LA NOTTE SU DI NOI di Alessia Litta

LA NOTTE SU DI NOI di Alessia Litta

Titolo: La notte su di noi
Autore: Alessia Litta
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 26 Febbraio 2021
Editore: Self-publishing

TRAMA


Quando Daphne arriva nella piccola città montana di Saint-Valloire, con tutte le intenzioni di cominciare una nuova vita, certo non si aspetta di ritrovarsi come vicino di casa l’arrogante e sexy Capitano di Polizia: Adrien Duval.

Le scintille sono immediate, i litigi all’ordine del giorno, mentre un’attrazione bruciante sembra consumare entrambi.

Quando poi scopre che di Duval ce ne sono addirittura tre – tre fratelli capaci di far girare la testa a ogni donna – Daphne comincia a temere che quel trasferimento non sia stato per niente una buona idea.

Eppure non ha scelta. Saint-Valloire potrebbe essere l’unico posto in cui sentirsi al sicuro, e l’unico in cui nascondersi dall’uomo che le dà la caccia.

RECENSIONE


Se amate mescolare più generi e vi attira il filone giallo, mixato a un po’ di umorismo e ad una giusta dose di romanticismo questo è il libro giusto per voi, la cui scrittura molto godibile, semplice e accattivante insieme mi ha piacevolmente intrattenuta.
Il prologo, degno di un vero poliziesco, è il primo di una serie di misteri in cui vi imbatterete durante la lettura ed è anche quello con cui conoscerete il protagonista, il capitano di polizia francese Adrien Duval che dalla costa marsigliese ritroveremo poi qualche mese più tardi nel piccolo paese montano di Sant-Valloire sua città d’origine.
Sull’ isolata collina che ha fatto da scenario allo scorrere della sua infanzia con i due fratelli minori, avrà un incontro/scontro con una nuova affascinante quanto misteriosa vicina.
Una conoscenza iniziale burrascosa, di cui saranno testimoni anche i loro rispettivi amici particolari, che proseguirà in un susseguirsi di battibecchi, incomprensioni, gaffe memorabili che divertono ma fanno anche scorgere una reciproca attrazione.
Daphne, questo il nome della nuova arrivata in citta, manifesta però da subito comportamenti inconsueti, una tenace riservatezza e ritrosia contrapposte a momenti di smarrimento durante i quali emerge prepotente una inspiegabile paura del buio, del silenzio e dell’acqua.


L’acqua era sempre stata un elemento amico per lei. Aveva cominciato a praticare il nuoto da bambina, e ben presto si era scoperta dotata a tal punto da partecipare alle prime competizioni. Se la vita non l’avesse messa su altre strade, era sicura che avrebbe intrapreso la carriera sportiva. Il caso però aveva deciso altrimenti. Ma ora quell’affinità con l’acqua era andata persa. Qualcosa era accaduto nei mesi scorsi. Qualcosa che era sepolto nella sua memoria e che non ricordava. Qualcosa che però aveva portato paure nuove. In quei ricordi perduti dovevano esserci i motivi delle sue recenti fobie, e probabilmente molto altro. Era il motivo per cui aveva deciso di trasferirsi in quella cittadina di montagna.


Momenti inspiegabili soprattutto per il capitano che sebbene si sia dimostrato da prima ostile alla presenza di lei è poi sempre più incuriosito e intrigato da questa bella e misteriosa donna e i suoi ambigui comportamenti, e sente spontaneo il desiderio di aiutarla.
Il carattere e il passato dei due personaggi emergerà gradualmente, li ho scoperti un pezzetto alla volta spostando quel velo di mistero e riservatezza che per ragioni diverse, caratterizza entrambi.
È stato attraverso il rapporto che si crea tra loro che ho potuto conoscerli meglio, nell’instaurarsi della loro relazione prima diffidente poi sempre più stretta.
Nel tentativo di sbrogliare la matassa dei misteri che ruotano intorno a Daphne e alle sue inspiegabili fobie saranno coinvolti in una serie di pericoli, ma sarà anche il contesto che vedrà cedere le loro resistenze, aprendo reciprocamente il proprio cuore all’altro e di conseguenza anche al lettore.
I due protagonisti sono caratterizzati in modo equilibrato: di Adrien ho apprezzato la solidità e la ruvida gentilezza, un uomo che conquista per integrità e trasmette un senso di protezione, mentre se Daphne è colei attorno alla quale si intessono i risvolti avventurosi della narrazione è anche quella che attenua il tocco mistery con gaffe memorabili che regalano più di un sorriso.
Ho trovato molto gradevole l’ambientazione della storia che si divide tra mare e montagna, tra le coste di Marsiglia e il piccolo paesino immerso tra le Alpi francesi.
La descrizione che l’autrice fa di questi luoghi mi ha fatta sentire il profumo di salsedine di un tiepido giugno da una parte e dall’altra mi ha invogliata a poter passeggiare tra i colori accesi dell’autunno in montagna.



Arrivarono al rifugio un’ora più tardi. La giornata era splendida e il sole caldo sul viso. Daphne lasciò il suo sguardo riempirsi della vista delle Alpi in lontananza, dei ghiacciai che mandavano riflessi d’argento, e dei colori dell’autunno che accendevano di luce la vallata sottostante. Respirò a pieni polmoni. Quel luogo era un sogno a occhi aperti e faceva dimenticare tutti i brutti pensieri, gli incubi, le paure.


Soprattutto quest’ultima viene descritta così vividamente dall’autrice che mi è sembrato di poter ammirare il blu scuro del lago, vedere i boschi cambiare colore, percorrere i sentieri e perdersi nei piccoli tipici negozi del paesino.
Ma più di tutto di poter osservare le notti stellate che in montagna ammantano ogni cosa con l’oscurità ma permettono di godere anche la vista delle milioni di stelle che vi si possono osservare.
Proprio la notte, quella che rimanda al titolo assume nel libro una doppia valenza, richiamando in un primo momento il buio, l’ignoto, il silenzio che tanto spaventano Daphne, e rimandando invece più avanti nella lettura ad un senso di protezione, un tetto da poter ammirare insieme alla persona amata le cui stelle simboleggiano i desideri che possono realizzarsi, il sogno di una vita nuova.



C’era una luce selvaggia nelle sue iridi di metallo. «Hai paura del buio, Daphne? Perché con la luce spenta la notte intera è su di noi.»

Restò con gli occhi sulla volta celeste, il buio che l’avvolgeva. La notte era di nuovo su di loro, come in quella lontana alba di giugno, ma stavolta non avrebbe fatto paura.



La caratterizzazione del piccolo paese di montagna dove tutti si conoscono e si aiutano a vicenda è stato un po’ un toccasana in questo particolare periodo di isolamento, ho apprezzato tutti i personaggi che hanno vivacizzato con simpatia e fascino, tutte le vicende narrate, in particolar modo le amiche di Daphne, i fascinosi fratelli Duval di cui speriamo presto poter leggere altre avventure dedicate a loro e la lungimirante zia Louise.
Tutti loro mi hanno trasmesso un confortante senso di comunità, che sta lentamente scomparendo nella realtà e che quindi mi lascia sempre addosso un piacevole senso di aggregazione ma anche di nostalgia quando lo ritrovo tra le pagine di un libro.
Complimenti all’autrice che ha saputo tenere accesa la curiosità con arguzia e stile, senza peccare di eccesso o di superficialità, regalandomi una storia romance con sfumature originali e diverse dal solito.
Penserò a questa lettura quando finalmente si potrà di nuovo godere della vista di un cielo notturno in montagna, ammirare le stelle e perché no, esprimere qualche desiderio.

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