LA DONNA CHE ODIAVA I CORSETTI di Eleonora D’Errico

LA DONNA CHE ODIAVA I CORSETTI di Eleonora D’Errico

Titolo: La donna che odiava i corsetti
Autore: Eleonora D’Errico
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa, storico, biografico
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 16 aprile 2024
Editore: Rizzoli

TRAMA


La storia di Rosa Genoni, la donna che rivoluzionรฒ la moda e inventรฒ il Made in Italy. Rosa ha solo dieci anni quando lascia la sua famiglia a Tirano, sulle montagne della Valtellina, e va a Milano, per lavorare come piscinina nella sartoria della zia Emilia. รˆ il 1877, e la cittร  la travolge con il fermento di una metropoli nascente, lโ€™illuminazione a gas, i tram a vapore, i caffรจ, la Scala. La vita di unโ€™apprendista sarta รจ dura, i turni estenuanti, ma la bambina รจ sveglia, e dimostra subito un talento speciale per la moda. Cosรฌ assorbe tutto, comprese le nuove idee di giustizia sociale e libertร , e diventa una giovane donna coraggiosa, oltre che una sarta raffinata e dalle idee innovative. Da Milano a Parigi, dove nascono gli abiti che tutto il mondo ama, il passo รจ breve, ed รจ proprio lontano da casa, sulle rive della Senna, che Rosa concepisce lโ€™idea di una moda che non sia solo unโ€™eccellente copia di quella dโ€™Oltralpe, ma che risplenda di unโ€™originalitร  tutta italiana, ispirata ai dipinti del Rinascimento e ai fiori delle sue Alpi. รˆ cosรฌ che inventa il concetto di โ€œmade in Italyโ€. Tra broccati e toilettes di seta, lโ€™impegno di insegnante allโ€™Umanitaria e lโ€™amore โ€“ scandaloso allโ€™epoca โ€“ per lโ€™avvocato Podreider, la voce vivida di Rosa ci racconta la sua vita anticonformista e luminosa, le sue battaglie per liberare le donne dai corsetti e dai pregiudizi. Eleonora Dโ€™Errico ci restituisce il ritratto appassionato e vibrante di una sarta geniale, un personaggio chiave per la storia della moda italiana โ€“ consacrato dalla creazione dallโ€™abito Tanagra โ€“ ma anche quella dellโ€™emancipazione femminile. Il racconto di una vita unica che ha saputo vestire di glamour la rivoluzione.

RECENSIONE


รˆ risaputo che lโ€™ emancipazione della donna sia passata anche attraverso la moda, quello che non si conosce forse รจ il nome di alcune figure che effettivamente lโ€™ hanno concretizzata, con la propria creativitร , con la capacitร  di andare contro le convenzioni e di essere dei visionari in questo campo. 

รˆ la storia di una di loro che ci racconta con uno stile elegante e attento ai dettagli, Eleonora Dโ€™Errico con โ€œLa donna che odiava i corsetti โ€œ opera incentrata sulla vita di Rosa Genoni. 

Se vi state chiedendo chi sia questa protagonista non siete i soli. 

Io stessa non avevo mai sentito parlare di questa donna che รจ passata alla storia ( un poโ€™ in sordina come spesso avviene per figure storiche femminili) come lโ€™ideatrice del โ€œMade in Italyโ€. 



Le vicende umane di questo libro sono intrecciate alla storia della moda italiana del XIX secolo, che ci viene raccontata e descritta in modo molto accurato attraverso la vita e lโ€™ attivitร  di sarta di Rosa. 

Dallโ€™ inizio come piscinina presso la sartoria della zia, fino alla realizzazione di una propria impresa e allโ€™ ideazione di un abito completamente nuovo e fuori dagli schemi dellโ€™ epoca. 

Colpisce di questa donna la forza e la tenacia con cui persegue non solo la propria strada esistenziale, ma come attraverso di essa voglia farsi strumento di emancipazione delle condizioni di vita e lavorative delle donne del suo tempo. 



Il femminismo di cui narra lโ€™ autrice รจ quello nato dal basso, di chi non solo deve farsi strada partendo dalla condizione di povertร  del proprio ceto di origine, ma in piรน รจ donna e quindi doppiamente svantaggiata. 

Rosa รจ una di loro, nata in Valtellina, proveniente da un paese di montagna da una famiglia di bassa estrazione, lotta con le unghie e con i denti per raggiungere i diritti essenziali allโ€™ interno di un sistema pensato , deciso e governato da uomini, appartenenti oltretutto alla fetta di societร  agiata. 

A leggere di lei in queste pagine viene da pensare che Rosa Genoni racchiuda in sรฉ tutte le caratteristiche di una tipica eroina da romanzo: forza e fragilitร , tenacia e grande passione che la caratterizzano nelle vicende personali quanto in quelle lavorative.ย 

E invece รจ stata una persona reale e imperfetta, vissuta in unโ€™ epoca complicata ma che non ha accettato un destino giร  stabilito, nรฉ si รจ piegata ai dettami sociali del suo tempo, lottando per far valere il diritto a reclamare il proprio posto nel mondo, contro dogmi, imposizioni e abusi su cui poggiavano, e forse รจ ancora cosรฌ, patriarcato e ricchezza.ย 

Non solo sul piano lavorativo ma anche esistenziale: donna nubile, imprenditrice, madre, figlia e amica, ma sempre senza rinunciare a essere sรฉ stessa e ad affermare la propria identitร . 

In un periodo storico di transizione tra il vecchio e il nuovo, di fermenti politici e sociali narrati dallโ€™ autrice anche attraverso lโ€™ occhio della cittร  in cui si svolgono in maggioranza le vicende. 

Culla e testimone dellโ€™ avvento della modernitร , ora fiore allโ€™ occhiello della moda mondiale e in cui si celebra la fashion week piรน glamour dei nostri tempi. 

Non poteva essere che Milano, agli albori della sua evoluzione in metropoli moderna e chiassosa come la conosciamo oggi, lโ€™ altra grande protagonista. 



Lโ€™ autrice unisce โ€œdue grandi signoreโ€ dellโ€™ alta sartoria le cui trasformazioni sono intessute una dentro lโ€™ altra, in un legame che le influenza vicendevolmente. 

Questo libro va oltre alla biografia storica, รจ  un inno alla libertร , quella che si costruisce su progetti innovativi e sogni da realizzare, e che puรฒ capitare di conquistate anche allโ€™ interno di un camerino di prova di un atelier. 

Un piccolo spazio dove possono avere origine grandi cambiamenti. 

Un libro che trasuda passione e forza, componenti essenziali di ogni affermazione personale certamente non solo nella moda, ma in ogni ambito, oggi come allora.ย 



IL BAMBINO DELLE VIGNE di Elena Vatta

IL BAMBINO DELLE VIGNE di Elena Vatta

Titolo: Il bambino delle vigne
Autore: Elena Vatta
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 2 dicembre 2022
Editore: Youcanprint

TRAMA


Abbandonato dalla madre in un collegio femminile a nemmeno due anni, Giuseppe cresce benevolmente accudito tra le verdi colline del Collio goriziano: apparentemente un’infanzia spensierata a cui non manca nulla, ma in cui il primordiale bisogno di amore esclusivo e incondizionato viene costantemente disatteso dall’assenza materna sempre piรน definitiva. Crescendo impara ad esorcizzare quella mancanza convincendosi di essere emotivamente indipendente e affrontando le sfide quotidiane come opportunitร  di riscatto. Eppure quell’amore materno negato lascia delle crepe nell’uomo che diventa: finisce col non abbandonarsi mai completamente ai sentimenti, con l’amarsi da sรฉ come avrebbe voluto essere amato e con l’assecondare un infantile bisogno di accudimento. ยซAdulto troppo presto, bambino per sempre.ยป Finchรฉ non si imbatte nell’occasione inaspettata di pareggiare i conti col passato, di lasciarsi travolgere dall’amore e di far pace con la sua Storia. Liberamente ispirato ad una vicenda vera, ยซIl bambino delle vigneยป รจ un delicato inno alla vita e alle molteplici possibilitร  di riscatto che offre. ยซDicono che il primo amore non si dimentichi mai, che ti segni per sempre. Ma cosa dire dell’amore prima del primo amore? Di quello materno che non solo segna ma crea l’impalcatura su cui reggere tutto l’edificio di una vita?ยป

RECENSIONE


รˆ sempre con piacere che assisto alle presentazioni di libri che ho amato particolarmente, ne ricavo uno sguardo su libro e autore che mi dร  conferma o meno sulle idee e sensazioni suscitate dalla lettura e mi permette di guardarvi dentro piรน in profonditร . 

Quando ho ascoltato quindi Elena Vatta a Monfalcone parlare della sua prima creatura letteraria โ€œIl bambino delle vigneโ€ ho ritrovato il peso delle parole da lei scritte, suddiviso tra sofferenza e riscatto. 

A partire dalla scelta di ambientare la storia nel territorio in cui vivo, un luogo che si sposa benissimo con le emozioni evocate dalle vicende narrate, un passo a due in cui ambientazione e trama si specchiano. 

Il Collio friulano infatti racchiude in sรฉ la bellezza dei paesaggi ma anche una nascosta asperitร , sa mostrare insieme colore e silenzio. 

รˆ qui che si svolge la prima parte della vita del protagonista Giuseppe, affidato ad appena due anni alla struttura di Villa Russiz, azienda agricola tuttora in opera e insieme casa di accoglienza per bambini in situazioni familiari difficili. 

Lโ€™ autrice ci accompagna nella crescita di Giuseppe durante la quale lโ€™ assenza materna diviene una presenza tangibile. 

Lโ€™ immagine di un ragazzino che attende le visite di una madre che il piรน delle volte non si presenta esce dalle pagine e si imprime nel cuore del lettore, con la forza della delusione primaria, quella di non sentirsi amati da chi ci ha messo al mondo. 



Non bisogna cadere perรฒ nellโ€™ errore di credere che la storia sia solo quella di un abbandono, รจ una storia di mancanza certamente, ma anche di riscatto. 

Elena Vatta racconta la crescita di Giuseppe in un ambiente non tradizionale ma non privo di amore. 

รˆ nella figura di suor Alessandra che si concretizza un affetto materno nei confronti di Giuseppe, un personaggio che รจ mamma senza essere mamma. 

Simbolo di quella propensione alla cura, allโ€™ amore incondizionato e alla presenza rassicurante che contraddistingue lโ€™ istinto materno a prescindere dalla biologia. 



Unโ€™ evoluzione quella del protagonista a cui assistiamo attraverso la narrazione su due linee temporali in cui incontriamo Giuseppe adulto, alle prese con le fragilitร  che si porta dietro dallโ€™ infanzia ma deciso a farne strumento di accettazione e affermazione di sรฉ. 

Una crescita interiore in cui riconoscere il proprio dolore ma non diventarne prigioniero.  

Lโ€™ autrice sviscera temi profondi e delicati quali la maternitร , lโ€™ accettazione di sรฉ, il senso di colpa, la fragilitร  delle relazioni. 

Lo fa con uno stile piacevolissimo alla lettura, scorrevole, delicato e che spinge allโ€™ introspezione. 

Non ultima menzione merita la cover che riprende con unโ€™ immagine lโ€™ essenza della storia, un cammino che sembra solitario, avvolto dai filari che costituiscono riparo e direzione, verso una strada da cui questo bambino di spalle riuscirร  a trarre il perdono divenuto adulto. 



CHARLES: UN LIBERTINO PUNITO (Unfit Vol. 7) di Miss Black

CHARLES: UN LIBERTINO PUNITO (Unfit Vol. 7) di Miss Black

Titolo: Charles: Un libertino punito
Autore: MIss Black
Serie: UnFit Vol.7
Genere: Historical Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: ottobre 2024
Editore: Self Publishing

TRAMA


Lord Charles Acton da anni ormai vive e insegna a Oxford, dove frequenta circoli di pensatori radicali e donne emancipate. Forse per questo si professa contrario al matrimonio, che considera nulla piรน di una compravendita in cui la moglie ha tutto da perdere, e in favore di relazioni tra pari, libere e gioiose. Non si considera un libertino, ma per la societร  moralista del 1902 lo รจ, eccome. Finchรฉ non decide di andare a New York per un periodo di studio presso lo studio internazionale di un collega giurista e, sulla nave, incontra Blanche.
Blanche Artois รจ lโ€™ultima discendente di una famiglia francese nobile e in rovina. Sta andando in America per sposare un ricco banchiere che non ha mai conosciuto, condannata a un matrimonio combinato da suo padre. รˆ furiosa, ferita e si lascia alle spalle un grande amore impossibile. Forse per dispetto, si getta tra le braccia di Charles… e ci resta finchรฉ la nave non fa naufragio. รˆ solo il primo di una serie di imprevisti e contrattempi che cambieranno le carte in tavola per tutti.

RECENSIONE


Aspettavo con grande curiositร  lโ€™ultimo capitolo (ultimo, vero?) di questa serie strepitosa, UnFit, a firma della bravissima Miss Black, una delle fondatrici del movimento “Profondo Rosa”, di cui รจ presente il sigillo nella cover del libro.

A dirla tutta, non รจ facile tenere alta l’attenzione dei lettori per una serie arrivata al settimo volume. Il rischio di non riuscire a mantenere interesse nel pubblico รจ piuttosto alto; invece, ogni uscita รจ stata attesa e amata, proprio perchรจ nessun volume ha mai perso qualitร  o originalitร . Anzi, questo libro chiude in bellezza questa saga, rappresentando il compendio perfetto di ciรฒ che distingue questa autrice: sana ironia, magistrale accuratezza nella ricerca per raccontare il contesto storico di riferimento, una vena sensuale molto accesa, personaggi imperfetti e magistralmente tratteggiati.



Una figura che ha aleggiato in diverse scene dei libri precedenti, e conoscerne il destino era doveroso. Dโ€™altra parte, il suo spirito libero e irriverente si prestava benissimo a una storia a sรฉ stante.
Dove collocare e con chi mettere a confronto un personaggio cosรฌ vocato allโ€™emancipazione e allโ€™indipendenza? Scelte strategiche che lโ€™autrice non manca di delineare in modo astuto, proprio per fare emergere gli opportuni conflitti, sia interiori che esteriori, che renderanno Charles irresistibile sotto mille punti di vista.



Un incontro occasionale su una nave da crociera, direzione New York, impedirร  ad alcuni dei suoi passeggeri che la lunga traversata non sia troppo noiosa e ripetitiva. Ma รจ noto che alcune circostanze, e/o persone, rivelano a volte delle sorprese (anche piacevoli). Infatti, quello che sembra rappresentare solo un temporaneo intrattenimento diverrร , per colpa della nebbia e del ghiaccio, qualcosa di piรน travolgente. Un ballo in maschera, una chimica stupefacente, un tragico naufragio sono solo alcuni degli elementi che preparano il terreno per lo sbarco dei due protagonisti nel Nuovo Mondo, anticipando gli stravolgimenti che metteranno a soqquadro le loro vite:



Un incallito libertino, fedele a sรฉ stesso e alla sua natura, ma anche un fervente sostenitore del rispetto e dellโ€™onorabilitร  delle persone, incapace di voltarsi dallโ€™altra parte se qualcuno ha bisogno. Charles si ama tanto per la sua visione anticonformista sulla vita ma anche per un profondo spirito altruista che lo spinge ad aiutare chi si trova in difficoltร , proprio come Blanche, giovane anima tormentata, fragile e insicura. Una giovane che lo attrae subito come una sirena.

Un connubio umano e psicologico meraviglioso, il loro, che apre scenari inattesi, cambia convinzioni, ribalta certezze, svela segreti e rivela bugie, sorprendendo fino allโ€™ultima pagina. Unโ€™altalena che rispecchia i tumulti e i cambiamenti in atto nel luogo dello sbarco che li accoglie:



Bello ritrovarsi nuovamente nellโ€™effervescente New York, la cittร  che aveva giร  imparato a non dormire mai, qualche anno dopo il primo viaggio di Kayal. Un ritorno che fa ben comprendere al lettore lโ€™evoluzione di una societร  nuova, ben diversa dalla conservatrice Inghilterra. Miss Black ne racconta spaccati storici, sociali e culturali che descrivono un affresco in totale fermento. Non solo New York perรฒ: per mettere distanza e creare spazio, come in ogni romance che si rispetti, l’autrice paga il viaggio al lettore per andare a vedere cosa accadeva nella Ville Lumiere dellโ€™epoca, con accenni storici immancabili:



Insomma, leggere questo ultimo libro di Miss Black รจ un tuffo nella storia, che consente di acquisire conoscenza e consapevolezza su fatti storici funzionali alla narrazione ma anche utili a capire meglio lo scenario in cui si muovono i personaggi: il periodo della Gilded Age di NY; il naufragio del transatlantico Republic, conosciuto anche con il nomignolo โ€œMillionairesโ€™ Shipโ€, la nave dei milionari che la sceglievano per i loro viaggi di piacere e dโ€™affari tra il Regno Unito e New York; la curiosa nascita delle Galeries Lafayette a Parigi, e molto altro.



Un romanzo che mette diverse societร  a confronto, sotto vari aspetti: lโ€™avvento del capitalismo, le sfide dellโ€™aristocrazia, il valore del matrimonio, lโ€™omosessualitร , la diversitร .

L’intensa storia dโ€™amore di Charles e Blanche รจ lโ€™ennesimo espediente per godere appieno del talento di questa autrice, che non delude mai.


I BAMBINI SI ROMPONO FACILMENTE di Silvia Vecchini

I BAMBINI SI ROMPONO FACILMENTE di Silvia Vecchini

Titolo: I bambini si rompono facilmente
Autore: Silvia Vecchini
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 7 giugno 2023
Editore: Bompiani

TRAMA


Mamme fragili che rischiano di sbriciolarsi, nonne arrabbiate e urlanti, adulti distratti o troppo accalorati che criticano, giudicano, sentenziano. Una bambina con una coda di sirena che stupisce la spiaggia per le ragioni sbagliate; una bambina che non parla e che i grandi cercano di estrarre dal suo silenzio ricattandola con mille tentazioni; un bambino che pesca nel lago, aspettando con pazienza di catturare il pesce piรน bello di tutti, che forse pesce non รจ; un bambino agitato dall’arrivo di un fratellino nella nuova famiglia del padre e poi capace di comporre una nuova serenitร , se solo fosse vero; un bambino che si ostina a voler trovare rifugio in cima a un armadio, in ricordo di una traversata in cui qualcuno l’ha issato in alto perchรฉ la calca degli adulti compressi dentro la stiva non lo schiacciasse. I bambini di Silvia Vecchini sono cosรฌ: rischiano di rompersi, forse si sono giร  rotti, ma qualche volta sono cosรฌ forti e precisi da saper aggiustare i grandi in pericolo, e da aggiustarsi da soli. Con la precisione della prosa e lo slancio della poesia, che aveva giร  mescolato in Prima che sia notte, l’autrice racconta bambini veri alle prese con situazioni piรน grandi di loro. Qualche volta ne escono incrinati, perรฒ vinti mai.

RECENSIONE


Quando ho ascoltato Silvia Vecchini presentare il proprio libro come incontro conclusivo di una formazione per docenti che prende il nome proprio dal titolo della sua opera, ho capito perchรฉ alcuni possono scrivere poesia e altri no. 

Ho trovato nellโ€™ intervento dellโ€™autrice quellโ€™ autentica capacitร  di trasmettere il sentire, di fare passare le emozioni attraverso le parole, scelte e declinate per trasportare lโ€™ascoltatore dentro lโ€™opera e le sue sfaccettature come fosse una cosa viva. 

Sebbene il libro in questione sia formato da brevi racconti, al termine di ognuno di essi vi รจ posta a sigillo una piccola poesia, che come spesso riesce a fare questo particolare genere letterario, raggiunge il lettore in modo immediato e intenso, una freccia scoccata in versi. 


E alla fine di ogni racconto, la parola si condensa ancora e precipita nei versi. รˆ lโ€™impronta leggera dei bambini che passa accanto alla cieca distrazione degli adulti, รจ la traccia del loro sapersi indirizzare al bene quando non si vede, la fedeltร  alla vita anche se ferisce, il credere e il capire, i loro giuramenti, il fitto colloquio con anime e animali, รจ un sapere breve che non torna indietro. Ti giri, e giร  sono lontani. 


โ€œI bambini si rompono facilmenteโ€ รจ un libro che parla principalmente agli adulti, quelli distratti, inadatti, che consapevolmente o meno, non trattano lโ€™infanzia come dovrebbe essere trattata, ma รจ anche e soprattutto rivolto a quegli altri adulti, quelli attenti, capaci di colgliere segnali, significati, che possono e devono diventare scudo, rete e riparo. 

I bambini raccontati sono tutti esistiti nel passato dellโ€™autrice, nel suo presente di formatrice e vi รจ anche un racconto autobiografico. 

Il che fa comprendere come i bambini sappiano riconoscere molto bene i torti, le mancanze, gli egoismi e lโ€™inadeguatezza che gli adulti scagliano contro di loro o contro i loro compagni, amici e coetanei. 

E soprattutto come questi non vengano dimenticati. 

Ho voluto scrivere invece dei bambini che si rompono, dei bambini rotti che si rialzano e che ho conosciuto, incontrato, ascoltato a lungo o di sfuggita per momenti cosรฌ intensi che restano eterni. 


Sono racconti un poโ€™ amari bisogna dirlo, parlano di quelle rotture non sempre visibili ma forse proprio per questo piรน profonde, ne parlano in modo non sempre esplicito eppure la traccia resta addosso come una macchia su uno sfondo bianco, di quelle indelebili. 

In mezzo alle scie di amarezza la prosa di Silvia Vecchini fa intravedere anche perรฒ una capacitร  che forse davvero รจ solo dei bambini ed รจ quella di non fermarsi allo โ€œsporcoโ€ di queste macchie. 

I bambini sanno comunque guardare al bello, al โ€œpulitoโ€ ed รจ questo un libro che vuole ricordare come spetti a noi vigilare, proteggere, custodire questa capacitร . 


Ho pensato alla scrittura come un angelo che ascolta, rivolge le sue quattro facce verso di loro, le sue quattro ali tutte aperte attorno, li protegge senza sfiorare, si alza in piedi, si oppone a una sepoltura frettolosa dei fatti, testimonia dalla loro parte. 

Sono piccoli ritratti dal vero. 


Piccoli ritratti di oggetti, personaggi o evocativi delle situazioni narrate sono le illustrazioni di Sualzo che accompagnano i racconti, disegni che visti da soli potrebbero fare pensare a giochi, spensieratezza, dolcezza e divertimento, ma che invece stampati accanto a queste parole assumono un altro significato. 

Un libro che รจ un monito, a fare attenzione a non spegnere la luce dellโ€™ infanzia, perchรฉ sebbene molte rotture si possano riparare cโ€™รจ sempre il rischio che non si torni piรน ad essere come prima. 

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MARIA MONTESSORI (La nouvelle femme) di Lea Todorov

MARIA MONTESSORI (La nouvelle femme) di Lea Todorov

Titolo: Maria Montessori (La nouvelle femme)
Regia: Lea Todorov
Tratto dal libro:
Genere: Drammatico, storico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di uscita: 26 settembre 2023
Produzione: Geko Films, Tempesta

TRAMA


Lili d’Alengy, donna dell’alta societร  parigina d’inizio Novecento, teme che sua figlia, la piccola Tina, affetta da disabilitร  e fino ad allora tenuta quanto piรน nascosta possibile al mondo esterno, possa mettere in pericolo la sua tanto sudata posizione sociale. Si reca quindi a Roma, dove ha saputo che in un istituto c’รจ un’educatrice che si dice applichi metodi rivoluzionari all’insegnamento di bambini con difficoltร :ย Maria Montessori.

RECENSIONE


รˆ di poche settimane lโ€™ uscita del film Maria Montessori (LA NOUVELLE FEMME) interpretato dalla brava Jasmine Trinca, una pellicola interessante, su una delle poche donne di cui la storia, solitamente scritta e celebrativa degli uomini, ha riconosciuto il valore.

La sceneggiatura adattata alla finzione cinematografica รจ stata scritta basandosi su tre biografie della Montessori tra cui citiamo “Una donna nuova. Il femminismo scientifico di Maria Montessori” di Valeria P. Babini.

La pellicola della regista esordiente Lea Todorov tratta una parte dellโ€™esistenza della celebre pedagogista, forse quella piรน complicata, e cioรจ come recita il sottotitolo, il percorso esperienzale umano e lavorativo che hanno portato la protagonista a diventare una donna nuova, a diventare colei che conosciamo come ideatrice di un metodo educativo innovativo e ancora valido. 

Ma non si parla solo di questo, la figura storica lascia molto spazio a quella umana, donandoci il ritratto di una persona caparbia e coraggiosa ma non per questo meno esposta al dolore e alla fragilitร .ย 

Diciamo che nascere donne tra il XIX e il XX secolo era complicato a prescindere : lo mostra senza orpelli o retorica il film che vede due protagoniste femminili opposte ma simili, legate da unโ€™ inaspettata amicizia.ย 

La cortigiana Lili d’Alengy che affida la propria figlia disabile alle cure dellโ€™ educatrice Maria Montessori, sono due figure di donna che incarnano in modo differente la ribellione contro il costrutto sociale dellโ€™ epoca e che in opposizione a questโ€™ ultimo vogliono riappropriarsi della maternitร .ย 

Per ragioni diverse entrambe devono nascondere i propri figli dallโ€™ occhio giudicante della societร  che non dร  loro la possibilitร  di condurre in modo libero e dignitoso, non solo unโ€™ esistenza come genitore, ma anche come individuo.ย 

รˆ una battaglia a volte silenziosa altre meno, quella che conducono le due donne alleandosi contro le ingiustizie e le incoerenze del sistema. 

Quelle del sistema educativo basato sullโ€™asservimento alle regole, regolato dalla paura e dalla rigiditร  per tutti i bambini dellโ€™ epoca e che non considera invece minimamente quelli portatori di diversitร  di ogni tipo, se non come un peso di cui รจ inutile occuparsi. 

E poi contro il sistema sociale in cui lโ€™uomo ha diritti su tutto, compreso sulle donne, alle quali รจ praticamente inibita ogni possibilitร  di autodeterminazione ed emancipazione. 

Ogni battaglia purtroppo implica anche qualche perdita: รจ soprattutto su questo aspetto che il film pone lโ€™ accento, sulla vicenda umana della Montessori che si troverร  a dover fare delle scelte dolorose in nome della realizzazione, non solo della sua rivoluzionaria opera pedagogica, ma anche in nome della propria libertร  come donna.

รˆ quindi questo un film che interseca molte tematiche, sviluppate con coerenza storica, unโ€™ ottima recitazione e la giusta sensibilitร .ย 

Un prodotto dal retrogusto francese, con cui condivide la produzione e il cast, che vuole anche essere un promemoria del dolore e delle rinunce che sono state fatte in nome del femminismo, dellโ€™ istruzione e dellโ€™ inclusione. 

Alcuni dialoghi in francese non disturbano, la presenza di piccoli attori portatori di reali difficoltร  neurologiche colora le scene di autenticitร  e tenerezza senza cadere nel pietismo, tuttโ€™altro. 

Un film che in un certo senso celebra la maternitร  non solo come fatto biologico ma anche come ruolo formativo. 

รˆ in un bellissimo passaggio che la stessa Montessori lo espone ai propri uditori spiegando come lโ€™ educazione passa attraverso la cura, lโ€™ attenzione e la relazione umana. 


<<Prima ancora che educati questi bambini noi li abbiamo amati>> dice la pedagogista.


Non esiste apprendimento senza relazione affettiva, lei รจ stata la prima a comprenderlo, una piccola luce femminile in un mondo coperto dalle ombre di uomini di un altro secolo. 


SURVIVE THE NIGHT di Riley Sager

SURVIVE THE NIGHT di Riley Sager

Titolo: Survive the night
Autore: Riley Sager
Serie: Autoconclusivo
Genere: Thriller
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 22 settembre 2023
Editore: TimeCrime

TRAMA


Novembre 1991. I Nirvana risuonano nel mangiacassette, George H.W. Bush รจ alla Casa Bianca e la studentessa fissata con il cinema Charlie Jordan รจ in macchina con un uomo che potrebbe essere un serial killer. Josh Baxter, lโ€™uomo al volante, รจ praticamente uno sconosciuto per Charlie. Si sono incontrati alla bacheca del campus per condividere il lungo viaggio verso lโ€™Ohio. Entrambi hanno buone ragioni per voler andarsene. Per Charlie, รจ il senso di colpa e il dolore per lo scioccante omicidio della sua migliore amica, che รจ diventata la terza vittima dellโ€™uomo conosciuto come il Killer del Campus. Per Josh, il motivo รจ aiutare a curare il padre malato, o almeno cosรฌ dice. Piรน tempo passa seduta sul sedile del passeggero, piรน Charlie si accorge che Josh ha qualcosa di sospetto, dai buchi nella sua storia sul padre al fatto che non vuole che lei curiosi nel bagagliaio. Mentre viaggiano su unโ€™autostrada vuota e tortuosa nel cuore della notte, una Charlie sempre piรน ansiosa comincia a temere di essere finita in auto con il Killer del Campus. Josh รจ davvero pericoloso? O il nervosismo e la diffidenza di Charlie sono solo frutto della sua immaginazione alimentata dai film? Una cosa รจ certa: Charlie non ha nรฉ un posto in cui fuggire nรฉ un modo per chiamare aiuto. Intrappolata in un terrificante gioco del gatto e del topo, che si svolge su strade nere come la pece e in parcheggi illuminati al neon, Charlie sa che lโ€™unico modo per vincere รจ sopravvivere alla notte.

RECENSIONE


Difficile incappare in libri che come questo, ti fanno navigare nellโ€™ incertezza fin quasi allโ€™ ultima pagina. 

E invece Riley Sager รจ riuscito a regalarcene uno, Survive the night (Sopravvivi alla notte) un  thriller psicologico che evoca immagini, rumori e sensazioni vivide, al pari di una pellicola cinematografica. 

Grazie soprattutto alla capacitร  dell’ autore di portarci dentro allo spazio -luogo della narrazione facendoci percepire le emozioni e le sensazioni dei personaggi attraverso i sensi, come fossimo lรฌ con loro.ย 

Nonostante lโ€™ arco temporale breve evocato dal titolo, per cui tutto avviene in una notte, allโ€™ interno di uno spazio che lโ€™autore fa diventare egregiamente claustrofobico, come lโ€™automobile del protagonista, la trama trascina il lettore in una dimensione scevra dallo spazio e dal tempo. 

Si entra infatti nella mente dei protagonisti senza accorgersene, come stessimo assistendo ad un valzer oscuro tra realtร  e immaginazione, in un passo a due questo tra Josh e Charlie, di cui รจ impossibile prevedere la direzione e il ritmo. 

Una precisa intenzione dellโ€™ autore che caratterizza due personaggi fuori dagli schemi, seppur definiti nei loro tratti salienti altresรฌ capaci di trasmettere unโ€™incredibile ambiguitร  al lettore. 

Charlie, una giovane ragazza in fuga dai mostri che si porta dentro, eccentrica e singolare, ma schiacciata dal dolore e dalla colpa, e Josh un ragazzo allโ€™ apparenza per bene che non mostra mai nulla oltre la sua facciata esterna. 

E quando qualche piccolo spiraglio filtra non sappiamo se collocarlo nel bene o nel male. 



La carta vincente di un thriller che gioca quasi tutta la partita sul piano psicologico di due menti che pensano e agiscono in modo completamente opposto e insieme imprevedibile. 

Ed รจ questa lโ€™ incertezza di cui parlavo, non sapere dove le parole ci stanno portando fino a trovarsi di fronte a uno stato di tensione inizialmente latente che poi lentamente si insinua nelle pagine fino a toccare lโ€™apice in chiusura di ogni capitolo. 

Questo inevitabilmente tiene ancorati alla lettura, complice anche un intento non puramente dโ€™intrattenimento quello dellโ€™ autore. 

I temi trattati infatti non hanno meno rilevanza dellโ€™ aspetto narrativo e si condensano soprattutto nella protagonista Charlie, che diventa la rappresentazione della โ€œvittimaโ€ proprio nella misura in cui รจ divorata dal senso di colpa. 

Incarna soprattutto la figura della vittima in quanto donna, tema quanto mai attuale. 



E in quanto donna perรฒ diventa anche simbolo di solidarietร  perchรฉ questa รจ anche una storia di amicizia. 



Un paio di โ€œcoup de thรฉรขtreโ€ ben piazzati e ben dosati, atmosfere cariche di tensione, nessuna certezza e grande curiositร  intorno al finale. 

Una scrittura equilibrata, senza eccessi, fluida e avvincente. 

Consigliatissimo quindi, soprattutto a chi ama viaggiare di notte.


QUANDO INIZIA LA FELICITA’ di Gianluca Gotto

QUANDO INIZIA LA FELICITA’ di Gianluca Gotto

Titolo: Quando inizia la felicitร 
Autore: Gianluca Gotto
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa filosofica
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 4 giugno 2024
Editore: Mondadori

TRAMA


“Ogni mia grande rivoluzione personale, che fosse professionale, relazionale o spirituale, รจ iniziata non da una certezza assoluta, ma da una domanda. La ricerca di una risposta era l’unico modo per conoscere la veritร . E quando non la trovavo subito, ero costretto a partire per cercarla. Nel mondo, dentro me stesso, nelle altre persone. Questo libro รจ una raccolta delle domande che piรน di tutte hanno smosso qualcosa di profondo nel mio cuore e nella mia mente. Sono domande inusuali, talvolta molto specifiche, in altri casi bizzarre. Portano alla riflessione, ma anche al desiderio di agire per cambiare le cose. Spesso risultano scomode, addirittura impertinenti, ma sono necessarie per far emergere dal caos interiore uno spunto, una consapevolezza, un frammento appuntito di veritร  da maneggiare con cura.” In “Quando inizia la felicitร ”, Gianluca Gotto condivide le domande che lo hanno accompagnato nel corso della sua crescita personale per raccontare senza reticenze le esperienze vissute in questi ultimi anni. I momenti difficili e le fragilitร , ma anche la sua rinascita, i sogni realizzati, la consapevolezza acquisita attraverso il buddhismo, i tanti incontri che hanno illuminato la sua strada, l’amore smisurato per Claudia e la gioia, immensa, della paternitร . Un libro pieno di consigli e spunti per vivere al meglio la propria vita, ma anche rassicurante come una tazza di tรจ in un freddo pomeriggio di pioggia, il primo abbraccio dopo molto tempo, una chiacchierata con quell’amico che ti ascolta senza giudicare. Un diario di viaggio scandito da domande su cui tornare piรน e piรน volte, per trovare un segnale, un’ispirazione, una motivazione a smettere di aspettare o inseguire la felicitร , ma cercarla dove giร  siamo: qui e ora.

RECENSIONE


Lโ€™ essere umano รจ stato e sempre sarร  incessantemente alla ricerca di risposte, ancora adesso in tempi moderni non abbiamo smesso di interrogarci e di interrogare anche il web, tramite psicologi, coach, influencer alla ricerca di risposte su noi stessi e molto spesso sul disagio di vivere. 

Ma siamo sicuri di porre le giuste domande? 

E se cosรฌ non fosse? 

Gianluca Gotto, guru e scrittore nomade ne ha stilato una serie, ognuna delle quali costituisce il cappello di ogni capitolo del suo ultimo libro, โ€œQuando inizia la felicitร โ€. 

La precisione e la particolaritร  di queste domande nasce dal preciso intento dellโ€™ autore di renderle non solo un mero esercizio riflessivo ma un vero e proprio slancio verso lโ€™azione. 

Attraverso la propria personale esperienza di vita lโ€™ autore racconta, con semplicitร  ed estrema chiarezza, come sia stato proprio il porsi questo genere di domande a portarlo a realizzare uno stile di vita che rispondesse al suo sentire piรน autentico, alla realizzazione di sรฉ stesso attraverso ciรฒ che egli sentiva piรน giusto per sรฉ. 

Un processo continuo che abbraccia un concetto chiave del libro e delle scelte di vita dellโ€™ autore, e cioรจ il cambiamento. 

Secondo lโ€™autore infatti il cambiamento รจ lโ€™ essenza stessa dellโ€™ esistenza, inevitabile, in quanto vivere altro non รจ, che il susseguirsi di fasi che hanno un inizio e una fine. 



Ma cosa vuol dire che tutto cambia? 

Questo come dicevo รจ un concetto chiaro e costante allโ€™ interno del racconto che lโ€™ autore fa della propria vita, delle esperienze e delle persone con cui รจ entrato in contatto, direi che รจ pregnante. 

Deriva infatti dal buddhismo al quale Gianluca Gotto si รจ avvicinato e ha abbracciato nel suo cammino esistenziale, e che egli mette a disposizione del lettore attraverso queste pagine per offrire un punto di vista a cui non siamo abituati. 



La forza del libro secondo me sta proprio nellโ€™ offrire riflessioni e idee rivoluzionarie rispetto alla cosiddetta mentalitร  occidentale. 

Un punto di vista che a volte le ribalta, che dipinge esperienze comuni con colori diversi da quelli che avremmo usato noi, che offre una visione inusuale sul modo di stare nel mondo. 

Anche per questo motivo รจ un libro che va letto e riletto piรน volte perchรฉ non รจ facile approcciarsi a una filosofia di vita e di credenze cosรฌ lontane e diverse dalle nostre in una volta sola. 

Non saranno molte le pagine che lascerete senza una qualche annotazione o evidenziazione, e se proverete le mie stesse sensazioni vi ritroverete vittime di un effetto domino: perchรฉ ogni domanda che apre un capitolo sarร  il tassello a cui apporre la precedente o la successiva, oppure a porsene altre piรน personali, insistenti o inaspettate, nuove o antiche. 

Con questi preamboli le parole di Gianluca Gotto potrebbero spaventare invece non รจ cosรฌ, non abbiatene paura perchรฉ invece vanno a smuovere un terreno in cui possano germogliare gratitudine, forza e coraggio. 

In cui la spiritualitร , la lentezza, lโ€™ armonia con la natura tornano a ricoprire un ruolo importantissimo per il benessere della persona nella sua interezza. 

Un libro che ce lo vuole ricordare senza ridondanza o mera autocelebrazione ma in uno spirito di sincera condivisione. 

Nonostante la densitร  e la forza impattante che possono avere molti passaggi di questo libro, ci si puรฒ immergere in esso senza il timore che sia una lettura troppo impegnativa o eccessivamente didascalica. 

Al contrario, un plauso alla capacitร  dellโ€™ autore di aver vestito di leggerezza la profonditร  delle riflessioni che offre, in una veste sicuramente โ€œorientaleโ€ ma non per questo inapplicabile, e soprattutto stimolante. 

Su tutte quelle piรน spiazzante รจ stata proprio la riflessione sulla paura, quella che proviamo di fronte al cambiamento, quella che ci tiene prigionieri di fronte alle sfide della vita, quella che puรฒ derivare anche davanti alla possibilitร  di essere felici. 

Paradossale ma incredibilmente autentica come sensazione. 

E allora quando inizia la felicitร ? 

Forse Gianluca Gotto vuole dirci proprio questo, la felicitร  non inizia quando smettiamo di avere paura, ma quando accogliamo quella paura come parte del processo per raggiungerla e la facciamo diventare motore dellโ€™ azione. 



PLATONE, C’HO L’ANSIA di Benedetta Santini

PLATONE, C’HO L’ANSIA di Benedetta Santini

Titolo: Platone, c’ho l’ansia
Autore: Benedetta Santini
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa filosofica
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 13 settembre 2022
Editore: Mondadori

TRAMA


Questo libro รจ per chi si sente fuori posto o, come si dice in greco, atopos. Pare che uno dei primi a essere definito cosรฌ sia stato Socrate, giudicato troppo strano, a volte anche fastidioso. Dopo di lui, tutti i filosofi vennero considerati atopoi. Le loro vite erano tormentate dalla ricerca di qualcosa che continuava a sfuggire e osservavano il mondo dall’esterno, senza farne mai davvero parte.

Chi si sente fuori posto prova ogni giorno il doloroso desiderio di trovare un luogo da chiamare casa e vive la vita col fiato sospeso, sperando di riuscire un giorno a respirare. Viaggia per trovare il suo posto nel mondo, ma la strada sembra non avere mai fine e, nei momenti bui, si chiede se davvero esista un luogo in cui potrร  essere se stesso. Si sente diverso dagli altri ma, nel contempo, teme di non avere niente di speciale. A volte il peso che gli opprime il petto puรฒ essere tanto forte da fargli credere che valga la pena di rinunciare a una parte di sรฉ pur di sentirsi a proprio agio con gli altri, a volte invece fa di tutto per rimanere fedele a se stesso e si arrabbia con un mondo che sembra essere piatto, banale e crudele. รˆ una guerra difficile da vincere, se si combatte da soli.

In Platone c’ho l’ansia Benedetta Santini ci svela con chiarezza e semplicitร  i pensieri complessi e le vite complicate di otto grandi filosofi, in un percorso di crescita psicologica che aiuta il lettore a trovare esempi e strumenti per superare le difficoltร  che a volte ingabbiano le nostre vite: sapersi perdonare, trovare la felicitร , superare l’ansia del giudizio altrui, imparare a fare una scelta…

Da Platone a Nietzsche, da Socrate a Schopenhauer, otto storie di atopoi che dovettero lottare contro uomini potenti, contro delusioni, abbandoni e anche contro se stessi. Il loro modo di pensare atipico, causa della emarginazione, fu proprio la loro salvezza. Sono filosofi, ma soprattutto persone che hanno trovato un posto nel mondo e, oggi, possono aiutarci a trovare il nostro.

RECENSIONE


La simpaticissima Benedetta Santini conosciuta da molti con il profilo Instagram โ€œFilosofia e caffeinaโ€ sparge sapienza e riflessioni evergreen nella sua riuscita e apprezzata opera prima, che prende il titolo da uno dei filosofi piรน conosciuti e studiati. 

โ€œPlatone cโ€™ho lโ€™ansiaโ€ un riferimento perfetto al passato, quando la filosofia รจ nata per cercare di dare una spiegazione e trovare un senso ai grandi tumulti umani, e al presente caratterizzato sempre piรน da un approccio ansiogeno alle difficoltร  dellโ€™esistenza e al bisogno di primeggiare in ogni suo aspetto. 

Lโ€™ autrice fonde nei capitoli del suo libro filosofia e psicologia, due discipline che mi affascinano e che si stanno sempre piรน riscoprendo nei tempi attuali. 

Con una semplicitร  disarmante riesce a spiegare i pensieri complessi di otto grandi filosofi del passato le cui riflessioni ancora oggi possono dare un senso a quella sensazione di smarrimento che caratterizza soprattutto quelle persone che trovano difficile uniformarsi al sentire comune. 

I โ€œfuori postoโ€ come li chiama lโ€™autrice, atopoi in greco, uomini che hanno cercato di donare a chi si sente come loro, alla ricerca del proprio posto nel mondo, alcuni strumenti per affrontare il viaggio dellโ€™esistenza, specie in quei momenti in cui il viaggio sembra senza meta oppure irto di ostacoli. 

La cosa piรน affascinante รจ stata la facilitร  e lโ€™armonia con cui Benedetta Santini รจ riuscita a intersecare ai pensieri filosofici concetti di psicologia che spiegano in modo semplice ma esaustivo, avvalendosi anche di esempi concreti che rendono piรน semplice la comprensione, molti comportamenti che si mettono in pratica anche inconsapevolmente ma che finiscono per impantanarci in una condizione di insoddisfazione e inquietudine. 



Da Talete a Nietzsche lโ€™autrice esplora temi diversi sulla natura umana quali la difficoltร  di non sottostare alle etichette, lโ€™amore, la ricerca della felicitร , la solitudine, la conoscenza di sรฉ, le trasformazioni donando al lettore punti di vista e insegnamenti di grandi filosofi del passato che tuttavia sono quanto mai attuali: 



Socrate potrebbe porre la stessa domanda anche e forse ancor piรน oggi, lโ€™ansia a cui fa riferimento il titolo altro non รจ che la risposta alla trascuratezza che lโ€™uomo ha verso gli aspetti piรน spirituali dellโ€™esistenza, quelli legati alla consapevolezza della propria identitร  e dei propri valori, alla cura dello spirito oltre che del corpo e che si rivelano invece poi i piรน importanti per il benessere. 

Nonostante i concetti siano esposti con chiarezza e semplicitร  il libro รจ denso di informazioni, di riferimenti storici e di spunti di riflessione che alla fine convergono tutti verso questa conclusione: 



Un libro che รจ una piccola guida su come poter guardare al dolore, alle difficoltร  e alla sofferenza cercando appunto di trasformarle in altro, di vederle da unโ€™angolazione diversa, di farne strumento per progredire. 

Progredire significa cambiare e cambiare presuppone di non restare fermi ma di muoversi verso luoghi interni sconosciuti, di non smettere di cercare, di porsi domande. 

Grazie a Benedetta Santini per averci raccontato con simpatia e leggerezza come noi cercatori di un senso non siamo sbagliati e soprattutto, non siamo soli. 



TUTTA LA VITA CHE RESTA di Roberta Recchia

TUTTA LA VITA CHE RESTA di Roberta Recchia

Titolo: Tutta la vita che resta
Autore: Roberta Recchia
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 5 marzo 2024
Editore: Rizzoli

TRAMA


Uno strappo che sembrava impossibile da ricucire, una famiglia che nel corso degli anni ritrova la strada nella forza dei legami.
Ci sono libri che ti entrano dentro, che ti accompagnano per mano nella vita di tutti i giorni. รˆ ciรฒ che succede con l’esordio magnetico di Roberta Recchia, una storia da cui non ci si stacca, con protagonisti vivi, autentici. Come Marisa e Stelvio Ansaldo, che nella Roma degli anni Cinquanta si innamorano nella bottega del sor Ettore, il padre di lei. La loro รจ una di quelle famiglie dei film d’amore in bianco e nero, fino a quando, anni dopo, l’adorata figlia sedicenne Betta – bellissima e intraprendente – viene uccisa sul litorale laziale, e tutti perdono il proprio centro. Quell’affetto e quella complicitร  reciproca non ci sono piรน, solo la pena per la figlia persa per sempre. Nessuno sa, perรฒ, che insieme a Betta sulla spiaggia c’era sua cugina Miriam, al contrario timida e introversa, anche lei vittima di un’indicibile violenza. Sullo sfondo di un’indagine rallentata da omissioni e pregiudizi verso un’adolescente che affrontava la vita con tutta l’esuberanza della sua etร , Marisa e Miriam devono confrontarsi con il peso quotidiano della propria tragedia. Il segreto di quella notte diventa un macigno per Miriam fin quando – ormai al limite – l’incontro con Leo, un giovane di borgata, porta una luce inaspettata: l’inizio di un amore che fa breccia dove nessuno ha osato guardare.ย Tutta la vita che restaย รจ un romanzo prezioso e dolcissimo, doloroso, accogliente, intimo e corale, che esplora i meccanismi della vergogna e del lutto, ma soprattutto dell’affetto e della cura, e li fa emergere con una delicatezza sapiente, capace di incantare e sorprendere.

RECENSIONE


Quando termini di leggere un libro come questo, che riesce praticamente ad ipnotizzarti, difficile poi spiegare senza retorica e ridondanza le ragioni di tanta bellezza. 

Soprattutto volendo parlarne cercando di andare oltre al fatto che indubbiamente questa sia una lettura in grado di scatenare una corolla infinita di emozioni. 

Non si tratta perรฒ solo di questo, che certamente รจ ciรฒ che chiediamo ad una lettura e cioรจ di regalarci emozioni, penso che ci sia qualcosa in piรน che probabilmente va ricercato nella completezza dellโ€™ opera e nella sua modernitร  sebbene sia ambientata nellโ€™ epoca pre internet. 

Questo libro รจ confezionato, scritto e vestito in modo eccellente, non una sbavatura, non un difetto, nessun inciampo nella narrazione, una trama ricca di sfumature. 

Tutti i personaggi nessuno escluso reali e realistici, incarnano unโ€™umanitร  tangibile anche se fatti di inchiostro e le loro esistenze intrecciate ma distanti, rievocano la nostalgia di un tempo passato in cui la soliditร  dei legami si nutriva di piccole cose che dentro a pranzi in famiglia, giornate al mare e dedizione al lavoro, finivano per diventare quelle piรน significative. 

La scrittura di Roberta Recchia รจ fluida, attenta ed equilibrata e riesce in modo armonico a intrecciare narrazione e introspezione, con il risultato di tenere il lettore inchiodato a pagine dense di tematiche quanto mai attuali che sviscerano quanto siano radicate nella nostra cultura convenzioni e pregiudizi di genere e di classe. 

La Roma borghese e la povertร  dignitosa della borgata si confrontano in una vicenda toccante dai risvolti inattesi che conferma quanto forma e sostanza non vadano sempre di pari passo. 

Addizioniamo tutti questi aspetti e abbiamo un risultato portato a casa con la lode per lโ€™ esordio letterario di questโ€™ autrice, insegnante di liceo che sta conquistando meritatamente sempre piรน lettori con Tutta la vita che resta, suo primo libro per lโ€™ appunto. 

Un romanzo contemporaneo nei temi seppur ambientato nella Roma degli anni โ€˜50 prima e degli anni โ€˜80 successivamente, in cui mi sento di dire la vera protagonista รจ proprio la vita. 



In questa vicenda ci sarร  un evento che farร  da spartiacque tra la vita di prima e quella del dopo, una tragedia che inghiottirร  ogni cosa, ogni legame, segnando una linea invisibile di demarcazione, fatta di silenzi e recriminazioni, di dolore e solitudine, tra la vita precedente e quella immediatamente successiva al fatto in questione. 

Un buco nero in cui lโ€™autrice non teme di immergersi riuscendo a portare il lettore con sรฉ, esplorando non solo il dolore della perdita che desertifica ogni cosa, ma anche quello di una violenza subita. 

Questa perรฒ รจ solo una tappa di questo viaggio meraviglioso che Roberta Recchia ci invita a fare perchรฉ sarร  attraverso questo passaggio tra il prima e il dopo, che ci mostrerร  la forza riparatrice dei legami. 

Uomini e donne di questo romanzo li vivono e ce li raccontano con umana imperfezione e tenerezza, mostrandoci la capacitร  quasi โ€œsovrannaturaleโ€ dellโ€™amore nelle sue diverse declinazioni di ricucire gli squarci dellโ€™ esistenza. 

Un messaggio di speranza che lโ€™autrice affida soprattutto alle donne del suo romanzo, vittime di pregiudizi, prevaricazione e violenza, allora come oggi, ma che traggono la forza di superarle lโ€™ una dallโ€™ altra. 



Questo รจ un libro che lascia prepotentemente traccia di sรฉ provando ad alleggerire quel senso di schiacciamento che abbiamo un poโ€™ tutti verso le brutture del mondo dicendoci di non chiuderci di fronte ad esse ma di aprirci a ciรฒ che cโ€™รจ di buono ognuno come puรฒ. 



Anche Vasco cantava di voler trovare un senso a questa vita, Roberta Recchia ci ha regalato il suo di senso, che si puรฒ riassumere in questo estratto: 



Bello, doloroso, stupefacente. Un po’ come la vita.ย 


VOLTARE PAGINA di Ester Viola

VOLTARE PAGINA di Ester Viola

Titolo: Voltare pagina
Autore: Ester Viola
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Prima persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 10 gennaio 2023
Editore: Einaudi

TRAMA


Curare le pene dโ€™amore coi libri si puรฒ, ma bisogna saper leggere. Cโ€™รจ una storia giusta per ogni struggimento del cuore, il romanzo perfetto per voltare pagina: รจ cosรญ che la penna sulfurea di Ester Viola diventa un balsamo per lenire le ferite. Anna Karenina, Nick Hornby, Lโ€™amica geniale, Sally Rooney, Domenico Starnone, Frammenti di un discorso amoroso: nelle loro pagine ogni innamorato tradito, geloso o non corrisposto potrร  trovare risposte impreviste alle sue domande impossibili. Dieci racconti irresistibili, un manuale di self-help letterario, una microterapia per cuori infranti. ยซNon esistono libri capaci di salvare la vita ai lettori, ma alcuni ci provano meglio di altriยป. C’รจ chi non si รจ mai ripreso dal primo amore; chi di amori ne ha mille, e nessuno buono; chi รจ tradito e vede tutti traditori; chi รจ tradito e fa finta di niente, perchรฉ la coppia funziona meglio in tre; chi รจ alle prese con un narcisista. E poi c’รจ la ragazza che dalla vita ha avuto tutto e adesso non le piace niente; quella che non ha avuto niente e pensa che niente รจ quello che si merita… In una Milano scintillante ma severa, soprattutto negli uffici legali frequentati dalla protagonista di questi racconti, proliferano solitudini e matrimoni andati a male, rimpianti per la provincia e dipendenze dai social network. Ma l’amore rimane comunque un affare complicato, basta rileggersi Anna Karenina. Esistono i libri medicinali? Quelli capaci di farci ยซvoltare paginaยป nella vita? Ci si rifugia nei libri per distrarsi, per trovare conforto, per capire meglio cosa non ha funzionato e non ripeterlo. Una pagina, un personaggio, perfino una frase: a volte bastano per curare una ferita del cuore, se non per raddrizzare una storia storta. Perchรฉ se trovi le parole per raccontarle, ยซle cose perdono la punta, l’ago e il velenoยป.

RECENSIONE



Sarร  perchรฉ fin da piccoli lโ€™ amore ce lo raccontano attraverso narrazioni che poco hanno a che vedere con la realtร  finisce che poi ci convinciamo che effettivamente sia come ci viene raccontato: uno dei piรน grandi inganni che lโ€™ uomo si sia autoinflitto.ย 

Lโ€™ amore รจ quanto di piรน complicato, complesso e impegnativo si possa immaginare, e questo libro fa parte di quel tipo di letteratura meno fantasiosa che prova a raccontarcelo con vivida luciditร . 

Ester Viola, avvocata e scrittrice, fonde queste due attivitร  in una raccolta di dieci racconti che perรฒ non definirei un manuale quanto piuttosto un ricettario.ย 



Secondo lโ€™autrice infatti, alcuni libri piรน di altri hanno un potere curativo, permettono la svolta, aiutano a โ€œvoltare paginaโ€ come recita il titolo, riferendosi nella fattispecie alle pene dโ€™amore.ย 

Tali tormenti amorosi possono essere analizzati e quindi superati grazie alle pagine di una storia in cui ci si possa identificare o in cui trovare un senso a ciรฒ che si sta vivendo. 

Motivo per cui la voce narrante del libro che รจ identificabile con la stessa autrice, consiglia ai personaggi di cui racconta, dieci libri che spaziano da classici famosi a successi editoriali piรน recenti, grazie ai quali potrebbero accorgersi di essere impantanati in meccanismi, relazioni e ideali tanto inconcludenti quanto dannosi.ย 

Una lista di manoscritti grazie ai quali sopravvivere allโ€™ amore, perchรฉ per quanto esso sia fonte di gioia e piacere รจ anche ciรฒ che causa dolore. 

Avrete intuito che Ester Viola non illude, 

la sua penna non โ€œtocca pianoโ€, al contrario sfrega lโ€™ anima senza delicatezza ma dritta al punto, diretta, asciutta mostra tutto quello che sta sotto la pelle e sotto la facciata che alla societร  piace tanto mostrare. 

Ce nโ€™รจ di polvere sotto il tappeto e questa autrice non ha paura di sollevarlo, per parlare di un tema, le relazioni amorose, con lโ€™aderenza alla realtร  e cioรจ mostrando come spesso esse siano teatro di scontro, un poโ€™ come in tribunale.ย 

Ed รจ cosรฌ che se lโ€™ accusa si basa su luoghi comuni e retorica sullโ€™idea che universalmente ci raccontiamo sullโ€™amore, per la difesa invece la voce narrante affronta il tema cosรฌ come รจ e non come vorremmo che fosse. 

Coppie di lunga data, coppie in procinto di separarsi, uomini e donne in cerca dellโ€™ amore, altri che non riescono ad afferrarlo, rapporti le cui dinamiche contemplano il tradimento, la noia, il potere, la paura, la disillusione e tanto altro, a cui il libro consigliato offre la possibilitร  di vedersi riflessi, di ricevere un pensiero adatto al momento, una riflessione che รจ proprio quella di cui hanno bisogno, un punto di vista che non avevano considerato ma che rende tutto piรน chiaro. 

Tutto narrato con una prosa che sa fondere profonditร  e ironia e uno stile vivace che senza incedere in un eccessivo cinismo ma con una realissima dose di saggezza e veritร , frutto di un mix tra esperienza e sensibilitร , parla di sentimenti in modo concreto.ย 

Si spazia veramente molto nella vastitร  delle dinamiche tra persone, affrontando questioni che hanno molto a che vedere con la psicologia seppur non si parli di essa esplicitamente. 

Ce nโ€™รจ veramente per tutti e anche per stagioni della vita diverse eppure ci sarebbe ancora tanto altro da dire. 

Questo libro รจ un buon punto di partenza perรฒ, una visione raccontata con chiarezza che in alcuni capitoli si sposerร  con la vostra, in altri meno, in alcuni per niente, ma sarร  impossibile non trovare qualcosa che ognuno di noi ha vissuto in amore o comunque in una relazione personale. 

E quel qualcosa che incontrerete e sembra parlare di voi sarร  uno stimolo, un ricordo , una piccola spinta, un lieve conforto o un forte scossone.ย 

E allora anche questo libro avrร  fatto quello di cui narra, sarร  servito a qualcosa.