
MIA CARA JANE di Amalia Frontali
Titolo: Mia cara Jane | |
Autore: Amalia Frontali | |
Serie: Autoconclusivo | |
Genere: Historical romance | |
Narrazione: Prima persona | |
Tipo di finale: Chiuso | |
Editing: Ottimo | |
Data di pubblicazione: Maggio 2022 | |
Editore: Words Edizioni |
TRAMA
Nel gennaio 1796 Thomas Langlois Lefroy, futuro Capo della Corte Suprema irlandese, e Jane Austen, futura autrice di grandi capolavori della letteratura, entrambi ventenni, si conobbero e si piacquero. A questa innocente attrazione – ci dice la storia – nulla seguì. Jane non si sposò mai e Tom contrasse un’unione di convenienza, che gli garantì un suocero potente, una ricca dote e la protezione economica di uno zio già molto contrariato da matrimoni indesiderabili in famiglia. Gran parte delle lettere di Jane Austen, dopo la sua morte, fu data alle fiamme dalla sorella Cassandra, per motivi che non sono mai stati veramente chiariti. Qui finisce la verità storica.
E se, invece, Tom Lefroy, dopo quell’occasionale conoscenza, avesse scritto una lettera a Jane Austen? Se a quella lettera – imprudente e ingiustificabile dalle convenzioni sociali – fosse seguita una vera e propria corrispondenza?
RECENSIONE
Che romanzo particolare quello appena letto! Amalia Frontali immagina un’ipotetica corrispondenza fra Thomas Lefroy e Jane Austen. Con una prosa delicata e raffinata Thomas scrive a Jane, raccontandole volta per volta le sue giornate, i suoi incontri con varie graziose signorine, gli scontri con suo zio che auspica per suo nipote un matrimonio con una donna che Thomas non ama, ma che porterebbe ricchezza alla sua famiglia. Thomas chiama Jane “amica”, ma un lettore scaltro e malizioso riesce assolutamente a comprendere che non è l’amicizia ciò che alberga nel cuore di Thomas.
Pagina dopo pagina le parole di Thomas diventano sempre più profonde, come se non potesse nascondere più nemmeno a se stesso ciò che realmente prova. Interessante come le parole ed i sentimenti di Jane possano essere solo immaginati, anche tramite le parole di Thomas, il quale è l’unico del quale i lettori conoscono il vero stato d’animo. Ho alternato momenti di irritabilità quando Thomas parlava a Jane di altre donne, altri nei quali desideravo con tutto il cuore che fosse più esplicito nei suoi sentimenti, altri nei quali immaginavo cosa potesse rispondergli Jane. In fondo questa è la storia di tutti i tempi vero? Sei innamorato di una persona, le parli, magari passate ore o giorni a parlare e scrivervi ( ovviamente tramite Whatsapp ai giorni nostri), ma non sei sicuro dei sentimenti altrui e giri attorno alla questione. E pensi che magari suscitare la gelosia dell’altra persona possa produrre dei risultati.
“Mi fissate, dritta negli occhi, quasi sfrontata, incurvando leggermente il capo mentre vi parlo, e poi abbassate lo sguardo e serrate le labbra in un mezzo sorriso se- vostro malgrado-vi sto divertendo”.
Da queste parole possiamo tracciare il ritratto di un uomo che ha saputo cogliere le minuzie, i piccoli particolari della donna con la quale intrattiene una relazione epistolare, e normalmente questi particolari riesce a coglierli solo una persona che si sta innamorando. Dai toni più allegri e scherzosi passiamo poi a momenti più cupi, momenti in cui Thomas realizza che il suo sentimento non si potrà mai concretizzare.
“ E ormai ogni cosa è compiuta Jane, secondo il tuo volere. Secondo il volere di mio padre, di mio zio, quello della donna a cui mi sono legato, eccetto il mio”.
Eccetto il mio: chi è dunque Thomas? Un uomo innamorato, o uno infatuato che subisce il volere altrui in cambio di una vita senza batticuore ma molto più semplice? Facendo qualche ricerca ho scoperto che Jane, figlia del reverendo Austen, fu davvero giudicata inadeguata dalla famiglia di Thomas Lefroy, e restò nubile, al contrario di Lefroy che ebbe una figlia che chiamò Jane.
Un omaggio a Jane Austen o un semplice modo di omaggiare sua suocera che pure si chiamava Jane? ”Alla fine è arrivato il giorno in cui flirterò per l’ultima volta con Tom Lefroy, e quando riceverai questa lettera sarà passato – Mentre scrivo sgorgano le lacrime, a questa malinconica idea.” Questo è un estratto di una vera lettera scritta da Jane a sua sorella Cassandra. Possiamo quindi supporre che tra Jane e Thomas ci fu davvero un flirt, che non ebbe mai modo di concretizzarsi data la situazione economica dei due ( Jane non aveva nemmeno la dote). Il romanzo di Amalia Frontali è interessante anche per questo, per il tentativo di descrivere lo stato d’animo di Thomas Lefroy e per l’accurata ricostruzione di una corrispondenza epistolare che si fonde con elementi storici, personaggi realmente esistiti come Napoleone, ed episodi della vita privata dei protagonisti realmente accaduti.
È anche struggente immaginare un amore che sarebbe potuto sbocciare, e che invece è rimasto un piccolo seme mai cresciuto nella terra. Per la quasi totalità del romanzo non ci sono lettere di Jane, che tuttavia è sempre presente nelle parole e nel cuore di Thomas. Possiamo discutere quanto vogliamo del poco coraggio nel vivere appieno i propri sentimenti, ma dobbiamo tenere a mente che parliamo di un periodo storico dove solitamente avvenivano matrimoni di convenienza: chissà se Jane Austen visse questa situazione con dolore o se semplicemente era consapevole che solo nella scrittura avrebbe trovato la realizzazione, la sua dimensione perfetta. Concludo con queste ultime dolcissime parole presenti nel romanzo.
“Letteralmente, posso dire di averti amato fino agli ultimi giorni della mia vita.