
RAPITA di Nicola Rocca
Titolo: Rapita | |
Autore: Nicola Rocca | |
Serie: Autoconclusivo | |
Genere: Thriller | |
Narrazione: Terza persona | |
Tipo di finale: Chiuso | |
Editing: Ottimo | |
Data di pubblicazione: Febbraio 2023 | |
Editore:EnneErre |
TRAMA
La notizia della fuga di Eva Becker dalla REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) riporta la paura nella vita di Roberto Marazzi.
Quando il noto scrittore di romanzi thriller ne viene a conoscenza, si trova a Roma, impegnato nel tour promozionale di Infanticidio, la sua ultima fatica letteraria.
La paura si trasforma in terrore e angoscia, quando Alessia, la sua compagna, lo informa che Eva ha rapito Stella, la loro figlioletta di un anno.
Nei casi di rapimento, gli esperti parlano chiaro: le prime ventiquattro-quarantotto ore sono fondamentali per il ritrovamento, a maggior ragione se la rapitrice ha oltre mezza giornata di vantaggio sulle Forze dell’Ordine che le danno la caccia.
Quando viene denunciato il rapimento, Eva Becker potrebbe essere ovunque. La Polizia non si dà per vinta: una task force, diretta dal commissario Dario Ruggeri, si mobilita in una caccia senza precedenti.
La vicenda, da un lato, si dipana tra colpi di scena, suspense e avvenimenti rocamboleschi; dall’altro mostra le angosce, gli incubi e i turbamenti di Roberto Marazzi, un uomo a cui è stato sottratto il bene più prezioso.In una inesorabile corsa contro il tempo, Rapita vi condurrà all’inseguimento della rapitrice e di Stella: le frustrazioni, le paure e le emozioni dei protagonisti diventeranno una gabbia dalla quale sarà impossibile fuggire.
A questa vicenda si intreccia la storia della vita di Rosita D’Orazio, una bambina che, oltre trent’anni prima, ha subito il dramma del rapimento.
Esiste un legame tra Rosita e la piccola Stella?
Se sì, quale?
La risposta a questa domanda vi farà sprofondare nel mondo buio in cui è caduto Roberto Marazzi in seguito all’ennesimo dramma che lo ha travolto.
RECENSIONE
Nicola Rocca torna con un nuovo avvincente thriller sulle vicende dello scrittore Roberto Marazzi.
La sensazione predominante scaturita dalla lettura è l’ angoscia: l’ angoscia di un padre che vive nel dramma di sapere sua figlia rapita, l’ angoscia di un uomo che si sente stalkerizzato, l’angoscia di una famiglia che si sente colpita negli affetti.
Il lettore, anche grazie alla narrazione in terza persona, è coinvolto in un vortice di emozioni e di paure che attanagliano il protagonista, lo scrittore Roberto Marazzi già protagonista di altre storie autoconclusive.
Eva Becker è antagonista di Roberto e da lui ossessionata, prigioniera di un mondo dalla realtà distorta. In questo romanzo sono le donne a farla da padroni, sono le donne quelle che portano avanti le redini della storia, nel bene e nel male.
È interessante scoprire come Nicola Rocca affronti diverse tematiche del mondo femminile nelle varie storie autoconclusive che riguardano Roberto Marazzi, diventato scrittore affermato, sposato con Sonia prima e innamoratosi poi di Alessia, madre della sua bimba.
” La sua esistenza era un mix continuo fra vita reale, incubi e pagine scritte, con la differenza che, questa volta, la realtà era peggiore dei brutti sogni”.
Il lettore è un silenzioso spettatore che assiste impotente ai vari omicidi e al rapimento di una bimba innocente. Impossibile non leggere questa storia senza sentirsi presi dal panico, quasi come se l’assassina potesse sentire i nostri pensieri.
Molto interessante la tematica del rapimento, affrontata anche con la tecnica del flashback in cui la protagonista è una bimba rapita nel passato e che subirà indubbiamente traumi che condizioneranno le sue scelte future.
Rosita è una figura molto interessante che mi ha affascinata da subito, è una bimba che viene rapita per errore e costretta ad affrontare l’ orrore della prigionia ed anche il dramma della violenza.
All’ inizio è praticamente impossibile capire perché l’ autore parli di eventi accaduti molti anni prima, ma la verità si rivelerà scioccante.
Per quanto riguarda il rapimento della figlia di Marazzi la domanda che mi ha perseguitata è stata: Perché rapire una bimba senza colpa? Che scopo ha la donna che commette un atto del genere?
È davvero interessante entrare nella mente malata di un criminale, soprattutto di sesso femminile, poiché questo si ricollega anche a molti elementi di attualità: basti pensare a fatti realmente accaduti, dove donne dalla maternità mancata hanno rapito i bimbi di altre donne. O anche tante storie di donne traumatizzate da tradimenti e matrimoni falliti, intrappolate in una spirale di odio dalle quale non si esce più.
Perché forse il punto è proprio questo: la mancata elaborazione di eventi drammatici, proprio come accade ad alcuni protagonisti del romanzo: persone che si trovano davanti ad eventi più grandi di loro, che rimangono prigioniere di un limbo ed interpretano in maniera distorta la realtà.
Nicola Rocca riesce ad incollare il lettore alla storia e a creare una sorta di perenne suspense che non scema mai durante tutto il dipanarsi degli eventi
È un susseguirsi di fughe, omicidi, sangue, è come avere perennemente il fiatone, consapevoli che presto succederà ancora qualcosa di tragico.
Ti prego no… Lo pensò solamente, non aveva più la forza di parlare. Poi, vide la lama nelle mani di lei salire verso l’alto.