IT ENDS WITH US di Justin Baldoni

IT ENDS WITH US di Justin Baldoni

Titolo: It ends with us – Siamo noi a dire basta
Regia: Justin Baldoni
Tratto dal libro: It ends with us di Colleen Hoover
Genere: Drammatico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di uscita: agosto 2024
Produzione: Columbia Pictures

TRAMA


IT ENDS WITH US, lโ€™adattamento cinematografico del primo romanzo di Colleen Hoover, racconta lโ€™avvincente storia di Lily Bloom (Blake Lively), una donna che supera unโ€™infanzia traumatica per intraprendere una nuova vita a Boston e inseguire il sogno di una vita: aprire una propria attivitร . Un incontro casuale con lโ€™affascinante neurochirurgo Ryle Kincaid (Justin Baldoni) fa nascere un legame intenso, ma mentre i due si stanno innamorando profondamente, Lily inizia a vedere in Ryle lati che le ricordano il rapporto tra i suoi genitori. Quando il primo amore di Lily, Atlas Corrigan (Brandon Sklenar), rientra improvvisamente nella sua vita, la sua relazione con Ryle viene stravolta e Lily capisce che deve imparare a contare sulle proprie forze per fare una scelta impossibile per il suo futuro.

RECENSIONE


A mesi dallโ€™uscita, e dalle molteplici polemiche seguite, ho deciso di vedere il film tratto da un libro che ho amato moltissimo, IT ENDS WITH di Colleen Hoover.
Una storia toccante, che ho recensito nel marzo 2022, che รจ stata ispirata in parte dalla vita della madre dellโ€™autrice. Potente e catartica, proprio perchรจ affronta una tematica, purtroppo, molto attuale che oggi moltissime donne vivono o hanno vissuto sulla loro pelle, ovvero la violenza da parte del proprio uomo, sia esso compagno, marito o fidanzato.
Un libro profondo che ha testimoniato e descritto con magistrale bravura una storia dโ€™amore intessuta di ombre, tanto scure da far perdere lโ€™orientamento fino a confondere, intossicare. Una storia che, a mio avviso, non รจ stata raccontata fedelmente nella trasposizione cinematografica, non come meritava perlomeno.

Innanzitutto, a venire meno รจ stato il modo in cui i protagonisti sono stati tratteggiati, a partire da Lily, interpretata dalla bellissima e bravissima Blake Lively, che nel libro viene descritta come una ragazza insicura e piena di ferite a causa di unโ€™adolescenza difficile e dolorosa, mentre nel film la percezione รจ molto diversa: una ragazza piรน decisa e sicura di sรฉ, che non esita molto a cedere e farsi tentare dalle avances del bel neurochirurgo. Sicuramente il talento della Lively non รจ in discussione, a differenza di Justin Baldoni, protagonista oltre che regista della pellicola, che se nel libro appare al lettore come un uomo affascinante e carismatico, in questo adattamento il suo magnetismo soffre parecchio, a causa di una mancanza di espressivitร  che poco coinvolge.
Il personaggio comprimario Atlas, lโ€™amore adolescenziale di Lily che nel libro emerge grazie al suo diario, resta molto in superficie, appare piatto, senza spessore, rinunciando a distinguersi come nel libro, per la sua forza e tenerezza che fanno innamorare Lily (come la frase che si ripetevano per darsi forza, โ€œZitta e nuota!โ€ dal film di Nemo) fino a legarli indissolubilmente.
Anche la sorella di Ryle, Alyssa, e suo marito sembrano due caricature, piรน adatte in un altro film, molto piรน leggero, interpretando la coppia di imbranati e casinari che inizialmente spingono Lily e Ryle a stare insieme.

Oltre al generale discostamento dal profilo originale dei personaggi, ciรฒ che non รจ stato messo a fuoco come avrebbe dovuto รจ lโ€™anima della storia, ovvero il tema della violenza domestica, che in questa trasposizione รจ stata fluidificata per orientarsi piรน verso un romantic movie che altro, come se si fosse prediletto il romanticismo al trauma. Gli abusi fisici e psicologici accuratamente raccontati nel libro, in una spirale ascendente che travolge Lily senza sosta, vengono qui ridotti a un paio di episodi di cui non vi รจ neppure totale chiarezza (si parla di โ€œincidenteโ€) inducendo a dubitare della colpevolezza di Ryle, che nella narrazione รจ piuttosto chiara. Proprio nel momento del โ€œcambioโ€ di registro, quando il regista avrebbe dovuto far vivere la tensione, attraverso la drastica trasfigurazione di umore di Ryle, i suoi sbalzi che diventano violenza allo stato puro mascherata da โ€œincidenteโ€, โ€œsbaglioโ€, manca quel qualcosa che poteva rendere tutto il progetto piรน credibile e originale. I temi del patriarcato sono stati solo sfiorati, come il concetto che la violenza va curata o, peggio ancora, non giustificata con lโ€™amore e che chiedere aiuto non รจ un segno di debolezza, ma anzi, di forza in questi casi.

รˆ come se il libro sia stato snellito, cambiando qui e lร  i tratti dei personaggi (come detto sopra) e costruendo una sceneggiatura con frasi troppo ad effetto, quasi si assistesse a uno dei centinaia di film sullo stesso genere. Anche Ryle รจ stato fin troppo attenuato dalle sue colpe, rivelando la sua storia traumatica solo alla fine del film, trasformandolo troppo rapidamente in un cattivo sprezzante.
Un film che regge per sua gran parte grazie all’impeccabile interpretazione di Lily da parte della Lively, calata nel ruolo con una convincente dose gioia e di sofferenza insieme. Unโ€™occasione mancata perรฒ per il regista, che non รจ riuscito a imporsi facendosi ricordare grazie a uno dei best-seller piรน venduti di sempre in America e nel mondo. La sensazione รจ quella che ad un certo punto non se la sia sentita di premere il piede sullโ€™acceleratore e, quindi, il suo โ€œuomo tossico, violento e dal passato oscuroโ€ รจ diventato uno tra tanti, dunque, dimenticabile.

Peccato, un argomento cosรฌ serio avrebbe meritato un film piรน serio, in grado di far capire lโ€™importanza del tema trattato.


DIECI MINUTI di Maria Sole Tognazzi

DIECI MINUTI di Maria Sole Tognazzi

Titolo: Dieci minuti
Regia: Maria Sole Tognazzi
Tratto dal libro: Per dieci minuti di Chiara Gamberale
Genere: Drammatico
Film per il cinema
Tipo di finale: Chiuso
Data di uscita: 25 gennaio 2024
Produzione: Indiana Production

TRAMA


Bianca entra in una fase di piena crisi esistenziale decide di ricorrere ad una psicoterapeuta, che chiede alla sua paziente di dedicare dieci minuti del suo tempo ogni giorno a qualcosa che non ha mai fatto prima

RECENSIONE



Questa domanda viene posta alla protagonista di questo film liberamente ispirato al libro di Chiara Gamberale โ€œPer dieci minutiโ€. 

Chi non ha mai sperimentato quel senso di vuoto, di solitudine e smarrimento nel corso della propria esistenza? 

In questo caso la strada per cercare di contrastarlo si avvale di tentativi, di un approccio originale, a cui fanno riferimento il titolo di romanzo e film.ย 

Una trama che suggerisce ad una donna fragile e spezzata, Bianca, un compito semplice solo in apparenza, per provare a tornare a vivere e uscire dal pozzo nero e melmoso in cui รจ caduta: tentare di portare a termine unโ€™azione o unโ€™esperienza mai fatta prima dโ€™ora, mettersi alla prova contro paure, incognite e difficoltร , ogni settimana per almeno dieci minuti. 



Letto molti anni fa il romanzo รจ stato uno dei primi approcci a quelle letture a cui ci si affida in momenti di particolare fragilitร  o crisi. 

Lo ricordo con particolare affetto essendo stato nel suo piccolo un rifugio confortevole ed รจ per questo che ho deciso per la visione dellโ€™adattamento cinematografico. 

La pellicola di Maria Sole Tognazzi la cui sceneggiatura รจ stata scritta insieme a Francesca Archibugi, racconta molto intimamente il crollo emotivo di Bianca, che si trova nel giro di poco tempo lasciata dal marito e licenziata. 

Se il romanzo poneva piรน lโ€™accento sul senso di inadeguatezza della protagonista, le cui vicende assumono sulla carta lโ€™aspetto di un diario in cui racconta i propri tentativi di terapia dei โ€œdieci minutiโ€ (alcuni dei quali molto divertenti), la pellicola invece, fotografa con un tocco asciutto ma profondo il dolore della donna in modo piรน preponderante rispetto al tentativo di cura. 

Una rilettura che io ho particolarmente apprezzato e nella quale grazie anche allโ€™ ottima recitazione del cast, emerge una tela di debolezze e fragilitร  umane che raggiungono lโ€™apice nelle relazioni familiari e coniugali della protagonista, consolidando il suo male di vivere.ย 

Un torpore dello spirito che si traduce anche in una specie di impermeabilitร  di Bianca nei confronti del mondo esterno e insieme una visione ridotta delle relazioni umane che intesse in ogni ambito della propria vita e con ogni persona con cui ha un rapporto.ย 

Fantastica lโ€™interpretazione di Margherita Buy nel ruolo della terapeuta che ha in cura Bianca e che le prescrive il gioco dei dieci minuti, che poi assolutamente un gioco non รจ. 

Una figura allโ€™ apparenza non accudente, ruvida, pratica, a volte irriverente e che invece si rivela la piรน importante per il cammino, non tanto verso la guarigione, quanto verso lโ€™accettazione della realtร  e con essa del dolore che porta con sรฉ. 

Bianca รจ una donna che non vuole vedere, ascoltare, che non si โ€œaccorgeโ€ di ciรฒ che la circonda ma questo รจ il solo mezzo di difesa che conosce. 

Non รจ un caso che nella sceneggiatura lei sia una scrittrice, quasi non potesse essere altro se non qualcuno che vive dentro a uno spazio dโ€™immaginazione distaccato dal reale.ย 

Lโ€™ esercizio dei dieci minuti non รจ altro che un sentiero in cui ogni piccolo esperimento di una cosa mai fatta prima, costituisce un passo verso una finestra da aprire per vedere finalmente la realtร .ย 

Lo scambio finale tra paziente e terapeuta contiene tutto il significato della sofferenza interiore di Bianca e di chiunque lโ€™abbia sperimentata per una ragione o per lโ€™altra: รจ lโ€™invito a guardarla negli occhi e affrontarla perchรฉ a volte testimonia la vera essenza di ciรฒ che siamo.