I QUADERNI BOTANICI DI MADAME LUCIE di Mélissa Da Costa

I QUADERNI BOTANICI DI MADAME LUCIE di Mélissa Da Costa

Titolo: I quaderni botanici di Madame Lucie
Autore: Mélissa Da Costa
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 6 Aprile 2021
Editore: Rizzoli

TRAMA


Fuori è l’estate luminosa e insopportabile di luglio quando Amande Luzin, trent’anni, entra per la prima volta nella casa che ha affittato nelle campagne francesi dell’Auvergne. Ad accoglierla, come una benedizione, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un rifugio. È qui, lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte improvvisa di suo marito e della bambina che portava in grembo. Fuori è l’estate ma Amande non la guarda, non apre mai le imposte. Non vuole più, nella sua vita, l’interferenza della luce. Finché, in uno di quei giorni tutti uguali, ovattati e spenti, trova alcuni strani appunti lasciati lì dalla vecchia proprietaria, Madame Lucie: su agende e calendari, scritte in una bella grafia tonda, ci sono semplici e dettagliate indicazioni per la cura del giardino, una specie di lunario fatto in casa. La terra è lì, appena oltre la porta, abbandonata e incolta. Amande è una giovane donna di città, che non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure suo malgrado si trova a cedere; interra il primo seme, vedrà spuntare un germoglio: nella palude del suo dolore, una piccola, fragrante, promessa di futuro.

RECENSIONE


Lascia entrare, condividi, lascia andare


Oggi vi regalo con piacere la storia di Amande, una ragazza felice che ha iniziato ad esserlo grazie a Benjamin, suo marito, incontrato per caso e amato alla follia dal primo istante.

Il destino però a volte, decide di farci brutti scherzi, e all’improvviso toglie ad Amande ogni motivo per essere felice, ma soprattutto le toglie la voglia di vivere e amare ancora.

Per lei si spegne il sole, tutte le giornate sono uguali, si isola dal resto del mondo permettendo alla tristezza di prendere il sopravvento su di lei.

Riesce solo a decidere di trasferirsi, per non passare ogni momento accanto a tutti i ricordi di qualcosa che purtroppo non tornerà più.


Non le dico che non è solo una casa, ma un universo a parte quello che mi sono costruita, un mondo fatto di alberi colorati, di candele al chiaro di luna, pini sacri e piccoli e gioiosi riti funebri. Non le dico che qualunque cosa faccia qui trabocca di significato: i rituali per i morti e la vita che coltivo nell’orto, come hanno fatto gli uomini per migliaia e migliaia di anni.


È in questo momento che avviene la magia e interviene Madame Lucie, la padrona della sua nuova casa.

Una vecchietta morta qualche anno prima che inconsapevolmente le lascia una preziosa eredità; quaderni, calendari, agende, dove annotava cose da ricordare, semi da piantare, compleanni da non dimenticare e frasi come incoraggiamento a non mollare mai.

Apparentemente potevano sembrare degli stratagemmi usati dalla signora per aiutare la sua memoria provata dal passare del tempo, in verità Amande trova pian piano in ognuno di essi un tesoro prezioso, piccole perle che giorno dopo giorno la aiutano a stare meglio.

Seguendo il consiglio di un’amica ho deciso di leggere questo libro, una storia pura, di una bellezza disarmante che mi ha travolta letteralmente fino a farmi diventare parte di qualcosa di indescrivibile.

Grazie ad uno stile di scrittura semplice e coinvolgente, e ad un’ambientazione affascinante e molto realistica, sono entrata senza fatica insieme ad Amande nella casa di Madame Lucie, l’ho vista piangere pensando alle gioie perdute cercando in qualche modo di sopravvivere.


Niente giorni, niente date, niente scadenze, niente incombenze precise. Ho bisogno di libertà. Solo un foglio bianco che mi ricordi il mio obiettivo, la ragione che mi spinge a fare un passo avanti. Il problema è che non ho ancora deciso quale possa essere.


Poi, alla scoperta dei diari della vecchia signora, l’ho vista provare a star meglio, mi sembrava di aiutarla a coltivare il suo orto gioendo con lei alla nascita dei cavoli o dei fiori di stagione.

E proprio come i fiori non sono completi senza tutti i petali a fare loro da contorno, Amande aveva accanto molte persone a lei care che la supportavano dandole aiuto e sostegno ma restavano comunque abbastanza distanti per rispettare il suo delicato stato d’animo.

Una storia che ho sentito sulla pelle, facendola mia pagina dopo pagina, un emozionante esempio di resilienza che resterà nel mio cuore per sempre.


Balleremo entrambi con passo maldestro e con il cuore a pezzi, ma non saremo tristi del tutto, Ben, perché non saremo soli. Con noi ci sarà il nostro amore per te, un amore da morire, ma soprattutto un amore da vivere, ancora e per sempre, per fare onore alla luce che hai lasciato dietro di te…


Ognuno di noi affronta in modo differente le prove difficili a cui la vita spesso ci sottopone; una malattia, un incidente, la morta di una persona cara.

La resilienza indica la possibilità e la volontà di far fronte a questi eventi in maniera quanto più positiva, riorganizzando al meglio la propria vita.

Amande perde qualsiasi motivo per continuare ad esistere, fino a che non si rende conto che andare avanti significa anche celebrare il suo amore perduto facendosi forza e continuando ad esistere anche per lui.


Credo che in fondo l’amore che proviamo per una persona si misuri da questo… dalla quantità di dettagli insignificanti che collezioniamo con cura su di lei.


Consiglio questo libro a chiunque abbia il desiderio di accoglierlo con cuore sincero, perché ogni momento difficile sia un momento di forza da cui ripartire e rinascere a vita nuova.

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LE RICAMATRICI DELLA REGINA di Jennifer Robson

LE RICAMATRICI DELLA REGINA di Jennifer Robson

Titolo: Le ricamatrici della regina
Autore: Jennifer Robson
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 26 Settembre 2019
Editore: HarperCollins Italia

TRAMA


Mentre osserva affascinata i deliziosi ricami che la nonna le ha lasciato in eredità, Heather Mackenzie nota che sono identici a quelli dello straordinario abito che la Regina Elisabetta ha indossato al suo matrimonio, quasi settant’anni prima. Le sono arrivati in una vecchia scatola insieme a una fotografia di nonna Ann con Miriam Dassin, celebre artista sopravvissuta all’Olocausto. Che legame c’è tra le due donne? Da dove arrivano quei preziosi ricami? Quella che a poco a poco emerge dalle pieghe del tempo è la storia di due giovani ricamatrici che lavorano presso la nota casa di moda Hartnell a Mayfair: Ann, ragazza inglese della classe operaia, e Miriam, immigrata francese sfuggita ai Nazisti. E proprio a loro, prima coinquiline, poi amiche, viene offerta un’opportunità eccezionale: realizzare lo squisito, complicatissimo ricamo che ornerà l’abito nuziale della futura Regina. Lo stesso ricamo che, dopo aver attraversato il tempo e l’oceano, condurrà Heather incontro al proprio destino.

RECENSIONE


Sono sicura che ognuna di voi, io per prima, porta nel cuore l’affetto delle proprie nonne, i loro preziosi insegnamenti e i piccoli grandi tesori che con amore ci hanno lasciato in eredità.

E’ stato così per Heather, una giornalista canadese, che al momento della morte di sua nonna Ann scopre un regalo prezioso riservato a lei, che la incuriosisce e la invoglia a voler scoprire segreti sul suo passato che da sempre le avevano tenuto nascosti.


La nonna non era mai stata propensa a rispondere alle domande; quello era un dato di fatto. Ma forse, e solo forse, non le sarebbe dispiaciuto se Heather fosse andata in cerca delle risposte.


Nel 1947, un anno in cui il mondo intero cercava di ritrovare una dimensione dopo lo strazio della seconda Guerra Mondiale, Ann Hughes lavorava presso una delle più famose sartorie londinesi che ebbe l’incarico di confezionare l’abito della sposa dell’allora principessa Elisabetta.

Fu un matrimonio che passò alla storia, come un evento grandioso per tutto il paese, che viveva un momento di felicità dopo un periodo così duro.

Erano tempi complicati, dove lavorare era l’unico modo per riuscire a mangiare e a sostenere una vita dignitosa, e dove c’erano poche possibilità per delle ragazze giovani di uscire, distrarsi e divertirsi.

Ann era una ricamatrice e con dedizione metteva in ogni suo lavoro un po’ di sé stessa, un particolare della sua vita, qualcosa che le permetteva di volare con la fantasia raggiungendo luoghi e momenti che riuscivano a farla stare finalmente bene.


La peonia continuava a vivere nella sua memoria. La vedeva chiaramente, i petali lucidi, splendenti e perfetti. Immutata. Tutta intera e viva. Ricacciò indietro le lacrime. Infilò l’ago. Sfiorò il tessuto immaginario con le dita, e ricominciò da capo.


Lavorare allo strascico della principessa quindi, anche se era un compito di grande responsabilità, diventava per lei un momento di benessere da condividere con le sue colleghe e con Miriam, la sua coinquilina nonché la persona che la comprendeva come poche e la sosteneva in ogni prova.

“Le ricamatrici della regina” è stata una lettura davvero travolgente, che ho portato avanti con molta curiosità fin da quando ho visto la sua cover allegra e colorata, integrandola con ricerche sulla storia del matrimonio reale e sull’abito da sogno della principessa esposto in vari musei inglesi.

Leggendo viene subito alla luce la forza e la dignità di due ragazze che non si lasciano travolgere dagli eventi, ma riescono a trovare il bello in ogni cosa che fanno lottando ogni giorno per vivere meglio.

Nei capitoli la narrazione passa dal presente al passato intrecciandosi alla perfezione, come la trama e l’ordito dei tessuti più preziosi, fino a creare qualcosa di davvero unico.

Questa storia è la prova che ogni forma d’arte regala magia, momenti unici che ti permettono di uscire dalla stressante routine quotidiana, arricchendo quello che si crea con una parte di noi stessi

Dopo un’intensa giornata lavorativa, dedico sempre un momento alle mie abilità manuali, mettendo da parte tutto e lasciando la testa libera di volare con la fantasia; penso che non ci sia niente di più bello.

Consiglio questa lettura a chi desidera una storia che porti speranza e forza, trarrete il meglio dalle nostre protagoniste fino a farlo vostro e a non lasciarlo più andar via.


Un approccio improntato al rispetto, alla reverenza e soprattutto alla profonda gratitudine per coloro che hanno sacrificato e perduto così tanto durante i terribili anni della guerra.

(nota dell’autrice)


Custodite sempre con sura l’eredità delle vostre nonne, perché ogni piccolo particolare narra una storia affascinante che aspetta solo di essere scoperta e raccontata.

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IO SONO PIU’ AMORE di Francesca Fioretti

IO SONO PIU’AMORE di Francesca Fioretti

Titolo: Io sono più amore
Autore: Francesca Fioretti
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 6 Maggio 2021
Editore: La nave di Teseo

TRAMA


Quando in un istante la tua vita esplode cancellando ogni cosa per come l’avevi conosciuta, non hai altra scelta che attraversare il dolore e ricostruire un nuovo senso di te, capace di abbracciare il passato e di slanciarsi in avanti.
Francesca e Davide si incontrano e si innamorano con la forza del perfetto incastro di chi non ha gli stessi occhi ma vuol vedere il mondo con lo sguardo dell’altro. Francesca è arrivata nel mondo dello spettacolo quasi per caso, lasciando gli studi universitari per tracciare una strada che le somigliasse di più: indomita, artistica, sempre vera a costo di farsi impervia. Davide è un calciatore dal talento nitido e dall’umanità luminosa, amato, riservato, leale.
La loro è una storia d’amore lanciata in corsa verso il futuro: i viaggi liberi e spericolati, la convivenza a Firenze dove Davide è il capitano della Fiorentina, l’arrivo di Vittoria, una figlia amatissima che è anche la prova della caparbietà del destino. Tre anni fa, durante una trasferta, Davide non si risveglia: una malattia cardiaca non diagnosticata lo porta via nel sonno, lontano da casa. Se il mondo è attonito, per Francesca in quel momento inizia una nuova esistenza, in cui nulla somiglia più a quella di prima. Ma Vittoria, l’amore sconfinato per lei, e il desiderio inesausto di credere in una rinascita, nella possibilità di una futura, sconosciuta felicità, la esortano a non rimuovere il dolore e contemporaneamente a non cedervi mai del tutto. Così Francesca impara da capo, giorno dopo giorno, a sognare, a volere, a ricostruire: inseguendo un’idea di libertà assoluta, di silenzio e cura, combattendo difficili battaglie legali. Impara a fare posto alla sofferenza per lasciare che a crescere e vincere sia sempre l’amore per gli altri e per se stessa.
Un libro intenso, imprevedibile, un inno poetico alla fragilità umana e alla sua irriducibile capacità di sorprendere, la voce di una donna che canta parole di eternità e che eternamente lotta perché, anche quando tutto appare perduto, non si smetta mai di credere nella luce.

RECENSIONE


Il 4 marzo del 2018 l’Italia intera, sportiva e non, si è svegliata apprendendo la triste notizia dell’improvvisa e prematura morte di Davide Astori, calciatore e capitano della Fiorentina.

Davide si è addormentato, per non svegliarsi più, in un albergo di Udine dove si trovava in ritiro con la squadra lasciando sgomenti l’allenatore e i suoi compagni.

Il sorriso che lo contraddistingueva si è spento per tutti, ma continua a vivere fervido nel cuore di Francesca, la sua compagna, e negli occhi della piccola Vittoria, la loro bimba di soli di due anni.


Se lui non c’era più, ci saremmo strette a sufficienza per sentirlo ancora; se la nostra vita era cambiata per sempre, ne avremmo inventata un’altra abbastanza libera per cambiare ancora.


Ho letto questa storia tutta d’un fiato, rapita e ammirata da ogni singola parola; non è solo l’omaggio ad un amore perduto, ma è un inno all’amore in tutte le sue forme, quello unico e insostituibile che ti prende per mano e ti accompagna per sempre, anche quando la vita decide di togliertelo così presto.


Ogni giorno la sofferenza palpita, si muove e cambia esattamente come lo fa una forma di vita. E ogni giorno l’amore l’accoglie, e vince.


Francesca è una mamma giovane, che da un giorno all’altro si è ritrovata ad affrontare una realtà triste, provando ad andare avanti soprattutto per il bene della sua bambina.

Ed è proprio l’amore per la piccola Vittoria che le dà la forza di reagire, e di affrontare passo dopo passo la vita senza Davide.

I viaggi, la ricerca di una nuova casa, il suo lavoro da attrice, tutto in funzione della sua famiglia, perché Davide non è più accanto a loro fisicamente ma lei continua in ogni istante a sentire la sua presenza confortante accanto.

Francesca scrive questo libro con l’intento di impedire che quello che è successo a Davide possa accadere di nuovo.

A volte i protagonisti dello sport vengono poco tutelati al fine di continuare a giocare, di fare spettacolo; ma anche loro hanno diritto a fermarsi quando situazioni gravi e delicate indicano che sia la cosa più giusta.

Davide Astori resta per tutti un calciatore di spirito onesto e leale, spero che i ragazzi in futuro possano crescere col suo esempio rendendo il calcio un momento di aggregazione e mai solo di competizione accanita.

Questo libro è una bellissima dimostrazione di resilienza, affrontare qualcosa di insormontabile riorganizzando positivamente la propria vita è possibile, e la forza per farlo la troviamo da chi, in un modo o nell’altro è costantemente accanto a noi.


Scrivo senso dove c’è rumore, cerco senso dove a volte non ci sono nemmeno parole. In assenza di suono o di cambiamento, essere noi stessi il suono e il cambiamento. In assenza di speranza e coraggio, attendere che qualcosa giunga a dirti che tutto è possibile, che tutto è nelle tue mani.

Se Davide è vivo in ogni cosa che sono e che faccio, allora si merita che io sia e faccia i sogni migliori.


Consiglio questa lettura a chiunque abbia il desiderio di accoglierla a cuore aperto, non pensando alla tristezza della storia ma dando importanza alla bellezza dell’amore vero.

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UNA FELICITA’ SEMPLICE di Sara Rattaro

UNA FELICITA’ SEMPLICE di Sara Rattaro

Titolo: Una felicità semplice
Autore: Sara Rattaro
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 20 Aprile 2021
Editore: Sperling & Kupfer

TRAMA


Un giorno come tanti, Cristina entra in un negozio sotto casa per fare la spesa. Un saluto veloce all’ingresso, i gesti automatici di sempre, qualche pensiero per la testa. Poi, all’improvviso, un uomo la afferra alle spalle e le punta qualcosa alla schiena. E così quella commissione insignificante diventa un momento cruciale, uno spartiacque tra un prima e un dopo, o addirittura tra la vita e la morte.

Proprio in quell’attimo, ostaggio di una rapina, Cristina percepisce l’essenza di tutto, come se le si squarciasse un velo davanti agli occhi. E si vede per quella che è davvero: una madre che non ha ancora sanato la frattura profonda che la divide da sua figlia, e una figlia che non sa comprendere il desiderio di sua madre di rifarsi una vita; una vedova chiusa in un dolore indicibile, e una donna che crede di avere già amato abbastanza – forse, di non avere nemmeno più diritto alla felicità.

È un istante sospeso, tra mille variabili e mille possibilità: una fatale follia o un soccorso insperato; un futuro da cancellare o un nuovo inizio per rinascere. È l’incipit geniale di un romanzo che sa sorprenderci e metterci in discussione a ogni pagina. Perché tutti noi, come Cristina, siamo sospesi tra occasioni che non sappiamo cogliere e scorci di felicità che ci fanno paura, tra mani che la vita ci tende e assi nella manica che potrebbero regalarci la mossa vincente. Il destino potrà confonderci con i suoi percorsi imprevedibili, ma a salvarci sarà solo il nostro coraggio: quello di inseguire i nostri sogni o di concederci l’occasione di amare di nuovo.

RECENSIONE


Può una giornata, apparentemente uguale a tutte le altre riuscire a cambiare il corso di una vita intera?

Cristina, come tutti i giorni va a fare la spesa e, nel supermercato sotto casa viene coinvolta in una rapina sventata in maniera fortuita da Claudio, un tipo bizzarro e affascinante che in qualche modo le sembra di conoscere.

E’ vero che per ognuno di noi esiste una sola anima gemella? Qualcuno talmente affine alla nostra personalità che quando lo perdiamo porta con sé una parte del nostro cuore.


L’intimità è capire con chiarezza qual è il punto in cui termini tu e comincio io. Mai mi fu più chiaro di quel momento. Afferrai la sua testa e la portai a me. Il cuore mi batteva forte e credere alle sue parole fu il migliore dei miei calcoli sbagliati.


La nostra protagonista ha avuto un solo grande amore, Andrea, conosciuto in giovane età, amato alla follia andando contro tutto e tutti e perso in modo prematuro a causa di una grave malattia.

La sua vita prosegue in maniera spenta, affronta giornate tutte uguali non riuscendo nemmeno a stare vicino a sua figlia come vorrebbe, finchè Claudio, prestigiatore di professione fa una magia anche su di lei facendole capire che ha ancora bisogno di sorridere.


Un velo che si scosta per mostrare la profondità di qualcosa: ecco cos’è una magia.


Ho letto tutti i libri di Sara Rattaro, e ogni volta aspetto una sua nuova uscita consapevole che non resterò delusa, anche per questo libro è stato così.

Una storia vera e coinvolgente che parla di persone vicine a noi, “eroi” sinceri che ci capita di incontrare ogni giorno, anche se spesso per colpa di una vita frenetica e superficiale non riusciamo a riconoscerli.

Raccontata in prima persona, alterna avvenimenti del passato e del presente, che si intrecciano alla perfezione fino a formare qualcosa di unico, da cui vi assicuro non riuscirete a staccarvi facilmente.

La vita spesso ci mette davanti a situazioni difficili, talmente impossibili da affrontare che la soluzione più “comoda” è quella di fermarsi e lasciarsi sopraffare dagli eventi.

Questa storia insegna che tutti abbiamo diritto ad avere una nuova possibilità; col bagaglio d’esperienza che si porta dal passato, Cristina pian piano si illumina, arricchendo il presente e guardando al futuro.

Un meraviglioso retrogusto di speranza e gioia di vivere che le regala la voglia di tornare a sorridere, e vi incoraggerà a farlo insieme a lei traendo forza da questa sua vittoria.


Non avranno peso le volte in cui vi verrà promesso o assicurato. Non riguarderà un calcolo o il tempo che avrete speso per poterlo capire, concretizzare, spiegare. L’amore sarà l’unica cosa che non dovrete conquistare mai, perché, che qualcuno vi ami e lo faccia per quello che siete, per voi sarà sempre un mistero anche quando sarete certi di non esservelo meritato.


Una felicità semplice, qualcosa da trovare nei piccoli particolari di ogni giorno, senza arrendersi di fronte alle difficoltà; perché a volte è proprio da lì che si riscopre il bisogno di tornare a vivere davvero.

Consiglio questo libro, come tutti gli altri della stessa autrice, a chi ha voglia di emozionarsi in maniera sincera, senza artefatti, ma con una storia che riempie il cuore di coraggio e gioia.

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CRAZY FOR YOU di Paola Garbarino

CRAZY FOR YOU di Paola Garbarino

Titolo: Crazy for you
Autore: Paola Garbarino
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 9 Maggio 2020
Editore: Self-Publishing

TRAMA


Lei era, per me, come il pensiero felice che rende Peter Pan capace di volare. La mia bolla di felicità, dove potevo sognare, era come avere un plettro tra le dita e posarlo sulle corde della chitarra: magico, entusiasmante, pieno di potenzialità. Mia poteva essere la melodia perfetta.
“L’amore fa tanto male, Kay.”
La strinsi più forte “Non è l’amore…” mormorai “…è la sua mancanza.”

Anni Ottanta: Mia e Kay si conoscono da ragazzini, in Val Gardena, sulle piste da sci. Lei è di Genova, lui italo-austriaco, di Vienna. Lei studia al conservatorio, lui frequenta un rigoroso collegio militare per ricchi, ma sogna di suonare la chitarra come Slash dei Guns N’ Roses. Complice un walkman e una canzone dei Guns, iniziano un’amicizia fatta di lettere e pochissimi incontri, un legame che cresce insieme a loro, trasformandosi in un sentimento appassionato e tenace.
Sullo sfondo di trent’anni di storia, legati a filo doppio dalla profonda passione per la musica, le loro vite si intrecciano, si separano, si riallacciano, mentre il mondo intorno a loro cambia, sulla scena musicale nascono e svaniscono band ed emergono canzoni che li terranno uniti anche quando saranno separati dalla distanza geografica e dal livello sociale.
I desideri dell’adolescenza, i sogni giovanili troppo grandi e destinati a spezzarsi, i rimpianti e le responsabilità dell’età adulta, li travolgeranno. Può, la forza di un amore nato da ragazzini, superare tutti gli ostacoli in un mondo profondamente cambiato?

RECENSIONE


La stupenda cornice di Ortisei fa da sfondo al primo incontro tra Mia e Kay, due adolescenti innamorati della neve e della buona musica; entrambi sicuri fin dall’inizio che quello era l’incontro che avrebbe cambiato la loro vita per sempre.


La musica era fondamentale, per noi. Era quella che ci aveva fatti incontrare e che ci avevi legati e io sentivo che avrebbe avuto un ruolo importante in questa nostra strana storia.


Mia vive a Genova, in una famiglia semplice, coltivando il sogno di diventare una musicista si impegna molto studiando l’arpa.

Kay è austriaco, e appartiene ad una famiglia dell’alta società, pur amando anche lui immensamente la musica, sa già che i progetti che i progetti di suo padre per il suo futuro sono molto diversi.

I due ragazzi provano a coltivare la loro amicizia che pian piano diventa qualcosa di più, e a rimanere in contatto, mantenendo come appuntamento annuale la settimana bianca, e inviandosi lettere e regalini per sentirsi sempre uno accanto all’altra.

Purtroppo la loro estrazione sociale differente li divide, e Mia e Kay prendono strade che rendono quasi impossibile ogni relazione tra loro.

Potranno, nonostante le loro vite così diverse, riuscire ad avere un futuro?

Riusciranno ad inseguire insieme, la strada verso la vera felicità?

Un libro scritto in maniera accurata, una storia che si estende più o meno in trent’anni, ricca di tanti avvenimenti che la rendono travolgente e che invogliano il lettore a volerne sapere di più.

I capitoli iniziano tutti con la data per aiutare il lettore ad orientarsi nella lettura, e sono affidati in maniera alterna alle voci dei due protagonisti che in prima persona condividono la storia dal loro punto di vista.

 La storia è molto coinvolgente ed emozionante (lacrimuccia inclusa!), nata quando social network o strumenti tecnologici non potevano influenzarla, quando aspettavi il postino per ricevere una lettera, quando per ascoltare una canzone dovevi condividere le cuffie del walkman; una storia vera, senza artefatti, che va avanti nonostante le difficoltà degli anni che passano e dei tempi che cambiano, e nonostante i due ragazzi facciano parte di due realtà completamente diverse.


“Sapevo di aver pensato a lui e che, quando trovavo una sua lettera nella cassetta della posta il cuore batteva forte. Ma non mi sembrava di provare quelle di cui alcune mie compagne di classe parlavano. Io avevo voglia di parlare, con Kay. Di starlo a sentire. Di passeggiare. Di andare al cinema. O a mangiare la torta ai lamponi. E avevo tanta voglia di ascoltarlo suonare la chitarra, e che lui ascoltasse me.


Molto curata la playlist che ci accompagna durante tutta la lettura, arricchita dalle citazioni all’inizio di ogni capitolo, frutto di una grande passione per la musica che l’autrice ha voluto condividere con i suoi protagonisti e con tutti noi.

Bella la figura di Mia, una ragazza che sa quello che vuole fin dalla sua adolescenza, e che in modo molto tenace fa di tutto per inseguirlo ed ottenerlo; non permettete mai che qualcuno rubi i vostri sogni, se desiderate tanto qualcosa fate di tutto perché sia davvero vostra.


Avrei dovuto accettare la realtà che eravamo lontani sia geograficamente che socialmente, e lasciar perdere. Avrei dovuto dirgli addio, che la nostra era una storia assurda, senza prospettiva. Avrei dovuto prendere in considerazione altri ragazzi, fare esperienze tipiche della mia età, divertirmi, scoprire il sesso, mentire ai miei genitori per fare folli adolescenziali, come tutte le mie amiche, come le mie cugine.


Carismatica la figura di Kay, un ragazzo molto responsabile nei confronti della famiglia, ma allo stesso tempo ribelle e dannato, pronto a fare follie per stare vicino a Mia e provare a costruire un futuro insieme a lei.


Ma Mia non c’era, era lontanissima da me sia geograficamente che socialmente, sapevo che avrei dovuto togliermela dalla testa, che lei sarebbe rimasta un bel sogno su cui sospirare, ma non ci riuscivo, non volevo, il pensiero di Mia era come il pensiero felice che rende Peter Pan capace di volare.


La famiglia e l’amicizia sono i valori che rendono più forte la storia, doni fondamentali per la vita di ognuno di noi, porto sicuro per affrontare la vita di ogni giorno.

Consigliato a chi ha voglia di emozioni forti! Una storia vera e sincera che vi darà davvero tanto!

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PERFETTI SCONOSCIUTI di Paola Garbarino

PERFETTI SCONOSCIUTI di Paola Garbarino

Titolo: Perfetti sconosciuti
Autore: Paola Garbarino
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Prima persona (POV alternati)
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 6 Maggio 2021
Editore: Self-Publishing

TRAMA


Samuele sta per laurearsi come antropologo, ama la scienza, non crede nell’amore, si sente a proprio agio in mezzo a tribù indigene, forse anche perché sua madre era una sami finlandese.

Cecilia è una studentessa di Lettere, ama leggere romanzi, la sua eroina è Elizabeth Bennet di Orgoglio E Pregiudizio, vorrebbe vivere dentro a un romance storico, corteggiata tra tazze di tè e passeggiate in calesse.

Si conoscono a una festa in uno sperduto casale toscano e, nonostante i propositi romantici di Cecilia, è proprio lei a fare il primo passo con lui, per una sola notte.

Ma le stelle, che dall’alto dirigono i passi, li fanno rincontrare all’altro capo dell’Europa, in Finlandia: Cecilia vi passerà del tempo per l’Erasmus, Samuele per terminare la tesi.

Per Cecilia, le romanticherie e la ricerca del vero amore, sono tutto. Samuele, in cuor suo, vuole invece dimostrarle che il romanticismo è soltanto una tecnica evolutiva per giungere all’accoppiamento.

Tra orgoglio, pregiudizi e fraintendimenti, i due ragazzi si ritroveranno a dover guardare in sé stessi, e l’uno dentro l’altra, molto più profondamente di quanto si aspettassero.

Dalla romantica penna di Paola Garbarino, una nuova storia d’amore e di passione, sui desideri troppo a lungo sognati e sulla realtà che non bisogna lasciarsi sfuggire mentre inseguiamo quei sogni.

RECENSIONE di Sara


Il potere più potente della lettura è quello di portarvi in posti da sogno, immaginando di vivere le esistenze quasi perfette dei personaggi che popolano le vostre storie del cuore.

E’ quello che succede a Cecilia, una studentessa universitaria che ama a tal punto i grandi classici della letteratura da desiderare di viverne ogni particolare, ritrovando se stesse nelle protagoniste femminili.

Delusa però dalla vita reale, che le ha sempre messo davanti qualcosa di ben diverso, decide di accettare l’esperienza dell’Erasmus e parte insieme ai suoi fratelli per la Finlandia.

A differenza dei suoi compagni di avventura però, vive questa esperienza in maniera “anacronistica”, pensando solo allo studio senza distrazioni fino a che non ritrova Samuele.


A me sembrava di non aver niente da spartire con gente simile. Ero nata nell’epoca sbagliata, mi sarebbe bastato un secolo prima, magari uno e mezzo, e mi sarei sentita a mio agio.


Vi è mai capitato che una persona sappia leggervi dentro in maniera spiazzante fin dal primo incontro?

E’ quello che succede a Sami e Cecilia.

Lui così pratico, ama la scienza e l’antropologia ma crede poco nell’amore, lei così romantica persa tra le scene dei suoi romance del cuore fino a vederle parte del suo vissuto; loro così diversi, ma anche così simili da riuscire a trovarsi, ritrovarsi, condividendo piccole cose che rendono meraviglioso il loro quotidiano.


Non sapevo perché le stelle, stanotte, avessero incrociato il mio destino col suo. Non lo conoscevo, non era nessuno per me, un perfetto sconosciuto. Non capivo come avessi potuto lasciarmi andare così tanto. Non l’avevo mai fatto.


Nella suggestiva cornice della Finlandia, un paese freddo ma con una storia e delle tradizioni molto affascinanti, prende vita l’ultimo romanzo di Paola Garbarino, che ho avuto il piacere e il privilegio di leggere in anteprima per “Reading marvels”.

Ho imparato ad amare la penna delicata di quest’autrice, capace di coinvolgere ed emozionare in maniera unica; la storia è narrata in prima persona e durante la lettura vi regala dei flashback che arricchiscono e aiutano a comprendere meglio il vissuto dei due ragazzi.

Sami e Cecilia sono due anime pure che hanno sofferto, e anche se molto giovani hanno vissuto situazioni più grandi di loro.

Incontrandosi vivono qualcosa di magico, sognerete insieme a loro, li vedrete correre nella neve di un freddo inverno scaldati da qualcosa di forte e duraturo che va oltre quello che di solito si legge e si sottolinea nei libri.


Sperai che anche lei si rendesse conto di quanto avremmo potuto star bene insieme. Desideravo che smettesse di inseguire la vita dentro ai romanzi, e vivesse questa, con me.


L’autrice ama profondamente la musica, e come per ogni sua opera, arricchisce ogni capitolo con una bellissima playlist che sarà di sicuro un ottimo sottofondo per la vostra lettura e per vivere al meglio le emozioni dei nostri protagonisti.

Perdetevi in questa storia, tra luoghi da sogno e scene da vivere immaginando qualcosa che desidererete davvero nel vostro cuore.

Sami e Cecilia vi regaleranno qualcosa di unico, e avrete voglia di condividerlo con le persone a cui volete bene.

RECENSIONE di Alessia


Credere nell’amore più romantico che il destino ci riserva oppure nell’incastro perfetto di due individui che si piacciono e decidono di stare insieme, senza sogni o illusioni?

Qualsiasi possa essere la risposta, l’importante è riflettere senza fretta perché è il tempo a discriminare quale sia la strada giusta per noi, per avere modo di conoscerci meglio, maturare, fare le esperienze necessarie per capire quali siano i nostri desideri, senza condizionamenti o radicate convinzioni.

Sami e Cecilia sono due ragazzi appena poco più che ventenni e non potrebbero essere più diversi.

Sami è razionale e cerca nella scienza le risposte ad ogni cosa. Non crede in niente che possa andare aldilà di una spiegazione logica, una dimostrazione scientifica. Ama osservare i comportamenti delle persone per studiarne curiosità e particolari antropologici.

Cecilia è un’anima romantica, una sognatrice in balia delle proprie emozioni. Vive costantemente all’interno di una dimensione personale in cui i libri sono il rassicurante rifugio dove trovare conforto da una realtà spesso amara e deludente, molto lontana dagli struggenti e perfetti protagonisti dei suoi libri.

Due giovani con visioni antitetiche non solo dell’amore ma soprattutto della vita: razionale realtà da una parte e irrazionale fantasia dall’altra.
Come possono avere a che fare l’uno con l’altro?

Spesso si dice che la maggior parte degli eventi più significativi siano anche improbabili.

Nella loro storia è proprio il loro primo incontro a coniare questa credenza, in cui una serata improbabile diventa l’inizio di qualcosa di così straordinariamente intimo e familiare da sconvolgere le loro esistenze. Una notte vissuta come un viaggio tra le stelle, così indimenticabile da oltrepassare il tempo e lo spazio, capace di portarli in un universo parallelo dove scoprire una familiarità istantanea e perfetta e trovare il punto di congiunzione tra realtà e sogno.


Il fato me l’aveva rimessa sotto agli occhi, c’era un suo perché, qualcosa che io ancora non capivo, e probabilmente neppure lei, ma che meritava un approfondimento.


Impossibile spiegare come a volte il destino decida per noi, mettendoci in mano nuove opportunità da cogliere oppure a cui rinunciare. Sta a noi decidere cosa fare, che strada prendere.
Sami e Cecilia si ritroveranno in Finlandia, terra di meraviglie naturali come l’aurora boreale e luogo che segnerà l’inizio di un viaggio di crescita e cambiamento, in cui certezze e paure si mischieranno come il ghiaccio e la neve per fondersi, confondersi fino a compenetrarsi.

La bellezza di questa storia si condensa nel messaggio di come sia il cambiamento la costante delle nostre vite, non nel decidere in quale tipo di approccio credere. Non vi sono visioni vincenti o perfette, che possano preservare dal dolore o dalla delusione, perchè è attraverso la crescita e l’evoluzione personale che si possono superare paure e fragilità, adattandosi, sconfinando la nostra confort zone per maturare e capire meglio gli altri, oltre che sé stessi.

Un libro che offre, tra l’altro, tematiche interessanti su cui riflettere come gli studi antropologici che appassionano Sami, che spiega con accuratezza le dinamiche distorte delle nostra società in un epoca pervasa dai social. Oltre a questo, le ambientazioni magnifiche della Finlandia omaggiano la realtà di minoranze etniche spesso sconosciute, tra i quali il popolo dei Sami, tutt’oggi rimasto l’unico popolo indigeno in Europa che continua a lottare per la sua autonomia e profondamente legato a leggende e tradizioni, che ne riecheggiano la storia e il territorio, non facile per la sopravvivenza umana ma di un fascino indiscutibile.


“La cultura, le tradizioni, le usanze, ci danno identità, ci danno un ruolo all’interno della nostra società, ma ci ingabbiano anche.” “Preferiresti vivere come un animale, selvaggio e anarchico?” mi provocò. “No, ma bisogna essere consapevoli delle gabbie che ci creiamo intorno. Che siano anguste o ampie, sono comunque gabbie.”


Una storia in cui si viaggia a molti livelli, tramite i luoghi, la storia e il cuore, raccontata ad arte da un’autrice ricercata che ammiro molto per la capacità di offrire un significato autentico ai sentimenti, radici del nostro modo di essere e che ci mostrano i percorsi da seguire e i traguardi da raggiungere, come l’amore, capace di far arrivare due giovani ragazzi, apparentemente inconciliabili, a verità profonde.

E per finire, le musica si conferma protagonista costante delle storie di Paola Garbarino, che stavolta rende omaggio ai Deep Purple a partire dalla scelta del titolo, “Perfetti sconosciuti”, intensificando l’atmosfera già satura di elettricità con il potere smisurato della musica, quella eterna.

E se mi senti parlare al vento
Devi capire
Dobbiamo restare
Perfetti sconosciuti”


LA MELODIA DELLE PICCOLE COSE di Carlotta Pugi

LA MELODIA DELLE PICCOLE COSE di Carlotta Pugi

Titolo: La melodia delle piccole cose
Autore: Carlotta Pugi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Prima persona (POV alternati)
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 26 Settembre 2018
Editore: Leggereditore

TRAMA


Cecilia Rachel Romano, per i fan di tutto il mondo Moonlight, è una popstar dalla voce potente, il ritmo nel sangue e un carattere esplosivo. Il suo tour mondiale è alle porte e dato il successo cui è destinata, la casa discografica le impone di collaborare con Ludovico J. Alberti, un genio della musica che sembra irritato tanto dalla sua ecletticità quanto dai suoi pezzi pop. Nonostante l’esuberanza dell’una e l’apparente invulnerabilità dell’altro, i due si trovano a convivere sotto lo stesso tetto, costretti in una collaborazione che ne metterà a dura prova i nervi. nella meravigliosa cornice di Cortina d’Ampezzo, le loro personalità entrano in collisione, emergendo per quelle che sono: un vulcano con le ali da farfalla lei, un astro che sembra inamovibile lui.

RECENSIONE di Sara


Moonlight, per tutti Moonie, è una popstar famosa e acclamata, abituata a non fermarsi mai con la carica che l’ha sempre caratterizzata sta preparando il nuovo tour quando un imprevisto la costringe ad annullare tutto.

Le sue corde vocali, stressate all’inverosimile dai tanti concerti, la costringono ad un intervento urgente e ad annullare tutte le tappe previste.

Per Moonie inizia quindi un periodo complicato, dove è costretta al silenzio per poter riabilitare al meglio la sua voce una volta guarita.

Paradossalmente però anche se non può esprimersi a parole, si ritrova ad ascoltare sè stessa, dedicandosi le giuste attenzioni e meravigliandosi di quanto il suo cuore possa parlare più della sua voce.

Durante la convalescenza il suo quotidiano si incrocia con quello di Justice, un talentuoso musicista con un passato complicato alle spalle e il bisogno di ritrovare sé stesso.


Quello che i suoi occhi hanno visto e le sue orecchie hanno sentito possono aver compromesso la capacità di lasciarsi andare al sentimento, ma non il sentimento stesso.


I due ragazzi, sorvegliati attentamente da Fergus e Regina, i loro assistenti, scoprono di essere anime affini uniti da qualcosa di unico come la musica, che guida le loro vite in maniera silenziosa e perfetta.

Decidere di leggere questo libro per me è stata come una folgorazione, appena l’ho visto ho deciso subito che era quello giusto, una lettura piena di spunti utili a riflettere e  a celebrare la meraviglia.

La meraviglia di ascoltarsi e di lasciar parlare il proprio cuore, di scoprire che siamo ancora in grado di amare anche se la vita ci ha messo davanti a tante prove difficili, lo stupore di riuscire a condividere tanto insieme ad una persona all’apparenza così diversa.


Insieme al mio nuovo singolo, vorrei presentarvi la nuova me. Credo, penso e spero che sia quella definitiva, perché mi piace parecchio la grafica e le funzionalità di questo ultimo mio aggiornamento e ho capito che il verde è il mio colore preferito tra tutti quelli del camaleonte. A volte quando si perde, si vince. Solo che serve tempo per capirlo.


Sto scoprendo a poco a poco questa autrice, e devo dire che ogni volta resto colpita dalla sua scrittura intensa ed emozionante e al tempo stesso delicata e perfetta.

Grazie anche alle stupende ambientazioni affidate a luoghi affascinanti del nostro paese, verrete catapultati in una storia davvero travolgente che tocca corde difficili e dolorose, ma che celebra la speranza e sono sicura che rimarrà nel vostro cuore per sempre.

Sarete inebriati dalla musica, vi assicuro che durante la lettura ho immaginato i concerti di Moonie e ho visto la figura di Justice al pianoforte e restando incantata da queste scene ho sentito davvero la loro melodia, che celebra le piccole cose che ogni giorno rendono grande la nostra vita e ogni nostro attimo.

Un plauso particolare al personaggio di Regina, l’assistente nonché migliore amica di Moonie, un concentrato di saggezza e follia che arricchisce la storia di ironia e dolcezza; ognuno di noi meriterebbe una persona così accanto, tutto sarebbe più facile.


E’ come la melodia delle piccole cose, che trascende lo spazio e il tempo e accarezza l’eternità, perché sono le piccole cose che penetrano nelle falle invisibili e sfondano le difese per vincere la guerra.


Consiglio di leggere questo gioiello a chiunque abbia voglia di emozioni semplici per riuscire ogni giorno a meravigliarsi di ogni gioia che la vita ci regala.

RECENSIONE di Alessia


Quanto sono importanti le emozioni nella nostra vita?
Ogni istante che viviamo ne viene definito da qualcuna, possa essere questa rabbia, felicità, paura, speranza. Parti essenziali di una bussola interna che è dentro di noi e che rivestono un ruolo fondamentale nei processi della nostra vita.

Le emozioni sono il centro di questa storia particolare e bellissima, che abbiamo scelto per celebrare il terzo mese di vita di Reading Marvels, uno spazio ideato per condividere le sensazioni più intense dei libri indimenticabili.
“La melodia delle piccole cose” racconta un percorso di rinascita difficile e doloroso, un viaggio che non lascia indifferenti e in grado di generare un caleidoscopio di sentimenti diversi. Un libro toccante e poetico, capace di trasportare altrove, laddove è possibile credere nella speranza di tornare a vivere e imparare ad amare, in primis sé stessi, aldilà della sofferenza e di un passato difficile.

Moonie e Jus sono gli intensi protagonisti di una storia profonda che parla al cuore e lo riempie di vibrazioni sublimi, come le note perfette di uno spartito che chiede di essere ascoltato nel silenzio più assoluto, quando non servono parole, perché basta una melodia a definirci ed esprimere le nostre emozioni.


Ho letto da qualche parte che il corpo umano cura le falle nel proprio sistema, compensando con quello che invece abbonda o che può migliorare. Finora avevo la voce che compensava tutto. Era il sole nei giorni più bui, la sfrontatezza nella mia indole pudica. Grazie a quella ero consapevole di essere una cantante, ma adesso… non so più chi sono.


Una giovane popstar e un affermato compositore, dotati di personalità contrastanti e anime ardenti. Due talentuosi ragazzi graffiati dalla vita e uniti dalla stessa passione, quella per la musica.

Si incontrano su un palcoscenico che cambierà le loro vite per sempre, che li vedrà perdersi nel dolore e ritrovarsi nell’amore per la musica, luogo e rifugio dove evadere e comunicare attraverso la stessa lingua, per imparare gesti, capire sguardi e interpretare silenzi.


Respiro la sua paura. Palpito insieme al suo cuore. Ascolto le grida della sua anima. È incredibile quello che ho imparato di lei attraverso il silenzio della nostra improbabile convivenza.


Un amore salvifico che va oltre sé stessi, capace di sacrificarsi e rendere liberi, nell’attesa del tempo giusto che detti le note per amarsi davvero.

Lo stile di narrazione è evocativo e ricercato, in cui ogni parola è accuratamente scelta per dare spessore e profondità ai sentimenti che vivono sovrani sulle pagine di questo romanzo raffinato.

Personaggi secondari originali e di grande carattere, come Regina e Fergus, entrambi assistenti personali e amici fidati dei due giovani protagonisti, amplificano l’eco potente di una storia articolata e impeccabile, capace di parlare di diversità ed emarginazione, temi non facili e terribilmente attuali, con delicatezza e intelligente ironia.

Un romanzo perfetto, che racchiude al suo interno la sinfonia di tutte le note del pentagramma, dalle più alte alle più basse, come a rappresentare le molteplici sfumature della vita che definiscono i nostri momenti, sia quelli belli che quelli brutti.

Leggere questa storia trasporta altrove, come solo la musica più bella riesce a fare, arricchendo l’anima con la consapevolezza che è nelle piccole cose che spesso si nasconde la meraviglia e lo stupore per apprezzare ogni attimo, ogni vibrazione che ci connette con il mondo e le persone che amiamo.

Un messaggio semplice che troppo spesso la vita di tutti i giorni ci fa dimenticare e che noi proviamo a ricordare tramite le letture meravigliose, racchiuse nel nostro spazio.

Ringrazio di cuore Carlotta Pugi, autrice di rara bravura e poetico talento, che con questa meraviglia si è unita ai nostri festeggiamenti, regalandoci una storia indimenticabile e soprattutto offrendoci l’opportunità di parlare di meraviglia, tramite la bellezza della musica.

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UN RAGAZZO NORMALE di Lorenzo Marone

UN RAGAZZO NORMALE di Lorenzo Marone

Titolo: Un ragazzo normale
Autore: Lorenzo Marone
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 16 Gennaio 2020
Editore: Feltrinelli

TRAMA


Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karaté Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l’anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spider-Man e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Moria, la tartaruga che vive sul terrazzo all’ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un’agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de “Il Mattino” che cadrà vittima della camorra proprio quell’anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l’importanza dell’amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma le persone speciali e le loro piccole, grandi azioni non muoiono mai e sono come il mare: luccicano in eterno.

RECENSIONE


Da sempre ogni bambino, scatenando la fantasia, desidera emulare il supereroe dei suoi sogni.

C’è chi sogna di proteggere la città con una maschera sugli occhi e un mantello, e chi prova a lanciare ragnatele, e poi c’è Mimì.

Mimì ha 12 anni e vive al Vomero, uno dei quartieri più famosi di Napoli, in una casa superaffollata contornato dal travolgente affetto della famiglia, anche se passa il tempo con i suoi coetanei, agli occhi di tutti è un bambino diverso dagli altri; sognatore nato e affascinato dal suo supereroe del cuore.


Devi imparare a osservare il mondo che ti è intorno. Usa gli occhi per guardare davvero, non fare come la maggior parte delle persone che non sanno nemmeno se il cielo è blu o grigio, o addirittura di che colore sono i capelli della donna con la quale stanno parlando. Non servono poteri telepatici, Mimì, serve solo saper guardare, solo quello.


Niente a che vedere con i personaggi della fantasia, perché l’idolo di Mimì è Giancarlo Siani, un giornalista suo vicino di casa, un ragazzo semplice che non ha paura di affrontare le conseguenze della verità che ogni giorno racconta negli articoli che scrive per un famoso quotidiano.

Per Mimì Giancarlo diventa un mito, un esempio da seguire, e quel timido ragazzino napoletano grazie a lui sogna di avere una vita diversa e un futuro migliore.

Ormai non ho dubbi, quando leggo un libro di Lorenzo Marone sono sicura di trovarci il suo cuore, e anche stavolta non sono rimasta delusa.

In questa storia, troverete tutto l’amore dell’autore per Napoli, la sua città natale, spesso bistrattata e poco considerata, resta un luogo pieno di fascino che accoglie chiunque con amore, aiuto e protezione.

Mimì è apparentemente un ragazzo come gli altri, ma chi gli sta vicino però si rende conto di quanto invece sia diverso e speciale, usa i nomi scientifici di animali e piante, progetta esperimenti innovativi ma soprattutto sogna.

La sua agenda rossa diventa un prezioso scrigno, in cui Mimì ci racchiude i suoi pensieri, la sofferenza per un amore non corrisposto, la speranza di realizzare i suoi sogni; parole chiuse in quelle pagine che magicamente generano libertà.

Scrivendo si sente davvero sè stesso, lontano da qualsiasi distrazione, libero di pensare in grande.

In questa storia ascolterete anche la voce di ogni piccolo particolare di Napoli, le scritte sui muri, i ragazzini che giocano in strada, il fascino di una città che accoglie ma allontana, che si ama e un po’ si odia ma quando ti entra nel sangue non ti abbandona mai e l’epilogo di questo libro ne è la prova.


Tutto quello che credevo di aver perduto avendo a che fare con l’amore, l’ho sempre recuperato dopo un po’, con lo scorrere del tempo, come una moneta che ritrovi per caso nella tasca di un paio di pantaloni che non ti andavano più.


“Un ragazzo normale” è una storia popolata da molti personaggi, ognuno di loro arricchisce la vita di Mimì in maniera perfetta ma resta un po’ in disparte lasciandolo come protagonista principale.

Una storia raccontata in terza persona che sono felice di aver scelto, perchè è stata una lettura piacevole e profonda che mi ha coinvolta dalla prima all’ultima pagina.

Vi troverete a sorridere inteneriti dall’amicizia con Sasà, dalla dolcezza dell’amore per Viola, la ragazza dei suoi sogni; e dal calore della sua famiglia, caratteristica tipica e invidiabile della gente meridionale, persone che ti accolgono a cuore aperto e che ti danno loro stessi in qualsiasi circostanza.


Perché alla fine di quella terribile e magnifica estate capii che gli unici superpoteri a disposizione di noi poveri umani sono i rapporti che riusciamo a costruirci, gli amori, le amicizie, gli affetti.


Consiglio a tutti la storia di questo ragazzino pieno di sogni e speranze, perfetta per farci capire che non smettere di sognare è l’unico modo per aspirare sempre alla vera felicità.

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UN TE’ A CHAVERTON HOUSE di Alessia Gazzola

UN TE’ A CHAVERTON HOUSE di Alessia Gazzola

Titolo: Un tè a Chaverton House
Autore: Alessia Gazzola
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Aperto
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 15 Marzo 2021
Editore: Garzanti

TRAMA


“Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso: incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi”. Alessia Gazzola, dopo “L’allieva”, torna con un nuovo libro che fa sognare tra dolci fatti in casa, la magia di un’ambientazione che riporta al fascino del passato e un piccolo mistero di famiglia da risolvere.

RECENSIONE

Siete amanti delle storie dal tocco british?

Allora questo è il libro che fa per voi, accendete il bollitore, preparatevi un buon tè, rigorosamente con una goccia di latte e sarete pronti a vivere una storia davvero magica.

Angelica vive a Milano, ed è purtroppo costretta a tenere a bada i suoi sogni per colpa di una vita routinaria e per lei poco soddisfacente.

Vorrebbe essere un’insegnante ma lavora come pasticcera, sogna l’amore ma è tristemente single, il tutto condito dalla presenza di una madre apprensiva che le chiede troppo, soprattutto di essere la persona che non è.


Non mi chiedo cosa ne sarà di me, non mi importa costruirmi mattone su mattone una stanza tutta per me che alla fine si rivelerà una cella. Io sono mina vagante, rifiuto l’ordine come stile di vita o le imprimo una direzione seguendo la scia di un dolce profumo.


Gli unici momenti piacevoli a cui non riesce a rinunciare sono le chiacchiere con la zia Edvige, che le riserva racconti utili a scoprire notizie interessanti sul passato dei suoi nonni e bisnonni.

Sono proprio questi aneddoti che stuzzicano la sua curiosità e con la voglia di vivere esperienze nuove la spingono a partire per Londra.

Arriva a Chaverton house senza sapere bene cose cercare, ma subito inebriata dalle atmosfere dei grandi classici inglesi che ha sempre solo letto nei libri, capisce che quello che doveva essere un breve soggiorno potrebbe diventare l’inizio di una vita nuova.


Chiudiamo gli occhi e quando li riapriamo il tempo è trascorso e la vita ci aspetta. Non sapere se sarà benigna o pronta a rifilarci una mazzata è il bello della scommessa che ogni giorno facciamo con lei. Cosa avrà in serbo per me, domani?


Alessia Gazzola per me è ormai un punto fermo, ci ha regalato ancora una volta, grazie alla sua scrittura frizzante e appassionante una storia allegra e godibilissima.

L’autrice stessa ha dichiarato che questo libro ha visto la luce durante il primo lockdown, uno strano periodo di stasi dove ognuno di noi aveva bisogno di distrazione e leggerezza, e dopo averlo letto devo dire che ha pienamente raggiunto i suoi intenti.

Continuando a sorseggiare il vostro tè, perché no accompagnato da un ottimo “scone”, chiuderete gli occhi e vi troverete in una perfetta atmosfera inglese, le sale di Chaverton house si apriranno per voi accogliendovi in un’avventura unica, che non vorrete finire troppo in fretta.


In questa pace avverto una sorta di dolce pigrizia che mi inebria. E anche se la vera ragione per cui in teoria sarei qui non svela ancora i suoi segreti, penso che rimanere valga sempre più la pena.


Vedrete una ragazza ficcanaso e sognatrice, cercare con passione piccoli dettagli del suo passato con la speranza di saperne di più sulla sua famiglia alimentando i suoi desideri più forti, e provando a realizzarli.

La storia di Angelica è apparentemente semplice, ma vi accorgerete di quanto in realtà sia profonda.

Questa simpatica protagonista ci fa capire l’importanza di non rinnegare le proprie origini e di apprezzare in ogni momento l’esperienza di chi ha vissuto più di noi, solo così potremo dar voce ai nostri sogni guardando con entusiasmo al futuro.

L’entusiasmo di Angelica diventerà il vostro, ne sono sicura e credo che questa storia non sia finita qui e che al più presto apprezzeremo ancora le vicende della nostra simpatica beniamina.

Consiglio questo libro ha chi ha voglia di una lettura fresca e piacevole, per staccare dalla vita quotidiana e sognare un po’.

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CELESTIALE di Rebecca Quasi

CELESTIALE di Rebecca Quasi

Titolo: Celestiale
Autore: Rebecca Quasi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 4 Aprile 2018
Editore: Self-publishing

TRAMA


Giorgio, 44 anni, di mestiere fa l’agronomo ed è divorziato.
L’estate che incombe su Torino gli porta una grossa preoccupazione: dovrà trascorrere due mesi con il figlio Emanuele, un adolescente affetto da una leggera forma di autismo.
Un pomeriggio, quando le cose si complicano, nella mansarda sopra il loro appartamento arriva Agata, una modella con una personalità “particolare” e le certezze di Giorgio vanno a farsi un giro.

RECENSIONE


Che cosa significa per voi definire una persona “speciale”?

E’ speciale chi eccelle in qualcosa, o chi dimostra cuore buono per aiutare il prossimo.

Poi ci sono quelle persone caratterizzate da un spiccata sensibilità, capaci di entrarti nel cuore e di leggere e sentire quello che provi come pochi sanno fare.

Questa è la storia di Emanuele (per tutti Manu), un ragazzo di 14 anni affetto da una forma di autismo, che si trova a trascorrere un periodo con suo padre Giorgio per l’assenza temporanea della mamma.

Scoprire di avere un figlio autistico è di sicuro motivo di panico per qualsiasi famiglia, ed è stato così anche per i genitori di Manu.

La sua spiazzante imprevedibilità li mette spesso a disagio e incapaci di gestire le “crisi” si lasciano sopraffare da una vita per loro complicata e senza soluzioni.

Finchè Manu trova da solo come aiutarli, incontra casualmente Agata una bellissima modella trentaduenne, che è tanto diversa da lui ma al tempo stesso così affine da sorprendere chiunque li osservi dall’esterno.


Se le parli, Agata sembra anche normale, la classica bellona che se ne sbatte della gente non al suo livello. In realtà non è così: non ti sta snobbando, non fa la superiore, è che non ragiona come gli altri. O meglio: ragiona come gli altri, ma preferisce quelli che ragionano come Manu.


Agata è l’unica che può avvicinarlo, che può condividere con lui le sue passioni, che lo tranquillizza nei suoi momenti complicati.

Tra loro nasce qualcosa di unico, ma perché?

Che cos’ha la ragazza di diverso dai suoi genitori perché Manu le permetta di stargli così vicino?


Sempre più spesso ho la sensazione che sia sospesa tra il mio mondo e quello di Manu e non sappia decidere da che parte stare.


E’ la prima volta che leggo un’opera di questa autrice e sono felicissima di aver iniziato da questo piccolo gioiello, una storia raccontata in terza persona, un concentrato di tenerezza e forza di cui vi renderete conto di aver bisogno.

Manu vi prenderà per mano guidandovi in un’avventura unica, e se saprete aprirgli il vostro cuore vi regalerà davvero qualcosa di indimenticabile.


Il passato non poteva essere cambiato, per cui non valeva la pena spenderci dolore o rimpianti; il futuro non lo conosce nessuno, quindi è altrettanto stupido preoccuparsene.


Questo simpatico quattordicenne è la voce di tutti quei ragazzi emarginati, lasciati all’angolo solo perché considerati diversi, per i loro comportamenti fuori dal normale.

La sua intelligenza diversa dal comune gli fa preferire il sudoku ai giochi che farebbero i ragazzi della sua età, gli fa scegliere magliette tutte bianche e gli fa vedere e rivedere i suoi film preferiti.

E lui è orgogliosamente felice di tutto questo.

L’incontro con Agata è una magia, tutto tra i due è così naturale ed emozionante, come se vivessero in un mondo solo loro.

Questo aiuta anche la famiglia di Manu ad essere più consapevoli di quello che significa avere un ragazzo così “speciale” nella loro vita.

Ed è così che dovrebbe essere, questi ragazzi non dovrebbero più aver paura di essere giudicati dagli altri, di essere invitati alle loro feste, e di condividere le loro “manie”; solo così una malattia come l’autismo riuscirebbe a fare meno paura.


Se pensi di essere il solo ad avere gli strumenti per avvicinare alle stravaganze altrui, finisci per girare in tondo e non andare da nessuna parte. Devi accettare che anche gli altri colmino il vuoto, devi accettare le loro direzioni e i tragitti tortuosi, se no quello isolato e autistico sei tu.


Consiglio questo libro a tutti, una storia delicata e pura, sull’importanza di accogliere ogni difficoltà con coraggio e forza, amando la vita e tutte le sorprese che tiene in serbo per noi.

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