
QUESTA GINNASTICA CHIAMATA AMORE di Miss Black
| Titolo: Questa ginnastica chiamata amore | |
| Autore: Miss Black | |
| Serie: Autoconclusivo | |
| Genere: Contemporary Romance | |
| Narrazione: Terza persona | |
| Tipo di finale: chiuso | |
| Editing: Ottimo | |
| Data di pubblicazione: Luglio 2023 | |
| Editore: Self Publishing |
TRAMA
Nella sua prima vita Carmen Casanova era una grafica editoriale. Poi una brutta esperienza ha cambiato tutto e ora è socia di uno studio legale specializzato nella difesa delle donne. Finché non viene avvicinata da una cliente misteriosa, vittima di violenze domestiche. Sembrerebbe una storia tristemente comune, se il marito non facesse parte di un clan mafioso.
Il procuratore aggiunto Luigi Lo Presti vive sotto scorta da quando ha mandato in prigione il primogenito di quello stesso clan e hanno cercato di ucciderlo.
È a lui che Carmen si rivolge, perché sa che la sua cliente avrà bisogno della protezione della Direzione Distrettuale Antimafia.
Inizia così una collaborazione che li porterà sempre più vicini. Ad accompagnarli, quasi come una colonna sonora dello spirito, le canzoni di Battiato che arrivano ad alto volume dal bar dietro il palazzo di giustizia. Ma è giusto abbandonarsi all’amore (come nel Giappone delle geishe), se sei nel mirino di un clan mafioso? Lo Presti sembra pensare di no, ma le circostanze potrebbero smentirlo.
RECENSIONE
“Rumori di letto, sesso meccanico, questa ginnastica chiamata amore.”
È il 1985 quando viene pubblicato il brano Personal Computer del grande Franco Battiato. Un compositore straordinario che ha avuto la capacità di avvicinare un vasto pubblico a una musica e a un linguaggio complessi. La sua curiosità di sperimentare in ogni direzione e la sua singolare personalità lo hanno portato ad essere amato e seguito da moltissime persone, forse curiose come lui. Dopo questa lettura viene spontaneo immaginare che tra queste vi sia anche Miss Black, autrice eclettica che ha dedicato a Battiato non solo il titolo del suo ultimo romanzo, Questa ginnastica chiamata amore, ma anche messo al centro di scene ad alta intensità emotiva alcuni suoi brani. Abbiamo avuto modo più volte di verificare e ammirare la naturale inclinazione di questa autrice a sconfinare in nuovi territori letterari, come stavolta in cui l’ambientazione è in Italia e le tonalità di genere sono più verso la narrativa sentimentale dal puro romance a tinte rosse.
Per Carmen l’avvocatura non era stata la prima vocazione.
Protagonista della storia Carmen Casanova (cognome quanto mai compensativo), 39 anni, avvocatessa per scelta. Dopo essere stata vittima di un episodio di violenza con un suo ex ragazzo, ha deciso di intraprendere la professione di penalista del foro in ambito violenza sulle donne, proprio per esorcizzare quanto accaduto e trasformalo nell’opportunità di difendere chi come lei si è trovata in pericolo con un uomo.
Detto questo, Carmen è una donna che arriva al lettore con tutte le sfumature di umanità che potrebbero trovarsi in chiunque attorno a noi: paura, esitazione, senso di colpa e quella forza d’animo capace di renderla un’eroina agli occhi di chi ha bisogno di essere tutelato insieme alla reale fragilità di cedere difronte a qualcosa di più grande del previsto. Sfumature credibili che fanno acquisire tridimensionalità al personaggio, senza dubbio. D’altra parte, la fine caratterizzazione dei personaggi è uno degli assi di questa autrice, pronta a usarli a suo (e nostro) compiacimento.
«Non ti consiglio di parlare con lui. Dicono che sia una persona molto difficile e che se la tiri tantissimo. Ma se il marito della tua cliente è davvero un mafioso, di certo devi parlare con qualcuno alla DDA». Carmen annuì. «Spero di no» ammise.
Luigi Lo Presti è un magistrato molto popolare, non solo in ambito professionale ma anche mediatico. Un eroe dell’antimafia che vive da anni sotto scorta; Carmen si rivolge a lui per condividere una situazione molto delicata, relativa al caso di una sua cliente.
Capire l’intreccio starà al piacere del lettore, che potrà sorprendersi (se non conosce Miss Black) dall’accuratezza con cui il racconto si districa tra questioni legali, dinamiche investigative, protezione testimoni, Codice Rosso fino a delineare un quadro puntuale del mondo (con i suoi equilibri e squilibri) che ruota intorno alla legge e a chi ha il compito di farla rispettare, proteggendo chi denuncia.
«Sa, poi la gente si chiede perché prevenire i femminicidi sia così difficile. Nonostante le leggi sempre più severe, nonostante si sappia quali sono i reati spia della violenza di genere, nonostante tutti proclami…» «Dottoressa Casanova, le assicuro che la violenza di genere mi fa schifo come a qualsiasi persona perbene…» «Ossia non molto, no?» Carmen sorrise e gli mostrò il palmo delle mani, come a dire: e voilà. Lo Presti, quantomeno, non si offese. Si stropicciò di nuovo il mento, e poi tutta la faccia.
Una storia che mette al centro la donna, con i suoi diritti, ponendo la questione della sua difesa con sensibilità e acume sotto i riflettori senza fronzoli, come nello stile di questa scrittrice bravissima. A mettersi a riflettere su pregiudizi, false verità, l’eterno conflitto tra maschilismo e femminismo su come affrontare e risolvere la violenza di genere, l’approccio paternalistico al tema… è un attimo.
Le figure femminili descritte sono ampiamente rappresentate e in modi molto diversi, dalla vittima Francesca (apparentemente superficiale, impaurita e poi coraggiosa), alla protagonista Carmen (umana, piena di forza ma anche di imperfezione), la sua assistente Benedetta (ironica, sempre in bilico con l’amore) per finire con l’antagonista, Assunta, la vice questrice (una dura forgiata in un mondo maschile, competitiva che mostrerà un grande spirito di corpo e di solidarietà verso l’universo femminile).
E l’uomo come ne esce? Io dico bene a tratti alterni (anche se Luigi è irresistibile, lo ammetto) ma scopritelo leggendo questo libro, varrà la pena solo per conoscere il colorito caleidoscopio di nomignoli capaci di essere inventati per amore, perché non dimentichiamoci: questa è l’ennesima storia d’amore di Miss Black, stavolta MADE in ITALY, con sottofondo le note di un compositore-poeta come Battiato.
Sempre quella canzone, come una specie di anatema. «Ancora… Battiato?» le sfuggì di bocca. Lo Presti continuò ad accarezzarle i capelli. Carmen si rese conto che dondolava lentamente, neanche stessero ballando un lento. «La passano minimo due o tre volte al giorno» confermò. «Sarebbe seccante, se non fosse una delle mie canzoni preferite. Vieni qua, da brava».
