BANG, BANG di Miss Black

BANG, BANG di Miss Black

Titolo: Bang, Bang
Autore: Miss Black
Serie: autoconclusivo
Genere: Erotic
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 23 Marzo 2022
Editore: Sel Publishing

TRAMA


Quando un action hero incontra una ragazza dalla lingua tagliente, non c’è tecnica di combattimento che possa salvarlo.

Il sergente del SAS Ryan Hill è in malattia, dopo essere stato ferito a una gamba. A salvarlo da una noiosa convalescenza ci pensa il suo capo, affidandogli un incarico speciale: proteggere una stand-up comedian finita nel mirino del terrorismo islamico. Darcy Yates non immaginava che fare una battuta sulle barbe dei combattenti dell’ISIS l’avrebbe messa in pericolo, ma è successo e ora deve uscirne in qualche modo. Darcy è pungente, è labourista e odia i militari. Non a caso, dato che è la figlia di un generale, lo stesso generale che le ha appena inflitto una scorta di quattro Rambo dei corpi speciali. Darcy non ha alcuna simpatia per quelli che considera sociopatici dal grilletto facile drogati di adrenalina, ma bisogna ammettere che Ryan, il capo pattuglia, è divertente. E sexy. E molto, molto in forma. Nemmeno la consapevolezza che quel tizio è addestrato a uccidere con qualsiasi oggetto, da una matita a un peluche, riesce a smontare l’attrazione che prova per lui, ma c’è un elemento che rema contro sgraditi coinvolgimenti emotivi: il bel Ryan, lì, rischia la vita su base giornaliera in pericolose missioni nei teatri di guerra di tutto il mondo e Darcy sa fin troppo bene com’è aspettare a casa uno che potrebbe non tornare…

RECENSIONE


Una lady elegantissima dalle forme sinuose avvolte da un tailleur in stile vintage anni quaranta; dita affusolate e smaltate che fumano come se avessero appena sparato; un mezzo corazzato sullo sfondo, che promette aria di guerra.
Ad aggiungere fascino (come se ce ne fosse bisogno) e quel pizzico di giusto mistero (marchio di fabbrica di Miss Black) il titolo del libro, lo stesso di una famosa canzone che evoca atmosfere non da genere romance basti solo pensare al mitico Tarantino che utilizzò il brano per la serie Kill Bill.

Miss Black si diverte a regalare qualche dettaglio già dalla scelta grafica della cover (stupenda, diciamolo) e dal nome del libro, forse per preparare il terreno al lettore ed avvisarlo sulla pericolosità di questa signora dall’irresistibile fascino da dark lady. Una copertina che assume le sembianze della locandina di uno spettacolo di altri tempi a cui assistere senza alcuna ombra di dubbio.

E sul palco ci si sale per davvero, insieme alla sua graffiante protagonista, Darcy Yates, tipa tosta, dall’animo indipendente e determinato, di professione stand-up comedian. Un’artista di innato talento capace di intrattenere il suo pubblico con monologhi intrisi di esilarante sarcasmo, fino a sconfinare nel black humour. Ed è proprio una delle battute del suo ultimo repertorio a metterla nei guai quando una sera viene aggredita, entrando così nel mirino dell’ISIS.


In realtà neppure le battute di questa Yates gli sembravano così offensive, ma sapeva per esperienza personale che i fondamentalisti religiosi non avevano senso dell’umorismo e che essere presi in giro da una donna, che per di più li aveva paragonati a un’altra donna, doveva averli irritati a non finire.


La sua incolumità assume un peso specifico maggiore agli occhi del governo dal momento che Darcy è figlia di un generale dell’esercito. Per seguire le indagini vengono coinvolti nientemeno che i SAS, elitario corpo speciale dell’esercito inglese specializzato nelle missioni di anti-terrorismo, salvataggio ostaggi, oltre a operazioni militari speciali e di ricognizione. A dirigere il piano di sicurezza, il sergente Ryan Hill, tipo silenzioso, quasi schivo, una figura descritta come molto lontana dal classico stereotipo da maschio alpha.


«E sai che non amo i militari, per usare un eufemismo, ma mi ha colpita in senso positivo. Non corrisponde allo stereotipo. Non si è messo in mostra, non ha fatto l’alfa. Se tu non l’avessi tanato al volo, non avrei nemmeno fatto caso a lui».


Due protagonisti originali e caratterizzati in modo divino, che escono per molti aspetti dai binari dei clichè del romance, acquisendo variegate sfumature di fragilità e durezza, paura e determinazione, che li rendono sfaccettati e credibili.


Era vero, Darcy veniva da una famiglia di militari e il risultato era che detestava i militari. Ad ascoltare i suoi parenti, qualcosa era andato storto in lei. Ad ascoltare lei, qualcosa non tornava in loro.

Anche a quello le serviva la stand-up: metabolizzare le scorie, riflettere sui propri automatismi.


Darcy è una donna che vuole sentirsi libera di esprimersi in ogni senso, dalla passione per il suo lavoro a come vivere lontana dalla sua famiglia fino all’approccio disincantato al sesso; Ryan seppur addestrato a sopravvivere alle prove più dure, dimostra una sensibilità rara, che rende il suo personaggio antitetico all’immagine del macho. L’incontro tra Ryan e Darcy si basa sulla necessità di rispondere ad un pericolo, l’uomo che deve proteggere la donna, ma cosa succede se nella circostanza nessuno è come sembra? Miss Black a tratti si è divertita a capovolgere i ruoli, sovvertendo la debolezza della donna e la sicurezza dell’uomo e lo fa complicando tutto con un potente risveglio dei sentimenti, in chi sembrava immune dalle emozioni.

Chi è davvero il debole, chi quello forte? Non solo, in questo romanzo la signora scava a fondo in terreni impervi, come quello del controverso ruolo della donna, del facile pregiudizio, fino al dramma della guerra, ai suoi tragici effetti collaterali sulla psiche delle persone. Una perlustrazione all’interno di cosa ci fa scappare e cosa ci fa restare, quanto occorra a volte scegliere la propria strada anche per difendere gli altri e lasciarli liberi.

Un romanzo che fonda le sue dinamiche sulla distanza, sia emotiva che spazio-temporale, in cui i due protagonisti si perdono e ritrovano diversi, cambiati, molto cambiati, come se avessero percorso migliaia di km dopo prove durissime. E la sfida è quella di capire se alla fine il viaggio che si è intrapreso abbia davvero valso la pena.


Ryan la abbracciò da dietro, in silenzio. Continuava a sentirsi quasi tramortito dal dispiacere, confuso riguardo al futuro, disilluso, ferito, pesto e stanco. Dentro di lui si mescolava tutto.


Un romanzo che consiglio a dimostrazione di quanto questa autrice si superi ogni volta, soprattutto nei suoi ultimi libri mediante cui sta dando prove di magistrale bravura nell’offrire con dignitosa eleganza storie originali che includono argomenti complessi, ben documentati, con passaggi commuoventi, struggenti e mai banali.

Un mix che amplifica la sensazione di essere stati intrattenuti con intelligenza, senza rinunciare alla giusta tonalità erotica sempre calibrata secondo la modalità adatta per la situazione. In “Bang, bang” il sesso è più che mai liberatorio, capace di connettere e conoscersi al di là delle maschere indossate, spogliati dalle paure e svincolati dai condizionamenti.


Si accorse che lo stava guardando e le sparò con una pistola fatta con indice e pollice. Bang bang. Darcy si impedì di sorridere come una scema.


E infine la sublime ironia, sparsa ovunque come lo zucchero a velo su una torta lievitata ad arte, e decorata con dieci succose ciliegie condensate alla fine del libro, quando in uno spassoso pezzo di performance Darcy (alias Miss Black) da il meglio di sé:


«Comunque, lei ci viene descritta fin da pagina uno come una sorca incredibile, però incapace di valorizzarsi. Per fortuna, ecco che arriva il nostro Principe Azzurro e le fa un completo makeover, senza nemmeno bisogno di essere gay».


Da leggere, quindi? Sissignori!