Intervista a Pamela Fattorelli
Conosciuta come “CatNip Design”, nome ormai divenuto un vero e proprio brand, ma per gli amici è semplicemente “Pam”.
Per la prima volta abbiamo voluto intervistare una figura che esula dall’essere scrittore ma che ha un ruolo significativo nella filiera dell’editoria, ovvero la graphic designer.
Un indotto che riteniamo essere basilare da conoscere per noi che amiamo la lettura e capire così cosa e chi ci sia dietro lo sviluppo di un progetto editoriale come un libro, e apprezzarne il suo vero valore.
Il graphic designer, nello specifico, svolge un ruolo fondamentale lavorando dietro le quinte fianco a fianco con autori e autrici che a lui, in questo caso lei, affidano la realizzazione di tutta l’immagine creativa del romanzo, dalla cover, ai materiali collaterali come banner e segnalibri fino alla costruzione dell’immagine stessa di chi scrive mediante il sito web e il logo.
Pamela Fattorelli rappresenta un riferimento consolidato per moltissimi addetti ai lavori ed è ormai considerata una delle designer più affermate del settore.
Abbiamo deciso di conoscerla un pò meglio per capire il suo lavoro più in profondità e soddisfare qualche curiosità (senza dimenticare il suo amore incondizionato per i suoi 10 felini, ovviamente, ormai divenute delle vere e proprie star del mondo social!).
Ecco cosa ci ha raccontato.

Come e quando ha avuto origine la passione per i gatti?
Non ci crederete ma anni fa io ero totalmente indifferente ai gatti. Sempre avuto solo cani, mi chiedevo cosa ci trovassero le persone nei famosi “gatti asociali e indipendenti” (ebbene sì, ero anche io una di quelle persone che non conosce il fascino felino). Poi, quando per la prima volta sono venuta a Terni, la città di mio marito, ho conosciuto Teo. Era il suo gatto. E mi ha colpito molto il suo starmi appiccicato in continuazione. Non mi aveva mai vista prima, eppure anche di notte dormiva con me. È stato proprio lui a farmi innamorare dei felini e a farmi scegliere di adottare Matisse, il mio primo gatto, qualche anno dopo.
E come è nata l’idea di “catnip” , tradotto erba gatta in inglese?
In realtà ho scelto questa parola perché è il soprannome di Katniss Everdeen, la mia eroina letteraria preferita. E sì, vuol dire anche erba gatta. Quindi diciamo che racchiude le mie passioni a 360°.
L’attività di grafica è influenzata anche dall’amore per i felini?
Sicuramente sì, almeno per quanto riguarda la mia linea di gadget tra cui le Agende del CATSo, che hanno visto la luce per la prima volta quest’anno dopo anni di progettazione e lavoro.
Quanto tempo ci vuole mediamente per creare la cover di un romanzo?
Dipende, è davvero molto variabile ed è strettamente collegato alla richiesta del cliente. La parte più difficile, per un grafico che non è disegnatore, è sicuramente trovare le immagini giuste da combinare tra loro. In media direi che ci vuole una giornata intera di lavoro, oltre a giorni e giorni di “progettazione mentale” e ricerca dei materiali.
Da dove nasce la tua passione per il disegno?
In realtà, anche se amo il disegno, non è strettamente connesso alla mia attività. Comunque da piccola amavo disegnare e vorrei riprendere questa attività, magari seguendo qualche corso. Che sicuramente potrebbe consentirmi di offrire anche l’illustrazione digitale come servizio.
Come viene realizzata una cover, nel senso quali sono gli step che portano alla sua creazione?
Innanzitutto si chiede al cliente di parlare della sua storia. Chi sono i personaggi? Come sono e che lavoro fanno? Dove è ambientato e in quale stagione? Ci sono oggetti particolari? Si tratta di una serie o di un volume autoconclusivo? In base alle risposte, poi si cerca anche di capire se il cliente ha già qualche idea o se vuole lasciare carta bianca al grafico.
La cosa più importante è conoscere il genere del romanzo e i gusti dell’autore. Vuole una cover con i personaggi o preferisce una cover concettuale? Appurato tutto questo, si procede alla ricerca del materiale e una volta trovato tutto si iniziano le prove grafiche. Che possono essere una o più, dipende dalla storia, dall’ispirazione e dalle richieste. Una volta completate le prove si presentano al cliente. Possono piacere subito oppure no, dipende. Se necessario si apportano le modifiche richieste e dopo l’approvazione definitiva si procede con la preparazione di tutto il materiale.
Il tuo è un lavoro che trova massima espressione in ambito artistico: quali sono stati gli studi artistici e le passioni che ti hanno avvicinato a questa professione?
Io sono autodidatta. Ho imparato tutto da sola. L’unico corso che ho seguito a 18 anni è stato un corso individuale di Web Design che mi ha aiutato maggiormente ad avere più fiducia in me stessa e a capire che avevo enormi potenzialità.
Hai mai pensato di investire il tuo talento anche in altri ambiti della comunicazione come per esempio la pubblicità o altro?
Ora sto espandendo la mia attività alla vendita di gadget, perché amo molto realizzarli e ho notato che piacciono. Sto quindi creando un brand “gattoso”, ma non voglio fare troppi spoiler! Riguardo la pubblicità, la uso per me stessa e molto, ma onestamente non è un campo che mi appassiona.
Realizzare una cover che rappresenti l’anima o l’essenza di un romanzo non è semplice, ti è capitato di non riuscire a trovare l’immagine richiesta dall’autore?
No, non mi è mai capitato. Ho fatto di questo il fulcro della mia attività. Può essere difficile, certo. Ma non impossibile. Quello che invece mi è capitato a volte è di ricevere richieste che non rappresentavano l’anima del romanzo ma erano più incentrate sul marketing e la vendita. Diciamo che alcuni autori sono convinti che se la cover contiene determinati soggetti, vende a prescindere. In realtà non è così. Il destino di un romanzo sul mercato dipende da tantissimi fattori.
Quindi continuo a sostenere che la copertina debba rappresentare il suo contenuto al 100%, e questa è una cosa che i lettori indubbiamente apprezzano.
È necessario leggere anche il libro in questione o riesci a basarti solo sulle richieste dello scrittore?
Leggo la sinossi e chiedo al cliente di indicarmi le peculiarità del romanzo. Questo unito alle richieste nel 99% dei casi mi fa creare delle bozze perfette per il romanzo.
Ti è successo magari che dopo aver letto un libro volessi cambiare l’immagine scelta per la copertina?
Moltissime volte! Purtroppo molti libri in commercio hanno delle copertine che non c’entrano niente col contenuto. Ovviamente non sono copertine fatte da me 😛 Non spesso, almeno e fortunatamente!
La tua professione richiede una profonda capacità interpretativa per carpire i particolari, i soggetti e le sensazioni che una cover deve esprimere di una storia: quale è la parte più difficile e quella che ami di più di questo lavoro?
La parte più difficile è trovare le immagini giuste. La parte più bella è consegnare le bozze e sentirsi dire “Ho pianto quando le ho viste. Hai centrato in pieno l’essenza della mia storia.”
Mi è capitato tantissime volte e mi ha fatto sentire molto soddisfatta.
Ci sono autori che ti danno carta bianca nello sviluppo della tua creatività, sulla base di un’affinità che si è creata?
Certo. Capita spesso. Ma succede anche con clienti alla prima commissione, e non può farmi che piacere perché significa che il mio lavoro piace a prescindere dal legame già esistente tra professionista e cliente.
Riesci a trovare il tempo di leggere e se sì quali generi preferisci?
Purtroppo no. Non leggo da tantissimi anni perché il lavoro è diventato il fulcro della mia vita. Quando si lavora in proprio è così. Le energie devo tenerle per quello e la mente non è abbastanza libera per dedicarsi alla lettura.
Comunque amo i Fantasy e i Distopici, li preferisco ai Romance anche se ne ho letti tantissimi.
Grazie Pamela del tuo tempo e continua a farci sognare con la tua creatività senza fine
(p.s. e continua anche ad intrattenerci con la tua cronaca felina ;)).