LA BAMBINA DAGLI OCCHI DI VETRO di Roby Contarino

LA BAMBINA DAGLI OCCHI DI VETRO di Roby Contarino

Titolo: La bambina dagli occhi di vetro
Autore: Roby Contarino
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 10 Giugno 2020
Editore: Self-publishing

TRAMA


“Assaporo ogni parola, riempio il mio cuore di parole magiche ed in un attimo rivivono in me timori e tremori. I miei pensieri come marionette si animano recitando il loro passato. Tra ricordi, passioni e dolori oggi sento me stessa narraree così rivedo ogni pena e gli amori. Sono  solo passati degli anni e nel tempo che mi ha favorita ho guarito i miei tristi malanni ed ora mi chiedo se mai sia servita la speranza o di più la certezza di giungere dove sono approdata”… Una diagnosi quale terribile sentenza, un lungo calvario, una madre e la sua bambina dagli occhi belli. Un diario che pagina dopo pagina è bagnato dalle lacrime e dalla speranza che come araba fenice risorge dalle ceneri consumate dall’atroce dolore e sconforto. Un viaggio tra i sentimenti, le paure, le gioie, le prove ed il coraggio. Fotogrammi di vita riprodotti sulla tavola del mare che fa da cornice alla città greca di Crotone, terra di gioie propizie e dolori. Un romanzo che racconta l’amore, puro e sincero tra una madre e la sua bambina intrappolata da invisibili corde che non spengono la luce nei suoi occhi. Tratto da una storia vera.

RECENSIONE


 La bambina dagli occhi di vetro è un libro tosto da leggere perché, vedere la propria figlia soffrire e parlare solo con gli occhi, è straziante.

 Roby Contarino ha scritto questo dramma, tratto da una storia vera, immedesimandosi nel dolore che prova una madre e lo racconta sotto forma di diario. L’autore ha incontrato la mamma e la figlia a Lourdes ed è rimasto talmente colpito dai loro sguardi da voler conoscere e far conoscere la loro storia. 


“Perché vivere è anche questo; è prendere il largo a mare aperto e remare controvento, se occorre.”


Avevo intuito che non sarebbe stato un libro facile da digerire, sono una mamma anche io e so che quando una figlia sta male, si soffre con lei.


“La sconfitta più grande per noi mortali è rendersi conto che l’uomo non ha potere su questa terra e per quanto voglia cercare di modificare le cose a suo piacimento c’è sempre qualcosa di sovrannaturale che lo schiaccia dove e come vuole ma soprattutto quando vuole. E questo qualcosa di cui non conoscevo l’identità, aveva deciso liberamente di schiacciare i miei programmi di madre.”


L’autore dà voce alla drammatica esperienza di Mila che si trova a dover affrontare una inaspettata diagnosi: la figlia Martina è affetta dalla sindrome di Rett, una malattia rara che colpisce prevalentemente le bambine. In tutte le pagine si respira una profonda disperazione e il suo tormento quotidiano che la costringe, impotente, a dover leggere il dolore negli occhi della figlia. Martina non parla più ma comunica solo con gli occhi e con i suoi sorrisi contagiosi che mi sono arrivati al cuore e che sono un grande insegnamento di vita per tutti. L’amore profondo, la complicità e i silenzi tra madre e figlia impregnano tutte le pagine. L’autore dedica il libro a tutte le mamme che, “nonostante le cicatrici che portano nel cuore e sulla pelle, elargiscono sorrisi per i loro bambini ed indossano il mantello di perfette eroine dei nostri giorni”. Queste mamme coraggiose affrontano la vita e combattono per poter regalare alle figlie, ogni giorno, un pezzetto di felicità perché ogni attimo vissuto è prezioso. Mi sono emozionata fino alle lacrime, dalla prima all’ultima pagina di questo libro e ripensandoci mi commuovo ancora. Storie così non si possono dimenticare.

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