SEMPRE LIBERA di Lorenza Natarella

SEMPRE LIBERA di Lorenza Natarella

Titolo: Sempre libera
Autore: Lorenza Natarella
Serie: autoconclusivo
Genere: Graphic Novel
Narrazione: Fumetto
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 7 Settembre 2017
Editore: Bao Publishing

TRAMA

Maria Callas. La Divina. Un personaggio impossibile da raccontare in modo convenzionale, che Lorenza Natarella affronta con uno stile – biografico, narrativo e visuale – unico e senza precedenti, come la donna la cui vita narra in queste 192 pagine, dal primo all’ultimo giorno, usando una mise en page eclatante, iperbolica ed elegantissima, esaltata da una bicromia nero-rosa deliziosamente glamour. Un libro su una donna senza compromessi, la cui imponente figura si staglia sfacciata su uno sfondo di personaggi di contorno memorabili, da Renata Tebaldi a Luchino Visconti, da Franco Zeffirelli ad Aristotele Onassis, fino a Pier Paolo Pasolini. Una delle dive più grandi di tutti i tempi, di cui ricorre nel 2017 il quarantennale della morte, rivive attraverso le sue boutade rutilanti, il suo genio contorto, il rapporto doloroso con la madre che l’ha fatta e inventata. Una biografia con il respiro di un romanzo.

RECENSIONE


Sempre libera, aria de La Traviata superbamente interpretata da Maria Callas, “ La Divina”: “sempre libera” è anche il titolo di questa favolosa graphic novel di Lorenza Natarella che descrive, a fumetti, la vita della più grande cantante lirica di tutti i tempi.

All’anagrafe Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos, figlia di greci poi emigrati a New York, bambina e ragazza grassoccia dotata di un enorme talento nel canto, Maria sposa Giovanni Battista Meneghini, un imprenditore che diventa il suo manager, tocca le vette più alte della fama e poi conosce gli abissi più profondi dopo l’incontro e l’amore con Aristotele Onassis.

Lorenza Natarella è stata superba nel raccontare le varie tappe della vita della Callas tramite l’ausilio di fumetti e dialoghi tra i vari protagonisti: i colori utilizzati sono il rosa ed il nero, con quest’ultimo corrispondente ai momenti più difficili ed intensi della vita dell’artista.

Sono le immagini quasi a saltare fuori e a gridare, ad imporsi per raccontare: l’infanzia da enfant prodige sfruttata, il problema del peso, il matrimonio con un uomo che l’ha aiutata ad emergere in tutti i modi possibili, l’amicizia con grandi dell’epoca come Visconti e Pasolini, l’incontro con Onassis ed il successivo declino, fino ad arrivare agli ultimi giorni della sua vita.

Attraverso il fumetto impariamo a conoscere Maria Callas, il perché del suo famoso caratteraccio, il problema del peso che l’ha poi portata a perdere 36 kg nel giro di due anni, probabilmente messa sotto pressione anche dal suo entourage.


«Sente la pressione della celebrità?»

«Qualcuno l’ha ferita?»

«L’ha costretta il suo stilista?»

«Suo marito voleva lasciarla?»

«E’ depressa?»

«E’ malata?»


Le vignette ed anche il lettering sono quasi scenografici, violenti visivamente, anche nei periodi migliori della vita di questo grande soprano, quasi a voler comunicare con forza la grandezza del personaggio: un enorme talento ma anche un carattere molto difficile ed un rapporto tormentato col resto del mondo.


«Certo, ci riteniamo fortunati per aver goduto della sua arte in passato, ma – per ragioni che la stampa e il pubblico sicuramente capiranno – ci riteniamo ancora più fortunati nell’esserci liberati di lei».


La Natarella affronta ovviamente anche l’incontro di Maria Callas con Onassis, la separazione da Meneghini, il progressivo declino e le fasi alterne della seconda parte della sua carriera, fino alla morte, descritta in maniera molto delicata ma diretta al tempo stesso: uno sfondo nero.

Il fumetto e la graphic novel sono stati metodi geniali per far vivere Maria Callas attraverso il dialogo con la nuvoletta: è quasi come essere lì e spiare la Divina nel corso della sua vita, vivendo il suo successo, le sue frustrazioni, la sua continua ricerca della felicità, peraltro mai davvero conseguita.


Alla fine della festa, le nuvole minacciavano pioggia.

Di champagne si, ma sempre pioggia”


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