fiducia nei suoi confronti, ricomincia a credere che nelle persone possa nascondersi invisibile che le sprona a fare la cosa giusta, a non perdere la speranza, a cercare germogli anche in terreni poco sani. Si fida così tanto di quell’introverso ragazzo con il volto ferito, da convincerlo ad affittarle una stanza del suo appartamento e a farla entrare nel suo piccolo mondo, fatto di abitudini inattaccabili, di dolorosi ricordi e di ragazze senza volto alle quali non cede mai il suo cuore.
Al primo incontro, lui paragona Fiona a un fastidioso folletto invadente, con un sorriso che emana la luce del sole, non per questo innocuo. Quando, durante una notte fatta di tuoni e di fulmini, lei ricompare proprio davanti a casa sua, fradicia di pioggia, lui non vede più soltanto il sole. Trova due lune fluorescenti al posto degli occhi, capaci di emanare pericolosi sortilegi d’amore e di fargli compiere azioni inaspettate. È così che Fiona entra nella sua vita fatta di schermi e di cancelli, di una casa vuota che ha congelato il passato e di lenzuola che hanno visto più ragazze che lavaggi. Lui non ha tempo per i sentimenti, non ha il cuore per l’amore. Eppure, inevitabilmente, il suo universo comincia a popolarsi di piante magiche che si arrampicano sui palazzi, di piccole lune che fingono di essere occhi e di liane d’oro che nascondono segreti.
RECENSIONE
Se dovessi definire questa storia parlerei di una “fiaba 2.0”, in cui streghe, cavalieri, pozioni magiche e sortilegi, capaci di annebbiare la mente, mi hanno portato altrove, lontano nel tempo. Mai come in questo romanzo ho amato ritornare bambina, rivivendo in piccoli attimi le emozioni vissute dalla lettura delle fiabe. Mai come in questo libro essere donna è stato complesso, toccante e allo stesso modo bellissimo.
Si dice che le fiabe agiscano a livello inconscio e conscio, perché oltre ad un meccanismo di comprensione logico e razionale, attivano un processo di identificazione con i personaggi e questo permette di acquisire maggiore consapevolezza dei propri stati d’animo e delle situazioni da affrontare.
In Invisible Sun sono i due protagonisti, Edoardo e Fiona, ad essere al centro di questa consapevolezza.
Fiona Mancini è una giovane donna di venticinque anni dai modi diretti e un aspetto raggiante che incanta, un sorriso luminoso irradiato da mille lentiggini, capelli biondi, un carattere spumeggiante in un fisico minuto.
Sorrisi con quel sorriso che tra gli amici mi aveva ribattezzata “Sunshine”.
Sunshine come raggio di sole, perchè Fiona piace a tutti, come non potrebbe? E’ solare, altruista, simpatica e sempre sorridente. Lei appare così a tutti quelli che la conoscono, proprio nel modo in cui le riesce meglio, quello in cui è più abituata a mostrarsi. E se in realtà la luccicante superficie nascondesse altro? E se piacere a tutti fosse una maschera ben indossata per nascondere una natura diversa, un’identità scomoda che fa sentire sbagliati? Difficile distinguere due identità così opposte, perchè il sorriso di Fiona confonde.
Ed è con lo stesso sorriso che conosce Edoardo la prima volta a scuola a quindici anni, il medesimo che indossa quando lo rivede per caso dieci anni dopo a Milano. Stesso sorriso, stessa maschera, un guscio spesso costruito ad arte per difendersi da un dolore antico, un marchio genetico irrimediabile.
Mi sentivo ingabbiata nel ruolo che mi avevano affidato senza nemmeno chiedere: Sunshine. Una bambina un po’ ribelle ma sempre sorridente, sempre di buon umore, sempre altruista. Io non ero così.
Edoardo Pellegrini è uno dei personaggi maschili più complessi e interessanti che abbia mai conosciuto. Un giovane uomo dal cuore grande ma dalla scorza dura. Un ragazzo ferito, chiuso al mondo esterno e profondamente sfiduciato per dolori troppo grandi da accettare, soprattutto se a deluderti sono stati i tuoi affetti più cari.
Erano anni che avevo rinunciato all’idea che i genitori sapessero fare i genitori come se fosse una competenza naturale, fisiologica. Mia zia, che madre non era, si stava dimostrando un genitore molto più competente di chi mi aveva donato il proprio codice genetico.
Eppure Edoardo, dai modi distaccati e gelidi, si trova protagonista incosapevole di un atto di coraggio straordinario che lo travolge: salvare la vita di un bambino caduto sui binari della metropolitana. Un gesto che compie senza esitazione, unicamente guidato dal proprio istinto, lo stesso che gli impedisce di restare per essere acclamato, il medesimo che gli impone di fuggire e scomparire lontano da tutti.
«Cosa ti è sfuggito del concetto che io non voglio comparire da nessuna parte?» sibilò mantenendo la calma. Ma sapevo che stava trattenendo la rabbia. «Mi dispiace, mentre scrivevo mi sono lasciata prendere dalla storia.» «E spiegami un’altra cosa, Fiona Mancini. Perché la tua visibilità deve essere più importante del mio desiderio di essere invisibile?»
Ero fatto a modo mio, starmi accanto non doveva essere affatto semplice. Non sentivo la necessità di condividere qualcosa con altre persone, né sui social né nella vita reale.
Edoardo è una voce fuori dal coro, un personaggio che rompe gli schemi di una società che vuole sempre di più imporre i propri canoni di accettazione e successo sociale, in cui bisogna essere perfetti, patinati, “visualizzabili”, eroi senza macchia, senza fragilità o zone d’ombra, soldatini conformi agli altri.
In mezzo a una folla di addormentati, viziati, pompati, figli di papà, così ci avevano più volte definiti i media e gli opinionisti, Edoardo rappresentava qualcosa di diverso, un’alternativa valida su cui riversare la propria fiducia.
Quando Fiona reincontra Edoardo si trova ad essere testimone di un atto di puro eroismo, un gesto che scatenerà una collisione in entrambi, una rottura capace di abbattere le mura di protezione erette per difendersi dagli altri e da sè stessi. Uno scontro da cui inizierà lo sgretolamento della corazza di un cavaliere ferito, ormai incapace di amare, e lo smascheramento di una strega incapace di amarsi.
Dai binari ordinari di una metropolitana di città prenderà vita una magia straordinaria, che mi ha ammaliata e commossa. Un viaggio indimenticabile che preferisco raccontare tramite le emozioni, tralasciando accenni sulla trama, troppo preziosa per essere rivelata al lettore.
Mi domando, Fiona, cosa vedano quei padri e quelle madri quando girano la testa da questa parte. Forse una piccola foresta magica nel cuore di un condominio, fatta di rampicanti e di fiori azzurri a forma di stella, abitata da una bellissima strega e da un cavaliere dal volto ferito, vittima di un elisir d’amore che sarebbe dovuto durare solo tre notti, ma che invece si sta rivelando come un intruglio che ha effetti nefasti senza rimedio. Capisci, Fiona cosa hai combinato?
Ho avuto il privilegio di leggere in anteprima Invisible Sun come betareader, insieme a delle donne incredibili come Sara, Maria Giovanna e Renata, compagne di un viaggio che non dimenticherò.
Una fiaba 2.0 in cui l’autrice ha scelto ogni parola con estrema cura, come un’artista seleziona i pennelli per la propria opera d’arte, affinchè ogni dettaglio sia dipinto con dovizia di particolari e ogni sfumatura di colore dosata a dovere. Credo che solo con questa meticolosa attenzione sia stato possibile creare un romanzo d’amore così complesso e poetico, ricco di magia e al contempo incisivo nel trattare temi molto delicati e dolorosi.
Tra questi la maternità, un tema intimo e ancestrale, che Elle Eloise ha saputo interpretare magistralmente nelle sue mille sfumature. Un caleidoscopio di colori dai toni saturi e contrastati in grado di far riflettere e liberare da diffusi pregiudizi o superficiali connotazioni. Credo anche io profondamente che si può essere madri in molti modi, e da donna ringrazio con profondo rispetto Elle Eloise per aver dato voce a chi non ne ha.
Il potere delle fiabe, con la suggestione del sogno e della fantasia, è stato il cavalletto sul quale l’opera è stata esposta, per arricchire gli occhi e la mente.
Invisible sun irradia sole come il sorriso di Fiona, offrendo un messaggio di potente speranza che mi è arrivato dritto al cuore, senza indugio, senza esitazione come il gesto eroico di Edoardo, da cui ha avuto inizio la storia.
«Un sole invisibile. Un sole coperto dalle nuvole. È il suo modo di dirmi che, anche se non si vede, il sole c’è e che presto sarà di nuovo visibile. La speranza che avvenga qualcosa di bello, di positivo, capisci? O l’occasione per essere buoni.»
Una storia meravigliosa che nutre il cuore con un elisir d’amore potente, avvolgendolo con piante rampicanti e fiori del colore del cielo a forma di stella con il sole dentro. Un balcone fiorito in cui è stato bellissimo rifugiarmi.
Indimenticabile.
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Recensione precedentemente pubblicata da Alessia sul blog All Colours of Romance