IL PROFUMO DI UN’ESTATE di Sophia Linwood

IL PROFUMO DI UN’ESTATE di Sophia Linwood

Titolo: Il profumo di un’estate
Autore: Sophia Linwood
Serie: Autoconclusivo
Genere: Historical Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 18 Maggio 2021
Editore: Self-publishing

TRAMA


Inghilterra, 1858

Lucas Fairchild è un uomo brillante e sicuro di sé, con una vita appagata e serena. Ha un titolo nobiliare, ricchezza, una donna bellissima che presto sarà sua moglie. Ma quando la fidanzata lo abbandona alla vigilia delle nozze per fuggire con un altro uomo, il suo mondo si capovolge all’improvviso, la sua vita non ha più senso, più valore, e la guerra che infuria in Crimea gli sembra la sola scelta possibile per mettere fine al suo dolore.
Quattro anni più tardi, Lucas è l’ombra di sé stesso: un uomo cinico, tornato dai campi di battaglia ferito nello spirito e nel corpo, chiuso al mondo e al prossimo.
Lo scontro con la signorina Ainsworth è tanto inaspettato quanto folgorante.
Lei è insolita, con un temperamento anticonvenzionale, un carattere indomito e una lingua affilata. È una donna che sa tenergli testa; ma anche lei nasconde un dolore ineffabile, e cicatrici profonde che le incidono l’anima.
Nessuno dei due si aspetta di rincontrare l’altro, ma il destino sembra volerli affiancare a tutti i costi, e un’attrazione sottile e avvolgente come una scia di profumo si insinua fra di loro trascinandoli in un turbinio di passione e desiderio che si consuma alla luce delle candele.
Due vite ferite.
Due cuori disillusi.
Due anime spezzate che soltanto avvinte potranno completarsi.

RECENSIONE


La mia passione per i romance storici trae linfa non solo dal fascino che esercitano su di me le epoche lontane ma anche da una sensazione di confortevolezza che ne traggo quasi sempre, ebbene sì per me i libri ambientati soprattutto nell’800, epoca del romanticismo per eccellenza, sono la mia ufficiale comfort zone.
Questo libro non è stato da meno, divorato in due giorni Il profumo di un’estate mi ha trasportata nel Sussex della metà del 1800 coinvolgendo i sensi ed il cuore in una vicenda così ben riuscita che ne sono rimasta colpita.
Soprattutto perché trattasi del primo libro scritto da questa nuova autrice Sophia Linwood a cui faccio i complimenti per un esordio calibrato alla perfezione tra sentimento, passione, caratterizzazione dei personaggi e ambientazione.
Tutto in perfetto equilibrio su un canovaccio non nuovo ma credibile perché l’autrice lo ha fatto suo rendendolo personale.
Questa capacità si evince soprattutto dalla caratterizzazione dei protagonisti del libro, il nobile Lucas Fairchild e la borghese Artemide Ainsworth entrambi disillusi nei confronti dell’amore e quindi anche nei confronti del futuro.
Alcune ferite passano senza lasciare segni altre non visibili non si rimarginano mai tanto da infettare l’anima fino a cambiarla.


Il dolore che lo affliggeva era nulla in confronto al tormento che aveva dentro. Era tornato dalla Crimea leso nel corpo, ma le ferite dell’anima, del cuore, erano già lì al momento dell’arruolamento. Non erano migliorate, nulla l’aveva fatto. In quattro anni l’amarezza l’aveva accompagnato costantemente, come un cane fedele, e il cinismo si era sviluppato di pari passo dentro di lui avvolgendolo completamente, soppiantando qualsiasi residuo di speranza per il futuro gli fosse rimasto.


Quanto accade a Lucas Fairchild nobile solo all’apparenza austero, un po’rigido e impostato è il frutto di un tradimento da lui subito non solo sul piano delle azioni ma anche delle parole.
Ho apprezzato questo aspetto per niente secondario che l’autrice ha voluto mettere in evidenza, le parole dette da qualcuno che amiamo possono procurare ferite profonde, quanto se non più di quelle di una spada.


Ogni singola parola era impressa a fuoco dentro di lui, nella sua carne, nella sua anima. Non riusciva ancora capacitarsene: la donna che amava, che credeva di conoscere bene l’aveva ferito in maniera indicibile. L’aveva umiliato, annientato, svilito. Gli aveva strappato il cuore e poi l’aveva calpestato.


Forse la cura a questo tipo di ferite sta innanzitutto nella condivisione, nell’incontrare qualcuno che sappia comprendere il dolore altrui perché sperimentato su di sé.
L’incontro con la signorina Artemide Ainsworth potrebbe essere l’inizio inconsapevole di un percorso di guarigione per entrambi perché anche Artemide è vittima di una sofferenza che l’ha resa disincantata nei confronti dell’amore.


Semplicemente sono io che ho smesso di credere all’amore. Ciò che è accaduto a Cassandra ha spazzato via qualsiasi illusione romantica mi fosse rimasta. Perciò non ti preoccupare.» Si disse che non stava affatto mentendo a Mina. Non era invaghita di Lucas, non c’era nulla fra loro che avrebbe potuto definirsi “amore”. C’era desiderio, complicità, passione, e quelle erano cose molto più forti, molto più vere e durature di un sentimento ingannevole ed effimero che si consumava in fretta come il fosforo di un fiammifero. Una fiammata intensa e poi più nulla, solo fumo e legno carbonizzato.


Potrebbe bastare un’estate per trovare la via della guarigione ?
Non senza dover affrontare alcuni ostacoli i protagonisti del libro vi porteranno per mano attraverso questa stagione che con i suoi profumi, le descrizioni attente dei paesaggi e il riferimento a personaggi e luoghi veramente esistiti che conferiscono ancor più autenticità alla narrazione, l’allegria che si risveglia grazie all’irriverenza dei dialoghi e le personalità brillanti e ben sfaccettate di tutti i personaggi, simboleggia il cambiamento, una porta da attraversare per uscire dalle ombre e rivedere la luce.
C’è molta passionalità in questo libro intensa al punto giusto, sesso esplicito ma mai volgare, le parole scritte diverranno evocative catturando le immagini descritte dall’autrice come fossero fotografie, immagini che susciteranno anche sensazioni di tipo olfattivo facendovi assaporare fragranze disparate che sembra di poter annusare dal vero.


Inspirò a pieni polmoni il profumo della pelle e dei capelli di Artemide. La fragranza era tenue, delicata come sempre, ma aveva una nota lievemente salata e… una traccia nuova. Era come se l’aroma di lui si fosse mescolato a quello di lei, come se insieme avessero creato un profumo unico nel suo genere, una fragranza irripetibile che li avvolgeva entrambi e che affermava e rivendicava la loro appartenenza reciproca.


Titolo più che calzante perché sarà proprio un profumo in particolare che d’ora in poi mi farà pensare a questa storia con spensieratezza, la stessa che mi ha trasmesso la lettura.
L’autrice non pecca nemmeno di romanticismo anche questo dosato in modo equilibrato e a tratti poetico.

Questo libro tocca i sensi ed il cuore non posso che consigliarlo per la qualità della scrittura e la fluidità della narrazione a chi come me ne fa un morbido cuscino da comfort zone o a chi ama l’estate, che a volte porta con sé il profumo dell’amore.

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