PARTITA CON LA MORTE di Nicola Rocca

PARTITA CON LA MORTE di Nicola Rocca

Titolo: Partita con la morte
Autore: Nicola Rocca
Serie: Commissario Walker vol. 5
Genere: Thriller
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: 7 novembre 2022
Editore: EnneErre

TRAMA


Una vittima, due, tre.
Il modus operandi – sempre lo stesso, tre colpi di arma da fuoco – fa pensare a un assassino seriale.
Il Mostro dei Tre Colpi – così lo soprannominano i mass media – uccide sempre nelle aree poco trafficate, lontano da occhi indiscreti. Le sue zone predilette sono pinete e aree boscose vicine ai piccoli paesi dell’Isola Bergamasca.
Sulla scena del crimine, oltre al cadavere, l’assassino lascia a terra i bossoli espulsi dall’arma del delitto, una pistola calibro 9.
L’indagine viene affidata al commissario David Walker, affiancato dall’ormai inseparabile ispettore Scola.
Nella loro partita contro la morte, i due poliziotti vengono catapultati in un’insolita realtà: quella dei paesini di provincia, con i pettegolezzi, le partite di carte al bar, gli intrallazzi delle coppiette.
Quando la tensione è al massimo, una scoperta porta i due agenti alla verità che stavano cercando.
Una verità assurda, sconvolgente, grottesca.
La stessa che permetterà loro di arrestare il Mostro dei tre Colpi.
Il caso è ufficialmente chiuso, ma in questo romanzo, così come nella vita reale, non sempre ciò che abbiamo di fronte agli occhi corrisponde alla verità.

Partita con la morte è un thriller d’indagine dal ritmo serrato, cui l’autore ha dato un’ambientazione nostrana e casereccia.
Carvico, Sotto il Monte, Calusco d’Adda… paesini in cui la presenza di un serial killer fa ancora più paura, perché in un piccolo ambiente la prossima vittima potrebbe essere chiunque.
Tuo padre, tuo marito, il tuo migliore amico.

RECENSIONE


Lui era così: inseguiva assassini, lavorava quotidianamente a contatto con la morte, era circondato da criminali, dava loro la caccia, dispensava consigli a colleghi, subordinati e amici, ma quando gli eventi della vita se la prendevano direttamente con lui, travolgendolo, si sentiva debole, fragile e incapace di reagire. 


È nel corso dei numerosi libri di cui egli è protagonista che piano piano siamo riusciti a scorgere ogni volta un pezzetto della personalità del commissario David Walker che torna a investigare attraverso la penna di Nicola Rocca nel suo ultimo lavoro, Partita con la morte. 

Un uomo pragmatico, riflessivo dotato di fermezza sul lavoro ma fragilità nella sfera personale. 

Questa volta impegnato nelle indagini su omicidi che sembrano non avere niente in comune se non i tre colpi con cui le vittime vengono freddate. 

Un serial killer da acciuffare, una serie di personaggi quasi “canonici”, tipici dei piccoli centri cittadini, sono proprio questi ultimi l’ambientazione che ci fa sentire molto vicini ai personaggi della storia, gente comune che potrebbero essere i nostri vicini di casa, colleghi o amici. 


I paesini della bergamasca, sconosciuti al mondo fino a qualche tempo prima, erano diventati famosi quanto New York. 


Nicola Rocca decide infatti di ambientare questa storia nella zona della Bergamasca, in alcuni piccoli paesi dove tutti si conoscono e molti si ritrovano al bar del paese per chiacchiere, partite a carte e soprattutto condire i pomeriggi con litri di vino. 


Righèt” interruppe la discussione Armando Ghilardi, “fammi giù un bianchino frizzante, per favore. Bello fresco, neh.” 


L’autore è riuscito a mettere insieme personaggi comuni, la cui semplicità si evince anche dai numerosi dialoghi con la presenza di vocaboli dialettali, le cui azioni però nello stesso tempo destabilizzano. 

Una narrazione che alterna pov differenti grazie ai quali entriamo nei pensieri dei protagonisti prima ancora di diventare spettatori delle loro azioni, composta da momenti di quotidianità e altri di tensione, nelle quali la violenza e la freddezza dei delitti sembra non avere una spiegazione. 

Colpi di scena ben inseriti, una tensione che cresce e poi si interrompe per lasciare il tempo al lettore di formulare ipotesi e raccogliere i pezzetti che l’autore dissemina qui e là durante la lettura e che comunque non daranno le risposte immaginate.

Se inizialmente si potrebbe pensare ai risvolti della vicenda come surreali, in realtà purtroppo la cronaca nera ci ha dimostrato che la violenza può assumere volti che non ti asspetteresti e abitare luoghi impensabili.

Nicola Rocca ha sfrittato proprio questo aspetto per dare alla sua storia un alone di mistero che non lascia intuire il colpevole fino a buona parte del libro.

E anche arrivati molto in fondo è stato capace di sfoderare avvenimenti del tutto inattesi, che lasciano di stucco.

Ed è così che né l’ambientazione né la scelta dei protagonisti farebbero pensare ad una trama dalle tinte nere, e forse è proprio questa la carta vincente dell’autore. 

Una carta che in questa partita con la morte ha saputo giocarsi molto bene. 

VERTIGO & FREE FALL di Monica Lombardi

VERTIGO & FREE FALL di Monica Lombardi

TitoloVertigo e Free Fall
Autore Monica Lombardi
Serie: GD Team
Genere: Romantic Suspense
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: gennaio 2022
Editore: Self publishing

TRAMA


Vertigo:

Benjamin “Buck” Buckler è un ex capitano SAS. Nessuno ha mai parlato di un suo errore, di una sua sconfitta, eppure lui sente il bisogno di dare un taglio al passato e voltare pagina. Lo fa con un nuovo lavoro, con un nuovo team. E soprattutto con un nuovo capo, il ricco ed enigmatico David Langdon, detto GD. Quando GD scompare, Buck incontra la donna che vive con lui, la brasiliana Alex Xavier, misteriosa e pericolosamente irresistibile. E Buck si troverà di fronte a un grande dilemma: scegliere tra la lealtà e le ben più profonde ragioni del cuore.

Free Fall:

Jaime “Jet” Travis è sparito nel nulla. Nel suo appartamento deserto è rimasto solo il cellulare. Nessun messaggio, nessun segno di colluttazione, nessuna traccia. A parte una, e punta il dito contro un membro del team. Un team già ferito, che ora viene colpito al cuore. Nicole Kelly ha soffocato per anni i suoi sentimenti per Jet e ora è disposta a tutto pur di ritrovarlo e stanare il nemico che ha ordito una sanguinosa vendetta. Fra scenari esotici, labirinti informatici, vecchie ferite e amori taciuti troppo a lungo, si snoda un’altra avventura del GD Team. Perché non importa quanti siano i nemici, sono gli amici che contano. Soprattutto quando sono disposti a dare tutto per salvarti. Dopo Vertigo e Nicky, Monica Lombardi regala alle amanti del romantic suspense un nuovo incalzante capitolo della serie dedicata al GD Team.

RECENSIONE


Era tempo che volevo leggere i primi due capitoli di una serie appassionante, ovvero quella della GD Team, a firma di Monica Lombardi, autrice di indubbio spessore che ho avuto il piacere di incontrare di persona due volte, allo scorso FRI di Milano e all’ultima edizione del Salone del Libro di Torino.

Una signora dai modi eleganti e gentili, di cui ho letto già due opere, Vite rubate e Fuori tempo.
Due romanzi diversi per atmosfere, ambientazioni e tematiche, che ho avuto modo di raccontare nel blog, entrambi accomunati dal talento impeccabile di una penna capace di traportare il lettore nella storia, al di là del genere narrato.

Vertigo è il primo capitolo di una serie, la GD Team, composta da 4 romanzi e 3 novelle, di cui una guida, che l’ha resa famosa a tutti gli amanti del genere romantic-suspense, che ammetto aver conosciuto proprio grazie a lei.

Oggi vi racconterò i primi due capitoli, ovvero Vertigo e Free Fall, che già dai titoli non possono non far pensare a film come 007 o Mission Impossibile, in cui adrenalina, coraggio, spionaggio, indagini sotterranee, pericoli da scampare sono gli ingredienti principali che predominano la scena.

Tutti coloro che, oltre a questa miscela esplosiva, non vogliono rinunciare al lato romantico non saranno delusi perché in entrambi i capitoli prendono forma due storie d’amore (e altre che si defilano all’orizzonte) che si intrecciano ad arte alla narrazione, rendendola godibile al 100%.

Ad aggiungere valore, un tipo di scrittura sapiente e accurato, che raccontato in terza persona coinvolge il lettore in ogni tipo di scena, da quelle dove l’azione imperversa a perdifiato, fino a quelle in cui pensieri, riflessioni, ricordi aumentano l’empatia verso i protagonisti.

A proposito, è giunto il momento di presentarli, visto che sono più di uno.

Vertigo, infatti, ha il pregio e l’onore di aprire la serie con tutti i vari protagonisti, raccontando la nascita del Team, composto da più figure.
Partiamo con David G. Landon, detto GD (alias Great David), ricco imprenditore a capo di un’azienda che produce strumenti militari, nonché ex legionario della legione straniera. Un personaggio con molte sfaccettature che non smetterà di stupire il lettore. A seguire, Benjamin Buckler, detto Buck, ex capitano dei SAS, ovvero Special Air Service, un corpo speciale dell’Esercito Britannico creato durante la Seconda guerra mondiale e che attualmente svolge funzioni di anti-terrorismo e salvataggio ostaggi, oltre a operazioni militari speciali e di ricognizione.

Un profilo umano e professionale di alto calibro, che riceve l’incarico da GD di costituire il Team per occuparsi di sicurezza, a più livelli. Un uomo dal piglio sicuro, forgiato nel mondo militare, e che fa i conti con un passato che l’ha segnato per sempre.
Ad affiancarlo, Jaime Travis, detto Jet, che, come Buck, è un ex SAS. A differenza di quest’ultimo, Jet ha un atteggiamento da bad boy: sicuro di sé, sbruffone, incurante del pericolo, amante delle belle donne e pilota multi-tasking. Un mattatore, per certi versi, che rifugge da ogni forma di prudenza ma sempre pronto a dare il massimo supporto e difendere i propri compagni.

Il suo tallone di Achille è Nicole Kelly, ex agente della CIA, che ha competenze in campo dell’intelligence. Bellissima, scaltra e molto abile a carpire la psicologia altrui, qualità che le ha fatto guadagnare il ruolo di “spia” della squadra. Brava nel suo lavoro ma incapace a comprendere fino infondo il legame che la unisce a Jet, in un infuocato intreccio di conflitti e senso di protezione, che già nel primo libro emerge con chiarezza ma di cui si approfondirà totalmente nel secondo libro. In questo primo libro, tra indagini incrociate con altre agenzie di intelligence e operazioni di spionaggio, Londra è il teatro principale che vede delineare all’orizzonte la nascita di un risveglio emotivo che vede coinvolto Buck con una misteriosa ragazza di origini brasiliane, Alex Xavier, che sarà al centro di una rete di sospetti e mistero a causa della scomparsa proprio di GD, di cui lei è compagna di vita.


Alejandra Muñez non aveva mai lasciato il Brasile. La ragazza che sei anni prima era partita da Recife insieme a lui si chiamava Alexandra Xavier e aveva non quindici ma diciotto anni. Ancora adesso, Alex si trovava sui documenti tre anni in più dei suoi ventuno. In fondo non era una truffa: gli eventi di quella notte avevano lasciato sulle spalle dell’adolescente malnutrita e passata nel tritacarne dalla vita ben più di tre anni rispetto ai suoi effettivi.


Il legame che unisce GD a Alex è molto profondo. Nonostante la differenza di età, ad unirli principalmente, oltre l’indiscutibile affinità mentale e fisica, un forte senso di protezione da parte di lui e una toccante gratitudine da parte di lei. Una relazione che prende sempre più forma e significato durante la narrazione, in cui si alternano al racconto flashback che delineano con nitidezza i contorni di ciò che li ha resi così uniti.


Lui l’aveva rimessa in piedi, in senso letterale e figurato. Col passar del tempo le aveva insegnato a difendersi e, soprattutto, ad avere di nuovo fiducia in qualcuno. Le aveva regalato una nuova vita e non se ne era mai pentito.


Eppure, questa ragazza così misteriosa, dagli occhi profondi e magnetici, sarà la prima ad essere indiziata della scomparsa del compagno David, innescando in Buck un conflittuale groviglio emotivo, che lo porterà a diffidare di lei pur sentendosene inesorabilmente attratto fino a temere di cadere vittima di un sortilegio da cui sarà difficile stare lontano.


Fu quando tornò nell’atrio pochi minuti dopo che Buck la vide. Era ferma a metà della scalinata, il viso leggermente reclinato in direzione di una delle guardie. Indossava un abito lungo nero con inserti arancio che le lasciava la schiena completamente nuda Era immobile come un quadro, mille volte più bella di quella Maja rivista e corretta davanti alla quale si era trovato poco prima, e sembrò contagiare tutta la sala con quell’immobilità.


Un’attrazione istantanea foriera di tempesta, che genererà un saliscendi di situazioni che metteranno a repentaglio tutte le sue certezze, nonché le vite degli stessi membri del Team, che per lui rappresenta la sua famiglia.

Uno dei temi principali di questa storia è, infatti, il forte sentimento di amicizia che lega i vari personaggi, così diversi l’uno dall’altro per attitudini e personalità ma tutti accomunati da un bellissimo senso di appartenenza che li fa essere l’uno il riferimento dell’altro.


In quei cinque anni Buck e Digger erano diventati come fratelli, per lui, e Nicky una specie di sorella. Una specie. Se avesse continuato a ripeterselo avrebbe finito per crederci.


A dare voce a questi pensieri Jet, che già nel primo libro si farà conoscere al lettore per essere l’anima più spericolata di tutta la squadra, e che sarà protagonista del secondo capitolo della serie, Free Fall.


Jet sapeva che si sarebbe fatto male, con Nicole Kelly, ma questo non l’avrebbe fermato, perché c’era brivido anche in quella terribile, bellissima, spaventosa caduta.


Caduta libera, letteralmente, come a rimarcare quello che il lettore vivrà insieme ai protagonisti del romanzo, trasportando il lettore in giro per l’Europa fino in Medio Oriente, per incastrarsi tra i sontuosi e luccicanti grattacieli di Dubai, sulle tracce di un passato che sembra volere il suo riscatto.
Durante il racconto si avvicendano ricordi di scenari di guerra che hanno coinvolto proprio lui, Jaime Travis, quando era ancora in servizio come SAS a combattere in Afghanistan.
Quando improvvisamente Jet scompare, a mettersi in prima linea per il suo ritrovamento è proprio Nicky, legatissima a lui da un rapporto a cui entrambi faticano a dare un nome, forse perché quando di mezzo iniziano a insinuarsi innegabili quanto infuocati sentimenti che oltrepassano il concetto di pura amicizia, la prima reazione è quella di paralizzarsi dalla paura di rovinare tutto.


Nicole Kelly era forse l’unica donna che Jet cercava di non trascinare tra le lenzuola, ma questo non gli impediva di fare il macho-man con lei. In ogni occasione possibile.


Il ritrovamento di Jaime diventa un puzzle che ricomporre sembra a tratti impossibile, e ogni membro della squadra non mancherà di schierare le proprie qualità investigative, a partire da
Ariel Levy, conosciuto come Digger, genio informatico, ex Mossad, «l’uomo che tutte le agenzie di intelligence vorrebbero avere tra e proprie fila» a cui si affiancheranno Wolf e Megan, altri due collaboratori esterni che non risparmieranno nessuna mossa per ritrovare il compagno svanito nel nulla.
Le ricerche si ampliano ad ampio spettro, fino a richiedere il coinvolgimento di altri personaggi come Michelle Duprè, appartenente alla UKS:


«La UKS per cui lavora Michelle esiste, eccome. Vista la nazionalità del JSF, il caso Velázquez è stato seguito da loro da subito. Noi diamo una mano qui a Londra.» UKS, United Kingdom States? «Che nome del cazzo» commentò Jet.


Due romanzi che potrebbero essere le sceneggiature di film di azione da grande schermo in cui ironia, adrenalina, salvataggi, incontri clandestini, fughe e ritrovamenti si mischiano a dovere con quel giusto tocco romance che piace sempre e che si consolida strada facendo, solo a patto di affidarsi l’uno all’altro.

La fiducia è infatti alla base di ciò che lega ogni membro della squadra, condizione essenziale a salvare e salvarsi.


«Sei tu che devi dirmi che cosa vuoi, Nicky. Se, mi vuoi. Se mi vuoi davvero. Senza classe, senza soldi, per come mi hai visto e mi conosci. Infrazione dei limiti di velocità e battute stupide comprese. Non sono speciale, non sono…» Lasciò la frase in sospeso, alzando le spalle. Ora fu lei, a sorridere. Non era speciale, diceva. No, Jet era unico.


Un serie imperdibile che conferma la passione e la bravura di Monica Lombardi per «il genere cinematografico e televisivo spionistico, veloce e adrenalinico, che mi diverte moltissimo.» (cit.)

E cosa c’è di meglio che divertirsi a fare qualcosa che poi riesce a meraviglia?
Complimenti.

EDDIE DEVE MORIRE di Antonio Biggio

EDDIE DEVE MORIRE di Antonio Biggio

Titolo: Eddie deve morire
Autore: Antonio Biggio
Serie: autoconclusivo
Genere: Giallo thriller
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Editing: Ottimo
Data di pubblicazione: giugno 2021
Editore: Blitos

TRAMA


Londra, 28 ottobre 1982. In un Hammersmith Odeon gremito, gli Iron Maiden stanno per esibirsi in un concerto cruciale: i fan gradiranno il nuovo cantante? Ma, soprattutto, si ripeteranno le proteste contro l’album ‘satanista’ The Number of the Beast? La morte incombe: Liam e Rose – membri di una setta estremista cattolica – sono lì, carichi di esplosivo, per compiere una strage.

Sei settimane prima, il Tamigi restituisce il corpo del reporter Luke Wilkinson. «Suicidio» decretano i vertici dello Yard, ma l’ispettore Andrew Briggs, ex compagno di scuola di Luke, non ci sta. Agendo da solo, ripercorre gli ultimi mesi di vita dell’amico, ma più indaga, più il rebus si complica: cosa collega la morte di Luke e l’attentato al concerto? In un susseguirsi di colpi di scena, intrecciati tra passato e presente sull’asse Londra-Stati Uniti, si scopre una rete vastissima e spietata, disposta a fare qualunque cosa nel nome di Dio. E perché proprio gli Iron Maiden saranno la chiave per risolvere il mistero?

NOTA DELL’EDITORE

La struttura narrativa tesse una tela in cui si intrecciano i percorsi dei diversi personaggi. Una architettura temporale costruita in modo magistrale, che scorre fluida sotto gli occhi del lettore. Dalle prime pagine sembra già tutto scritto, ma è proprio il retroscena a diventare avvincente e fino all’ultima pagina non è possibile comprendere chi è vittima e chi il carnefice.

L’autore ci conduce agli albori del successo planetario degli Iron Maiden, e lo fa con equilibrio, tanto che la lettura risulta piacevole e incuriosisce anche chi non è appassionato del genere metal.

Per i fan è invece un’esperienza coinvolgente, salendo sul palco con il gruppo e immaginandosi di essere lì con loro.

RECENSIONE


Siete mai stati a un concerto rock? Ma rock duro e parlo di quello del famoso gruppo degli Iron Maiden. È sempre stato il mio sogno assistere a un loro concerto e, grazie all’autore di questo libro, ci sono riuscita. Mi vedete come un’adorabile e tranquilla cinquantatreenne ma ho un’anima nera, tante borchie e una batteria che batte a palla. E vi confesso che ho letto il libro con la musica a tutto volume in certi momenti e facendo headbanging. Per chi non lo sapesse si tratta di una sorta di “danza” muovendo la testa e seguendo il ritmo della musica. Grazie a Biggio sono stata, non solo in concerto ma, addirittura, in tour mondiale con i miei idoli.

L’autore intreccia diversi personaggi ed eventi con la stessa maestria con cui viene suonato un assolo di chitarra.

La trama è resa complicata dai salti temporali ma i capitoli brevi, come potenti colpi di batteria, aiutano la lettura rendendola scorrevole. Intanto sale il ritmo della storia, si aggiungono fatti e personaggi, tutto vortica nella testa. Poi si entra nel vivo delle indagini e non ci si può fermare; si cerca di capire se il peggio potrà essere evitato; chi si salverà e chi invece verrà o si sacrificherà in nome di convinzioni e sette religiose a cui ci si sente legati e avvolti nelle spire.

Non bisogna essere per forza appassionati di musica o conoscere il gruppo per leggere il libro; all’interno vengono fornite informazioni esaurienti e anche  una playlist con le canzoni citate che vi consiglio di ascoltare. Saranno proprio le canzoni e i testi che aiuteranno le indagini.

La musica accompagna infatti la narrazione conferendogli un ritmo serrato; la velocità degli eventi narrati segue l’intensità delle furiose fughe di chitarra; si legge un capitolo e si passa rapidamente al successivo.

L’indagine è svolta da Andrew Briggs che diventerà il protagonista nel corso della storia. All’inizio entra in punta di piedi perché, pur essendo un bravo detective, riesce sempre a mettersi nei guai. Sarà per la sua allergia alle regole, per distrazione o per semplice  sfortuna ma, capitano tutte a lui. Grazie al suo intuito e alla passione per la musica e per i testi degli Iron Maiden riuscirà ad arrivare a una soluzione.


Quel suo atteggiamento da duro e puro, poco incline ai compromessi, unito alla sensazione di essere sempre un pesce fuor d’acqua, caratterizzavano la sua indole spumeggiante e, allo stesso tempo, triste e malinconica.


Vorrei anche parlarvi della cover dove, come immagine e nel titolo, compare il mostro-zombie Eddie: si tratta della mascotte degli Iron Maiden e segno distintivo di questo gruppo. Anche Eddie partecipa, non come comparsa, ma come protagonista anche lui  e quando apparirà sul palco gli ignari spettatori sperano solo si tratti di un meraviglioso e orripilante effetto scenico. Aspettano Eddie, il loro eroe, con il volto scheletrico e un corpo tutto ossa coperto di stracci. Badate bene, non è di lui che dovete avere paura, ma del male che serpeggia tra il pubblico e che vuole che Eddie muoia. Un giallo thriller che vi terrà in sospeso fino all’ultimo con colpi di scena e con una colonna sonora che è una vera bomba!


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