
SEGNALAZIONE – LA VERITA’ CHE NON TI HO MAI DETTO di Kandi Steiner
Titolo: La verità che non ti ho mai detto | |
Autore: Kandi Steiner | |
Serie: Ever vol.1 | |
Genere: Contemporary Romance | |
Narrazione: Prima persona (POV alternati) | |
Tipo di finale: Aperto | |
Data di pubblicazione: 26 Febbraio 2021 | |
Editore: Always publishing | |
TRAMA
Il matrimonio di Charlie Pierce, giovane maestra elementare, è sempre stato un’unione felice. Lei e suo marito Cameron si sono amati in modo incondizionato, hanno trascorso la vita contando sempre l’uno sull’altro finché un evento tragico non li ha segnati per sempre. Dopo cinque anni da quel fatidico giorno, la casa che un tempo rappresentava per loro un luogo magico, pieno d’amore e piani per il futuro, adesso è un guscio vuoto, colmo di silenzi e incomprensioni. Nel loro matrimonio qualcosa si è spezzato: qualcosa che Charlie desidera ricucire, ma che Cameron preferisce ignorare. Quando a Mount Lebanon torna Reese Walker, il primo amore di Charlie, sentimenti sopiti da anni si risvegliano improvvisamente nei cuori di entrambi. Reese è in grado di capirla, consolarla, di ricordarle la persona che era un tempo. Ma Charlie è davvero pronta a smettere di lottare per l’uomo con cui ha sognato tutta una vita insieme e gettarsi tra le braccia di Reese, il ragazzo che le aveva rubato il cuore così tanti anni prima? Si dice che ci siano sempre due versioni per ogni storia. Ma di alcune, ne esistono tre. Come i cuori coinvolti.
TEASER
Nella parte a nord-est di Mount Lebanon, in Pennsylvania, c’era una casa. Era bella, imponente e maestosa, con poco più di mezzo acro di terreno, cinque camere da letto e tre lussuosi bagni. La facciata lasciava i passanti senza parole. Il magnifico ingresso, ornato da guglie, era costituito da un’unica linda vetrata, dalla quale, dopo il tramonto, era possibile intravedere il regale candelabro a bracci appeso al soffitto dell’atrio.
La casa un tempo era magica, piena d’amore, gioia e piani per il futuro. Era certamente troppo grande per i novelli sposi che l’avevano acquistata, entrambi desiderosi di riempire le stanze da letto di bambini, l’enorme cucina di piccole impronte e sgabelli disordinati, i muri di ricordi fissati in fotografie color seppia.
Tra quelle pareti, molte cose mi appartenevano.
C’erano i miei libri, ed erano tanti, allineati sulle mensole di una delle camere da letto dove spesso mi sedevo a leggere. C’erano i piatti di porcellana che mia madre mi aveva regalato il giorno delle mie nozze, gli attrezzi da giardino che utilizzavo ogni weekend per sistemare il lembo di terra che avevo sempre sognato di avere, la gabbia per gli uccelli, dorata e mozzafiato, di cui andavo fiera e che ospitava due pappagallini, ma che ora era vuota – come me.
E un uomo.
Un uomo che mi apparteneva.
Un uomo che non volevo più avere al mio fianco.
Un uomo che sicuramente non aveva dormito quella notte, benché il sole stesse sorgendo. Perché quella casa in cui lui aspettava – quella casa grande, desolata e inquietante – era il posto in cui io avevo dormito ogni notte per otto anni.
Fino all’altra sera.