
CAMBIA IL VENTO di Amalia Frontali e Rebecca Quasi
Titolo: Cambia il vento | |
Autore: Amalia Frontali e Rebecca Quasi | |
Serie: Autoconclusivo | |
Genere: Historical Romance | |
Narrazione: Terza persona | |
Tipo di finale: Chiuso | |
Editing: Ottimo | |
Data di pubblicazione: 23 gennaio 2023 | |
Editore: Words Edizioni |
TRAMA
Exeter. 1886.Mr. Devon Holmes è partito dal basso. Ha iniziato a lavorare come mozzo a sedici anni e nel volgere di un decennio è diventato prima capitano e poi armatore. Grazie alla sua abilità negli affari è riuscito a sposare lady Costance, figlia del conte di Norfolk, nobile ma in dissesto finanziario. L’unione tra i due non è mai stata né intima né felice e il disastro economico in cui Holmes sarà coinvolto, non potrà che peggiorare la situazione, ma il destino ha in serbo per lui qualcosa di inaspettato; del resto, un vento che cambia può far succedere di tutto, anche stanare una passione sopita…
RECENSIONE
«Vi ho mai parlato dell’Euro, Constance?» «Il vento caldo che scioglie la neve?» «Sì, esatto» si stupì. «Come fate a ricordarvene?» «Non ho dimenticato una sola parola delle vostre lezioni sui venti.» Devon sorrise compiaciuto. «Be’, credo che finalmente l’Euro stia arrivando. Ci ha messo del tempo, ma ora è qui.»
Si dice che i primi cenni storici a nomi dei venti risalgano addirittura all’Odissea, in cui Omero indica quattro venti principali. I loro nomi erano Borea, Euro, Noto e Zefiro che accompagnarono Ulisse nei suoi viaggi, descrivendo le sue avventure ed emozioni, proprio come accade in questo romanzo bellissimo, in cui i venti danno nome ad ogni capitolo. Una scelta perfetta, che crea un legame indissolubile tra la natura e gli eventi che coinvolgono i protagonisti del racconto, con le loro paure, debolezze, fragilità, speranze, sogni e desideri.
Avevo già avuto modo di conoscere la bravura e soprattutto l’alchimia che si genera tra queste due autrici, Amalia Frontali e Rebecca Quasi, con Accordi. Avere la possibilità di godere ancora del loro talento, fuso insieme, è stato incredibile. Cambia il vento è una storia che aveva bisogno di essere ampliata, fino a divenire un romanzo. Le ragioni sono diverse, in primis per i due protagonisti, caratterizzati in modo magistrale e di cui c’era necessità di capirne meglio le profondità psicologiche e i segreti del cuore.
Non si alterava mai, non si spazientiva, non si faceva mai cogliere in fallo. Era di una perfezione intimidatoria. Anche con i figli si comportava così, solo che loro li amava anche. Di un amore immenso e incondizionato, che lui guardava come uno spettatore, attonito e sedotto.
A definire alla perfezione Lady Constance questo passaggio, che le autrici raccontano attraverso gli occhi del marito. Mrs Holmes, alias Lady Constance, si raffigura nella narrazione come una donna di solidissimi principi morali e acuminata perspicacia, capace di apparire inscalfibile agli altri grazie ad una ferrea disciplina costruita per sedare le emozioni, ma non per non averne. Anzi.
Una donna forgiata per rispettare e seguire le regole dell’alta società, che si distingue per un profondo spessore umano, che non inganna nessuno, lettore compreso. Eppure, il suo rigore a volte mostra delle crepe, facendo intuire mediante sguardi che valgono più di mille parole, la presenza di un’anima indomita, un calore nascosto che avvince moltissimo e di cu si ha bisogno di scoprirne l’origine.
Sarà lei a raccontarsi attraverso diari e lettere che aprono scenari passati in cui le sue emozioni sono vive, raccontate con dovizia di particolari e seguirla nel suo viaggio diventa ad ogni ricordo sempre più appassionante. Una ricostruzione di quelli che sono i suoi primi incontri con Devon, le sue impressioni, i sogni e desideri che provava e cosa sia diventato il loro matrimonio a distanza di quasi vent’anni. Chi sia adesso la donna che si cela sotto il vestito della Lady di ferro e capire chi prenderà il sopravvento sarà meraviglioso, sotto gli occhi attenti non solo dei suoi affetti più cari, ovvero il devoto marito, gli adorati figli ma anche l’imperturbabile felino a cui è affezionatissima.
Posy, al contrario, era stato pessimo, si era adattato ai cuscini logori dei Chesterfield come se fossero velluti nuovi di zecca.
Le due autrici mostrano con sublime padronanza uno stile di scrittura perfetto, tanto evocativo e poetico nel descrivere paesaggi o merletti, quanto efficace a raccontare cosa ci sia nel cuore dei personaggi, i loro pensieri e sensazioni. Si entra nella loro anima tanto quanto se ne percepisce la vista, il tatto, l’olfatto. La cabina di regia è strutturata su una base solidissima, quella di un’affinità elettiva che permette loro di fondersi in un’unica penna senza distinzioni o strappi.
Devon non poté fare a meno di sentirsi il solito stupido bifolco, il villano pretenzioso che sprecava energie nella disperata impresa di comunicare con una creatura che era nata per essere contessa. «Vi prego di considerare le mie parole seriamente: dovete sapere che qui… qui a Bradford, la gente… non la gente in generale, la gente sposata, quelli sposati tra di loro intendo… dormono insieme.»
Le dinamiche di un amore che lega un uomo e una donna diversi caratterialmente, di classe sociale differente, uniti da un matrimonio basato sul silenzio, su una devozione celata, un desiderio quasi sopito, e soprattutto sull’assenza e sull’incomunicabilità. Aspetti di coppia che sicuramente accomunavano tantissime coppie all’epoca ma non si può non pensare a quanto la tematica possa essere oggi attuale, confermando la bellezza e la profondità di questo libro, sì di genere storico ma che potrebbe essere interpretato in chiave moderna, senza alcun dubbio.
Il senso del dovere di Constance, quello di inadeguatezza di Devon rispecchiano tante situazioni di coppie che come loro si sono allontanate, ma non perdute totalmente. La riscoperta dei sentimenti che li legano ma che sono stati trattenuti e censurati per troppi anni tocca il cuore perché fidarsi è una sfida impossibile, eppure diventa necessario affidarsi all’altro quando tutto viene meno.
Constance era ostaggio della sensazione di sentirsi di passaggio in quel luogo, di dover tornare, prima o poi, a una qualche forma di normalità molto lontana. E la colpa, di questo era certa, era di Devon, della sua latitanza, del suo infantile negarsi, dell’essere sfuggente come un alito di Altano, il vento leggero che accarezza il mare e poi sparisce.
Spesso occorre allontanarsi da ciò che ci è familiare, da ciò che conosciamo per smettere di sopravvivere e ricominciare a vivere, e forse ricostruire ciò che sembra perduto. Dalle macerie è possibile fondare qualcosa di nuovo e bello, di autentico.
Cambia il vento è un libro che mette al centro la potenza del cambiamento, e racconta con struggente armonia quanto la sua portata possa spiazzare, travolgere e spaventare chi ne è coinvolto, ma allo stesso tempo è il cambiamento a fare la differenza, modificando prospettive inaccettabili, svelando verità nascoste, creando nuovi equilibri e togliendo pesanti maschere. E se il vento soffia dalla parte giusta vi è anche la speranza di riaccendere la brace rimasta sotto la cenere fino a innescare di nuovo il fuoco, quello di una coppia e di una famiglia quasi perdute.
Scelse un vento. Si figurò di essere in mezzo al mare e di poter ordinare a piacimento il vento ideale. Scelse lo Schiavo, perché mai come in quel momento gli sembrava di essere in catene, e gli ordinò di condurlo in salvo. Il buon vento di Nord-Est non tardò ad arrivare e tentò di svolgere il proprio compito, sforzandosi di sottrarre il povero marinaio al canto della sirena, ma invano: l’ammaliatrice spostò la bocca sul collo di Devon e il naufrago si arrese.
Un’opera meravigliosa che conferma la bravura straordinaria di due signore il cui talento raffinato non manca di stupire.