IT ENDS WITH US di Justin Baldoni

IT ENDS WITH US di Justin Baldoni

Titolo: It ends with us – Siamo noi a dire basta
Regia: Justin Baldoni
Tratto dal libro: It ends with us di Colleen Hoover
Genere: Drammatico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di uscita: agosto 2024
Produzione: Columbia Pictures

TRAMA


IT ENDS WITH US, lโ€™adattamento cinematografico del primo romanzo di Colleen Hoover, racconta lโ€™avvincente storia di Lily Bloom (Blake Lively), una donna che supera unโ€™infanzia traumatica per intraprendere una nuova vita a Boston e inseguire il sogno di una vita: aprire una propria attivitร . Un incontro casuale con lโ€™affascinante neurochirurgo Ryle Kincaid (Justin Baldoni) fa nascere un legame intenso, ma mentre i due si stanno innamorando profondamente, Lily inizia a vedere in Ryle lati che le ricordano il rapporto tra i suoi genitori. Quando il primo amore di Lily, Atlas Corrigan (Brandon Sklenar), rientra improvvisamente nella sua vita, la sua relazione con Ryle viene stravolta e Lily capisce che deve imparare a contare sulle proprie forze per fare una scelta impossibile per il suo futuro.

RECENSIONE


A mesi dallโ€™uscita, e dalle molteplici polemiche seguite, ho deciso di vedere il film tratto da un libro che ho amato moltissimo, IT ENDS WITH di Colleen Hoover.
Una storia toccante, che ho recensito nel marzo 2022, che รจ stata ispirata in parte dalla vita della madre dellโ€™autrice. Potente e catartica, proprio perchรจ affronta una tematica, purtroppo, molto attuale che oggi moltissime donne vivono o hanno vissuto sulla loro pelle, ovvero la violenza da parte del proprio uomo, sia esso compagno, marito o fidanzato.
Un libro profondo che ha testimoniato e descritto con magistrale bravura una storia dโ€™amore intessuta di ombre, tanto scure da far perdere lโ€™orientamento fino a confondere, intossicare. Una storia che, a mio avviso, non รจ stata raccontata fedelmente nella trasposizione cinematografica, non come meritava perlomeno.

Innanzitutto, a venire meno รจ stato il modo in cui i protagonisti sono stati tratteggiati, a partire da Lily, interpretata dalla bellissima e bravissima Blake Lively, che nel libro viene descritta come una ragazza insicura e piena di ferite a causa di unโ€™adolescenza difficile e dolorosa, mentre nel film la percezione รจ molto diversa: una ragazza piรน decisa e sicura di sรฉ, che non esita molto a cedere e farsi tentare dalle avances del bel neurochirurgo. Sicuramente il talento della Lively non รจ in discussione, a differenza di Justin Baldoni, protagonista oltre che regista della pellicola, che se nel libro appare al lettore come un uomo affascinante e carismatico, in questo adattamento il suo magnetismo soffre parecchio, a causa di una mancanza di espressivitร  che poco coinvolge.
Il personaggio comprimario Atlas, lโ€™amore adolescenziale di Lily che nel libro emerge grazie al suo diario, resta molto in superficie, appare piatto, senza spessore, rinunciando a distinguersi come nel libro, per la sua forza e tenerezza che fanno innamorare Lily (come la frase che si ripetevano per darsi forza, โ€œZitta e nuota!โ€ dal film di Nemo) fino a legarli indissolubilmente.
Anche la sorella di Ryle, Alyssa, e suo marito sembrano due caricature, piรน adatte in un altro film, molto piรน leggero, interpretando la coppia di imbranati e casinari che inizialmente spingono Lily e Ryle a stare insieme.

Oltre al generale discostamento dal profilo originale dei personaggi, ciรฒ che non รจ stato messo a fuoco come avrebbe dovuto รจ lโ€™anima della storia, ovvero il tema della violenza domestica, che in questa trasposizione รจ stata fluidificata per orientarsi piรน verso un romantic movie che altro, come se si fosse prediletto il romanticismo al trauma. Gli abusi fisici e psicologici accuratamente raccontati nel libro, in una spirale ascendente che travolge Lily senza sosta, vengono qui ridotti a un paio di episodi di cui non vi รจ neppure totale chiarezza (si parla di โ€œincidenteโ€) inducendo a dubitare della colpevolezza di Ryle, che nella narrazione รจ piuttosto chiara. Proprio nel momento del โ€œcambioโ€ di registro, quando il regista avrebbe dovuto far vivere la tensione, attraverso la drastica trasfigurazione di umore di Ryle, i suoi sbalzi che diventano violenza allo stato puro mascherata da โ€œincidenteโ€, โ€œsbaglioโ€, manca quel qualcosa che poteva rendere tutto il progetto piรน credibile e originale. I temi del patriarcato sono stati solo sfiorati, come il concetto che la violenza va curata o, peggio ancora, non giustificata con lโ€™amore e che chiedere aiuto non รจ un segno di debolezza, ma anzi, di forza in questi casi.

รˆ come se il libro sia stato snellito, cambiando qui e lร  i tratti dei personaggi (come detto sopra) e costruendo una sceneggiatura con frasi troppo ad effetto, quasi si assistesse a uno dei centinaia di film sullo stesso genere. Anche Ryle รจ stato fin troppo attenuato dalle sue colpe, rivelando la sua storia traumatica solo alla fine del film, trasformandolo troppo rapidamente in un cattivo sprezzante.
Un film che regge per sua gran parte grazie all’impeccabile interpretazione di Lily da parte della Lively, calata nel ruolo con una convincente dose gioia e di sofferenza insieme. Unโ€™occasione mancata perรฒ per il regista, che non รจ riuscito a imporsi facendosi ricordare grazie a uno dei best-seller piรน venduti di sempre in America e nel mondo. La sensazione รจ quella che ad un certo punto non se la sia sentita di premere il piede sullโ€™acceleratore e, quindi, il suo โ€œuomo tossico, violento e dal passato oscuroโ€ รจ diventato uno tra tanti, dunque, dimenticabile.

Peccato, un argomento cosรฌ serio avrebbe meritato un film piรน serio, in grado di far capire lโ€™importanza del tema trattato.


DIECI MINUTI di Maria Sole Tognazzi

DIECI MINUTI di Maria Sole Tognazzi

Titolo: Dieci minuti
Regia: Maria Sole Tognazzi
Tratto dal libro: Per dieci minuti di Chiara Gamberale
Genere: Drammatico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di uscita: 25 gennaio 2024
Produzione: Indiana Production

TRAMA


Bianca entra in una fase di piena crisi esistenziale decide di ricorrere ad una psicoterapeuta, che chiede alla sua paziente di dedicare dieci minuti del suo tempo ogni giorno a qualcosa che non ha mai fatto prima

RECENSIONE



Questa domanda viene posta alla protagonista di questo film liberamente ispirato al libro di Chiara Gamberale โ€œPer dieci minutiโ€. 

Chi non ha mai sperimentato quel senso di vuoto, di solitudine e smarrimento nel corso della propria esistenza? 

In questo caso la strada per cercare di contrastarlo si avvale di tentativi, di un approccio originale, a cui fanno riferimento il titolo di romanzo e film.ย 

Una trama che suggerisce ad una donna fragile e spezzata, Bianca, un compito semplice solo in apparenza, per provare a tornare a vivere e uscire dal pozzo nero e melmoso in cui รจ caduta: tentare di portare a termine unโ€™azione o unโ€™esperienza mai fatta prima dโ€™ora, mettersi alla prova contro paure, incognite e difficoltร , ogni settimana per almeno dieci minuti. 



Letto molti anni fa il romanzo รจ stato uno dei primi approcci a quelle letture a cui ci si affida in momenti di particolare fragilitร  o crisi. 

Lo ricordo con particolare affetto essendo stato nel suo piccolo un rifugio confortevole ed รจ per questo che ho deciso per la visione dellโ€™adattamento cinematografico. 

La pellicola di Maria Sole Tognazzi la cui sceneggiatura รจ stata scritta insieme a Francesca Archibugi, racconta molto intimamente il crollo emotivo di Bianca, che si trova nel giro di poco tempo lasciata dal marito e licenziata. 

Se il romanzo poneva piรน lโ€™accento sul senso di inadeguatezza della protagonista, le cui vicende assumono sulla carta lโ€™aspetto di un diario in cui racconta i propri tentativi di terapia dei โ€œdieci minutiโ€ (alcuni dei quali molto divertenti), la pellicola invece, fotografa con un tocco asciutto ma profondo il dolore della donna in modo piรน preponderante rispetto al tentativo di cura. 

Una rilettura che io ho particolarmente apprezzato e nella quale grazie anche allโ€™ ottima recitazione del cast, emerge una tela di debolezze e fragilitร  umane che raggiungono lโ€™apice nelle relazioni familiari e coniugali della protagonista, consolidando il suo male di vivere.ย 

Un torpore dello spirito che si traduce anche in una specie di impermeabilitร  di Bianca nei confronti del mondo esterno e insieme una visione ridotta delle relazioni umane che intesse in ogni ambito della propria vita e con ogni persona con cui ha un rapporto.ย 

Fantastica lโ€™interpretazione di Margherita Buy nel ruolo della terapeuta che ha in cura Bianca e che le prescrive il gioco dei dieci minuti, che poi assolutamente un gioco non รจ. 

Una figura allโ€™ apparenza non accudente, ruvida, pratica, a volte irriverente e che invece si rivela la piรน importante per il cammino, non tanto verso la guarigione, quanto verso lโ€™accettazione della realtร  e con essa del dolore che porta con sรฉ. 

Bianca รจ una donna che non vuole vedere, ascoltare, che non si โ€œaccorgeโ€ di ciรฒ che la circonda ma questo รจ il solo mezzo di difesa che conosce. 

Non รจ un caso che nella sceneggiatura lei sia una scrittrice, quasi non potesse essere altro se non qualcuno che vive dentro a uno spazio dโ€™immaginazione distaccato dal reale.ย 

Lโ€™ esercizio dei dieci minuti non รจ altro che un sentiero in cui ogni piccolo esperimento di una cosa mai fatta prima, costituisce un passo verso una finestra da aprire per vedere finalmente la realtร .ย 

Lo scambio finale tra paziente e terapeuta contiene tutto il significato della sofferenza interiore di Bianca e di chiunque lโ€™abbia sperimentata per una ragione o per lโ€™altra: รจ lโ€™invito a guardarla negli occhi e affrontarla perchรฉ a volte testimonia la vera essenza di ciรฒ che siamo. 


MARIA MONTESSORI (La nouvelle femme) di Lea Todorov

MARIA MONTESSORI (La nouvelle femme) di Lea Todorov

Titolo: Maria Montessori (La nouvelle femme)
Regia: Lea Todorov
Tratto dal libro:
Genere: Drammatico, storico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di uscita: 26 settembre 2023
Produzione: Geko Films, Tempesta

TRAMA


Lili d’Alengy, donna dell’alta societร  parigina d’inizio Novecento, teme che sua figlia, la piccola Tina, affetta da disabilitร  e fino ad allora tenuta quanto piรน nascosta possibile al mondo esterno, possa mettere in pericolo la sua tanto sudata posizione sociale. Si reca quindi a Roma, dove ha saputo che in un istituto c’รจ un’educatrice che si dice applichi metodi rivoluzionari all’insegnamento di bambini con difficoltร :ย Maria Montessori.

RECENSIONE


รˆ di poche settimane lโ€™ uscita del film Maria Montessori (LA NOUVELLE FEMME) interpretato dalla brava Jasmine Trinca, una pellicola interessante, su una delle poche donne di cui la storia, solitamente scritta e celebrativa degli uomini, ha riconosciuto il valore.

La sceneggiatura adattata alla finzione cinematografica รจ stata scritta basandosi su tre biografie della Montessori tra cui citiamo “Una donna nuova. Il femminismo scientifico di Maria Montessori” di Valeria P. Babini.

La pellicola della regista esordiente Lea Todorov tratta una parte dellโ€™esistenza della celebre pedagogista, forse quella piรน complicata, e cioรจ come recita il sottotitolo, il percorso esperienzale umano e lavorativo che hanno portato la protagonista a diventare una donna nuova, a diventare colei che conosciamo come ideatrice di un metodo educativo innovativo e ancora valido. 

Ma non si parla solo di questo, la figura storica lascia molto spazio a quella umana, donandoci il ritratto di una persona caparbia e coraggiosa ma non per questo meno esposta al dolore e alla fragilitร .ย 

Diciamo che nascere donne tra il XIX e il XX secolo era complicato a prescindere : lo mostra senza orpelli o retorica il film che vede due protagoniste femminili opposte ma simili, legate da unโ€™ inaspettata amicizia.ย 

La cortigiana Lili d’Alengy che affida la propria figlia disabile alle cure dellโ€™ educatrice Maria Montessori, sono due figure di donna che incarnano in modo differente la ribellione contro il costrutto sociale dellโ€™ epoca e che in opposizione a questโ€™ ultimo vogliono riappropriarsi della maternitร .ย 

Per ragioni diverse entrambe devono nascondere i propri figli dallโ€™ occhio giudicante della societร  che non dร  loro la possibilitร  di condurre in modo libero e dignitoso, non solo unโ€™ esistenza come genitore, ma anche come individuo.ย 

รˆ una battaglia a volte silenziosa altre meno, quella che conducono le due donne alleandosi contro le ingiustizie e le incoerenze del sistema. 

Quelle del sistema educativo basato sullโ€™asservimento alle regole, regolato dalla paura e dalla rigiditร  per tutti i bambini dellโ€™ epoca e che non considera invece minimamente quelli portatori di diversitร  di ogni tipo, se non come un peso di cui รจ inutile occuparsi. 

E poi contro il sistema sociale in cui lโ€™uomo ha diritti su tutto, compreso sulle donne, alle quali รจ praticamente inibita ogni possibilitร  di autodeterminazione ed emancipazione. 

Ogni battaglia purtroppo implica anche qualche perdita: รจ soprattutto su questo aspetto che il film pone lโ€™ accento, sulla vicenda umana della Montessori che si troverร  a dover fare delle scelte dolorose in nome della realizzazione, non solo della sua rivoluzionaria opera pedagogica, ma anche in nome della propria libertร  come donna.

รˆ quindi questo un film che interseca molte tematiche, sviluppate con coerenza storica, unโ€™ ottima recitazione e la giusta sensibilitร .ย 

Un prodotto dal retrogusto francese, con cui condivide la produzione e il cast, che vuole anche essere un promemoria del dolore e delle rinunce che sono state fatte in nome del femminismo, dellโ€™ istruzione e dellโ€™ inclusione. 

Alcuni dialoghi in francese non disturbano, la presenza di piccoli attori portatori di reali difficoltร  neurologiche colora le scene di autenticitร  e tenerezza senza cadere nel pietismo, tuttโ€™altro. 

Un film che in un certo senso celebra la maternitร  non solo come fatto biologico ma anche come ruolo formativo. 

รˆ in un bellissimo passaggio che la stessa Montessori lo espone ai propri uditori spiegando come lโ€™ educazione passa attraverso la cura, lโ€™ attenzione e la relazione umana. 


<<Prima ancora che educati questi bambini noi li abbiamo amati>> dice la pedagogista.


Non esiste apprendimento senza relazione affettiva, lei รจ stata la prima a comprenderlo, una piccola luce femminile in un mondo coperto dalle ombre di uomini di un altro secolo. 


OLIVA DENARO di Viola Ardone

OLIVA DENARO di Viola Ardone

Titolo: Oliva Denaro
Autore: Viola Ardone
Serie: unico spettacolo
Genere: Narratriva, formazione
Spettacolo teatrale
Tipo di finale: Chiuso
Data: 18/01 – 21/04 2024
Produttore: Agidi, Goldenart Production

TRAMA


Cโ€™รจ una storia vera, e cโ€™รจ un romanzo. La storia vera รจ quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metร  degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto โ€œmatrimonio riparatoreโ€. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nellโ€™ordine magico del racconto. 

Allโ€™inizio Oliva รจ una quindicenne che nellโ€™Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se lโ€™autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la โ€œparte offesaโ€, avrebbe automaticamente estinto la condanna (anche se ai danni di una minorenne), cerca il suo posto nel mondo. E, in un universo che sostiene che โ€œla femmina รจ una brocca, chi la rompe se la pigliaโ€, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perchรฉ inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica โ€œpaciataโ€ e dice no alla violenza e al sopruso.

RECENSIONE

Spesso la letteratura trasportata al cinema o a teatro puรฒ fare storcere il naso, specie se il prodotto letterario ha suscitato consensi e apprezzamenti.ย 

รˆ un classico dire non รจ bello come il libro a proposito di una trasposizione, per la stessa natura del tipo di comunicazione le sensazioni suscitate sono diverse e difficilmente comparabili.ย 

Capita perรฒ di trovarsi davanti allโ€™ eccezione, come con lo spettacolo teatrale tratto dal libro di Viola Ardone “Oliva Denaro” portato in tournรฉe fino ad aprile, con la regia di Giorgio Gallione e la folgorante interpretazione di Ambra Angiolini.ย 

Un monologo di settanta minuti che lโ€™attrice regge esclusivamente su di sรฉ senza cambi dโ€™abito, con una scenografia essenziale ma evocativa, che permette di muoversi quel tanto che basta per seguire lo spazio ed il tempo della narrazione, con pochi colori e qualche oggetto che assume una fortissima connotazione simbolica.ย 

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La dimostrazione che non occorre riempire per creare stupore, a volte invece รจ piรน dโ€™impatto togliere.ย 

Il piรน, รจ innegabile, lo fanno la recitazione della Angiolini che per quei minuti sul palco sembra essersi cucita lโ€™ anima di Oliva Denaro addosso, e ai dialoghi della Ardone, la cui scrittura รจ incisiva e intensa, riadattati alla rappresentazione ma fedeli al libro.ย 

Questi ingredienti creano uno spazio sospeso a cui lo spettatore resta inevitabilmente incatenato, come ipnotizzato dalla voce della protagonista che a ritroso racconta la propria vicenda in diversi momenti della sua vita: dalla giovinezza e i suoi turbamenti fino all’etร  adulta, passando attraverso eventi drammatici che non ne intaccano perรฒ il desiderio di libertร  e dignitร , ispirata come nel libro, alla vera storia della prima donna ad opporsi al cosiddetto matrimonio dโ€™onore, oggetto di una legge che incredibilmente ed inspiegabilmente esisteva fino al 1981, e lo fa con una intensitร  tale da creare una corrente emotiva sempre alta tra il pubblico.ย 

Una storia di formazione, di coraggio, di libertร  che indaga contemporaneamente il rapporto tra madre e figlia e tra padre e figlia, le inquietudini della giovinezza, le agitazioni ideologiche e politiche di quegli anni, le convenzioni e tanto altro.ย 

Il monologo รจ piรน che coinvolgente, accarezza e scuote, fa sorridere e commuovere, ma soprattutto fa riflettere: lโ€™ interpretazione di Ambra Angiolini crea la sensazione di essere tutte Oliva.ย 

Non cโ€™รจ donna che non abbia sperimentato almeno una volta nella vita la sensazione di non avere via dโ€™uscita o possibilitร  di scelta per il solo fatto di essere femmina, ed รจ questa sensazione che si avverte nella pancia.ย 

Come non potrebbe essere altrimenti trovandosi catapultati in un mondo, in un tempo, in una societร  in cui la propria madre tramanda alla figlia il detto:ย 

<<la femmina รจ una brocca, chi la rompe se la piglia>>ย 

Ecco quindi che il NO gridato, difeso, da Oliva Denaro nella voce della sua interprete riporta lo spettatore in un presente in cui fortunatamente quella sensazione cessa di esistere.ย 

E si fa strada invece quella che esprime gratitudine e ammirazione per la forza di un diniego che รจ andato contro tutti e contro tutto quello che le convenzioni del tempo imponevano come regola, a ricordare una libertร  quella di cui godiamo oggi come donne, che รจ costata un prezzo altissimo.ย ย 

Uno spettacolo intenso, dolce e doloroso insieme, coinvolgente e appagante, un momento che invito a regalarsi come un piccolo spazio di bellezza.ย 

Io sono decisamente favorevole alla bellezza.ย 

ONE LIFE di James Hawes

ONE LIFE di James Hawes

Titolo: One life
Regia: James Hawes
Tratto dal libro: If Itโ€™s Not Impossibleโ€ฆ The Life of Sir Nicholas Winton di Barbara Winton
Genere: Drammatico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di uscita: 21 dicembre 2023
Produzione: Eagle Pictures

TRAMA


Un agente di cambio britannico visita la Cecoslovacchia alla fine degli anni ’30 e partecipa alla preparazione di piani per aiutare nel salvataggio dei bambini ebrei prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, in un’operazione che diventerร  nota come Kindertransport.

RECENSIONE

Ci sono molti capitoli della storia della seconda guerra mondiale che sono sconosciuti ai piรน o per lo meno sono molto meno famosi. 

A volte perรฒ lโ€™arte li riporta in vita, grazie ad un libro o ad un film si spande nelle coscienze la memoria di fatti eccezionali con protagonisti uomini comuni. 

รˆ uno di questi fatti che racconta One Life, film del regista James Hawes uscito a dicembre dell’anno scorso e con protagonista un sempre magnifico Anthony Hopkins. 

Tratto dal libro โ€œIf Itโ€™s Not Impossibleโ€ฆ The Life of Sir Nicholas Wintonโ€ scritto da Barbara Winton disponibile solo in lingua inglese, la trama racconta dellโ€™ impegno e della tenacia di un broker inglese Nicholas Winton, nellโ€™ organizzare tra mille difficoltร  lโ€™espatrio di migliaia di bambini ebrei dallโ€™allora Cecoslovacchia attraverso viaggi in treno, i cosiddetti “Kindertransport” verso famiglie affidatarie inglesi poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. 

Inutile dire che lโ€™impresa รจ titanica ma ciรฒ non impedisce al giovane di salvare centinaia di bambini, non solo dalla loro condizione di rifugiati ma dallโ€™ imminente inizio della guerra e dellโ€™eccidio che ne conseguirร . 

Un film che alterna momenti intimi, che seppur privi di dialoghi sono carichi di emozione anche grazie allโ€™interpretazione di Hopkins, ad altri piรน dinamici della costruzione storica delle operazioni di salvataggio dei piccoli rifugiati che donano allo spettatore lโ€™intensitร  dei sentimenti in gioco. 

Unโ€™alternanza che si mostra nella doppia linea temporale scelta nella sceneggiatura, quella dellโ€™ inizio del conflitto e quella degli anni โ€™80 con il protagonista anziano ma ancora tormentato dai ricordi. 

Atmosfere e recitazione tipicamente inglesi, pathos, emozioni intense appunto, pur nel loro contegno britannico incarnato perfettamente dalla recitazione di Hopkins che sostiene tutto il film. 

Egli interpreta lโ€™ormai anziano Nicolas Winton, un uomo che nonostante siano passati anni รจ ancora profondamente coinvolto dagli avvenimenti del conflitto, quasi prigioniero di ricordi di cui fa fatica a disfarsi perchรฉ consapevole che tali ricordi non possono e non devono andare perduti ma vanno custoditi. 

Non possono perรฒ essere custoditi da chiunque, il conflitto interiore del protagonista si sviluppa non solo nellโ€™ incapacitร  di lasciar andare il passato, ma anche nel senso di colpa per non essere riuscito a fare di piรน (a perenne ricordo di questo senso dโ€™incompiutezza cโ€™รจ un oggetto in particolare) e nella riluttanza a dare al proprio operato la notorietร  che invece servirebbe perchรฉ il ricordo non vada perduto. 

Questo il messaggio potente del film che a mio parere si condensa nel telegramma che riceve il giovane volontario dal proprio superiore, vedendosi negato il permesso di proseguire ad assentarsi dal lavoro per prolungare la propria permanenza in Cecoslovacchia: la coscienza morale collettiva รจ la somma di quelle dei singoli ma non puรฒ attuarsi solo con le idee. 

Lโ€™accoglienza, la solidarietร , la compassione che questโ€™uomo ha incarnato con il suo impegno e il suo senso del dovere non possono essere messe in atto senza azioni concrete, con il fare a dispetto di tutto, degli ostacoli, della mancanza di sostegno e dellโ€™ostracismo della burocrazia e a volte anche della politica. 

Lโ€™ eroismo, ci racconta la pellicola, non necessita di gesta eclatanti, di rumore, di capacitร  fuori dal comune, ma tutto lโ€™opposto.ย 

Il bene si puรฒ fare in silenzio, nel proprio piccolo, con intenzione, tenacia, impegno e volontร . 

Una pellicola che ce lo racconta con toni semplici ma che commuove ed emoziona. 

C’E’ ANCORA DOMANI di Paola Cortellesi

C’E’ ANCORA DOMANI di Paola Cortellesi

Titolo: C’รจ ancora domani
Regia: Paola Cortellesi
Tratto dal libro:
Genere: Commedia, drammatico, storico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di uscita: 26 ottobre 2023
Produzione: Wildside, Vision Distribution

TRAMA


Roma, maggio 1946. In balรฌa di un marito padrone e di un suocero canaglia, Delia ha come unica aspirazione che la sua primogenita si sposi โ€œbeneโ€. Tutto sembra giร  scritto, ma l’arrivo di una misteriosa lettera metterร  in discussione i piani stabiliti.

RECENSIONE

Prima prova da regista egregiamente superata da Paola Cortellesi al suo esordio dallโ€™altra parte della cinepresa con un film che sta, meritatamente, sbancando il botteghino e il cui eco sui social fa da cassa da risonanza ad un successo piรน che giusto. 

Omaggio e insieme citazione di grandi film del neorealismo italiano, girato in bianco e nero โ€œCโ€™รจ ancora domaniโ€ vanta una prova attoriale collettiva di alta qualitร . 

Paola Cortellesi regala al pubblico un “dramedy” perfettamente equilibrato, che porta la sua impronta in calce, la firma di unโ€™artista che รจ stata capace di trattare con il proprio personale stile, con originalitร  e spessore una storia dolceamara dal sapore retrรฒ, ma in qualche modo purtroppo attuale, di cui le donne della mia generazione possono aver avuto familiaritร .ย 

Ci sono molti modi di far sentire la propria voce, a volte le azioni e lโ€™esempio sono piรน impattanti rispetto alle parole. 

Una voce che Delia la protagonista, interpretata dalla Cortellesi, cercherร  di far sentire appunto senza parole nรฉ urla, ma attraverso la dignitร  di accettare la vita che le รจ toccata e nello stesso tempo con la ribellione di volere perรฒ una vita diversa per la propria figlia. 

Perchรฉ รจ senza voce che le donne vivevano ( e ancora a volte vivono ) la loro condizione di figlie, donne, mogli e madri, non molti anni fa: โ€œdevi stare zittaโ€ ,โ€non devi rispondereโ€, โ€œnon occuparti di questioni che non ti competono.โ€œย 

Queste le frasi rivolte alle donne dagli uomini di ogni ceto sociale, in questa storia, ambientata nella Roma dellโ€™immediato dopoguerra, in unโ€™Italia in bilico tra la povertร  come strascico del conflitto e la gioia della liberazione che ha portato con sรฉ nuove idee, nuovi orizzonti, nuove speranze.ย 

รˆ una storia di speranza infatti quella raccontata nelle due ore del film, evocata anche dal titolo, uno sguardo di fiducia nel futuro che ricorda il famoso motto di Rossella O’Hara, un domani in cui Delia spera e ripone fiducia attraverso lโ€™atto piรน rivoluzionario del tempo che coincide con il finale della pellicola.ย 

Madre di una ragazza prossima a sistemarsi ma che non ha potuto studiare e di due maschi che infilano una parolaccia ogni due parole e non apprezzano la possibilitร  invece di poter andare a scuola, moglie di un Valerio Mastandrea epico nella sua interpretazione di padre padrone, Delia incarna la sottomissione al patriarcato della nostra cultura, talmente radicato da lasciare dolorose tracce di sรฉ ancora oggi alle soglie del 2024.ย 

E allora ha fatto bene Paola Cortellesi a regalarci questa pellicola che porta con sรฉ anche la bravura di essere riuscita a parlare al grande pubblico mixando perfettamente antico e moderno, nelle note di una colonna sonora che non cโ€™entra nulla con il momento storico eppure รจ perfetta per le scene mostrate, strumento aumentativo della comunicazione nelle scene drammatiche e non, che ho trovato un espediente meravigliosamente riuscito. 

Finalmente un film di casa nostra che non vuole essere troppo di nicchia da risultare pretenzioso, nรฉ eccessivamente volgare da voler catturare facili consensi, nรฉ ambisce ad emulare giganti del neorealismo delle grandi firme del passato. 

Brava Paola Cortellesi, mi hai riportato al cinema dopo molto tempo e mi hai fatto sorridere, commuovere, indignarmi e sperare ancora in quel domani che vorremmo tutte libero dalla violenza di genere, dagli stereotipi di genere, dallโ€™asservimento a una societร  che non riesce ancora a vederci come creature libere dalla paura del potere esercitato dagli uomini sulle donne. 

TI MANGIO IL CUORE di Pippo Mezzapesa

TI MANGIO IL CUORE di Pippo Mezzapesa

Titolo: Ti mangio il cuore
Regia: Pippo Mezzapesa
Tratto dal libro: Ti mangio il cuore di Carlo Bonino e Giuliano Foschini
Genere: Drammatico/Romantico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di pubblicazione: 22 settembre 2022
Produzione: Indigo Film, Rai Cinema

TRAMA


L’amore proibito tra Andrea, riluttante erede dei Malatesta, e Marilena, la bella moglie del boss mafioso di Camporeale, riaccende un’antica faida tra due famiglie rivali nel promontorio del Gargano.

RECENSIONE

Oggi vi parlo di un film visto di recente, liberamente ispirato ad un libro di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, Ti mangio il cuore.

Il libro รจ un’inchiesta sulla mafia del Gargano, una mafia meno conosciuta di altre ma altrettanto spietata, con criminali che uccidono le loro vittime sparando loro in volto, in modo da cancellare la loro memoria e mettendo in pratica sui corpi rituali molto crudi.

Il film dal quale il libro รจ tratto รจ in bianco e nero e si apre con una sparatoria che stermina unโ€™intera famiglia. Un bimbo รจ l’unico sopravvissuto e anni dopo vendicherร  la sua famiglia.

Le immagini in bianco nero catapultano lo spettatore in un ambiente rurale, duro ed aspro, dove gli uomini hanno perso la loro umanitร  e le bestie hanno probabilmente piรน sensibilitร  degli esseri umani. Un amore proibito tra Marilena ed Andrea, rappresentanti di due clan rivali, รจ l’inizio di una tragedia immane.

Il personaggio di Marilena, interpretato da una bravissima Elodie, รจ ispirato alla figura di Rosa Di Fiore, prima vera pentita della mafia garganica che ha avuto figli da due diversi capi clan, in lotta fra di loro. โ€œSpulciandoโ€ su internet ho appreso che Rosa รจ figlia di una famiglia perbene, cosa che mi ha veramente colpita: una donna onesta che si innamora di due criminali dai quali avrร  dei figli, e che fortunatamente capisce che invece a loro deve dare un futuro migliore.

Sono le figure di donne diverse a essere tratteggiate in questa pellicola: ci sono madri spietate come la suocera di Rosa, complici dei crimini dei loro figli, e ci sono madri che invece sanno di dover crescere i propri in maniera onesta.

Poi cโ€™รจ Marilena che รจ sรฌ la compagna di due boss, ma รจ anche una donna sensibile che probabilmente si รจ trovata in una situazione piรน grande di lei e non sa come uscirne.

La scena finale della processione di paese, con le donne vestite di nero e coperte dal velo, รจ particolarmente struggente e restituisce dignitร  ad una donna che ha deciso di cambiare completamente vita nonostante le difficoltร  che questo comporta.

La regia del film รจ di Pippo Mezzapesa, e a lui va un plauso per aver saputo rendere al meglio la tragicitร  di diverse vite umane e dellโ€™arretratezza culturale dove la donna รจ solo un accessorio dell’uomo, una banale incubatrice che deve mettere al mondo uomini in grado di comandare e uccidere.

Il libro inchiesta degli autori raccoglie testimonianze su questa mafia spietata, detta anche la mafia dei montanari: quegli stessi montanari che si rendono conto di quanto sia facile nascondere  armi e droga contrabbandate in un territorio complesso come quello del Gargano.

Nel libro sono raccolte diverse storie, tra le quali quella di Rosa di Fiore appunto alla quale si รจ ispirato Mezzapesa nella realizzazione del film. Possiamo quindi dire che la differenza principale tra film e libro รจ  che nel primo, pur facendo riflettere su un  problema ancora attuale come quello della mafia, la narrazione รจ principalmente indirizzata al legame sentimentale fra i due protagonisti e lโ€™odio delle loro rispettive famiglie, quasi ricordando il dramma dei Montecchi e dei Capuleti.

Consiglio a tutti la visione di questo film, crudo ma bellissimo, e la lettura dellโ€™omonimo romanzo che offre un’analisi approfondita della mafia del Gargano.

L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY di D.H. LAWRENCE

L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY di D.H. LAWRENCE

Titolo: L’amante di Lady Chatterley
Autore: DH Lawrence
Serie: autoconclusivo
Genere: Historical romance
Film
Tipo di finale: Chiuso
Data di pubblicazione: 2 Dicembre 2022
Editore: Netflix

TRAMA


La nobile Lady Constance Chatterley si ritrova in un matrimonio senza amore nรฉ passione. In seguito, intraprende una relazione con il loro guardiacaccia, Oliver Mellors, per sedare la sua noia.

RECENSIONE

โ€œUn classico รจ un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da direโ€, scriveva Italo Calvino. I grandi classici non devono necessariamente farci scoprire qualcosa di nuovo, a volte ci aiutano solo a capire quello che abbiamo sempre saputo, e spesso offrono dei messaggi tanto piรน significativi quanto piรน sono in grado di darci delle risposte sul nostro modo di vivere il presente.

Si dice anche non ci sia un’etร  per scoprirli, anche seย le letture fatte in gioventรน sono spesso poco proficueย rispetto a quelle affrontate in etร  adulta.ย 

Nel caso specifico, Lโ€™amante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence, era nei miei pensieri da anni, da quando da ragazzina vedevo una copia nella libreria di casa della mia famiglia. Un libro rivoluzionario per l’epoca, che, con i suoi espliciti riferimenti sessuali, inevitabilmente fece scandalo e scosse profondamente la sensibilitร  di generazioni di lettori, oltre a mettere in discussione i vari clichรฉ sul piacere femminile e la virilitร . Basti dire che in Gran Bretagna non fu pubblicato fino al 1960, dopo la sua prima pubblicazione nel 1928 a Firenze.

Questo romanzo รจ oggiย un paradigma della letteratura erotica, oltre a uno studio sociologico sulla lotta di classe e l’emancipazione femminile. Sapevo giร  si trattasse di una lettura per adulti (ricordo una copertina piuttosto sensuale) e come accade nei casi in cui non รจ permesso fare una cosa, se ne resta sempre intrigati. E solo adesso, che adulta lo sono da un po’, mi sono ritrovata a leggere questo libro, potendone godere anche la sua trasposizione cinematografica, fino a che amare questa storia รจ stato inevitabile. Soprattutto grazie a questo film, che per molti aspetti supera il libro stesso.


Fu una notte di passione sensuale, durante la quale Connie si sentรฌ un poโ€™ sbigottita e ritrosa; eppure, fu di nuovo trafitta da penetranti fremiti di piacere, diversi, piรน intensi, piรน terribili dei fremiti di tenerezza, ma al contempo piรน desiderabili. Pur essendo un poโ€™ spaventata, lo lasciรฒ fare, e quella impavida, sfrontata sensualitร  la scosse da capo a piedi, la spogliรฒ fino allโ€™ultimo e la rese una donna diversa.


Se si dovesse racchiudere in poche parole, questa sarebbe una storia non solo dโ€™amore, ma di rinascita umana, risveglio dei sensi, celebrazione della vita, anche se a ispirare la trama pare sia stato proprio il tradimento della moglie dellโ€™autore, Frieda von Richthofen. Nel libro si narra che una nobildonna, Lady Chatterley, sposata a un uomo di nobili origini ritornato paralizzato dalla Prima Guerra mondiale, si trova a doverlo assistere in una tenuta immersa nelle nebbiose Midlands inglesi, fino a che lo tradisce con un guardiacaccia, Oliver Mellors. Si sarebbe scoperto che il personaggio del sanguigno dellโ€™amante era stato ispirato da un certo Angelo Ravagli, vigoroso capitano italiano dei bersaglieri.

Questa perรฒ non รจ l’unica versione circolante, bensรฌ ce ne sarebbe una seconda che porta a Castelmola (Messina), la localitร  nei pressi di Taormina dove David Lawrence e sua moglie Frieda alloggiarono intorno al 1920. Fu in questo periodo che Frieda conobbe Peppino D’Allura, il mulattiere che quasi ogni giorno la portava da Taormina fino a Castelmola a trovare la sua amica inglese Betty. Pare che tra i due nacque una passione incontenibile, che fornรฌ vari spunti per la stesura del romanzo.


โ€œTe lo dico io?โ€ disse Connie guardandolo negli occhi. โ€œTe lo dico io, cosโ€™hai rispetto agli altri uomini, e come sarร  il futuro? Te lo dico io?โ€ โ€œAvanti, dimmelo,โ€ rispose lui. โ€œรˆ il coraggio della tua tenerezza, ecco cosโ€™รจ: come quando mi metti la mano sul sedere e dici che ho un bel sedere.โ€


Qualunque sia stata la vicenda a ispirare la storia, resta il fatto che il
messaggio di questo romanzo รจ piรน che mai incisivo: l’inesorabile progresso
originato dallโ€™avvento dellโ€™era industriale che minaccia il genere umano,
facendogli dimenticare i valori essenziali, come la solidarietร , la purezza dei
sentimenti, la tenerezza tra le persone. Lโ€™ambizione sfrenata che annulla ogni
tipo di contatto con la natura e gli uomini, sia in senso fisico che mentale.
Tutto sembra perdere significato.

In questo film, la regista Laure de Clermont-Tonnerre ha focalizzato ogni
dettaglio, inquadratura o dialogo a offrire con forza il messaggio del libro,
rappresentando la ribellione di una giovane donna, Constance Reid. Romantica,
intellettuale e di mentalitร  aperta, la protagonista si trova prigioniera di un
matrimonio con un uomo freddo ed egoista, Clifford Chatterley. Un uomo che rappresenta tutto ciรฒ di cui il mondo si stava allโ€™epoca nutrendo: la bramosia del
successo, la prepotenza imperante delle classi sociali dominanti, lโ€™ariditร 
emotiva, lโ€™egoismo.
Totalmente ascetico e dedito soprattutto al pensiero e alla
continua ricerca del successo, Clifford ricalca benissimo il personaggio del
libro, che tornato a casa dalla guerra menomato, decide di amare solo sรฉ
stesso. Agogna in modo folle solo il suo personale riscatto come scrittore, ignorando
lโ€™evidente sofferenza della moglie, ormai dimagrita e spenta emotivamente.


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Giร ! รˆ la tenerezza, la consapevolezza sessuale. Il sesso non รจ che un contatto, il piรน intimo dei contatti. Ed รจ proprio il contatto che temiamo. Siamo consapevoli solo per metร , vivi solo per metร . Dobbiamo diventare realmente vivi e consapevoli.


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Una delle scene piรน belle del film รจ proprio il cedimento di Connie, interpretata dalla bravissima attrice Emma Corrin, che di fronte alla visione di teneri e indifesi pulcini in gabbia si commuove fino alle lacrime. Il semplice sfioramento delle mani di Oliver, impersonato dall’intenso Jack O’Connell, silenzioso e solitario, la sconvolge e la rianima al tempo stesso percependo unโ€™empatia inattesa che la fa risentire viva, lei ormai sempre piรน sola e alla ricerca di amore e conforto umano.

Non vi รจ sguardo, dialogo o contatto che non trasmetta in questo film meraviglioso lโ€™amore che legherร  in modo quasi primordiale due anime troppo affini per non riconoscersi. Oliver, col suo passato pieno di dolore e sofferenza per aver vissuto una guerra che lo ha segnato nel profondo e da cui ritorna, al contrario di Clifford, cercando pace e tranquillitร . Uomo schivo, ormai disilluso dal genere femminile, dopo il tradimento della moglie, vede in Connie una purezza e una femminilitร  che non aveva mia visto in nessuna.

Il suo tormento รจ vivo, ed รจ tramite questo personaggio intenso e passionale che lโ€™autore si dร  voce, trasmettendo la sua rabbia verso lโ€™umanitร , oramai costituita solo da aridi gentiluomini, di cui lui parla cosรฌ nel film: โ€œsono una razza diversa, morti, perchรฉ ti si devono staccare pezzi di te stesso se mandi gli uomini nelle miniere, in fabbrica, in battaglia; รจ cosรฌ o convivi con quello che hai fatto.โ€

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Un film aiutato anche dallโ€™innegabile (ed esplosiva) chimica tra i due protagonisti, amanti particolarmente credibili sul set. Grazie a loro le scene dโ€™amore, sensuali ed erotiche in modo sublime, sembrano autentiche divenendo vere e proprie opere dโ€™arte, in cui la nuditร  รจ espressa con poesia, e in cui il pallore angelico dei corpi sporcati dal fango contrasta come in un quadro rinascimentale la vivacitร  dei colori della natura al suo fondo. Il ballo sotto la pioggia dei due amanti felici che si rincorrono urlando al cielo la loro gioia ricorda Adamo ed Eva allโ€™inizio dei tempi. Un inno alla libertร , alla forza e allโ€™estasi, proprio come riporta il sottotitolo della pellicola.

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Questo film รจ la perfetta celebrazione di un romanzo bellissimo e intenso che ritorna al grande pubblico grazie a una fotografia straordinaria e una sceneggiatura profondamente rispettosa dellโ€™opera da cui รจ stata tratta. Ovviamente vi sono delle omissioni, come lโ€™esistenza di una figlia di Oliver, avuta dalla prima moglie, la storia della famiglia di lei, come anche la relazione che legรฒ Connie allโ€™inizio del suo matrimonio con lo scrittore irlandese, che qui fa una brevissima comparsa.

Scelte di taglio necessarie per operazioni di questo tipo perchรฉ รจ impossibile riproporre tutto ciรฒ che รจ narrato, lโ€™importante รจ che lo spirito del libro sia stato rispettato. E si puรฒ dire senza dubbio alcuno che in questa trasposizione ciรฒ che lo scrittore volle comunicare emerge tantissimo, ovvero lโ€™importanza di ritornare a provare delle emozioni, come la tenerezza, lโ€™intimitร , la sensualitร , il piacere del contatto umano in unโ€™era dove il progresso e lโ€™ariditร  emotiva minacciavano lโ€™umanitร :

โ€œLa gente fa fintaย diย avere delle emozioni, ma in realtร  non prova niente.โ€


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Una tematica che dopo cento anni possiamo percepire piรน attuale che mai.

PROF, POSSO ANDARE IN BAGNO? di Enrico Galiano

PROF, POSSO ANDARE IN BAGNO? di Enrico Galiano

Titolo: Prof posso andare in bagno?
Autore: Enrico Galiano
Serie: unico spettacolo
Genere: Commedia
Spettacolo teatrale
Tipo di finale: Chiuso
Data: 9 Dicembre 2022
Produttore: Ascom

TRAMA


Enrico Galiano accompagna il pubblico in un viaggio speciale tra storie vissute in classe e vere e proprie lezioni di storia, letteratura e grammatica: per portare la scuola fuori da scuola, con lโ€™idea che possa essere ancora un luogo di bellezza.

RECENSIONE

Ormai appassionata ai lavori di Enrico Galiano recensito il suo ultimo
libro, intervistato durante una sua presentazione, l’ultimo tassello che mi
mancava era assistere al suo spettacolo teatrale PROF, POSSO ANDARE IN BAGNO?

Potevo farmi scappare l’occasione?

Ovviamente no, ecco perchรฉ l’ho seguito in quel di Sedegliano presso il
teatro Plinio Clabassi venerdรฌ 9 dicembre in una piacevolissima serata.

Come sempre รจ capace di fare, il nostro professore ha saputo coniugare risate e
momenti di riflessione in uno spettacolo su misura per giovani e meno giovani (nel
linguaggio odierno per generazione Z e boomer) in alternanza con momenti
musicali ad opera dell’amico e co-protagonista Pablo, cantautore forse
incompreso ma assai comunicativo.

Enrico Galiano ha strutturato lo spettacolo come una giornata scolastica,
con suddivisione oraria per materie e ovviamente l’irrinunciabile ricreazione.

Non svelerรฒ gli argomenti delle lezioni per non togliere il gusto della
scoperta a chi vorrร  assistere allo spettacolo, posso dirvi perรฒ che le lezioni
hanno saputo tenere accesa l’attenzione, strappato innumerevoli risate e
offerto un’interessante occasione di riflessione su temi di una certa
importanza.

A testimonianza che si puรฒ parlare di tutto anche con leggerezza riuscendo a
raggiungere un pubblico eterogeneo, compresi i ragazzi (molti, infatti, gli
alunni della scuola primaria e media del paese presenti in sala con i loro
insegnanti) con un linguaggio semplice ma incisivo, attuale e anche irriverente
al punto giusto.

Enrico Galiano passo dopo passo sta dando vita e promuovendo con mezzi disparati una visione di scuola onesta, inclusiva, rispettosa dell’individualitร  di ognuno che prova a tirare
fuori dai ragazzi la luce che hanno dentro, una scuola insomma che chi รจ
insegnante come me vorrebbe vivere e che tutti vorremmo aver frequentato.

Nota finale ma importante, le offerte in caso di ingresso libero o un
eventuale costo dei biglietti per assistere al suddetto spettacolo vanno in
beneficenza per l’associazione STILL I RISE (https://www.stillirisengo.org/)
che anche grazie alla consistente cifra di 55.000โ‚ฌ finora raccolta tramite lo
spettacolo di Enrico Galiano, costruisce scuole nei paesi del terzo mondo.

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Quando arte e solidarietร  si incontrano un po’ si realizza la magia, ed รจ
cosรฌ che anche una sala teatrale diventa scuola.

Perchรฉ scuola รจ anche e soprattutto dove si insegna che il bene collettivo รจ
patrimonio di tutti, e a volte per realizzarlo bisogna osare, perchรฉ, citazione, “a volare
troppo bassi si muore.” 

MERCOLEDรฌ di Tim Burton

MERCOLEDรฌ di Tim Burton

Titolo: Mercoledรฌ
Autore: Tim Burton
Serie: spin off de La famiglia Addams
Genere: Horror Fantasy
Serie tv
Tipo di finale: Chiuso
Data di pubblicazione: 23 Novembre 2022
Editore: Netflix

TRAMA


Una sedicenne che possiede poteri psichici.Viene mandata alla Nevermore Academy per aver causato danni in altre scuole. Morticia Addams (stagione 1), interpretata da Catherine Zeta Jones e da Gwen Jones (da giovane), doppiata da Francesca Fiorentini.

RECENSIONE

Oggi voglio parlarvi di una serie che sta spopolando in questi giorni, ovvero โ€œMercoledรฌโ€, spin-off de La famiglia Addams uscito su Netflix lo scorso 23 novembre a firma di un grandissimo regista, Tim Burton. Una serie che sta giร  battendo tutti i record di ascolti. La famiglia Addams รจ forse la famiglia tra le piรน amate del piccolo e grande schermo, che fa parte dei nostri ricordi di bambini per molti aspetti indimenticabili: il pallore di Morticia e l’incontenibile passione che la lega a suo marito Gomez, lo zio Fester, Mano e i figli Pugsley e proprio lei, Mercoledรฌ.

Atmosfere gotiche, sarcasmo, un mistero da risolvere e il ritorno sul piccolo schermo di uno dei personaggi piรน amati e irriverenti della televisione. Gli ingredienti ci sono tutti, e la ricetta รจ infatti uscita alla perfezione: Mercoledรฌ, la serie incentrata sulla figlia titolare della famiglia Addams e interpretata da Jenna Ortega.

La riproposizione della storia risulta per certi versi fedele allโ€™originale, ispirata dai fumetti di Charles Addams pubblicati a partire dagli anni โ€™60. Tornano infatti i componenti della famiglia al completo, da Morticia (Catherine-Zeta Jones) a Zio Fester (Fred Armisen) e Mano (mano), ma la rosa dei protagonisti viene arricchita da nuove figure. Nella serie, Mercoledรฌ lascia un liceo normale per trovare rifugio nella bizzarra Nevermore Academy, il paradiso della stramberia dove lโ€™idiosincrasia della protagonista non รจ piรน oggetto di scherno.

In questo luogo, la protagonista rivela anche delle abilitร  psichiche, grazie a cui dovrร  risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima, indagando su un folle omicida che terrorizza la cittร , e per farlo si farร  aiutare anche dal resto degli strani studenti della sua nuova scuola.

Il suo atteggiamento distaccato รจ in realtร  una corazza, un modo per non soffrire e non essere alla mercรฉ degli altri. Si diverte ad umiliare i bulli, รจ esperta di arti marziali e vuole a tutti i costi svelare l’ipocrisia nella quale sono immersi molti dei suoi conoscenti. La serie ha tinte molto piรน horror rispetto ai film del passato, e in parte sfumature ben piรน tragiche.

Ho sempre particolarmente amato questo personaggio, nel quale mi riconosco molto, per il suo sarcastico cinismo, un gusto per il macabro e un infinito amore per il nero, irresistibile anche per me. Guardando questa serie ho deciso di andare un pochino piรน a fondo e di scoprire le origini della Famiglia Adams, svelando qualche curiositร .
A dare alla luce i personaggi fu il vignettista Charles Addams, prima come singole figure e poi come famiglia, pubblicando vignette umoristiche sul New Yorker negli anni 30. La prima trasposizione sul piccolo schermo avvenne negli anni 60, e l’editore in quel periodo non volle piรน pubblicare le vignette, convinto che il suo pubblico fosse piรน colto di quello televisivo. Nella serie la protagonista non sbatte mai le palpebre perchรฉ ciรฒ che era capitato solo in una scena รจ piaciuto cosรฌ tanto a Tim Burton che ha supplicato Jenna Ortega, attrice protagonista, di continuare a recitare cosรฌ.  Da cosa รจ nato l’odio per il mondo di questa adolescente dal lato oscuro? Piccolo spoiler: da piccolina portava al guinzaglio uno scorpione, che fu barbaramente ucciso da alcuni suoi coetanei. Non tutti i โ€œmostriโ€ nascono in realtร  mostri. Ultima chicca: anni fa questo personaggio era stato interpretato da Christina Ricci, che ritroviamo in questa serie come professoressa del college di Nevermore.

รˆ particolare vedere come l’affetto nei confronti della Famiglia Addams sia rimasto immutato negli anni: forse perchรฉ รจ una famiglia imperfetta come tante, strana, ma vera. I particolari macabri e il colore nero tipico dei vestiti dei protagonisti sono forse un modo di esorcizzare quella morte che tutti noi temiamo.

E voi cosa ne pensate di Mercoledรฌ e della sua stramba famiglia?