RODERICK, BASTADO VERO di Anna Chillon

RODERICK, BASTADO VERO di Anna Chillon

Titolo: Roderick, bastardo vero
Autore: Anna Chillon
Serie: La autoconclusivo
Genere: Dark Romance
Narrazione: POV alternato (Allison e Roderick)
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 18 novembre 2022
Editore: Self publishing

TRAMA


«𝙌𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙥𝙚𝙣𝙨𝙞 𝙙𝙞 𝙫𝙖𝙡𝙚𝙧𝙚, 𝘼𝙡𝙡𝙞𝙨𝙤𝙣? 𝘾𝙤𝙨𝙞̀ 𝙥𝙤𝙘𝙤 𝙙𝙖 𝙨𝙖𝙘𝙧𝙞𝙛𝙞𝙘𝙖𝙧𝙩𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙦𝙪𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙘’𝙚̀ 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙨𝙨𝙖𝙛𝙤𝙧𝙩𝙚?»

𝘓𝘦𝘪, confinata in una villa piena di segreti.
𝘓𝘶𝘪, un delinquente con un unico scopo.
𝘜𝘯𝘢 𝘳𝘢𝘱𝘪𝘯𝘢: la svolta della loro vita.

***

𝗔𝗹𝗹𝗶𝘀𝗼𝗻

Irruppe in casa, sprezzante, con i suoi occhi neri come la notte che mi fissavano dai buchi del cappuccio.
Lo spavento iniziale fu nulla, in confronto a ciò che accadde poi. Rubò e spezzò molto più di quello che aveva in programma: segreti, vite, fragili equilibri.
Tentai di combatterlo, ma 𝘭𝘶𝘪 fu capace di leggermi dentro e rubarmi perfino la ragione… fino a diventare la mia ossessione.

𝗥𝗼𝗱𝗲𝗿𝗶𝗰𝗸

Avevo un piano.
Io e Denny entrammo in quella casa come i cagnacci senza remore che eravamo, facendo di 𝘭𝘦𝘪 e dei suoi amici i nostri ostaggi. Capii subito che era diversa da ogni altra, eppure questo non la risparmiò: nulla avrebbe potuto fermarmi. Ero addestrato per raggiungere i miei obiettivi.
Finché il mio obiettivo diventò 𝘭𝘦𝘪. Ma per averla, dovevo prima riavere la mia vita.
Solo allora, tutti noi, avremmo potuto riprendere a respirare.

RECENSIONE


Ero sbagliato, non insensibile. Avevo cominciato a farmi un’idea delle persone, a capire quando meritavano la mia clemenza e il mio rispetto e quando invece si erano guadagnati tutto il mio sadismo, colpevoli fino all’osso.


Poche parole ma ben chiare che mirano al centro, senza margine di errore, dando al lettore un’idea precisa del protagonista di questo romanzo, Roderick, bastardo vero. Un tipo niente male da rasentare la perfezione, credetemi, grazie al quale Anna Chillon ritorna ai suoi lettori dopo Falling Down, L’Educatore, storia originalissima e di notevole spessore di cui vi abbiamo parlato in occasione dell’uscita con particolare entusiasmo nel nostro blog. Stavolta il ritorno sulle scene del self publishing italiano la signora Chillon lo fa con un libro diverso, un romance suspense contraddistinto da tonalità dark e sfumature suspense, a dir poco magnifico.

Un terreno a lei particolarmente congeniale quello del genere romance, tratteggiato da sfumature piuttosto oscure, in cui il conflitto personale che si trovano a fronteggiare i due protagonisti è un innesco perfetto, tale da indurli a intraprendere un viaggio interiore quasi impossibile, intessuto di limiti da superare che diventa sfida estrema per entrambi. Un percorso ad ostacoli tanto duro quanto necessario al loro cambiamento e all’accettazione, in egual misura, di quello che li unirà.


«Dove passo io si rompe qualcosa che non si può più rimettere insieme. Un osso, una dignità, una vita…» Ebbi il forte presentimento che non avesse esagerato affatto e che nemmeno la mia vita sarebbe stata più la stessa dopo di lui.


Un passaggio che riassume il legame che metterà in relazione i due protagonisti, entrambi centratissimi e messi a fuoco, non solo con dovizia di particolari ma con un realismo spiazzante.
Allison, giovanissima ragazzina, divenuta remissiva da un patrigno spietato e abituata ad ubbidire per sopravvivere, attanagliata da un senso di colpa e conseguente inadeguatezza che la rendono la vittima perfetta.
Ma siamo sicuri che essere spezzati non offra anche le armi per essere alienati dal dolore, quasi da divenirne immuni? Quanto aver raggiunto il limite della sopportazione rende in realtà forti, lucidi?


Tutto sembrava terribilmente fragile in lei: i capelli sottili e scuri dai riflessi mogano, l’ovale del viso e gli arti, sempre a serrarsi sul corpo, come volesse occupare il minor spazio possibile su questa terra. Era una cosina così…


A dar voce a questo pensiero il protagonista, Roderick, alias Glock, due facce della stessa medaglia. Due anime nello stesso corpo, la superficie e la profondità, la bugia e la verità, come la luce e il buio che si avvicendano fino a compenetrarsi e creare molteplici sfumature. Un uomo indurito dalla vita che si offre senza veli, senza inganno alcuno intrigando in modo sconvolgente.
Sadico, determinato, dopato di adrenalina, animato in modo feroce dal sentore della paura altrui, e per questo sempre in ascolto del battito del cuore delle sue vittime, degli spasmi del respiro, attento ad ogni minimo dettaglio, maniaco dell’osservazione e del controllo. Un animale sempre in fuga, dotato di un fine istinto che usa per annusare le sue prede, e vedere oltre l’apparenza.


«Il mio vecchio mi diceva sempre di ricordarmi che al mondo ci sono due categorie di bastardi: quello vile, opportunista, che tende sempre a prendere la via più comoda ed è capace di cambiare bandiera secondo come tira il vento, perché è un vigliacco. Ha paura. Mi sa che è questo il tipo che conosci tu, capace di prendersela solo con chi è più debole.» Tirò il guanto sistemando le dita. «Poi c’è il “bastardo vero”: bastardo fino in fondo, a cui non frega un cazzo di niente, che non puoi comprare o corrompere. A questo tipo di bastardo non importa se chi ha di fronte è più grosso di lui. Se anche ha paura, la ingoia e se ne frega, e va avanti per la sua strada. Perciò hai ragione, tesoro, sono un bastardo, ma di un tipo che tu non conoscevi ancora.»


L’autrice ha creato ad arte una storia di vendetta e rinascita a cui non si può restare indifferenti, che emoziona a tinte forti e che allo stesso tempo cattura il lettore senza che lui se ne accorga, perché il racconto fluisce a ritmo serrato, senza sosta come a volerne sempre di più.
Dialoghi scanditi in modo impeccabile, che danno personale voce ad ogni personaggio con maniacale attenzione. Ognuno con il suo volto ben definito, la sua perfetta personalità, le sue paure, desideri, fragilità, caratteristiche. Una capacità descrittiva così raffinata che si estende a tutti i personaggi comprimari, tra cui Rev (alias Denny), fino a Wolf, Reece e Janine. Ognuno prende vita di fronte al lettore.


«So come ci si sente a essere l’unica abitante di un inferno speciale, tutto tuo, dove sei sola soletta. Quali scuse inventi per restarci? Che sei troppo debole? Che è troppo pericoloso? Non sarà che ci stai comoda?»


Un romance magnetico, che conferma quanto questa scrittrice sia in grado di rendere speciale una trama che potrebbe essere scontata ma che tra le sue mani diventa un tesoro da scoprire, una cassaforte da aprire, grazie anche allo stile magistrale di scrittura che rende ogni scena chiara e viva, come un film.

Anna Chillon non si accontenta di scrivere, lei scava l’anima dei suoi protagonisti dopo averli resi deboli, inermi dinnanzi alle loro fragilità, paure, incubi. Spogliati delle loro certezze, chi salva chi? Siamo sicuri che guardare in faccia chi abbiamo davanti basti a credergli oppure un’identità nascosta, un volto celato da un cappuccio può avere la forza di sovvertire le nostre convinzioni, di cambiarci?


Che diavolo fai, gattina? Appoggiai la nuca al cuscino e la ricambiai, scrutando in quello sguardo un po’ perso e un po’ curioso. Lei mi resse e per diversi momenti rimanemmo a osservarci così, quieti, in un contemplare che pareva un toccare, quando toccare può significare sfiorarsi, respingersi e ferire, o in extremis aggrapparsi. Cosa vedi? Cosa mi vuoi dire, gattina?


Allison, “la gattina” pronta a tirare fuori gli artigli come anche lo spietato Glock, che si alterna al Roderick ragazzo, capace di atti di gentilezza. Un dualismo ricorrente che solca profondità inaspettate e predomina per tutto il racconto, avvincendo senza sosta.


Mi sentii struggere, spiazzata da quella sua capacità di essere così violento, e l’attimo dopo così tenero e intenso. Uno come lui, come poteva esserlo? Era stato quello ad avermi rovinata, fin da quella carezza di un polpastrello fuoriuscito da un guanto nero. A quella delicatezza non sapevo resistere, perché curava le mie ferite, ma per farlo le riapriva.


L’evoluzione dei personaggi è accurata, un’operazione scandita in tempi perfetti, che consente loro di restare sé stessi seppure cambiati profondamente, alla fine.
La profondità psicologica colpisce e lo fa attraverso le azioni, oltre che mediante parole e pensieri, permettendo al lettore di percepire e comprendere le dinamiche umane di ogni personaggio, coerente fino all’ultimo.

Un libro potente, dove c’è tutto, ci si aspetta di tutto e, soprattutto, si vuole tutto: azione, romanticismo, tensione altissima, terrore, istinto di sopravvivenza, paura di morire, ricerca di salvezza, desiderio carnale, senso di colpa e di inadeguatezza, voglia di tenerezza, profonda complicità e un cinico sarcasmo così impeccabile da spiazzare.
Ma soprattutto, il messaggio che emerge forte è la consapevolezza che cedere ai sentimenti non rende deboli, anzi.


Il fatto è che al dolore non gliene frega un cazzo di quanti anni hai, quando arriva arriva, e si mangia la tua fanciullezza e le tue illusioni… ma non i tuoi sogni. Se hai abbastanza palle, i tuoi sogni te li tieni stretti. E lei ce le aveva, per questo finivamo sempre col fare scintille.


Se le emozioni sono spesso effimere, momentanee, i sentimenti sono le radici del nostro modo di essere, che ci mostrano i percorsi da seguire e i traguardi da raggiungere. Il desiderio, l’amore sono le motrici per conoscerci meglio, per connetterci alla nostra essenza anche se rotta, spezzata, ma rimettere insieme i pezzi può acquisire il significato di una, anzi due vite.

Uno dei più bei libri letti quest’anno, in assoluto. Una storia da leggere perché impossibile da dimenticare.

Chapeau.

FALLING DOWN, L’EDUCATORE di Anna Chillon

FALLING DOWN, L’EDUCATORE di Anna Chillon

Titolo: Falling Down, l’Educatore
Autore: Anna Chillon
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Prima perosna (Eileen)
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 30 Ottobre 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


“A volte ti sembra di cadere, invece stai solo imparando a volare.”
Un ultimo atto di coraggio, una piccola spinta, e sarei precipitata dal venticinquesimo piano di un grattacielo di Chicago, mettendo fine a tutti i miei problemi. Sarebbe andata così, se lassù non avessi incontrato lui. Evans, l’uomo più cinico in cui potessi incappare, pensò di fare di me il suo esperimento. Colpevole, senza speranze… Chi ero io per rifiutare? Seguirlo fu facile, il difficile venne dopo. Ciò che pretese mi sconvolse: lui non era chi sembrava. Fin dall’inizio mi scontrai con la sua volontà d’acciaio e i suoi modi anticonvenzionali. Ma resistetti. Sarebbe davvero riuscito a dare un nuovo senso alla mia vita? Oppure, alla fine, gli avrei chiesto di ricondurmi in cima a quel grattacielo? Tre mesi di pianti, risa, segreti da svelare, frantumi da seppellire, insieme ai batticuore più folli che avessi mai provato. Poi avrei avuto il mio verdetto.

RECENSIONE


Una parte di me era terrorizzata, l’altra invece ambiva soltanto alla pace assoluta pregustando il meraviglioso cessare del dolore: solo una piccola spinta, mi diceva, e sarà tutto finito. Lo avevo calcolato: venticinque piani erano sufficienti perché tutto finisse in pochi istanti.


Venticinque piani, venticinque anni. Un piano per ogni anno di età. Un’altezza da terra sufficiente a morire, un’età troppo giovane per resistere ad un senso di colpa divorante. Il mondo visto dall’alto, una grande città che brulica di vita è lo scenario che apre “Falling Down” ultima opera di Anna Chillon, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima e di cui aspettavo con frenesia l’uscita.

Un’attesa premiata perchè questa storia graffia, come la penna della sua creatrice, che se dovessi definire userei il termine “sperimentatrice”, perchè capace di mettersi alla prova in generi diversi, dal fantasy, all’erotico fino al contemporary romance, con consapevolezza e bravura, mediante trame originali e ricche di sfumature, come questo libro, davvero particolare, a tal punto da non essere catalogabile su un genere specifico.

“Falling Down”, cadere giù, calare. Un’azione apparentemente comune che mediante questa storia si avvalora di maggior significato, ovvero quello della scoperta di non sapere mai quanto in basso si possa scendere, quanto possa essere catartico piombare verso la propria oscurità, circondati dal buio interiore intriso di paure, senso di colpa e quella patologica inadeguatezza che rende incapaci di stare al mondo e meritarsi qualcosa di bello.
E’ quello che accade a Eillen, protagonista di questa storia, divorata da demoni troppo grandi da affrontare. E’ grazie a lei che conosciamo la sua storia, narrata in prima persona e che non lascia scampo al lettore, costretto ad entrare nella sua mente, a vedere con i suoi occhi, a respirare le sue esitazioni e vivere l’importanza dell’attimo che le cambierà il corso della vita. Un’incontro che assume le sembianze di un momento quasi mistico, spirituale.


Non so se fossi più io a stringere le sue nocche tra le mie o lui a tenermi al guinzaglio, fatto sta che tenevo forte quella mano in cui stavo riponendo la mia misera vita. Non avevo altro a cui aggrapparmi.


Logan Evans, quarant’anni, lavavetri. Chi è veramente? Un salvatore di anime dannate oppure un angelo della morte? Rispondere a questa domanda rappresenta il filo conduttore di questa storia, divisa in due parti, un forte richiamo alla metafora del bivio che apre il romanzo:


“Sliding doors”, ecco cosa stava accadendo. Mi trovavo davanti a un bivio dalle proporzioni gigantesche e in entrambi i casi mi attendeva l’ignoto.


La prima parte si sviluppa in modo più introspettivo, in cui le emozioni sovrastano le azioni, facendo predominare un lungo flusso di coscienza che ricorda il cinema “Kammerspiel”, in cui ad essere in primo piano è la percezione delle sfumature nelle emozioni dei protagonisti.
Come accade nei primi capitoli di questa storia, che offrono un viaggio a tappe, in cui Isabelle, che ha preso il posto di Eileen, sperimenta diverse fasi emotive: la disperazione, la rassegnazione, la lotta con l’orgoglio, la rinuncia.
Pagine intime che inducono il lettore a immergersi in un complesso ed enigmatico rapporto a due tra l’educatore e l’allieva, come a rimarcare il ricorrente dualismo che pervade la storia: la vita e la morte, la salvezza e la colpa, il bianco e il nero, l’accettazione e il rifiuto, binomi contrapposti che duelleranno in un intenso processo di espiazione.


Sul grattacielo avevo pensato a lui come a un angelo, invece era il negromante che uccideva Eileen ogni giorno un po’ di più per ottenere l’oggetto il cui nome non era Eileen, da comandare a bacchetta.


Si dice che «Insegnare è facile come scagliare pietre dall’alto di un campanile. Mettere in pratica quello che si insegna invece è difficile come portare pietre in cima al campanile.» Uscire dal guscio e mettersi in gioco dopo aver imparato a poter usare le ali sarà la sfida di Isabelle, riuscire a consentirle di volare la scommessa di Logan.
A volte è più facile sentirsi protetti in una prigione, per quanto dura, che uscire e vivere davvero, soprattutto quando la vita inizia a calare le sue carte più faticose in un susseguirsi di scoperta e vecchie fragilità, consapevolezza alternata a dubbi, con nuovi orizzonti da guardare e vecchi demoni da affrontare.
La seconda parte di questa storia è leggermente più dinamica della prima, anche se tutto continua a ruotare, oltre i protagonisti, intorno a pochi personaggi comprimari, tra cui Noah e Yuko, rifugiati e sopravvissuti anche loro come Isabelle ma al contempo portatori di esperienze dolorose offerte a lei come fossero illuminanti pezzi di un puzzle da ricostruire, che svelerà il senso della vita.

Anna Chillon regala ai suoi lettori la storia di Logan e Isabelle come fosse una scatola segreta fatta di molteplici strati di carta da svelare, da capire e aprire con cura, aiutati dalla magistrale attitudine di questa scrittrice a tenere il ritmo della narrazione lento o ritmato, a seconda del contesto e dello stato emotivo dei suoi protagonisti. Una tortuosa sospensione verso l’ignoto di un libro che si scopre pagina dopo pagine fino a che il lettore ne vuole di più, fino a voler capire cosa ci sia nel profondo.
Lo stile di narrazione è evocativo e ricco di metafore utilizzate ad arte per richiamare sentimenti, ispirare emozioni:


Così vicino a lui mi sentii fortificata. I defunti si dileguarono con la pesantezza dei loro rimpianti, indeboliti da un sentimento che vinceva sul dolore. Un sentimento tenace, benché lieve sullo spirito, come una nevicata di primavera.


“Falling Down” è un viaggio straordinario che fa pensare, arricchisce portando il lettore in una dimensione ricca di riflessioni importanti: quanto un senso di colpa possa invalidare o indurre all’autolesionismo, quanto sia vitale concedersi il perdono, trasformare le proprie debolezze in punti di forza e salvarsi, anche da noi stessi.

Una lettura profonda che consiglio senza dubbi o perplessità, fino ad indurmi ad aggiungere un nuovo aggettivo a descrivere Anna Chillon, ovvero “osservatrice dell’animo umano”, ovvero capace di costruire trame così potenti da rendere i suoi libri avventure introspettive formidabili.
Chapeau.


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GIADA. UN AMORE COLPEVOLE di Anna Chillon

GIADA. UN AMORE COLPEVOLE di Anna Chillon

Titolo: Giada. Un amore colpevole.
Autore: Anna Chillon
Serie: Le pietre preziose. Vol. 1
Genere: Erotic
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 8 Giugno 2016
Editore: Self Publishing

TRAMA


Il giorno del mio diciottesimo compleanno pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare.
Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui.
E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto.

RECENSIONE


Ho conosciuto la Chillon grazie a Alakim e mi sono innamorata all’istate della sua penna. La particolarità, oltre all’eleganza, è il saper esprimere in maniera sottile ma potente il senso del proibito. È un’autrice eclettica, che spazia dallo Urban Fantasy, allo storico, fino all’erotico. E lo fa in maniera egregia, con quella fluidità propria di chi ha un vasto bagaglio culturale e un talento raro per l’arte del raccontare.

Ne ho avuto l’ennesima conferma con l’erotico Giada, un amore colpevole, primo volume autoconclusivo della trilogia pietre preziose.

La storia gira intorno a uno dei cliché più controversi, ovvero il legame tra un uomo maturo e una ragazzina. Tuttavia, l’illecito non si riduce alla sola differenza anagrafica tra i due protagonisti.

Vincent ha quarantatré. È il miglior amico del padre, frequenta da sempre la loro casa, tanto che per Giada è un secondo genitore. A un certo punto, però, smetterà di essere lo zio acquisito che giocava con lei da bambina, si accorge, infatti, di tutta una gamma di peculiarità che lo schermo dell’infanzia le impediva di vedere. Lui possiede quella cupezza che è la cifra del suo fascino. Vincent è oscuro, pericoloso, è il salto nel buio che nessuna brava ragazza si sognerebbe di fare. E Giada è una brava ragazza: ha appena diciotto anni, è studiosa, pacata, introspettiva, insicura di sé, non si crede bella né interessante, per tale motivo cerca conforta nel dolore.

Il punto però è un altro: chi seduce chi?

Il lupo cattivo che attende la vittima nascosto nell’ombra, o la fanciulla che perde consapevolmente la strada maestra? A dividerli c’è un abisso che appare incolmabile e che loro riempiranno di sotterfugi, baci rubati, bugie, carezze e morsi. E mentre il loro amore si plasma intorno a una voracità insaziabile, verità inconfessabili vengono alla luce e rimescolano le carte.

Non è certo la prima volta che viene trattato questo argomento scabroso – come dimenticare Vladimir Nabokow e la passione scandalosa del maturo professor Humbert per la dodicenne Dolores – ma la vena sensuale dell’autrice, il sottofondo proibito e non ultimo lo stile raffinato e introspettivo fanno di questo romanzo un indimenticabile.

Recensione a cura di Estelle Hunt in esclusiva per Reading Marvels


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