QUELLO CHE SI SALVA di Silvia Celani

Quello che si salva

QUELLO CHE SI SALVA di Silvia Celani

Titolo: Quello che si salva
Autore: Silvia Celani
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: POV singolo (Giulia)
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 17 Settembre 2020
Editore: Garzanti

TRAMA


Solo un passo divide Giulia dalla vetrina. Un passo che, però, le sembra il più lungo che abbia mai fatto in vita sua. Dietro il vetro, c’è un oggetto che non vede da tanto tempo, ma la cui immagine è impressa a fuoco dentro di lei. Per tutti è una semplice trottola, ma per Giulia rappresenta l’attimo in cui il mondo si è fermato, lasciandola in bilico sull’abisso. Ora è di nuovo davanti ai suoi occhi. All’improvviso rivede sé stessa giovane. La ragazza che nel 1943, nei mesi dell’occupazione tedesca di Roma, ha trovato il coraggio di combattere per la libertà, di impugnare una pistola per reagire all’orrore nazista, di premere il grilletto con le mani che fino al giorno prima sfioravano con delicatezza i tasti di un pianoforte. Come se fosse l’unica scelta possibile, come se un’altra strada non fosse percorribile. Accanto a lei, Leo e il loro amore, nato nei rifugi in cui sono stati costretti a nascondersi e tra gli abbracci per superare la paura. Leo che una notte le ha detto che, qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe dovuto custodire la trottola che le aveva mostrato. Un oggetto che, per lui, significava moltissimo. Così nulla sarebbe mai cambiato tra di loro. Quando, dopo una retata, Giulia ha perso le sue tracce, non è più riuscita a ritrovare la trottola. Quel giorno tutto ha smesso di girare. E adesso eccola di fronte a lei, dietro quella vetrina. Giulia deve scoprire come sia finita lì. C’è un’unica persona a cui è pronta a raccontare la propria storia: Flavia, che ha cresciuto come fosse una nipote. Perché sappia che non è vero che i vuoti lasciati dalle persone che abbiamo amato non si riempiono più. In realtà sono sempre colmi della loro presenza: bisogna solo non aver paura di ascoltare.


RECENSIONE

Salve gente, ringrazio prima di tutto queste fantastiche blogger per avermi ospitata in una veste inedita su Reading Marvels. Premetto che non ho mai scritto una recensione per un blog, ma ho deciso di parlarvi di un libro che ho amato particolarmente: Quello che si salva, di Silvia Celani, edito da Garzanti a settembre 2020.

Perché ho scelto proprio lui?

Perchè Quello che si salva è un romanzo che tratta in modo non banale un tema necessario e lo fa con una penna poetica, magica, evocativa e potente.

Ma partiamo dal principio.

Il romanzo, composto da 288 pagine, racconta una doppia storia che si intreccia su due piani temporali, giocando anche con il punto di vista. Nel passato Silvia Celani ci mostra gli eventi tramite gli occhi della protagonista, in prima persona, nel presente, invece, lo fa con una terza persona e un narratore esterno.

La storia inizia, come anche nel suo romanzo d’esordio Ogni piccola cosa interrotta, da un oggetto che riaffiora dal passato e dal magma della storia per rompere l’equilibrio apparente che avvolge le due protagoniste.

Flavia, giovane e smarrita in una vita priva di certezze e rapporti solidi e Giulia -nonna Luli- un’anziana signora che ha cresciuto la ragazza come una nipote, nonostante non ci siano tra le due legami di sangue.

Flavia e Giulia ci introducono a passi sospesi nella Storia, durante una passeggiata tra le Vie di Roma che ogni 9 settembre intraprendono insieme, come una ricorrenza da rispettare e di cui Flavia non conosce il vero significato.

In una capitale di vicoli pittoreschi, le due si trovano di fronte alla vetrina di una casa d’aste.

Dietro il vetro, c’è un oggetto che Nonna Luli non vede da tanto tempo, ma la cui immagine è impressa a fuoco dentro di lei. Per tutti è una semplice trottola, ma per Giulia rappresenta l’attimo in cui il mondo si è fermato, lasciandola in bilico sull’abisso. Ora è di nuovo davanti ai suoi occhi. All’improvviso rivede sé stessa giovane. La ragazza che nel 1943, nei mesi dell’occupazione tedesca di Roma, ha trovato il coraggio di combattere per la libertà, di impugnare una pistola per reagire all’orrore nazista, di premere il grilletto con le mani che fino al giorno prima sfioravano con delicatezza i tasti di un pianoforte.

Perché, anche se Flavia non lo sa, Nonna Luli ha fatto parte della resistenza e ha combattuto. Come se fosse l’unica scelta possibile, come se un’altra strada non fosse percorribile.

La trottola, la riporta nel passato e riporta anche noi tra le vie della Roma bombardata e occupata, pattugliata dai tedeschi, in un vortice di paura, orrore e tenebra.

E in questo scenario accanto a Giulia conosciamo Leo e il loro amore, nato nei rifugi in cui sono stati costretti a nascondersi e tra gli abbracci per superare la paura. Leo che una notte le ha detto che, qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe dovuto custodire la trottola che le aveva mostrato. Un oggetto che, per lui, significava moltissimo. Così nulla sarebbe mai cambiato tra di loro.

Quando, dopo una retata, Giulia ha perso le sue tracce, non è più riuscita a ritrovare la trottola.

Quel giorno tutto ha smesso di girare. E adesso eccola di fronte a lei, dietro quella vetrina, riportandola a quel dolore e quella separazione.

Ma il passato si intreccia col presente, dando ancora più forza alla narrazione che procede a ritmo veloce e crescente. Perché Flavia, di fronte alla chiusura e ai segreti di Nonna Luli, non accetta di perdere anche lei, non si dà per vinta e inizia a indagare sul passato dell’anziana e sul significato della trottola, ritrovando così non solo il senso di ciò che è stato, ma anche della sua vita sgangherata.

Tra passato e presente, Flavia conosce infatti l’amore, e riesce ad accettare gli abbandoni che l’hanno segnata fin da bambina.

Quello che si salva è proprio questo: una matassa di fili e di vite che si intrecciano in modo perfetto, senza sbavature o parti superflue.

Una panna poetica che riesce a raccontare La resistenza senza orpelli, ma per quello che è stata davvero: la lotta di ragazzi appena ventenni che non si sono rassegnati alla devastazione della guerra e che non hanno avuto scelta.

La scelta che invece abbiamo noi, oggi, di ricordare, di non dimenticare.

Di leggere, scrivere, parlare di ciò che è stato per impedire che si ripeta.

Per questo, il romanzo di Silvia Celani, è una lettura che vi consiglio con tutto il cuore e che per me resterà speciale.

Recensione a cura di Silvia Ciompi, in esclusiva per Reading Marvels.


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SEGNALAZIONE – Accordi di Amalia Frontali e Rebecca Quasi

Accordi

SEGNALAZIONE – Accordi di Amalia Frontali e Rebecca Quasi

Titolo: Accordi
Autore: Amalia Frontali, Rebecca Quasi,
Serie: Spin Off di “Centro”
Genere: Historical Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Data di pubblicazione: 4 Marzo 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Vienna, 1904 – Dorothea di Saxe-Coburg e Gotha-Kohary ha appreso da adolescente a riservare al pianoforte tutte le passioni del suo cuore. Alla veneranda età di ventitré anni, nonostante il lignaggio reale e la dote principesca, si trova a dover ridimensionare le proprie aspettative matrimoniali.
Gunther di Schleswig-Holstein è un figlio cadetto con un titolo senza valore, che vanta un singolare talento per il violino e uno spiccato fiuto per gli affari. Alla soglia dei quarant’anni, ciò che gli manca è una moglie di ottima razza, con un patrimonio considerevole.
Determinati ad affrontare il matrimonio con il proverbiale distacco che li accomuna, scopriranno che la musica è un linguaggio che non ammette simulazioni, perché anche gli accordi studiati nei minimi dettagli riservano talvolta bizzarri e impetuosi imprevisti.


CURIOSITA’ e BIOGRAFIE


Questo romanzo rappresenta uno spinoff di “Centro”, ambientato quattro anni prima.
Lo abbiamo scritto per puro divertimento e per continuare a giocare a quattro mani, mescolando fatti e personaggi reali ad altri del tutto immaginari.
Non volendo lasciare nulla di intentato, abbiamo anche inserito fatti inventati per i personaggi veri (e poi ci siamo scusate con loro ufficialmente, in una paginetta di note storiche in fondo al libro).
Sempre in fondo al libro, ci sono alcune pagine di contenuti speciali, visto che i personaggi, durante la stesura non hanno smesso un attimo di tormentarci…

Amalia Frontali: lavora per pagarsi il mutuo, legge per vocazione e scrive per divertimento (collezionando incompiuti nei cassetti).

Rebecca Quasi è una signora di mezz’età che scrive per hobby.

SEGNALAZIONE – Il ritorno di Thomas Wood di Estelle Hunt

Il ritorno di Thomas Wood

SEGNALAZIONE – Il ritorno di Thomas Wood di Estelle Hunt

Titolo: Il ritorno di Thomas Wood
Autore: Estelle Hunt
Serie: Spin Off di Un Matrimonio vittoriano
Genere: Historical Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Concluso
Data di pubblicazione: 26 Febbraio 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA



Thomas Wood e Olive Ashdown sono stati amici, un tempo, quando il candore dell’infanzia nascondeva il divario sociale che li separava: lui, figlio dell’amministratore dei Conti di Warleigh, lei figlia minore del Conte, destinata a essere merce di scambio matrimoniale. L’innocenza è poi svanita, un giorno dopo l’altro, e un sentimento proibito ha preso il posto dei giochi tra bambini, fino alla notte che ha stravolto le loro vite. Ma, mentre Thomas fantasticava di cambiare la propria condizione per essere degno di lei, Olive era costretta a mentire pur di allontanarlo dalla vendetta del proprio padre.
Sette anni dopo, Thomas fa ritorno in Inghilterra. Non è più il ragazzo indigente dal cuore spezzato, bensì un uomo facoltoso che si è lasciato il passato alle spalle, sebbene nei suoi pensieri più nascosti non abbia mai smesso di desiderarla. Quando i segreti verranno alla luce, l’amore sarà forte abbastanza da abbattere ogni ostacolo?


TEASER


Per la Società, il loro era un amore proibito.

Lei gli apparve sul marciapiede all’improvviso.

Thomas si avvicinò al finestrino della carrozza per accertarsi che non si trattasse dell’ennesimo miraggio, uno dei tanti che si erano susseguiti ai suoi occhi e nella sua mente durante il lungo esilio dall?inghilterra. Tuttavia quella chioma nera, la pelle d’alabastro e i tratti squisiti appartenevano inequivocabilmente a Olive Ashdown.

In un baleno tornò indietro nel tempo e venne afferrato dal medesimo strazio che lo aveva colto allora. Si sentì ugualmente tradito e umiliato, e la vide infine per ciò che era: una nobildonna egoista e superba.

Scese in strada per palesarsi e mostrale chi era diventato: non più il figlio di un domestico, né il ragazzino ingenuo e innamorato di un tempo. Lei lo fissò, dapprima con esitazione, quindi i suoi occhi si allargarono per lo stupore, mosse pochi passi, sollevò il braccio quasi a volerlo trattenere.

Thomas la guardò con freddezza, come se trovasse la sua vista ripugnante, eppure non riusciva a smettere di scrutarla né a impedire ai ricordi di ciò che erano stati di devastargli il cuore. Fu la voce soave che provenne dall’interno della carrozza a salvarlo, rompendo quella malia intossicante. Le gettò un’ultima occhiata, modellando le labbra in un sorriso crudele, prima di portare la mano alla falda del cilindro e inclinare la testa a mò di saluto.

Sparì nel veicolo, abbandonandola su quel marciapiede come lei aveva abbondato lui in mezzo ad una radura, sette anni prima. Poi diede ordine Al cocchiere di ripartire e tirò le tendine a schermare l’interno, a escluderla una volta per tutte dalla sua vita.

Sperò di non rivederla mai più, spero che accadesse di nuovo.

PLAYING TIME di Moloko Blaze

Playing Time

PLAYING TIME di Moloko Blaze

Titolo: Playing Time
Autore: Moloko Blaze
Serie: Autoconclusivo
Genere: Erotic Contemporary Romance
Narrazione: POV singolo (Reagan)
Tipo di finale: Concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 9 Febbraio 2021
Editore: Self Publishing

TRAMA


Reagan Desoto ama recitare, ama lo sfavillio del mondo di Broadway così come l’odore dei piccoli teatri, ma una ragazza di Harlem non dovrebbe credere nei sogni, soprattutto quando a spronarla è un giovane con il conturbante aspetto e il naturale talento di James Dean. Noah Dresner sembra mostrare uno strano interesse per lei, nonostante il suo look da maschiaccio e il suo modo sfrontato di dire e fare le cose. Noah è l’uomo che l’ha stregata da subito, che le permette di conoscere le gioie e i dolori del sesso senza tabù, con l’unica regola di escludere dall’equazione l’amore, ciò che si ostina a non concederle e che lei invece non riesce a negargli.

Un’intima amicizia sbocciata dietro le quinte della scena Off Broadway di New York. Una passione che rischia di bruciare come un incendio. L’amore che è impossibile da soffocare, anche in un rapporto all’insegna del sesso privo di limiti. Perché la maschera può essere un mezzo per sentirsi liberi, ma anche la più subdola delle gabbie. Dopo l’erotico The Undressed Series, Moloko Blaze torna con una nuova avventura Hot Contemporary Romance! Si consiglia la lettura di Playing Time a un pubblico adulto e consapevole.


RECENSIONE di Alessia

Il potere dei libri mi sorprende continuamente, come uno spettacolo pirotecnico pieno di luci abbaglianti in grado di illuminare il cielo di notte da ammirare con stupore e meraviglia. Emozioni che non hanno età ma che diventano tesori preziosi se vissute da adulti, quando si è maggiormente consapevoli della presenza di luci e ombre, che si dipanano alternandosi su un enorme palcoscenico, quello della vita, dove nessuno può esistere senza ruoli da interpretare o maschere da indossare.

Playing Time è la sublime celebrazione di questo concetto, ovvero come tutti noi viviamo su un palcoscenico, indossando quotidianamente maschere che ci permettono di agire in ruoli più o meno definiti, imposti da vari contesti, sia essa il nucleo familiare, l’ambito professionale fino alla società in generale.

Fin dalle prime pagine, il libro apre il sipario su un luogo non luogo, un teatro, in cui si sta provando una scena dal sapore intenso e coinvolgente, tanto da mettere in luce immediatamente i profili dei due protagonisti.


«Innamorarsi di uno come Noah è come lanciarsi da un aereo senza paracadute.»


Noah Dresner, 28 anni, dal fascino ribelle e magnetico oltre che dall’indiscusso talento di attore, capace di infiammare l’anima con il suo sguardo tagliente e malinconico e di mordere la vita in ogni istante. La sua filosofia di vita sembra ricalcare quella di James Dean, icona indimenticabile che diede voce al disagio di una generazione smarrita e senza punti di riferimento, alla disperata ricerca della propria identità.
In un suo celebre film disse : “Sogna come se potessi vivere in eterno, vivi come se dovessi morire oggi” , un frase diventata leggenda e che delinea indiscutibilmente il profilo di Noah, con la sua perenne voglia di sperimentare, curiosare, andare oltre i propri limiti per capire fin dove spingersi per realizzare i propri sogni e soddisfare desideri, bisogni. Vive ad Hell’s Kitchen, celebre quartiere vicino alla scintillante Broadway e nel cuore della zona dei teatri più importanti, ospitante la sede del famoso Actors Studio, che frequentò proprio James Dean. Una zona elitaria dove l’arte si respira per strada.


Avevo sempre creduto di essere una ragazza invincibile. Ferita, ma invincibile. Fino a che non avevo incontrato Noah Dresner. Ventotto anni, attore di teatro, sceneggiatore a tempo perso.


Reagan Desoto, 21 anni, dalla carnagione mulatta e gli occhi scuri come l’inchiostro, abituata più a nascondersi che mostrarsi e dotata di un’inconsapevole sensualità che la rende intrigante come una perla esotica da scoprire. Insicura ma coriacea, inesperta ma ribelle, vive una continua contraddizione che la definisce senza delineare un contorno preciso, facendo di lei uno dei personaggi femminili tra i più interessanti letti fino ad oggi.
Ama recitare, una passione che diventa terapia per fingere, cambiare pelle, sentendosi parte di qualcosa. Il teatro è la sua salvezza per sopravvivere ad una vita difficile, fatta di privazioni affettive e materiali. La sua casa è la periferia di Harlem, quartiere – ghetto in cui disagio sociale e emarginazione predominano sulla vita di chi vi fa parte.

Ambientazioni ben definite identificano il vissuto di due protagonisti profondamente diversi nell’approccio alla vita, nelle scelte che li hanno definiti fino a quando non si conoscono. Sarà il teatro a farli incontrare e sarà lo stesso palcoscenico che li vede calcare la scena come promettenti attori a fondere le loro anime, fatte di spigoli, bruciature, paure, fragilità e nascondigli, che siano questi abiti extra large o colpe da espiare.

Il loro è un percorso di sperimentazione mentale e fisica. Il sesso è uno strumento formidabile attraverso il quale provano a superare le loro paure, a chiedere e donare fiducia, per fidarsi e affidarsi a qualcuno, a credere in loro stessi. Le scene di sesso sono sublimazioni del corpo, raccontate in modo vivo e scritte con immensa bravura.
L’eros trova in questo libro la sua celebrazione dei sensi, in cui il piacere e il dolore si compenetrano oltrepassando il puro riferimento carnale per elevarsi verso un significato più profondo ed esteso.


«L’unico modo che abbiamo per essere felici è aver sperimentato il dolore, il metro di paragone per ogni esperienza.» Continuò, conquistando un altro centimetro. «Una cosa può essere bella solo se sei cosciente di cosa non lo è.»


In questo equilibrio sottile trova spazio un terzo personaggio, Rhys, amico fraterno di Noah. Magnetico, carismatico e contraddistinto da un’innata saggezza, Rhys diventa la chiave di volta che plasma il percorso di crescita di questi due ragazzi per aiutarli a comprendersi. Un uomo dalla fortissima sensualità che ricorda Dennis Stock, fotografo e amico di James Dean, che ne capì il talento fin da subito contribuendo a renderlo leggenda con i suoi celebri scatti, ritraendolo, come gli diceva, “dove ti senti felice”, un po’ come fa Rhys con Noah e Regan. Un personaggio che ho adorato e di cui mi auguro di leggere una storia dedicata a lui.

A fare da contorno a questo libro una colonna sonora intrigante, che questa eclettica autrice, appassionata conoscitrice di musica, ha scelto con grande accuratezza. Sonorità d’altri tempi come Ray Charles, Elvis Presley e Nina Simone si alternano a generi musicali più contemporanei come Fatboy Slim e Public Enemy. Un viaggio sonoro che pervade le vicende del racconto in grande stile.

La ricercatezza musicale conferma l’attitudine di Moloko Blaze alla passione per le arti visive, come il teatro, il cinema e la fotografia che fanno da cornice a Playing Time. Una storia meravigliosa che offre il connubio perfetto tra due stili, romance ed erotico, a differenza delle atmosfere più carnali ritrovate nella serie Undressed, in cui l’eros predomina maggiormente celebrando l’arte in senso più figurativo.

Una vena artistica dai poteri afrodisiaci che avvolge di sensualità lo stile raffinato di una scrittrice sapiente e di grande spessore, che mi ha fatta innamorare della lettura come poche. L’esclusivo punto di vista di Reagan amplifica il coinvolgimento trascinando il lettore nei suoi pensieri, paure e sentimenti che deflagrano per Noah, il cui animo si svela solo attraverso gli occhi di lei, mantenendone l’alone di sensuale mistero.


Non era raro che io e Noah, due attori che usavano le parole per vivere, parlassimo senza emettere un suono. Capitò anche quella volta. In silenzio, avevamo parlato di amore, quella strana forma di amore che provavamo l’uno per l’altra. 


Chapeau Moloko, alla prossima.

Le luci di questo spettacolo pirotecnico mi hanno fatta sognare e vibrare l’anima. A sipario chiuso e a luci spente si torna a casa, va in scena la vita.


RECENSIONE di Sara

La sfavillante cornice dei teatri di Broadway fa da sfondo al primo incontro tra Noah e Reagan, due ragazzi all’apparenza molto diversi tra loro che si scopriremo essere anime affini. 

Noah vive ad Hell’s Kitchen, e somiglia pericolosamente a James Dean, riprendendo le fattezze e la voglia di essere libero e ribelle dal famoso attore. 

Reagan è una ragazza di origini afroamericane nata e cresciuta ad Harlem, che nasconde i propri sogni dietro un abbigliamento da uomo che non le rende giustizia, e dietro la paura che un passato tormentato possa portarglieli via. 

Conosce Noah durante le prove per lo spettacolo che metteranno in scena, e il ragazzo la cattura e la porta senza fatica portandola nel suo mondo permettendole di essere finalmente se stessa, senza restrizioni o tabu’. 


Ma poi… poi sei arrivata tu. E non te ne sei più andata. Hai piazzato una tenda nel mio cervello e nel mio cuore, i ci sei sistemata bene. E più cercavo di allontanarti e più ti desideravo. Non desideravo solo il tuo corpo, desideravo te. Volevo possederti, volevo ascoltarti, parlarti, toccarti. Volevo viverti. Ero… sono schiavo di ogni tuo sogno, di ogni tuo desiderio anche di quelli che ancora non conosci. E oggi, Reagan, mi sono reso conto che sei tu che sei ad essere responsabile della mia tristezza , così come sei responsabile della mia felicità. 


Se chiudete gli occhi verrete immediatamente trasportati nella stupenda atmosfera di “Playing time”, e non vi limiterete solo a leggerlo, ma lo vivrete sulla pelle, senza pudore, senza fatica, ma con entusiasmo e immensa curiosità. 

 Riconoscerete di certo lo stile di Moloko Blaze, toccante fin dalla prima parola,  anche se stavolta vi troverete davanti ad una magia, ovvero un bellissimo connubio tra un romanzo erotico ed una storia romantica che vi terrà incollati alle pagine senza respiro. 

Incontrerete  di nuovo  personaggi messi a dura prova dalla vita, feriti anche in modo profondo, ma che non si sono mai arresi, anzi, hanno fatto della loro sofferenza un modo di riuscire a reagire, di rincorrere la sospirata felicità. 

Rispetto alla trilogia di “Undressed” però, leggerete delle scene erotiche, mai volgari, di certo descritte in modo più mentale che fisico, ma non per questo meno carnali e appassionate. 

E’stupendo il parallelismo col teatro e la fotografia, per tutto il libro infatti i protagonisti si trovano tra la finzione e la realtà culminando nella scena a mio parere più intensa, quella dello spettacolo, dove si donano reciprocamente l’uno all’altra senza veli, maschere o paure. 


Anche il letto di una stanza poteva essere un palcoscenico. Un gioco di ruoli ben preciso. Una regia di sguardi, di movimenti, di battute, di luci. Un fuoco artificiale di emozioni sature di colori, un luogo in cui tutto era più acceso, più forte, più intenso. E le parole non erano solo parole. 


Molti personaggi fanno da contorno alla storia, spicca su tutti la figura di Rhys, che ammetto ha fatto breccia del mio cuore, fotografo e amico di Noah, di certo una presenza imponente che però riesce sempre a restare da parte senza entrare nel profondo di quello che lega Noah e Reagan. 

Se avete voglia di forti emozioni questo è il libro che fa per voi, lasciatevi trascinare da ogni piccolo dettaglio che questa storia vi regalerà, perché non esiste spettacolo migliore di quello che due persone davvero libere riescono a regalarsi a vicenda. 

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SEGNALAZIONE – TUTTO L’AMORE CHE RESTA DI NOI di Silvia Ciompi

SEGNALAZIONE – TUTTO L’AMORE CHE RESTA DI NOI di Silvia Ciompi

TitoloTutto l’amore che resta di noi
Autore Silvia Ciompi
Serie Spin off di Tutto il buio dei miei giorni
Genere Contemporary Romance
Narrazione Prima persona
Tipo di finale Concluso
Data di pubblicazione 9 febbraio 2021
Editore Sperling & Kupfer

TRAMA


Il grande ritorno di due coppie amatissime: Camille&Teschio e Gheghe&Bolo.

È un giorno di sole in città e tra poco si giocherà la partita. Teschio e Bolo sono in macchina, diretti verso lo stadio, la loro grande passione comune. A un primo sguardo, nulla sembra cambiato: sono ancora loro, i due amici di sempre, eterni ragazzi pronti a fare casino. In realtà, basta guardarli meglio per rendersi conto che sono cresciuti, che la vita, con le sue responsabilità, li ha trasformati in uomini. Camille, dal sedile del passeggero, osserva un po’ loro, un po’ Gaia, la bambina sua e di Luca, un piccolo tornado che ha ereditato il meglio di entrambi. E intanto pensa a Gheghe, grande assente in quell’auto, ma non nel cuore di Bolo, che ne sente la mancanza ogni giorno ed è deciso a riconquistarla dopo che se n’è andata da casa senza dargli una spiegazione. O forse una spiegazione c’è, ed è tanto semplice quanto terribile: ovvero che il primo amore, se non muta e matura, è destinato a finire. Ma anche se così fosse, si può smettere di lottare per chi si ama?

In attesa di Volevo solo sfiorare il cielo, il suo nuovo romanzo, Silvia Ciompi torna a raccontarci dei protagonisti di Tutto il buio dei miei giorni e Tutto il mare è nei tuoi occhi, offrendoci l’occasione di scoprire cosa ne è stato del loro amore.

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SEGNALAZIONE – PLAYING TIME di Moloko Blaze

SEGNALAZIONE PLAYING TIME di Moloko Blaze

Titolo Playing Time
AutoreMoloko Blaze
Serie Autonclusivo
Genere Erotic Contemporary Romance
Narrazione POV singolo (Reagan)
Tipo di finaleConcluso
Data di pubblicazione9 Febbraio 2021
Editore Self Publishing

TRAMA


Reagan Desoto ama recitare, ama lo sfavillio del mondo di Broadway così come l’odore dei piccoli teatri, ma una ragazza di Harlem non dovrebbe credere nei sogni, soprattutto quando a spronarla è un giovane con il conturbante aspetto e il naturale talento di James Dean. Noah Dresner sembra mostrare uno strano interesse per lei, nonostante il suo look da maschiaccio e il suo modo sfrontato di dire e fare le cose. Noah è l’uomo che l’ha stregata da subito, che le permette di conoscere le gioie e i dolori del sesso senza tabù, con l’unica regola di escludere dall’equazione l’amore, ciò che si ostina a non concederle e che lei invece non riesce a negargli.

Un’intima amicizia sbocciata dietro le quinte della scena Off Broadway di New York. Una passione che rischia di bruciare come un incendio. L’amore che è impossibile da soffocare, anche in un rapporto all’insegna del sesso privo di limiti. Perché la maschera può essere un mezzo per sentirsi liberi, ma anche la più subdola delle gabbie. Dopo l’erotico The Undressed Series, Moloko Blaze torna con una nuova avventura Hot Contemporary Romance! Si consiglia la lettura di Playing Time a un pubblico adulto e consapevole.


TEASER


«Quindi tutto ciò che fai è vendere hamburger e patatine e arrossire durante il laboratorio di teatro?»
«Hai descritto la trama della mia vita» conclusi, sollevando la mano e mostrandogli il dito medio.
«Cazzo» mormorò stropicciandosi la faccia con le mani.
«Non mi trattare come una causa persa! Io ho da fare, non ho tempo per i ragazzi, o per le feste, o per qualsiasi altra cosa tu mi voglia proporre. E non verrò a letto con te, se stai facendo tutta ‘sta pantomima per questo.»
«Io non scopo le vergini!» Poche parole, ma di fatto mi aveva estratto il cuore dal petto, lo aveva gettato a terra e calpestato con le sue costose Clarks.
«Perché no?» Sperai che ignorasse il velo di delusione nel tono della mia voce.
«Troppa responsabilità.»
Non riuscii a trovare alcuna idea per ribattere, solo un senso di oppressione che mi stritolava lo stomaco.
«Ma posso aiutarti.»

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LA MOGLIE CHE DORME di Catherine Dunne

La moglie che dorme

Recensione a cura di VERA DEMES

LA MOGLIE CHE DORME di Catherine Dunne

Titolo: La moglie che dorme
Autore: Catherine Dunne
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: chiuso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 1998
Editore: Guenda

TRAMA


Figlio di un ubriacone violento e di una madre provata dalle continue gravidanze, Farrell ha vissuto una giovinezza tormentata. Quando incontra e sposa Grace, bella, fragile, raffinata, l’illusione di un amore duraturo sembra a portata di mano.

Ma il confronto ancora irrisolto con l’autorità paterna, che si riflette nei conflitti con il padre di Grace, le diversità tra i due sposi e i fantasmi che continuamente emergono dal loro passato sono ostacoli troppo grandi da superare. Sconfitto da ragazzo Farrell non può sopportare l’idea di perdere il controllo della sua vita e delle persone amate e ciò porterà a conseguenze imprevedibili.


RECENSIONE

Parlare di donne non è mai semplice e neppure di rapporti amorosi viziati dalla follia e dalla possessività. Il rischio di scadere nell’ovvio o nel melodrammatico è sempre dietro l’angolo così come quello di gestire banalmente dinamiche e concetti che non lo sono affatto.

Ebbene, Catherine Dunne è immune da questi rischi.

La sua prosa è lieve ma profonda, garbata ma tagliente, intima e allo stesso tempo didascalica, quasi giornalistica.

In questo romanzo, un affresco minore di quotidiana follia, la storia di un uomo e di una donna, del loro amore tormentato, della gelosia e della lenta perdita di contatto con la realtà.

Farrell è un uomo apparentemente solido, posato, gran lavoratore. Parla poco ma emana energia vitale e sa farsi apprezzare e rispettare dai suoi colleghi e superiori.

Grace è una ragazza solare, nata e cresciuta in una famiglia piccolo borghese, impiegata nella ditta del padre, nella segreta speranza di poter avviare una propria attività e fabbricare bambole e giocattoli artigianali.

L’incontro tra i due avviene per caso, quasi in sordina. 

Farrell prova da subito attrazione per Grace che accetta per gioco il suo corteggiamento impacciato ma serio.

Niente di nuovo, dunque.

Lentamente ma in modo costante, Farrell e Grace si innamorano e ben presto decidono di sposarsi e di iniziare una vita insieme.

Un incontro, un innamoramento, un matrimonio.

La Dunne ci presenta la vita nelle sue tinte più vere. 

Eppure, nonostante l’armonia edulcorata della coppia, le promesse di amore eterno, le cene romantiche e perfino la casa che i due innamorati ristrutturano e approntano per coronare il loro sogno d’amore, qualcosa non quadra.

Le loro anime sono davvero ciò che sembrano essere?

Grace scivola lungo la dorsale del suo destino senza comprendere appieno chi le sta a fianco.

Farrell vive un mondo di incubi perenni, di paure e fantasmi che iniziano a tormentarlo blandamente per poi diventare assillanti, soverchianti, mortali. La sua infanzia devastata, i suoi rancori, la paura dell’abbandono faranno il resto.

Apparentemente le vicende narrate da Catherine Dunne in questo romanzo, pubblicato negli anni Novanta e che fa seguito al più famoso La metà di niente, sembrano piuttosto scontate, quasi banali. Tuttavia l’autrice ci spinge a guardare oltre l’apparenza, al di là di colpi di scena o di facili espedienti narrativi.

Ci chiede di accompagnare in silenzio il doloroso percorso dei suoi protagonisti, di osservarne lo scempio, la disgregazione delle emozioni e dei sentimenti fino ad un epilogo che non è altro che un richiamo alla paura di vivere e all’incapacità di guardarsi dentro.

Neppure l’amore può nulla quando non si è in grado di accettare sé stessi.


Farrell guarda sua moglie che dorme. Il suo viso minuto è pallido, incorniciato dai lucidi capelli scuri. Nel riposo ha un’espressione fiduciosa, come quella di un bambino. Lui si china a scostarle i capelli dalla fronte. Sente una stretta proprio sotto il cuore nel ripetere quel gesto consueto, familiare… Le rimbocca il lenzuolo di cotone bianco sotto il mento. Non vorrebbe lasciarla, non ancora… Arriveranno fra ventiquattro ore. Lui sarà pronto a riceverli.

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