Intervista a Adele Vieri Castellano

Intervista a Adele Vieri Castellano

Un’autrice dal talento raffinato e ricercato, appassionata di storia antica e capace con i suoi romanzi di trasportare il lettore in epoche lontane, crude ma di un fascino dirompente.

Adele Vieri Castellano rivela in questa intervista esclusiva il suo amore per Roma, come anche per le civiltà che hanno reso grandi popoli e luoghi.

Leggerla è un regalo che si fa a noi stessi per immergersi in travolgenti storie di passione, guerra, legionari valorosi in un viaggio alla scoperta delle nostre radici. Un privilegio averla nel nostro blog, come Special Guest.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Se dovessi scegliere tre aggettivi per descriverti quali sarebbero?

Curiosa, puntigliosa (nei romanzi), indisciplinata.

Qual è il titolo del primo libro che hai scritto?

Roma 40 d.C. Destino d’Amore pubblicato da Leggereditore.

Parlaci del tuo legame con la città di Roma. Come nasce? Cosa ti lega a questa città il cui legame emerge non solo negli storici ma anche nel primo libro della serie contemporanea, Implacabile?

Roma antica e le sue testimonianze archeologiche mi hanno sempre ispirata. Volevo renderle omaggio con dei romanzi che ne valorizzassero il passato per renderlo fruibile a un pubblico femminile, in particolare alle lettrici di romance. Anche noi avevamo splendidi guerrieri, non solo highlander dunque ma anche eroici legionari.

Secondo te, le passioni e gli amori avevano spazio in una società come quella romana dove le unioni erano puramente di carattere contrattuale?

Certamente, non posso immaginare un mondo di sterili contratti matrimoniali dove interessi e politica erano gli unici obiettivi. Sono sicura che le emozioni e i sentimenti erano vissuti tra uomini e donne nello stesso modo in cui li viviamo oggi. Meno palesi, meno sbandierati forse ma non per questo meno intriganti e veri.

Le tue protagoniste sono personaggi spesso forti, per questo qual è la tua idea di femminilità?

La femminilità è un modo di sentire complesso, complicato, sfaccettato; siamo più sensibili agli istinti, più empatiche e abituate ad elaborare pensieri, emozioni e sensazioni molto più degli uomini cui è sempre stato imposto un ruolo meramente pratico. La femminilità è un modo di pensare, amare, esprimersi. Secondo me siamo identità “infinite” , con una capacità di adattamento senza pari; possiamo essere tante persone diverse, una per ogni esigenza e mai uguali a noi stesse. Per questo le mie protagoniste sono l’archetipo delle divinità femminili e delle eroine dei miti greci. Protagoniste coraggiose, consapevoli, capaci di adattarsi e che sanno ciò che vogliono, belle fuori e dentro. Clarissa Pinkola Estes descrive l’archetipo della “donna selvaggia”, figura presente nell’inconscio femminile, che rappresenterebbe la natura intima della nostra psiche femminile. “Selvaggia” inteso come qualcosa di istintivo che vuole essere scoperto e riconosciuto e nello stesso tempo ci rende forti.

Nel “Leone di Roma” Ottavia è una donna erudita cosa che non veniva vista di buon occhio all’epoca. Cosa pensi del ruolo della donna nella Roma antica tenendo conto anche dei tuoi studi sulla materia?

Nell’antica Roma la missione di una matrona consisteva nel generare figli in matrimoni controllati, sottomessa a un ordine patriarcale in cui prima vi era il pater familias e poi, in genere, il marito. La subordinazione veniva giustificata in vari modi: la necessità di dedicarsi solo alla famiglia avrebbe impedito l’esercizio di cariche pubbliche, così come la “debolezza di giudizio” o levitas animi, avrebbe inaugurato il mito dell’incostanza femminile che tanta importanza avrebbe avuto nel corso dei secoli successivi. Ma le donne romane non erano del tutto rassegnate e a loro ho voluto rendere omaggio nei miei romanzi. Voci silenziose di mogli, sorelle, erudite e madri che trovarono scappatoie legali per far valere i propri diritti e, in alcuni casi, arrivarono a sfidare la supremazia maschile. Un caso famoso fu quello delle leggi contro l’ostentazione del lusso (la Lex Oppia, promulgata nel 215 a.C. che impediva alle donne di portare con sé più di “mezza oncia d’oro”). Le donne elaborarono soprattutto in epoca imperiale, meccanismi giuridici per sbarazzarsi della potestà maschile scegliendo per tutori familiari o amici che non interferissero con le loro scelte. Una sorta di femministe ante litteram che spesso rischiarono la vita per dare voce ai loro diritti.

Quali sono le difficoltà maggiori che incontri durante la stesura di un romanzo?

Di sicuro rendere il più possibile credibili alla realtà storica le vicende inventate.

Come nasce l’idea di una storia? C’è prima molta ricerca da cui trarre ispirazione o viceversa?

La creatività non ha regole o confini, nessuno fa tutto da solo ed è vero che a un’idea ne serve un’altra per… crearne una nuova. A volte sono ispirata dalla storia o da una vicenda reale, altre volte l’ispirazione nasce per caso anche se non tutte le idee diventano storie da raccontare. In conclusione, non ho regole e sono molto, molto indisciplinata (vedere la prima domanda 😉).

Da cosa è dipesa la scelta di tre protagonisti ex soldati della legione straniera piuttosto che di altri corpi militari più conosciuti?

Legione… un nome, un programma.

Da dove nasce il tuo interesse per il mondo militare, sia antico che moderno?

Sono un maschio mancato, confesso. Il mio sogno da ragazzina era quello di arruolarmi in marina sull’Amerigo Vespucci ma ai miei tempi le donne non potevano accedere al servizio militare. Purtroppo..

Quali sono gli autori che ammiri di più?

Quelli bravi.

Esiste un genere che ti appassiona e su cui vorresti sperimentarti?

Lo storico, in cui mi sono già cimentata.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Continuare la serie Legio Patria Nostra con più “solerzia” (anche perché ho due “stalker/beta reader” che mi fiatano sul collo per la storia di Sara); pubblicare un romanzo su un pirata o un corsaro;  inaugurare una nuova serie ambientata nell’antica Roma in un’epoca diversa da quella di Roma Caput Mundi.

Se fossi nata nell’ antica Roma, che ruolo ti sarebbe piaciuto ricoprire? C’è una figura storica che ami e del quale vorresti ricalcare le gesta?

Se rispondo Gaio Giulio Cesare esagero?

Grazie a tutte voi di Reading Marvels per le belle domande e lo spazio che mi avete regalato. Buone letture a tutte!


Grazie a te Adele.