
IL PATTO di Miss Black
Titolo: Il patto | |
Autore: Miss Black | |
Serie: Autoconclusivo | |
Genere: Erotic | |
Narrazione: Terza persona | |
Tipo di finale: Chiuso | |
Editing: Ottimo | |
Data di pubblicazione: 13 Agosto 2021 | |
Editore: Self Publishing |
TRAMA
Tra le ventiquattro tribù delle Forze Congiunte dell’Alleanza è stato stipulato un Patto: tutti i primogeniti si impegnano a sposare il membro di un’altra tribù, sorteggiato in modo casuale tra persone “compatibili”, e a generare due figli di sangue misto. Il sistema è nato per rafforzare i legami tra popoli un tempo nemici, ma ora impegnati in una sanguinosa guerra interplanetaria contro un avversario comune, una specie aliena e spietata.
I matrimoni combinati del Patto non sono privi di svantaggi, ma sono anche matrimoni a tempo. Una volta fatto il proprio dovere, i due componenti della coppia possono tornare alla propria vita.
Sarebbe anche il piano di Risah, a cui è stato assegnato come marito un soldato di Surraja, pianeta desertico e culturalmente arretrato, che però ha almeno il pregio di essere impegnato in guerra e avere poco tempo per lei. Al di là di questo, Maren è moralista, tradizionalista e pieno di pregiudizi sulle donne, specie sulle donne indipendenti come Risah.
Certo, è bello, sexy, virile. Ma la virilità non basta a renderlo un partner passabile, anzi è solo un altro problema.
La loro unione a distanza è scandita da incontri rari e disastrosi, che sembrano preludere a uno scioglimento ben prima che il Patto sia rispettato. Come possono trovare un equilibrio due persone così diverse, che presto arrivano a detestarsi a vicenda?
RECENSIONE
Leggere Miss Black è sempre interessante, non solo perchè le sue storie sono originali e condite a dovere di un gusto piccante sopraffino, ma anche per la viva sensazione che tutte le sue opere siano accomunate dall’essere frutto di una profonda ricerca che spazia in molti ambiti: sociali, storici, culturali, politici. Approfondimenti che emergono ai suoi appassionati lettori, e non solo, mediante trame sofisticate e personaggi sempre moderni.
Ad aggiungere intrigo e mistero, quel non so che di vissuto sulla pelle che pervade i suoi libri, che pone domande, incuriosisce il lettore ma che, al di là di tutto, rende credibile a autentico tutto il pacchetto.
«Onorevole famiglia Andorr della tribù dei Narja… Onorevole Risah Andorr, mia legittima consorte. Mi rivolgo a voi secondo le usanze dell’Antico Popolo, per rendere definitivo e vincolante il legame tra le nostre due famiglie». Risah si rese conto che aveva qualcosa tra le mani e che stava leggendo. Il che era confortante, perché significava che sapeva leggere.
In questa storia l’autrice ci porta lontano, in una dimensione futuristica affascinante in cui l’universo è diventato un enorme insieme di pianeti in cui vivono popolazioni che si differenziano per cultura e tradizioni diverse, tramandate secondo le specifiche caratteristiche degli ambienti di vita, alcuni contraddistinti da atmosfere letali, condizioni meteo al limite dell’assurdo, temperature inumane e dimensioni territoriali che fanno impallidire quella del nostro pianeta.
Immaginare questi mondi è stato interessante come vedere un film, in cui Miss Black porta la mente del lettore altrove:
“La lunga fenditura frastagliata della valle si estendeva sotto i suoi occhi come un solco blu-verde, i fianchi delle montagne coperti da una vegetazione fitta, ostile e magnifica.”
“Il sole al tramonto ora disegna ombre dorate sulla pietra della rocca. Non so se ti piacerebbe, qua, forse lo troveresti troppo freddo, per quanto non freddo come la luna priva di atmosfera.”
A descrivere il suo rigoglioso pianeta è Risah, protagonista femminile del racconto che si presenta senza sfuocature al lettore: cristallina come un vetro tirato a lucido, indipendente e libera come il suo amico falco, Kor, con cui vola fiera nel cielo.
Un marito. Risah non sentiva la minima necessità di un marito, per lo più di un marito sconosciuto e di un mondo lontano. Ma era suo dovere, quindi si sarebbe adattata.
Miss Black si è divertita a sfidare la tolleranza e la capacità di resistenza di questa giovane donna tosta e determinata facendole capitare come promesso sposo la sua nemesi, Manar, bello e virile ma dalla cultura primitiva e tradizionale.
«Se intendi proseguire, vediamo di farlo. In caso contrario mi sono portata un libro.»
«Sei senza pudore».
«Sì, è terribile: mi piace leggere».
Il contratto che li costringe a legarsi anche se a tempo determinato mette a dura prova entrambi, forzando i reciproci limiti personali e capire, comprendere e vedere oltre l’apparenza.
“Il patto” offre un ampio respiro sul tema della diversità permettendo un viaggio nel futuro, immaginando popoli che vivono in ambienti di vita opposti che spaziano dal deserto alle montagne, dal caldo al freddo, tali da impattare sulla cultura, sugli atteggiamenti, fino a modificare i pensieri.
Questa eclettica autrice regala con la sua infinita fantasia un’indagine profonda sulla mente umana per scovarne difetti ma anche potenzialità nascoste, fino a rimettere in discussione credenze, convinzioni, perfino le leggi di un patto da cui si originano dinamiche perfette fino a generare sentimenti non ammissibili ma intensamente reali.
Viene da domandarsi se il futuro possa riservarci una prospettiva di questo genere, e per quanto possa essere anche a tratti inquietante includere ogni aspetto della storia, perlomeno vi sarebbe la confortante possibilità di confidare che l’amore sia ancora la forza in grado di unire, superando l’ignoranza e l’ottusa convinzione di sapere senza aver mai sperimentato. Chissà.
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