IL SUGGERITORE di Donato Carrisi

IL SUGGERITORE di Donato Carrisi

Titolo: Il suggeritore
Autore: Donato Carrisi
Serie: Mila Vasquez volume 1
Genere: Thriller
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 1 aprile 2011
Editore: Longanesi

TRAMA


Qualcosa di sconvolgente è accaduto, qualcosa che richiede tutta l’abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte facce, che li mette costantemente alla prova in un’indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida. Sarà con l’arrivo di Mila Vasquez, un’investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l’altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e Gavila. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo…

RECENSIONE



Il sussurro fa sempre pensare a qualcosa di proibito , di non lecito, da nascondere, parole che non possono essere ascoltate da tutti o che non dovrebbero essere pronunciate. 

Ecco perché nell’ immaginario il male, quindi qualcosa di deprecabile, non si manifesta apertamente, a chiare lettere, a voce alta, in modo plateale. 

Il male sussurra, si insinua, striscia, si nasconde, si infiltra, si camuffa. 

Altre volte invece esplode con tutto il suo corredo di violenza, distruzione e dolore ma quando ormai è troppo tardi. 



Un’ affermazione non tanto incoraggiante, ma se il primo istinto sarebbe quello di negarla a pensarci bene in realtà forse è proprio così. 

Lo testimoniano lo spazio che occupano i fatti di cronaca nera rispetto ad altri nelle scalette dei telegiornali o nelle pagine dei quotidiani, spesso accompagnati da una morbosità che risponde a una certa lugubre curiosità del pubblico. 

È su questo concetto che Donato Carrisi intesse un racconto in perfetto stile “Criminal minds” per citare una famosa serie televisiva, trascinando il lettore in un abisso di violenza e morte da cui paradossalmente però in mezzo alle scorie che produce il male emergeranno in mezzo ad esse anche alcuni elementi volti al bene. 



Il bene agisce invisibile e silenzioso mentre il male no? 

Come è possibile che a volte dal male possa scaturite il bene e viceversa? 

Il lettore si troverà proprio a porsi queste domande, perché la dicotomia tra le due entità cessa di esistere all’ interno del libro, inizia a mescolarsi, a fondersi fino a non fare più distinguere i propri confini. 

È questo infatti il gioco del Suggeritore del titolo e sono queste riflessioni i pilastri su cui è costruita tutta la trama di questo romanzo. 

Una melodia macabra a cui la scrittura di Donato Carrisi dona un ritmo perfetto, dato dall’ alternarsi di momenti di alta tensione in stile thriller ad altri di tipo più tecnico in stile poliziesco. 

Una fusione equilibrata in cui il lettore riesce a seguire i ragionamenti e le indagini intricate ma comprensibili e ben congeniate, entra in contatto con i principali protagonisti sviluppando una graduale empatia nei loro confronti e viene catturato da un’ inarrestabile curiosità nei confronti dell’ evolversi della trama. 

Si assiste ad una sfida contro il buio in cui i protagonisti capitanati dalla figura del criminologo Goran Gavila, cercano di combatterlo dovendo mano a mano che si procede nella vicenda venire a patti con la consapevolezza che il buio è parte di ognuno di noi e per alcuni esercita un richiamo irresistibile. 

Un concetto che a sua volta Donato Carrisi fa coincidere con la protagonista femminile, l’ agente Milà Vasquez che si unirà a Gavila nelle indagini. 

Una figura questa dell’ agente Vasquez fatta più d’ombra che di luce, che si trova a dover agire in entrambe le dimensioni per dovere o anche per piacere forse. 

Come nei migliori libri di questo filone niente è come sembra, i colpi di scena sono numerosi ma tutti al posto giusto, le atmosfere, le descrizioni, le ambientazioni, i dialoghi trasportano il lettore dentro alle situazioni con un realismo frutto di una narrazione dall’ impronta cinematografica ma che contemporaneamente riesce a conservare la lentezza e il ricorso ai particolari, quindi la capacità di coinvolgimento tipica della lettura. 

L’ attenzione ai dettagli infatti, e la conoscenza delle tecniche investigative, comportamentali, di fatti e personaggi reali della cronaca, l’accuratezza della costruzione psicologica dei personaggi denotano le ricerche e gli studi effettuati dall’ autore che grazie al proprio talento narrativo è riuscito a darvi consistenza, facendo affezionare il pubblico a personaggi realistici e dall’innegabile fascino, oscuro e non, complice un susseguirsi di eventi inaspettati, che il lettore prova a ipotizzare senza mai centrare però il vero intento dell’ autore. 

Questo libro è il primo di una serie di successo che uscito molti anni fa ha collezionato premi, consensi e vanta più di 10.000 recensioni.

Questa quindi non farà sicuramente la differenza ma, essendo io una scarsa consumatrice di questo genere di letteratura, devo cogliere l’occasione quando resto folgorara da un libro per me inusuale. 

È questa infatti una storia che rapisce non solo per contenuti, stile e costruzione narrativa, ma ancora di più per il messaggio su cui l’autore ha deciso di basarla e cioè sull’idea appunto che sebbene si faccia fatica ad accettare l’idea del male, in realtà c’è un richiamo dentro ad ognuno di noi che agisce come una calamita nei suoi confronti: il buio affascina, seduce, attira. 



Se nella storia il suggeritore non fa nient’altro che usare questa consapevolezza per i propri fini anche l’ autore a ben pensare utilizza lo stesso principio per tenere incollato il lettore alle proprie pagine. 

Il buio è attraente e una volta provato a inabissarsi in esso, chissà potrebbe anche risultare difficile tornare indietro. 

Io infatti , ho già iniziato il secondo volume.