UN RAGAZZO NORMALE di Lorenzo Marone

UN RAGAZZO NORMALE di Lorenzo Marone

Titolo: Un ragazzo normale
Autore: Lorenzo Marone
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 16 Gennaio 2020
Editore: Feltrinelli

TRAMA


Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karaté Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l’anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spider-Man e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Moria, la tartaruga che vive sul terrazzo all’ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un’agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de “Il Mattino” che cadrà vittima della camorra proprio quell’anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l’importanza dell’amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma le persone speciali e le loro piccole, grandi azioni non muoiono mai e sono come il mare: luccicano in eterno.

RECENSIONE


Da sempre ogni bambino, scatenando la fantasia, desidera emulare il supereroe dei suoi sogni.

C’è chi sogna di proteggere la città con una maschera sugli occhi e un mantello, e chi prova a lanciare ragnatele, e poi c’è Mimì.

Mimì ha 12 anni e vive al Vomero, uno dei quartieri più famosi di Napoli, in una casa superaffollata contornato dal travolgente affetto della famiglia, anche se passa il tempo con i suoi coetanei, agli occhi di tutti è un bambino diverso dagli altri; sognatore nato e affascinato dal suo supereroe del cuore.


Devi imparare a osservare il mondo che ti è intorno. Usa gli occhi per guardare davvero, non fare come la maggior parte delle persone che non sanno nemmeno se il cielo è blu o grigio, o addirittura di che colore sono i capelli della donna con la quale stanno parlando. Non servono poteri telepatici, Mimì, serve solo saper guardare, solo quello.


Niente a che vedere con i personaggi della fantasia, perché l’idolo di Mimì è Giancarlo Siani, un giornalista suo vicino di casa, un ragazzo semplice che non ha paura di affrontare le conseguenze della verità che ogni giorno racconta negli articoli che scrive per un famoso quotidiano.

Per Mimì Giancarlo diventa un mito, un esempio da seguire, e quel timido ragazzino napoletano grazie a lui sogna di avere una vita diversa e un futuro migliore.

Ormai non ho dubbi, quando leggo un libro di Lorenzo Marone sono sicura di trovarci il suo cuore, e anche stavolta non sono rimasta delusa.

In questa storia, troverete tutto l’amore dell’autore per Napoli, la sua città natale, spesso bistrattata e poco considerata, resta un luogo pieno di fascino che accoglie chiunque con amore, aiuto e protezione.

Mimì è apparentemente un ragazzo come gli altri, ma chi gli sta vicino però si rende conto di quanto invece sia diverso e speciale, usa i nomi scientifici di animali e piante, progetta esperimenti innovativi ma soprattutto sogna.

La sua agenda rossa diventa un prezioso scrigno, in cui Mimì ci racchiude i suoi pensieri, la sofferenza per un amore non corrisposto, la speranza di realizzare i suoi sogni; parole chiuse in quelle pagine che magicamente generano libertà.

Scrivendo si sente davvero sè stesso, lontano da qualsiasi distrazione, libero di pensare in grande.

In questa storia ascolterete anche la voce di ogni piccolo particolare di Napoli, le scritte sui muri, i ragazzini che giocano in strada, il fascino di una città che accoglie ma allontana, che si ama e un po’ si odia ma quando ti entra nel sangue non ti abbandona mai e l’epilogo di questo libro ne è la prova.


Tutto quello che credevo di aver perduto avendo a che fare con l’amore, l’ho sempre recuperato dopo un po’, con lo scorrere del tempo, come una moneta che ritrovi per caso nella tasca di un paio di pantaloni che non ti andavano più.


“Un ragazzo normale” è una storia popolata da molti personaggi, ognuno di loro arricchisce la vita di Mimì in maniera perfetta ma resta un po’ in disparte lasciandolo come protagonista principale.

Una storia raccontata in terza persona che sono felice di aver scelto, perchè è stata una lettura piacevole e profonda che mi ha coinvolta dalla prima all’ultima pagina.

Vi troverete a sorridere inteneriti dall’amicizia con Sasà, dalla dolcezza dell’amore per Viola, la ragazza dei suoi sogni; e dal calore della sua famiglia, caratteristica tipica e invidiabile della gente meridionale, persone che ti accolgono a cuore aperto e che ti danno loro stessi in qualsiasi circostanza.


Perché alla fine di quella terribile e magnifica estate capii che gli unici superpoteri a disposizione di noi poveri umani sono i rapporti che riusciamo a costruirci, gli amori, le amicizie, gli affetti.


Consiglio a tutti la storia di questo ragazzino pieno di sogni e speranze, perfetta per farci capire che non smettere di sognare è l’unico modo per aspirare sempre alla vera felicità.

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