INDELEBILI (TRACCE) di Elena Carletti

INDELEBILI (TRACCE) di Elena Carletti

Titolo: Indelebili (Tracce)
Autore: Elena Carletti
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 14 Novembre 2019
Editore: Self-publishing

TRAMA


Ludovica si sente persa, non riesce più a godere delle bellezze della vita dopo che un terribile incidente le ha portato via la persona più cara al mondo. Inizia così un viaggio dentro sé stessa, nel campeggio della sua infanzia insieme ai suoi genitori che non riescono a esserle d’aiuto e ad Amedeo, uno sconosciuto con un passato tormentato alle spalle ma capace di dare un senso all’esistenza e all’identità di Ludovica. È possibile sopravvivere al proprio dolore? Ludovica crede di no ma alcune tracce della sua vita, quelle racchiuse tra parentesi alle quali non viene data importanza, riaffiorano forti come non mai in un viaggio ricco di sentimenti forti e di un segreto che lascerà un segno indelebile nel cuore dei protagonisti.

RECENSIONE


Quello che può fare la differenza è vivere le cose così come vengono, senza esserne troppo preoccupati e soprattutto prepararsi sempre al peggio.”


Ludovica non era affatto preparata alla tragedia che l’ha inaspettatamente colpita una sera, aveva una vita ordinaria ma piena di progetti e sogni da realizzare. Sola e senza più voglia di vivere, sopravvive da un paio di mesi, andando avanti per inerzia, un passo alla volta.

Si ritrova in una vacanza forzata nel luogo dove andava da bambina, un atto dovuto, una promessa che deve e che vuole assolutamente mantenere.


Il campeggio non è cambiato per niente, sembrano essere rimasti al loro posto anche i piccoli fili d’erba, sopravvissuti dopo anni di cattiva manutenzione. Non farà bene alla mia psiche rimanere qui; troppo silenzio, troppa incuria. Rischio di odiare ancora di più la vita.


La vediamo trascinare una valigia che pesa di abiti e ricordi e montare la tenda canadese.  I ricordi riaffiorano all’improvviso scaturiti da parole, profumi, sensazioni che fanno tornare indietro la mente di Ludovica a momenti di vita felice.

Ho trovato questo espediente molto convincente e appropriato perché, anche se i flashback  interrompono il racconto, c’è continuità di pensieri. L’incontro con i genitori che sono anche loro lì la disturba, la irrita, sa che il lutto li accomuna ma vuole tenerlo per sé; sente che il dolore è solo suo, l’unica cosa che le è rimasta. Le sembra quasi di essere tornata adolescente quando ci si ribella alla famiglia e poi da adulti, per sopportazione e consapevolezza si torna a volerle bene. Il rapporto di Ludovica con la madre è distaccato, convinta che quest’ultima non possa capirla perché sempre perfetta nell’aspetto e nella vita. Ludovica fa di tutto per arrivare allo scontro, la provoca, la offende, vuole farle del male, come quello che sente lei e che la sta portando sempre più giù. Con il padre invece si confida di più ma non si lascia andare del tutto. Vorrebbe abbracciarlo e farsi abbracciare ma la maschera da dura glielo impedisce. Quello che non riesce più a fare è dormire tranquilla


 La notte è ancora il momento più difficile; i pensieri si accavallano tra loro e non lasciano scampo ai perché.”


Il racconto ha come sfondo e sottofondo il mare di fine agosto con suoi odori, le sue giornate capricciose di pioggia, il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli e gli ultimi sprazzi di sole prima dell’arrivo dell’autunno. Ludovica aveva promesso che non ci sarebbe mai stato niente al mondo che avrebbe potuto farle odiare la vita, eppure accade un evento sconvolgente che le fa desiderare di morire. L’incontro con una persona speciale come Amedeo la aiuterà a riprendere in mano la sua vita e a comprendere che:


Le orme che lasciamo sono dei ricordi; potranno essere cancellati da un evento più grande e dimenticati per sempre. Ma ad alcune persone, quelle più importanti, rimangono impressi nel cuore.”


Quindi capirà che per andare avanti deve lasciare indietro il passato, rinchiuderlo nel profondo del cuore e tenerlo lì a darle calore e conforto. Non è possibile dimenticare, si ha solo bisogno  di tempo, di scaldare la parte del cuore che si è raffreddata e il dolore man mano si affievolisce.

Un romanzo scritto in maniera semplice e a volte molto diretta che mi ha commosso fino alle lacrime per la sua intensità e che consiglio di leggere per ritrovare se stessi e darsi una nuova opportunità. Si può sopravvivere ad un lutto? Non è un processo facile ma la risposta è sì. Basta non scegliere di morire nel peggiore dei modi, come fa Ludovica, ma resistere  facendosi trasportare dall’amore per la vita che è sempre nascosto dentro di noi.

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