IO SONO PIU’ AMORE di Francesca Fioretti

IO SONO PIU’AMORE di Francesca Fioretti

Titolo: Io sono più amore
Autore: Francesca Fioretti
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 6 Maggio 2021
Editore: La nave di Teseo

TRAMA


Quando in un istante la tua vita esplode cancellando ogni cosa per come l’avevi conosciuta, non hai altra scelta che attraversare il dolore e ricostruire un nuovo senso di te, capace di abbracciare il passato e di slanciarsi in avanti.
Francesca e Davide si incontrano e si innamorano con la forza del perfetto incastro di chi non ha gli stessi occhi ma vuol vedere il mondo con lo sguardo dell’altro. Francesca è arrivata nel mondo dello spettacolo quasi per caso, lasciando gli studi universitari per tracciare una strada che le somigliasse di più: indomita, artistica, sempre vera a costo di farsi impervia. Davide è un calciatore dal talento nitido e dall’umanità luminosa, amato, riservato, leale.
La loro è una storia d’amore lanciata in corsa verso il futuro: i viaggi liberi e spericolati, la convivenza a Firenze dove Davide è il capitano della Fiorentina, l’arrivo di Vittoria, una figlia amatissima che è anche la prova della caparbietà del destino. Tre anni fa, durante una trasferta, Davide non si risveglia: una malattia cardiaca non diagnosticata lo porta via nel sonno, lontano da casa. Se il mondo è attonito, per Francesca in quel momento inizia una nuova esistenza, in cui nulla somiglia più a quella di prima. Ma Vittoria, l’amore sconfinato per lei, e il desiderio inesausto di credere in una rinascita, nella possibilità di una futura, sconosciuta felicità, la esortano a non rimuovere il dolore e contemporaneamente a non cedervi mai del tutto. Così Francesca impara da capo, giorno dopo giorno, a sognare, a volere, a ricostruire: inseguendo un’idea di libertà assoluta, di silenzio e cura, combattendo difficili battaglie legali. Impara a fare posto alla sofferenza per lasciare che a crescere e vincere sia sempre l’amore per gli altri e per se stessa.
Un libro intenso, imprevedibile, un inno poetico alla fragilità umana e alla sua irriducibile capacità di sorprendere, la voce di una donna che canta parole di eternità e che eternamente lotta perché, anche quando tutto appare perduto, non si smetta mai di credere nella luce.

RECENSIONE


Il 4 marzo del 2018 l’Italia intera, sportiva e non, si è svegliata apprendendo la triste notizia dell’improvvisa e prematura morte di Davide Astori, calciatore e capitano della Fiorentina.

Davide si è addormentato, per non svegliarsi più, in un albergo di Udine dove si trovava in ritiro con la squadra lasciando sgomenti l’allenatore e i suoi compagni.

Il sorriso che lo contraddistingueva si è spento per tutti, ma continua a vivere fervido nel cuore di Francesca, la sua compagna, e negli occhi della piccola Vittoria, la loro bimba di soli di due anni.


Se lui non c’era più, ci saremmo strette a sufficienza per sentirlo ancora; se la nostra vita era cambiata per sempre, ne avremmo inventata un’altra abbastanza libera per cambiare ancora.


Ho letto questa storia tutta d’un fiato, rapita e ammirata da ogni singola parola; non è solo l’omaggio ad un amore perduto, ma è un inno all’amore in tutte le sue forme, quello unico e insostituibile che ti prende per mano e ti accompagna per sempre, anche quando la vita decide di togliertelo così presto.


Ogni giorno la sofferenza palpita, si muove e cambia esattamente come lo fa una forma di vita. E ogni giorno l’amore l’accoglie, e vince.


Francesca è una mamma giovane, che da un giorno all’altro si è ritrovata ad affrontare una realtà triste, provando ad andare avanti soprattutto per il bene della sua bambina.

Ed è proprio l’amore per la piccola Vittoria che le dà la forza di reagire, e di affrontare passo dopo passo la vita senza Davide.

I viaggi, la ricerca di una nuova casa, il suo lavoro da attrice, tutto in funzione della sua famiglia, perché Davide non è più accanto a loro fisicamente ma lei continua in ogni istante a sentire la sua presenza confortante accanto.

Francesca scrive questo libro con l’intento di impedire che quello che è successo a Davide possa accadere di nuovo.

A volte i protagonisti dello sport vengono poco tutelati al fine di continuare a giocare, di fare spettacolo; ma anche loro hanno diritto a fermarsi quando situazioni gravi e delicate indicano che sia la cosa più giusta.

Davide Astori resta per tutti un calciatore di spirito onesto e leale, spero che i ragazzi in futuro possano crescere col suo esempio rendendo il calcio un momento di aggregazione e mai solo di competizione accanita.

Questo libro è una bellissima dimostrazione di resilienza, affrontare qualcosa di insormontabile riorganizzando positivamente la propria vita è possibile, e la forza per farlo la troviamo da chi, in un modo o nell’altro è costantemente accanto a noi.


Scrivo senso dove c’è rumore, cerco senso dove a volte non ci sono nemmeno parole. In assenza di suono o di cambiamento, essere noi stessi il suono e il cambiamento. In assenza di speranza e coraggio, attendere che qualcosa giunga a dirti che tutto è possibile, che tutto è nelle tue mani.

Se Davide è vivo in ogni cosa che sono e che faccio, allora si merita che io sia e faccia i sogni migliori.


Consiglio questa lettura a chiunque abbia il desiderio di accoglierla a cuore aperto, non pensando alla tristezza della storia ma dando importanza alla bellezza dell’amore vero.

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UNA FELICITA’ SEMPLICE di Sara Rattaro

UNA FELICITA’ SEMPLICE di Sara Rattaro

Titolo: Una felicità semplice
Autore: Sara Rattaro
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 20 Aprile 2021
Editore: Sperling & Kupfer

TRAMA


Un giorno come tanti, Cristina entra in un negozio sotto casa per fare la spesa. Un saluto veloce all’ingresso, i gesti automatici di sempre, qualche pensiero per la testa. Poi, all’improvviso, un uomo la afferra alle spalle e le punta qualcosa alla schiena. E così quella commissione insignificante diventa un momento cruciale, uno spartiacque tra un prima e un dopo, o addirittura tra la vita e la morte.

Proprio in quell’attimo, ostaggio di una rapina, Cristina percepisce l’essenza di tutto, come se le si squarciasse un velo davanti agli occhi. E si vede per quella che è davvero: una madre che non ha ancora sanato la frattura profonda che la divide da sua figlia, e una figlia che non sa comprendere il desiderio di sua madre di rifarsi una vita; una vedova chiusa in un dolore indicibile, e una donna che crede di avere già amato abbastanza – forse, di non avere nemmeno più diritto alla felicità.

È un istante sospeso, tra mille variabili e mille possibilità: una fatale follia o un soccorso insperato; un futuro da cancellare o un nuovo inizio per rinascere. È l’incipit geniale di un romanzo che sa sorprenderci e metterci in discussione a ogni pagina. Perché tutti noi, come Cristina, siamo sospesi tra occasioni che non sappiamo cogliere e scorci di felicità che ci fanno paura, tra mani che la vita ci tende e assi nella manica che potrebbero regalarci la mossa vincente. Il destino potrà confonderci con i suoi percorsi imprevedibili, ma a salvarci sarà solo il nostro coraggio: quello di inseguire i nostri sogni o di concederci l’occasione di amare di nuovo.

RECENSIONE


Può una giornata, apparentemente uguale a tutte le altre riuscire a cambiare il corso di una vita intera?

Cristina, come tutti i giorni va a fare la spesa e, nel supermercato sotto casa viene coinvolta in una rapina sventata in maniera fortuita da Claudio, un tipo bizzarro e affascinante che in qualche modo le sembra di conoscere.

E’ vero che per ognuno di noi esiste una sola anima gemella? Qualcuno talmente affine alla nostra personalità che quando lo perdiamo porta con sé una parte del nostro cuore.


L’intimità è capire con chiarezza qual è il punto in cui termini tu e comincio io. Mai mi fu più chiaro di quel momento. Afferrai la sua testa e la portai a me. Il cuore mi batteva forte e credere alle sue parole fu il migliore dei miei calcoli sbagliati.


La nostra protagonista ha avuto un solo grande amore, Andrea, conosciuto in giovane età, amato alla follia andando contro tutto e tutti e perso in modo prematuro a causa di una grave malattia.

La sua vita prosegue in maniera spenta, affronta giornate tutte uguali non riuscendo nemmeno a stare vicino a sua figlia come vorrebbe, finchè Claudio, prestigiatore di professione fa una magia anche su di lei facendole capire che ha ancora bisogno di sorridere.


Un velo che si scosta per mostrare la profondità di qualcosa: ecco cos’è una magia.


Ho letto tutti i libri di Sara Rattaro, e ogni volta aspetto una sua nuova uscita consapevole che non resterò delusa, anche per questo libro è stato così.

Una storia vera e coinvolgente che parla di persone vicine a noi, “eroi” sinceri che ci capita di incontrare ogni giorno, anche se spesso per colpa di una vita frenetica e superficiale non riusciamo a riconoscerli.

Raccontata in prima persona, alterna avvenimenti del passato e del presente, che si intrecciano alla perfezione fino a formare qualcosa di unico, da cui vi assicuro non riuscirete a staccarvi facilmente.

La vita spesso ci mette davanti a situazioni difficili, talmente impossibili da affrontare che la soluzione più “comoda” è quella di fermarsi e lasciarsi sopraffare dagli eventi.

Questa storia insegna che tutti abbiamo diritto ad avere una nuova possibilità; col bagaglio d’esperienza che si porta dal passato, Cristina pian piano si illumina, arricchendo il presente e guardando al futuro.

Un meraviglioso retrogusto di speranza e gioia di vivere che le regala la voglia di tornare a sorridere, e vi incoraggerà a farlo insieme a lei traendo forza da questa sua vittoria.


Non avranno peso le volte in cui vi verrà promesso o assicurato. Non riguarderà un calcolo o il tempo che avrete speso per poterlo capire, concretizzare, spiegare. L’amore sarà l’unica cosa che non dovrete conquistare mai, perché, che qualcuno vi ami e lo faccia per quello che siete, per voi sarà sempre un mistero anche quando sarete certi di non esservelo meritato.


Una felicità semplice, qualcosa da trovare nei piccoli particolari di ogni giorno, senza arrendersi di fronte alle difficoltà; perché a volte è proprio da lì che si riscopre il bisogno di tornare a vivere davvero.

Consiglio questo libro, come tutti gli altri della stessa autrice, a chi ha voglia di emozionarsi in maniera sincera, senza artefatti, ma con una storia che riempie il cuore di coraggio e gioia.

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CRAZY FOR YOU di Paola Garbarino

CRAZY FOR YOU di Paola Garbarino

Titolo: Crazy for you
Autore: Paola Garbarino
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 9 Maggio 2020
Editore: Self-Publishing

TRAMA


Lei era, per me, come il pensiero felice che rende Peter Pan capace di volare. La mia bolla di felicità, dove potevo sognare, era come avere un plettro tra le dita e posarlo sulle corde della chitarra: magico, entusiasmante, pieno di potenzialità. Mia poteva essere la melodia perfetta.
“L’amore fa tanto male, Kay.”
La strinsi più forte “Non è l’amore…” mormorai “…è la sua mancanza.”

Anni Ottanta: Mia e Kay si conoscono da ragazzini, in Val Gardena, sulle piste da sci. Lei è di Genova, lui italo-austriaco, di Vienna. Lei studia al conservatorio, lui frequenta un rigoroso collegio militare per ricchi, ma sogna di suonare la chitarra come Slash dei Guns N’ Roses. Complice un walkman e una canzone dei Guns, iniziano un’amicizia fatta di lettere e pochissimi incontri, un legame che cresce insieme a loro, trasformandosi in un sentimento appassionato e tenace.
Sullo sfondo di trent’anni di storia, legati a filo doppio dalla profonda passione per la musica, le loro vite si intrecciano, si separano, si riallacciano, mentre il mondo intorno a loro cambia, sulla scena musicale nascono e svaniscono band ed emergono canzoni che li terranno uniti anche quando saranno separati dalla distanza geografica e dal livello sociale.
I desideri dell’adolescenza, i sogni giovanili troppo grandi e destinati a spezzarsi, i rimpianti e le responsabilità dell’età adulta, li travolgeranno. Può, la forza di un amore nato da ragazzini, superare tutti gli ostacoli in un mondo profondamente cambiato?

RECENSIONE


La stupenda cornice di Ortisei fa da sfondo al primo incontro tra Mia e Kay, due adolescenti innamorati della neve e della buona musica; entrambi sicuri fin dall’inizio che quello era l’incontro che avrebbe cambiato la loro vita per sempre.


La musica era fondamentale, per noi. Era quella che ci aveva fatti incontrare e che ci avevi legati e io sentivo che avrebbe avuto un ruolo importante in questa nostra strana storia.


Mia vive a Genova, in una famiglia semplice, coltivando il sogno di diventare una musicista si impegna molto studiando l’arpa.

Kay è austriaco, e appartiene ad una famiglia dell’alta società, pur amando anche lui immensamente la musica, sa già che i progetti che i progetti di suo padre per il suo futuro sono molto diversi.

I due ragazzi provano a coltivare la loro amicizia che pian piano diventa qualcosa di più, e a rimanere in contatto, mantenendo come appuntamento annuale la settimana bianca, e inviandosi lettere e regalini per sentirsi sempre uno accanto all’altra.

Purtroppo la loro estrazione sociale differente li divide, e Mia e Kay prendono strade che rendono quasi impossibile ogni relazione tra loro.

Potranno, nonostante le loro vite così diverse, riuscire ad avere un futuro?

Riusciranno ad inseguire insieme, la strada verso la vera felicità?

Un libro scritto in maniera accurata, una storia che si estende più o meno in trent’anni, ricca di tanti avvenimenti che la rendono travolgente e che invogliano il lettore a volerne sapere di più.

I capitoli iniziano tutti con la data per aiutare il lettore ad orientarsi nella lettura, e sono affidati in maniera alterna alle voci dei due protagonisti che in prima persona condividono la storia dal loro punto di vista.

 La storia è molto coinvolgente ed emozionante (lacrimuccia inclusa!), nata quando social network o strumenti tecnologici non potevano influenzarla, quando aspettavi il postino per ricevere una lettera, quando per ascoltare una canzone dovevi condividere le cuffie del walkman; una storia vera, senza artefatti, che va avanti nonostante le difficoltà degli anni che passano e dei tempi che cambiano, e nonostante i due ragazzi facciano parte di due realtà completamente diverse.


“Sapevo di aver pensato a lui e che, quando trovavo una sua lettera nella cassetta della posta il cuore batteva forte. Ma non mi sembrava di provare quelle di cui alcune mie compagne di classe parlavano. Io avevo voglia di parlare, con Kay. Di starlo a sentire. Di passeggiare. Di andare al cinema. O a mangiare la torta ai lamponi. E avevo tanta voglia di ascoltarlo suonare la chitarra, e che lui ascoltasse me.


Molto curata la playlist che ci accompagna durante tutta la lettura, arricchita dalle citazioni all’inizio di ogni capitolo, frutto di una grande passione per la musica che l’autrice ha voluto condividere con i suoi protagonisti e con tutti noi.

Bella la figura di Mia, una ragazza che sa quello che vuole fin dalla sua adolescenza, e che in modo molto tenace fa di tutto per inseguirlo ed ottenerlo; non permettete mai che qualcuno rubi i vostri sogni, se desiderate tanto qualcosa fate di tutto perché sia davvero vostra.


Avrei dovuto accettare la realtà che eravamo lontani sia geograficamente che socialmente, e lasciar perdere. Avrei dovuto dirgli addio, che la nostra era una storia assurda, senza prospettiva. Avrei dovuto prendere in considerazione altri ragazzi, fare esperienze tipiche della mia età, divertirmi, scoprire il sesso, mentire ai miei genitori per fare folli adolescenziali, come tutte le mie amiche, come le mie cugine.


Carismatica la figura di Kay, un ragazzo molto responsabile nei confronti della famiglia, ma allo stesso tempo ribelle e dannato, pronto a fare follie per stare vicino a Mia e provare a costruire un futuro insieme a lei.


Ma Mia non c’era, era lontanissima da me sia geograficamente che socialmente, sapevo che avrei dovuto togliermela dalla testa, che lei sarebbe rimasta un bel sogno su cui sospirare, ma non ci riuscivo, non volevo, il pensiero di Mia era come il pensiero felice che rende Peter Pan capace di volare.


La famiglia e l’amicizia sono i valori che rendono più forte la storia, doni fondamentali per la vita di ognuno di noi, porto sicuro per affrontare la vita di ogni giorno.

Consigliato a chi ha voglia di emozioni forti! Una storia vera e sincera che vi darà davvero tanto!

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UN RAGAZZO NORMALE di Lorenzo Marone

UN RAGAZZO NORMALE di Lorenzo Marone

Titolo: Un ragazzo normale
Autore: Lorenzo Marone
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 16 Gennaio 2020
Editore: Feltrinelli

TRAMA


Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karaté Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l’anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spider-Man e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Moria, la tartaruga che vive sul terrazzo all’ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un’agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de “Il Mattino” che cadrà vittima della camorra proprio quell’anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l’importanza dell’amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma le persone speciali e le loro piccole, grandi azioni non muoiono mai e sono come il mare: luccicano in eterno.

RECENSIONE


Da sempre ogni bambino, scatenando la fantasia, desidera emulare il supereroe dei suoi sogni.

C’è chi sogna di proteggere la città con una maschera sugli occhi e un mantello, e chi prova a lanciare ragnatele, e poi c’è Mimì.

Mimì ha 12 anni e vive al Vomero, uno dei quartieri più famosi di Napoli, in una casa superaffollata contornato dal travolgente affetto della famiglia, anche se passa il tempo con i suoi coetanei, agli occhi di tutti è un bambino diverso dagli altri; sognatore nato e affascinato dal suo supereroe del cuore.


Devi imparare a osservare il mondo che ti è intorno. Usa gli occhi per guardare davvero, non fare come la maggior parte delle persone che non sanno nemmeno se il cielo è blu o grigio, o addirittura di che colore sono i capelli della donna con la quale stanno parlando. Non servono poteri telepatici, Mimì, serve solo saper guardare, solo quello.


Niente a che vedere con i personaggi della fantasia, perché l’idolo di Mimì è Giancarlo Siani, un giornalista suo vicino di casa, un ragazzo semplice che non ha paura di affrontare le conseguenze della verità che ogni giorno racconta negli articoli che scrive per un famoso quotidiano.

Per Mimì Giancarlo diventa un mito, un esempio da seguire, e quel timido ragazzino napoletano grazie a lui sogna di avere una vita diversa e un futuro migliore.

Ormai non ho dubbi, quando leggo un libro di Lorenzo Marone sono sicura di trovarci il suo cuore, e anche stavolta non sono rimasta delusa.

In questa storia, troverete tutto l’amore dell’autore per Napoli, la sua città natale, spesso bistrattata e poco considerata, resta un luogo pieno di fascino che accoglie chiunque con amore, aiuto e protezione.

Mimì è apparentemente un ragazzo come gli altri, ma chi gli sta vicino però si rende conto di quanto invece sia diverso e speciale, usa i nomi scientifici di animali e piante, progetta esperimenti innovativi ma soprattutto sogna.

La sua agenda rossa diventa un prezioso scrigno, in cui Mimì ci racchiude i suoi pensieri, la sofferenza per un amore non corrisposto, la speranza di realizzare i suoi sogni; parole chiuse in quelle pagine che magicamente generano libertà.

Scrivendo si sente davvero sè stesso, lontano da qualsiasi distrazione, libero di pensare in grande.

In questa storia ascolterete anche la voce di ogni piccolo particolare di Napoli, le scritte sui muri, i ragazzini che giocano in strada, il fascino di una città che accoglie ma allontana, che si ama e un po’ si odia ma quando ti entra nel sangue non ti abbandona mai e l’epilogo di questo libro ne è la prova.


Tutto quello che credevo di aver perduto avendo a che fare con l’amore, l’ho sempre recuperato dopo un po’, con lo scorrere del tempo, come una moneta che ritrovi per caso nella tasca di un paio di pantaloni che non ti andavano più.


“Un ragazzo normale” è una storia popolata da molti personaggi, ognuno di loro arricchisce la vita di Mimì in maniera perfetta ma resta un po’ in disparte lasciandolo come protagonista principale.

Una storia raccontata in terza persona che sono felice di aver scelto, perchè è stata una lettura piacevole e profonda che mi ha coinvolta dalla prima all’ultima pagina.

Vi troverete a sorridere inteneriti dall’amicizia con Sasà, dalla dolcezza dell’amore per Viola, la ragazza dei suoi sogni; e dal calore della sua famiglia, caratteristica tipica e invidiabile della gente meridionale, persone che ti accolgono a cuore aperto e che ti danno loro stessi in qualsiasi circostanza.


Perché alla fine di quella terribile e magnifica estate capii che gli unici superpoteri a disposizione di noi poveri umani sono i rapporti che riusciamo a costruirci, gli amori, le amicizie, gli affetti.


Consiglio a tutti la storia di questo ragazzino pieno di sogni e speranze, perfetta per farci capire che non smettere di sognare è l’unico modo per aspirare sempre alla vera felicità.

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UN TE’ A CHAVERTON HOUSE di Alessia Gazzola

UN TE’ A CHAVERTON HOUSE di Alessia Gazzola

Titolo: Un tè a Chaverton House
Autore: Alessia Gazzola
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Aperto
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 15 Marzo 2021
Editore: Garzanti

TRAMA


“Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso: incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi”. Alessia Gazzola, dopo “L’allieva”, torna con un nuovo libro che fa sognare tra dolci fatti in casa, la magia di un’ambientazione che riporta al fascino del passato e un piccolo mistero di famiglia da risolvere.

RECENSIONE

Siete amanti delle storie dal tocco british?

Allora questo è il libro che fa per voi, accendete il bollitore, preparatevi un buon tè, rigorosamente con una goccia di latte e sarete pronti a vivere una storia davvero magica.

Angelica vive a Milano, ed è purtroppo costretta a tenere a bada i suoi sogni per colpa di una vita routinaria e per lei poco soddisfacente.

Vorrebbe essere un’insegnante ma lavora come pasticcera, sogna l’amore ma è tristemente single, il tutto condito dalla presenza di una madre apprensiva che le chiede troppo, soprattutto di essere la persona che non è.


Non mi chiedo cosa ne sarà di me, non mi importa costruirmi mattone su mattone una stanza tutta per me che alla fine si rivelerà una cella. Io sono mina vagante, rifiuto l’ordine come stile di vita o le imprimo una direzione seguendo la scia di un dolce profumo.


Gli unici momenti piacevoli a cui non riesce a rinunciare sono le chiacchiere con la zia Edvige, che le riserva racconti utili a scoprire notizie interessanti sul passato dei suoi nonni e bisnonni.

Sono proprio questi aneddoti che stuzzicano la sua curiosità e con la voglia di vivere esperienze nuove la spingono a partire per Londra.

Arriva a Chaverton house senza sapere bene cose cercare, ma subito inebriata dalle atmosfere dei grandi classici inglesi che ha sempre solo letto nei libri, capisce che quello che doveva essere un breve soggiorno potrebbe diventare l’inizio di una vita nuova.


Chiudiamo gli occhi e quando li riapriamo il tempo è trascorso e la vita ci aspetta. Non sapere se sarà benigna o pronta a rifilarci una mazzata è il bello della scommessa che ogni giorno facciamo con lei. Cosa avrà in serbo per me, domani?


Alessia Gazzola per me è ormai un punto fermo, ci ha regalato ancora una volta, grazie alla sua scrittura frizzante e appassionante una storia allegra e godibilissima.

L’autrice stessa ha dichiarato che questo libro ha visto la luce durante il primo lockdown, uno strano periodo di stasi dove ognuno di noi aveva bisogno di distrazione e leggerezza, e dopo averlo letto devo dire che ha pienamente raggiunto i suoi intenti.

Continuando a sorseggiare il vostro tè, perché no accompagnato da un ottimo “scone”, chiuderete gli occhi e vi troverete in una perfetta atmosfera inglese, le sale di Chaverton house si apriranno per voi accogliendovi in un’avventura unica, che non vorrete finire troppo in fretta.


In questa pace avverto una sorta di dolce pigrizia che mi inebria. E anche se la vera ragione per cui in teoria sarei qui non svela ancora i suoi segreti, penso che rimanere valga sempre più la pena.


Vedrete una ragazza ficcanaso e sognatrice, cercare con passione piccoli dettagli del suo passato con la speranza di saperne di più sulla sua famiglia alimentando i suoi desideri più forti, e provando a realizzarli.

La storia di Angelica è apparentemente semplice, ma vi accorgerete di quanto in realtà sia profonda.

Questa simpatica protagonista ci fa capire l’importanza di non rinnegare le proprie origini e di apprezzare in ogni momento l’esperienza di chi ha vissuto più di noi, solo così potremo dar voce ai nostri sogni guardando con entusiasmo al futuro.

L’entusiasmo di Angelica diventerà il vostro, ne sono sicura e credo che questa storia non sia finita qui e che al più presto apprezzeremo ancora le vicende della nostra simpatica beniamina.

Consiglio questo libro ha chi ha voglia di una lettura fresca e piacevole, per staccare dalla vita quotidiana e sognare un po’.

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CELESTIALE di Rebecca Quasi

CELESTIALE di Rebecca Quasi

Titolo: Celestiale
Autore: Rebecca Quasi
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 4 Aprile 2018
Editore: Self-publishing

TRAMA


Giorgio, 44 anni, di mestiere fa l’agronomo ed è divorziato.
L’estate che incombe su Torino gli porta una grossa preoccupazione: dovrà trascorrere due mesi con il figlio Emanuele, un adolescente affetto da una leggera forma di autismo.
Un pomeriggio, quando le cose si complicano, nella mansarda sopra il loro appartamento arriva Agata, una modella con una personalità “particolare” e le certezze di Giorgio vanno a farsi un giro.

RECENSIONE


Che cosa significa per voi definire una persona “speciale”?

E’ speciale chi eccelle in qualcosa, o chi dimostra cuore buono per aiutare il prossimo.

Poi ci sono quelle persone caratterizzate da un spiccata sensibilità, capaci di entrarti nel cuore e di leggere e sentire quello che provi come pochi sanno fare.

Questa è la storia di Emanuele (per tutti Manu), un ragazzo di 14 anni affetto da una forma di autismo, che si trova a trascorrere un periodo con suo padre Giorgio per l’assenza temporanea della mamma.

Scoprire di avere un figlio autistico è di sicuro motivo di panico per qualsiasi famiglia, ed è stato così anche per i genitori di Manu.

La sua spiazzante imprevedibilità li mette spesso a disagio e incapaci di gestire le “crisi” si lasciano sopraffare da una vita per loro complicata e senza soluzioni.

Finchè Manu trova da solo come aiutarli, incontra casualmente Agata una bellissima modella trentaduenne, che è tanto diversa da lui ma al tempo stesso così affine da sorprendere chiunque li osservi dall’esterno.


Se le parli, Agata sembra anche normale, la classica bellona che se ne sbatte della gente non al suo livello. In realtà non è così: non ti sta snobbando, non fa la superiore, è che non ragiona come gli altri. O meglio: ragiona come gli altri, ma preferisce quelli che ragionano come Manu.


Agata è l’unica che può avvicinarlo, che può condividere con lui le sue passioni, che lo tranquillizza nei suoi momenti complicati.

Tra loro nasce qualcosa di unico, ma perché?

Che cos’ha la ragazza di diverso dai suoi genitori perché Manu le permetta di stargli così vicino?


Sempre più spesso ho la sensazione che sia sospesa tra il mio mondo e quello di Manu e non sappia decidere da che parte stare.


E’ la prima volta che leggo un’opera di questa autrice e sono felicissima di aver iniziato da questo piccolo gioiello, una storia raccontata in terza persona, un concentrato di tenerezza e forza di cui vi renderete conto di aver bisogno.

Manu vi prenderà per mano guidandovi in un’avventura unica, e se saprete aprirgli il vostro cuore vi regalerà davvero qualcosa di indimenticabile.


Il passato non poteva essere cambiato, per cui non valeva la pena spenderci dolore o rimpianti; il futuro non lo conosce nessuno, quindi è altrettanto stupido preoccuparsene.


Questo simpatico quattordicenne è la voce di tutti quei ragazzi emarginati, lasciati all’angolo solo perché considerati diversi, per i loro comportamenti fuori dal normale.

La sua intelligenza diversa dal comune gli fa preferire il sudoku ai giochi che farebbero i ragazzi della sua età, gli fa scegliere magliette tutte bianche e gli fa vedere e rivedere i suoi film preferiti.

E lui è orgogliosamente felice di tutto questo.

L’incontro con Agata è una magia, tutto tra i due è così naturale ed emozionante, come se vivessero in un mondo solo loro.

Questo aiuta anche la famiglia di Manu ad essere più consapevoli di quello che significa avere un ragazzo così “speciale” nella loro vita.

Ed è così che dovrebbe essere, questi ragazzi non dovrebbero più aver paura di essere giudicati dagli altri, di essere invitati alle loro feste, e di condividere le loro “manie”; solo così una malattia come l’autismo riuscirebbe a fare meno paura.


Se pensi di essere il solo ad avere gli strumenti per avvicinare alle stravaganze altrui, finisci per girare in tondo e non andare da nessuna parte. Devi accettare che anche gli altri colmino il vuoto, devi accettare le loro direzioni e i tragitti tortuosi, se no quello isolato e autistico sei tu.


Consiglio questo libro a tutti, una storia delicata e pura, sull’importanza di accogliere ogni difficoltà con coraggio e forza, amando la vita e tutte le sorprese che tiene in serbo per noi.

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IL TATUATORE DI AUSCHWITZ di Heather Morris

IL TATUATORE DI AUSCHWITZ di Heather Morris

Titolo: Il tatuatore di Auschwitz
Autore: Heather Morris
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 18 Gennaio 2018
Editore: Garzanti

TRAMA


Non esiste un luogo in cui l’amore non possa vincere.

Il cielo di un grigio sconosciuto incombe sulla fila di donne. Da quel momento non saranno più donne, saranno solo una sequenza inanimata di numeri tatuati sul braccio. Ad Auschwitz, è Lale a essere incaricato di quell’orrendo compito: proprio lui, un ebreo come loro. Giorno dopo giorno Lale lavora a testa bassa per non vedere un dolore così simile al suo finché una volta alza lo sguardo, per un solo istante: è allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è Gita. Un nome che Lale non potrà più dimenticare.
Perché Gita diventa la sua luce in quel buio infinito: racconta poco di lei, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno un passato, ma sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianità ad avvicinarli. Dove sono rinchiusi non c’è posto per l’amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l’amore è un sogno ormai dimenticato. Ma non per Lale e Gita, che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino tenta di separarli, le parole che hanno solo potuto sussurrare restano strozzate in gola. Parole che sognano un domani insieme che a loro sembra precluso. Dovranno lottare per poterle pronunciare di nuovo. Dovranno conservare la speranza per urlarle finalmente in un abbraccio. Senza più morte e dolore intorno. Solo due giovani e la loro voglia di stare insieme. Solo due giovani più forti della malvagità del mondo.

Il tatuatore di Auschwitz è il libro del 2018, da un anno domina le classifiche inglesi e americane. Nessun editore ha potuto lasciarsi scappare una storia così intensa da far vibrare le corde più profonde dell’animo. Una storia che presto diventerà un film. Il dolore che Lale e Gita hanno conosciuto e l’amore grazie al quale lo hanno sconfitto sono un insegnamento profondo: perché restano ancora molte verità da scoprire sull’Olocausto e non bisogna mai smettere di ricordare. Un romanzo sul potere della sofferenza e sulle luci della speranza. Su una promessa di futuro quando intorno tutto è buio.

RECENSIONE


Lale, un giovane ebreo originario della Slovenia, viene catturato dai soldati nazisti e deportato lontano dalla sua famiglia nel campo di concentramento di Auschwitz.

Dopo il disorientamento iniziale, il ragazzo comprende che per sopravvivere in quel posto deve imparare a lavorare restando il più possibile nell’ombra.

Il suo comportamento esemplare gli fa guadagnare fiducia e, dopo alcuni brevi insegnamenti, diventa il “TATOWIERER”, spettava infatti a lui incidere in modo indelebile sul corpo dei prigionieri ebrei quei numeri che contraddistinguevano le loro identità nel campo e segnavano il loro destino per sempre.

Si smetteva infatti di essere chiamati col proprio nome e si passava ad essere solo una sequenza di cifre, segno della profonda indifferenza che i tedeschi avevano nei confronti dei loro prigionieri.

Inizialmente questo compito lo inorridisce, ma poi Lale si rende conto che lo aiuta a confortare le donne e i bambini terrorizzati dalla nuova situazione, e soprattutto gli assicura una protezione personale dalla spietata cattiveria dei nazisti.

Un giorno come gli altri una ragazza gli porge il braccio per essere tatuata, Lale così conosce Gita, e la sua vita cambia per sempre.

Da quel momento in poi usa ogni occasione per provare ad incontrarla, e anche se si sono scambiati solo poche parole sente che rischierebbe la sua vita per proteggere quella fragile e indifesa della sua amata.

Ma tutto ciò potrà bastare?

Riusciranno insieme a difendersi dalla crudeltà di quel  periodo e dalla cattiveria umana?

Una storia semplice raccontata in terza persona sottoforma di diario ; è al tempo stesso una lettura molto impegnativa in quanto descrive nel dettaglio le crudeltà a cui il popolo ebreo veniva sottoposto, durante un periodo vergognoso per l’umanità.

E’ molto emozionante però vedere la speranza accendersi, Lale riesce a trasformare il suo “ingrato compito” in un modo per aiutare gli altri, sfrutta il suo essere immune agli occhi dei tedeschi per recuperare cibo e medicine per i prigionieri più in difficoltà. Il ragazzo diventa così un eroe per tutti, un esempio che aiuta a non arrendersi anche di fronte a tanta cattiveria.

Quasi non  conosce Gita ma la ragazza diventa il centro dei suoi pensieri, il bagliore di una debole speranza, il sorriso che la vita può ancora donargli.

Il racconto è molto dettagliato e realistico, soprattutto perché si tratta di una storia vera; l’idea del libro nasce infatti da un’intervista dell’autrice giornalista a Lale Sokolov, il vero e storico tatuatore di Auschwitz.

Consiglio questo libro a tutti, differisce dalle solite storie d’amore ma comunque ha una grossa similitudine: per amare ed essere ricambiati non bisogna MAI perdere la speranza, anche quando sembra tutto perduto, solo allora sarà per tutta la vita.

Recensione precedentemente pubblicata sul blog Il mio mondo di libri.

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LADY MARMALADE di Charlotte Lays

LADY MARMALADE di Charlotte Lays

Titolo: Lady Marmalade
Autore: Charlotte Lays
Serie: NY Sinners Series vol.5
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Prima persona/ POV alternati
Tipo di finale: Concluso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 6 Gennaio 2021
Editore: Self-Publishing

TRAMA


Ricominciare a respirare dopo un’esperienza traumatica non è mai facile, ma per Cassandra sembra quasi impossibile.
Le cicatrici che ha sulla pelle, d’altronde, testimoniano i suoi sbagli, i suoi errori di valutazione. Il suo cuore spezzato.
Per questo ha deciso che d’ora in poi si terrà bene alla larga da tutti, soprattutto dagli uomini. Nuovo lavoro, nuova casa, nuova Cassandra. Sola, ma al sicuro.
Quando però una coppia di cani mastodontici, un ragazzone con troppo appetito e un padre terribilmente sexy varcano la soglia della sua villetta, è chiaro che qualcosa nei piani di Cassandra sta irrimediabilmente per cambiare.
Ma se il vero mostro che lei continua a combattere fosse il ricordo di ciò che è successo nel suo passato?
Perché sì, a volte guardare in faccia il proprio riflesso allo specchio fa più paura degli artigli del drago che hanno squarciato la fiducia nell’amore. E nelle persone.

RECENSIONE

In che modo l’amore, uno dei sentimenti più nobili e preziosi può diventare all’improvviso qualcosa da cui voler fuggire?

Questa è la storia di Cassandra, che crede di amare Gabe a tal punto da non comprendere di doverlo temere, da non riuscire a reagire ai suoi continui soprusi, facendosi mettere giorno dopo giorno sempre più in ginocchio.

Non può scegliere come vestirsi, ne quanto deve essere alto il tacco delle sue scarpe, tutto deve essere approvato dalla possessività aggressiva del suo fidanzato.


Finirà mai questo dolore?

Potrò tornare a ridere?

Riuscirò mai più a scherzare?

Chi è che ha incasinato tutto?

Io?

Lui?

Perché?


Solo dopo essere stata duramente picchiata trova la forza di reagire, con l’aiuto della sua famiglia e delle sue amiche più care Cassandra parte, cambia città e trova il lavoro che ha sempre sognato, coadiuvata da un gruppo di assistenza alle donne vittime di maltrattamento.

La paura resta tanta, il suo peggior incubo la sveglia durante la notte e la segue ovunque di giorno; ma la voglia di reagire è più forte e così, armata di spray al peperoncino, esce e prova a divertirsi cercando di ricominciare da capo e vivere davvero.


Per quanto sia stanca, non è mai facile chiudere gli occhi e dormire. La notte rimane uno dei momenti in cui mi sento più vulnerabile


Saranno un ragazzino perennemente affamato e due cagnoloni tanto spaventosi quanto docili, a farle ritrovare la voglia di fare qualcosa per gli altri dimostrando che quella è la sua grande occasione per aprire il cuore alla vera felicità.

Cassandra e Scott si trovano ad essere più simili di quanto potevano immaginare, e mettono insieme le loro vite spezzate per farsi forza e sorridere delle piccole cose mai apprezzate fino ad allora.

E’ la prima volta che mi approccio alle opere di questa autrice, e sono felice di aver iniziato da questo libro che mi ha attirata fin da quando ho visto per la prima volta la sua copertina.

Una storia raccontata in prima persona, non un semplice romanzo ma qualcosa di puro e travolgente che vi farà riflettere, sorridere, amare, la giusta dose di pathos, sentimento e ironia la rendono infatti una lettura unica nel suo genere, che resterà a lungo nel mio cuore.

Cassandra è la voce delle tante donne che ancora oggi, nonostante i tempi si siano evoluti, vengono maltrattate, oppresse e addirittura uccise da uomini che sostengono di fare solo il loro bene.

Spesso questi episodi di violenza si prolungano nel tempo perché restano segreti, quello che manca infatti è proprio il coraggio di chiedere aiuto per paura che venga incrinato un equilibrio già instabile e pericoloso, e soprattutto perché le donne vittime di violenza credono di amare chi gli sta vicino e non vogliono separarsene.

Spero che queste donne trovino il coraggio di tirar fuori la voce, denunciando sempre più questi episodi dannosi per la loro felicità, e spero che gli uomini si rendano conto di quanto sia prezioso averle al loro fianco, felici di camminare allo stesso passo per tutta la vita.


Vi troverete a difenderlo, perché lui è stato così bravo e abile e fottutamente astuto da lavarvi il cervello, che lo difenderete. Non dovete farlo, ragazze. Voi siete libere, adesso. Lui è il vostro male e il fatto che ragioniate con la sua mente malata ne è la dimostrazione.


Ringrazio l’autrice per aver trattato un argomento del genere in maniera così delicata e perfetta.

Consiglio questo libro a tutti, perchè le donne hanno bisogno di sentirsi amate davvero e non devono mai aver paura di amare a loro volta in maniera sincera e completa.


Non posso garantirti la felicità, ma posso proteggerti dalla tristezza con tutto me stesso.


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LUDA: E gli occhi han preso il colore del Cielo… di Gianni Mazza

LUDA: E gli occhi han preso il colore del cielo… di Gianni Mazza

Titolo: Luda: E gli occhi han preso il colore del Cielo…
Autore: Gianni Mazza
Serie: Autoconculsivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 5 Giugno 2014
Editore: Self-publishing

TRAMA


Welcome to the City! Ludovica Caruso vi invita a visitare Londra, la città per lei più bella al mondo, dove vive da un paio d’anni, dove ha trovato il lavoro dei suoi sogni al British Museum, dove divide la casa con la sua miglior amica Cristina e dove, tra mille difficoltà e divertenti contrattempi, andrà alla ricerca della sua vera identità… Già, perché ventisei anni prima una ragazzina quindicenne senzatetto di una cittadina russa vicina al confine polacco aveva dato alla luce una piccola cucciola… Ventisei anni prima quella ragazzina aveva dovuto rinunciare a tutto ciò che la faceva sentire viva… Ventisei anni prima quella ragazzina aveva dovuto dire addio alla sua piccola Occhi Cielo!

RECENSIONE


Questa storia inizia in un povero paese della Russia, dove una ragazzina di 15 anni, rimasta incinta per sbaglio, dà alla luce la sua bambina.

Nonostante ami molto la piccola Lyuda, Ljuba si rende conto che, a causa della sua povertà non avrebbe mai potuto darle una vita tranquilla; quindi, grazie alla suora che l’ha aiutata a nascere la piccola trova una famiglia italiana che la accoglie come una figlia vera.

Purtroppo però le cose belle non durano per sempre e Luda,(nomignolo cha ha acquisito in Italia) diventata ormai grande non riesce più a trovare nella sua famiglia adottiva l’amore che l’ha cresciuta e amata quando era più piccola.

E’ solo grazie a Cristina, la sua “hermanita”, la sua migliore amica, che Luda decide di cambiare vita e si trasferisce con lei a Londra.


“Amo questa città perché a nessuno importa se sei  bianco o nero, bello o brutto, se giri con venti piercing in faccia o se vai a fare la spesa in pigiama, qui non conta la maschera che indossi, qui l’unica cosa che conta è ciò che sei davvero.”


Presso il British Museum trova il lavoro dei suoi sogni, e prova a vivere la sua vita circondata da tanti amici e da persona che le vogliono bene.


“Mi ritrovo a sorridere. Non ricordavo quasi più come suonasse la mia voce quando non è impegnata a dire cose tristi.”


Dopo storielle senza significato trova finalmente l’amore grazie ad Alex ed è molto felice ma dentro è incompleta, le manca qualcosa, quindi grazie ad alcuni racconti delle persona che l’hanno cresciuta inizia a desiderare di cercare la sua mamma biologica per incontrarla.


“Lo stringo a me come prima che il mio cuore si rinsecchisse, come prima che le lacrime prendessero possesso della mia anima. Lo stringo a me come se questi quattro anni non fossero mai passati. Lo stringo a me come sei nostri cuori non avessero mai smesso di battere insieme e mi perdo in un bacio pieno di me, di lui, di noi.”


Potrà davvero abbracciare chi l’ha messa al mondo e poi abbandonata per salvarla?

Potrà ritrovare l’amore vero, quello che solo una mamma può dare?

Sono molto grata a Gianni Mazza per avermi dato la possibilità di leggere questo libro, una lettura semplice raccontata in prima persona dalla voce di Luda.

I capitoli brevi rendono la letture scorrevole, emozionante e coinvolgente.

E’ molto bello come l’amicizia tra Luda e Cristina sia al centro della “rinascita” della protagonista; a prova che in ogni momento della nostra vita l’amicizia, quella vera, ci può davvero salvare.

Ed è altrettanto emozionante come Luda non si spaventi davanti alle difficoltà e cerchi in tutti i modi di reagire e vivere la sua vita.

Secondo me Luda è la voce di tutti i bambini non riconosciuti e poi dati in adozione, che per svariati motivi non hanno la fortuna di crescere in una famiglia amorevole, e che con tenacia hanno fatto di tutto per essere comunque come gli altri.

Sarebbe bello se questi piccoli avessero la possibilità di conoscere chi li ha messi al mondo, per far capire loro che il dono della vita è più prezioso della loro rinuncia, fatta a fin di bene.


“Non ho bisogno di dire nulla, le guardo semplicemente con gli occhi sognanti di una bambina che, dopo essersi persa, ha finalmente ritrovato casa.”


Consiglio a tutti questo libro, è una semplice ma perfetta lezione di vita!


“E gli occhi han preso il colore del cielo….”

Vola. Lascia che le tue ali si spieghino. Senti il soffio divino su di te. Godi della bellezza della vita. Vola. Lascia che l’aria ti renda leggiadra. Senti l’abbraccio dell’universo. Godi della potenza delle cose. Vola. Lascia che i sogni ti prendano. Senti l’amore di chi ti ama. Godi della gioia del nostro sentire.”


Recensione precedentemente pubblicata sul blog “il mio mondo di libri “

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TORNARE di Vera Demes

TORNARE di Vera Demes

Titolo: Tornare
Autore: Vera Demes
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 20 Ottobre 2020
Editore: Self-publishing

TRAMA


“Quanto strazio è annidato in un ritorno. Se ritorni dove non hai più nulla”.

Il passato di Lara Adler torna a bussare alla sua porta un giorno di dicembre, a Roma, alla presentazione della sua prima raccolta di poesie. È un passato irrisolto, il ricordo di un’estate di otto anni prima che ha cambiato per sempre la sua vita. È la memoria di spiagge assolate e di tramonti vermigli e della voce aspra e dolce di Wyatt Spencer Mills, il suo sogno d’amore e il suo più grande sbaglio.
Ma adesso il passato è di nuovo lì, nel suo presente. Ha il volto di lui e dei suoi occhi grigioverdi.
Il passato è tornato. E scalpita per entrare, ancora una volta, nel suo cuore.
Wyatt e Lara.
Lui è un uragano di vitalità, lei è un quieto fuoco che riposa sotto la cenere.
In un viaggio doloroso e indimenticabile, nei luoghi struggenti della memoria, l’amore sboccia ancora, come se quel passato non esistesse più.
Eppure ci sono ricordi indelebili e fantasmi nascosti nell’ombra.
Lara è incapace di perdonarsi.
Wyatt non può rinunciare a lei.
Ma a volte serve tornare là dove riposano i desideri e i sogni incorrotti. Un posto dove sentirsi al sicuro. La felicità e l’amore profondo di due ragazzi. Che vale una vita intera.

RECENSIONE


“L’amore è ciò che ti lascio. Ti auguro di ritrovarlo, ovunque sia andato, ovunque tu abbia lasciato che andasse. Se è vero amore non morirà mai. Devi solo tornare indietro e ritrovarlo.”


Lara Adler è un’anima solitaria, vive e lavora a Roma e l’unico modo per esprimere apertamente le sue emozioni è quello di tramutarle in versi, le sue poesie diventano per lei dei piccoli tesori da custodire gelosamente tra i ricordi più preziosi; ma nonostante lei voglia tenerle solo nel suo cuore, grazie ad una mano amica, arrivano ad un editore, che con entusiasmo le promette la loro pubblicazione.


Anche Lara non si scompose. Era ormai distante da tutto, con la mente fuori da quel vortice di tristezza, lontano, nel cielo che si stava tingendo di rosso. Si stava estraniando nel solo modo che conoscesse. Componendo parole. Ripetendo la magia che aveva imparato. Per non soffrire.


E’ proprio durante una serata in libreria, per presentare la sua raccolta di rime che le ricordano tanto il passato, che il suo passato appare davanti a lei in carne ed ossa; si ritrova davanti infatti agli occhi e al sorriso inconfondibile di Wyatt Spencer Mills.

Wyatt è stato il suo primo grande amore, nato e cresciuto in maniera travolgente, durante un’estate di otto anni prima, quando Lara aveva trascorso un periodo a Savannah, in Georgia, con la sua famiglia.


Wyatt non rispose. Aveva paura. Perché sentiva che stava perdendo il controllo, per la prima volta in vita sua. E sapeva che non sarebbe riuscito a fare nulla. Arginare le emozioni. Spegnere quel bruciore sordo che ancora gli ardeva nel petto. Sarebbe stato inutile. Tentare di negarlo. Che lei gli piaceva. Era così. Gli piaceva. E tanto.


Ma per lei Wyatt rappresenta anche qualcosa che non c’è più, che Lara si è trovata costretta a lasciare con la tristezza ma anche con la consapevolezza che quello non era più un posto adatto a lei.

Wyatt non perde le speranza, sente che il loro amore è più grande, e fa di tutto per farle capire che ha bisogno di tornare a vivere, ma è solo grazie ad a qualcosa di più grande che Lara si rende conto di poter avere ancora una possibilità e che si merita di tornare ad essere felice.


In un istante capì che con Lara avrebbe dovuto mettere in atto ciò che aveva imparato a West Point, durante l’addestramento per le incursioni lampo in territorio nemico. Un attacco veloce, improvviso, capace di lasciare l’avversario tramortito per la sorpresa. Ed è esattamente l’espressione di lei in quel momento. Stupita, sguarnita di difese e di spavalderia. In quel momento dimostrava tutti i suoi diciassette anni ed era così confusa, così dolce e incerta che avrebbe voluto prenderla tra le braccia e baciarla, fregandosene di tutto.


Grazie Vera Demes, per questo prezioso gioiello che mi hai dato la possibilità di leggere in anteprima, quando so che sta per uscire qualcosa di tuo , lo aspetto sempre con la certezza di buttarmi a capofitto in una nuova avventura, non sapendo esattamente dove mi porterà e anche stavolta non sono rimasta delusa.

Leggere questo libro è stato vivere una girandola di emozioni, che mi hanno lasciata senza fiato, (e lo sai bene!) dando tanto spazio all’immaginazione e alla fantasia di pensare scenari e finali diversi sbagliando sempre.

E’ talmente realistico che è stato come vedere un film, il libro infatti, raccontato in terza persona, è diviso in due parti; la prima narra del periodo in cui Lara vive a Savannah, conosce suo fratello Manfred e scopre di avere una bellissima affinità con lui, e dove si innamora perdutamente di Wyatt.

Nella seconda parte, passati otto anni, Lara vive a Roma e anche se ci prova non riesce a dimenticare quello che Wyatt è stato per lei, quello che quei pochi mesi in America hanno rappresentato per la sua vita.

Molto emozionante quando, grazie a un aiuto inaspettato, Lara si trova a vivere tappe importanti della sua vita passata comprendendo quanto sia importante l’amore, amare qualcuno sopra ogni cosa è davvero il regalo più bello che ogni giorno possiamo farci.


Perché con lei tutto era fermo, stabile, perenne come le certezze della vita. Con lei il suo cuore palpitava piano, sereno, nella consapevolezza di essere giunto alla meta. Era così. Anche se non ne conosceva il motivo. Non c’era spiegazione scientifica. Era così e basta.


Il titolo è sicuramente molto significativo, TORNARE, non solo fisicamente, ma tornare ad essere felici, ad aver bisogno di amare, tornare a comprendere le difficili situazioni che in ogni momento ci mettono alla prova; tornare a respirare quando pensavamo di non esserne più capaci, tornare a scegliere solo quello che veramente ci fa sentire completi e in pace con noi stessi.


E adesso l’aspettava un ritorno. Una vita in cui non si sarebbe mai più concessa il privilegio di amare. Perché l’amore poteva trascinare in un abisso e annullare la ragione, la volontà, la capacità di scegliere.


Il mio cuore è stato letteralmente rapito dal personaggio di Manfred, un ragazzo fragile e represso da tutti, che sboccia quando conosce Lara, tirando fuori il suo carattere dolce e premuroso; un bellissimo esempio di amore e supporto fraterno oltre ogni difficoltà.

Il libro è arricchito in maniera semplice ma preziosa dalle poesie di Lara, versi stupendi e molto significativi che aprono ogni capitolo e sono raccolti in un’appendice alla fine, di certo qualcosa di originale che lo rende una lettura davvero unica.

Una storia intensa ed emozionante , da leggere ma soprattutto da vivere come tutte quelle a cui questa autrice ci ha abituati.

Recensione già pubblicata per il blog “Il mio mondo di libri”

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